Parole vietate


DOMENICA 30 ottobre 2010

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchè essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perchè uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perchè uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perchè uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà  vostro servo; chi invece si esalterà , sarà  umiliato e chi si umilierà  sarà  esaltato».
(dal vangelo di Matteo 23,1-12)

Talvolta mi capita che qualcuno che non mi conosce personalmente e non è della parrocchia, intuendo che sono prete (non porto talare o colletto), mi chiede: “lei è un padre?”
La mia indole ironica mi porterebbe spesso a rispondere “che io sappia… non credo. Ha visto qualche bambino che mi assomiglia?”
Ho iniziato con questa battuta perchè questo passo del Vangelo in realtà  non mi fa affatto sorridere… ma mi mette con le spalle al muro!
Sono diverse domeniche che Gesù si scontra con i rappresentanti religiosi del suo tempo, e in questa contrapposizione che pian piano svela l’ipocrisia degli interlocutori del Maestro, mi sento tirato in causa e continuamente punzecchiato, come cristiano e come prete.
Gesù in modo aperto e senza peli sulla lingua, dice come ci si deve rapportare a queste guide religiose: “osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere”.
In altre parole, Gesù le considera niente più che dei fredde portavoce di regole, ma assolutamente fuorvianti con la loro vita. Questi scribi e farisei, che hanno la pretesa di essere dalla parte di Dio, in realtà  hanno se stesse come unico punto di riferimento. Dio è ridotto a piedistallo del loro ego e il prossimo è solo pubblico per la loro vanità . Non c’è relazione vera tra loro e Dio e nemmeno tra loro e gli altri.
Siamo all’estremo opposto delle parole del Vangelo ascoltato domenica scorsa, quando Gesù diceva di amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi…
Ed entrano qui in gioco le “parole vietate”: “padre”, “maestro” e “guida”. Gesù in questa parte sembra essere assai chiaro e preciso, e la memoria che l’evangelista fa di questo discorso è altrettanto chiara e netta.
Chiamare uno con un nome, non è mai solo un accessorio, ma è attribuirgli un significato profondo che è più ampio delle semplici lettere che compongono la parola. Se chiamo uno amico, questa parola a me richiama una relazione profonda e di reciproca confidenza, che altre parole non esprimono. Se uno è amico non lo chiamerò, “collega” o “conoscente”. E mi sentirei offeso se un amico mi presentasse ad un altro come ” …è un mio conoscente”…
Una sera, un adolescente mi stava facendo vedere il suo cellulare, ad un certo punto è apparso un sms da parte di “amoremio”. Non servivano tante spiegazioni per capire da chi venisse…
Gesù dice di non chiamare nessuno “maestro”, “padre” e “guida”. E la motivazione è duplice, una in direzione di Dio e una in direzione del prossimo. Solo Dio è Padre, solo Gesù è Guida e solo lo Spirito Santo è Maestro (mi piace vedere una sorta di espressione trinitaria in questa affermazione di Gesù)… Noi siamo tutti fratelli tra di noi. Siamo discepoli tutti allo stesso modo, perchè tutti abbiamo sempre da imparare. Tutti abbiamo bisogno di essere guidati e nessuno può dirsi arrivato…
Gesù, vietando alcune parole, non lo fa per metterci in difficoltà  tra di noi, ma per aiutarci a rimanere sulla giusta strada nei confronti di Dio e tra di noi. Infatti non siamo di una pasta tanto diversa di quella dei farisei e scribi, e non siamo esenti dalla tentazione di metterci sul piedistallo della religione ed esaltarci a discapito del prossimo. La tentazione è sempre all’angolo.


    C’è una bella immagine di questi giorni che mi aiuta a concretizzare questa pagina del Vangelo. E’ quella del papa (…e non uso l’espressione “santo padre” che non mi piace) che prega con i rappresentanti di tutte le religioni del mondo ad Assisi.
    Assisi è il luogo dove Francesco, novecento anni fa, ha iniziato il cammino di vita radicalmente piantata sul vangelo con compagni che lui chiamava semplicemente “frati-fratelli”.
    Ad Assisi 25 anni fa, un altro grande papa, Giovanni Paolo II, ha iniziato questo cammino di preghiera interreligiosa per la pace. Questo evento che ha messo uno accanto all’altro esseri umani, ha fatto sperimentare loro e a tutti, il senso della fratellanza universale, vera via alla pace. E’ questo secondo me un segnale stupendo del Regno di Dio che Gesù, Maestro e Signore, ha iniziato…

Giovanni don

46 comments

  1. Il Signore non sta nel tabernacolo per sè, ma per noi, perchè ama stare vicino ai figli degli uomini e sa pure che abbiamo bisogno della sua presenza.
    Edith Stein –

    Il vostro Dio è il signore dei signori, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito.

    Dio sei vita

  2. L’unica cosa che mi chiedo è che cosa prova il Papa quando si fa chiamare “Santo Padre”… Come si sente, se si sente a disagio o no, chissà se può consigliare al popolo di non farsi chiamare così… Il papa si sente servo di noi gente? Non lo so!

  3. @laura
    Grazie! Ti ringrazio per la tua citazione! Ecco perchè il Tabernacolo deve stare in chiesa, visibile da tutti i punti dell’aula, ed al centro! E’ il Tabernacolo che fa diventare l’aula una chiesa, un tempio, un luogo sacro.

  4. Dele, Daniele, Stelucky, allora?
    Chi mi risponde con un SI o con un NO, secco secco e senza giri di parole?
    CRISTO in questo momento il CORPO ce l’ha?
    SI o NO?
    Dai! Che ci vuole! Scrivi le due lettere che scegli e clicchi su “Submit Comment”.
    Ma anche voi che seguite questo convegno mediatico con interventi o soltanto leggendo, (ed anche tu, don Giovanni Berti), partecipate a questo sondaggio!
    Non è garantito l’anonimato ma… pazienza, è una “PICCOLA” testimonianza.

    La mia risposta è SI!

  5. @Dario
    ciao, ho aspettato a scrivere perchè la domanda era posta a qualcuno di preciso, non ricordo se a Daniele o a Stelucky, ma ti rispondo volentieri io prima……SI, certo che sì.
    Ma che risposta ti ho dato? cosa vuole dire che Gesù ha un corpo, dopo la resurrezione? Stà qui il dilemma, non in un si o un no! perchè se non sai cosa dice il vangelo al riguardo….il tuo si che valore ha?

  6. @Dario
    Non contano i tuoi ragionamenti, se nel vangelo c’è scritto un’altra cosa. I tuoi ragionamenti ti devono servire a capire il perchè quando sono stati scritti i vangeli c’è stata la necessità di chiarire determinate cose. I vangeli sono un monito affinchè nella comunità cristiana restino estranee determinate dinamiche religiose sbagliate, dalle quali potrebbe innescarsi una perversione del messaggio originario. Quindi se Gesù ha detto di non chiamare nessuno padre, avrà sicuramente avuto le sue ragioni, no? una potrebbe essere il fatto che l’uomo, quando si trova in certe posizioni sociali, si lascia sedurre dal potere e……..

  7. @Dele
    Bisognerebbe chiedere a Daniele se nelle varie traduzioni dei Vangeli il senso che si ricava dal testo italiano conicide con il senso del testo latino, greco, aramaico o ebraico, come fa per tutti gli altri brani.
    Poi ti chiederei, specialmente con me che sono, diciamo così, all’inizio: stai atento alle definizioni, mi potresti confondere! “I vangeli sono un monito…” mi sembra riduttivo e unilaterale.

  8. @Dele
    Il mio “si” ha il valore, in questo estemporaneo sondaggio, di 2 per i “SI” e 0 per i “NO”.
    Su, dai! Permetiamoci un attimo di allegrezza.
    Mi viene in mente quanto si racconta di Padre Pio (ora Beato Pio da Pietralcina, così abbiamo tolto di mezzo il padre): “Tutti mi chiedono come andare in Paradiso, ma nessuno vuole morire”.

  9. @Dario
    Saprai che nelle ultime edizioni della bibbia cei si è cercato di rimanere il più vicino possibile ai testi originari greci. E’ necessario comunque fare attenzione nella lettura, perchè molti vocaboli greci hanno significati che il termine italiano utilizzato per tradurli riduce, vedi il termine amore, vita, il verbo vedere….se non si conosce il termine greco, il senso della pericope viene stravolto.
    Quando nei vangeli della resurrezione si dice di vedere Gesù, si usa il termine greco horan, che significa un vedere interiore, un contemplare, ed è diverso dal vedere con gli occhi, il cui termine greco è theorein, o dare una veloce occhiata, bleso. Il termine vita biologica, bios, è diverso dal termine che rimanda alla vita spirituale, zoe…..e amore….agape, fileo, eros….(appassionante!!)

    I vangeli sono scritti che in un certo momento storico le comunità cristiane, guidate dagli apostoli, hanno avuto la necessità di comporre per fissare la tradizione, in vista di un futuro senza apostoli
    All’origine della tradizione ricevuta e trasmessa nella comunità cristiana vi è Gesù stesso. Centro del suo messaggio è il Regno di Dio, la sua Signoria, che Gesù proclama con parole ed azioni. Dopo la sua resurrezione, Gersù, riconosciuto come Figlio di Dio diventa l’oggetto stesso della buona novella, colui che viene annunciato dopo essere stato l’annunciatore; nella sua persona infatti, nel suo nome, nelle sue parole, azioni, morte e resurrezione, il Regno aveva preso corpo nella storia umana apportando salvezza.
    La trasmissione della fede da parte della comunità primitiva esigeva di trasmettere ciò che Gesù aveva detto e fatto, le situazioni in cui si era trovato ad annunciare il vangelo, che lo portarono ad essere assassinato dall’autorità religiosa ebraica, un’istituzione di potere.
    E’ in questa prospettiva che i vangeli sono un monito per la comunità cristiana affinchè determinate dinamiche di potere, in particolare nella sfera del religioso, non tornassero ad imporsi.
    Quindi attenzione, tra di voi non chiamate nessuno Padre, maestro, guida ecc.. perchè questo potrebbe innescare conseguenze disastrose, nuove dinamiche di potere che avrebbero allontanato di nuovo Dio dall’uomo; ma amatevi nel servizio perchè voi uomini siete la dimora dello Spirito di Dio….

    E cosa è successo? Questa è una domanda aperta a tutti, cosa è successo poi?

    Il teologo cattolico di Tubinga Moehler espresse in maniera un po’ caricaturale una probabile risposta: ” Dio creò la gerarchia .

    Bè, abbiamo capito tutto!?!?!?!

  10. Perchè non piace l’espressione “santo padre”? Con questa affermazione Gesù non chiede di cambiare la dicitura del quarto comandamento: “Onora il Padre e la madre , nè proibisce ai figli di chiamare padre e madre i loro genitori.
    E va ricordato inoltre che il Signore sta parlando dei dottori della legge del suo tempo, i quali si facevano chiamare “padre dai loro discepoli. Questi dottori della legge davano molte spiegazioni e molte sentenze. Ma non generavano nessuna vita divina nei cuori dei lori discepoli.
    Il minimo che si possa dire è che i sacerdoti e il papa non sono semplicemente degli istruttori, ma dei veri generatori di vita divina, generatori di grazia.
    In questo senso san Paolo poteva dire ai corinti: “Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perchè sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo (1 Cor 4,15).
    In altre parole san Paolo dice di essere vero padre in Cristo e non soltanto istruttore.
    Nel medesimo passo di 1 Cor 4, San Paolo usa anche altre espressioni: “Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi (1 Cor 4,14).
    Ugualmente dice anche: “Per questo appunto vi ho mandato Timòteo, mio figlio diletto e fedele nel Signore (1 Cor 4,16).
    Non possiamo davvero pensare che San Paolo sia andato fuori strada!
    Quando Gesù dice “E voi siete tutti fratelli ricorda un’altra verità e cioè che quelli che ci sono padri in Cristo, nello stesso tempo sono anche nostri fratelli, perchè tutti siamo generati da Cristo.
    Per questo il papa quando si rivolge a noi dice sempre: “cari fratelli e sorelle .
    Essere padre in Cristo appartiene a una funzione. Ma la dignità di figli di Dio è identica in tutti.

  11. Io non ho capito la domanda…
    Vuoi dire se ha un corpo fisico e se ne va “a spasso” per il paradiso? Allora devo rispondere no…
    Vuoi usare un’immagine poetica o simbolica, dicendo che noi siamo il corpo di Cristo, o la Chiesa è il corpo di Cristo? In questo caso potrei anche dirti di si, anche se resterebbe da capire bene se lo siamo veramente…
    Vuoi parlare della transustanziazione, quindi il pane che nell’eucaristia diventa realmente corpo di Cristo? Anche in questo caso, personalmente, ho grossi dubbi, e non ne colgo l’utilità …
    Ma soprattutto, ti rispondo in un modo che forse non ti piacerà : non mi interessa se ha un corpo o no, non lo ritengo importante nè determinante… è il solito “filosofeggiare” e cercare di definire e dimostrare, tipico della religione occidentale e derivato dall’influsso greco… ma per la mia vita, per il mio modo di comportarmi, per il mio essere uomo ed impegnarmi per esserlo sempre di più cercando di assomigliare a Gesù, questo discorso non cambia niente… Se domani si scoprisse che non è mai esistito, o che non è risorto, io continuerei a cercare di comportarmi da brava persona, e a mettere in pratica i principi espressi dal Vangelo che sono validi indipendentemente dalla divinità o meno di chi li ha espressi, o dal suo essere corpo o no…

  12. non credo sia equiparabile il divieto che Gesù pone di usare la parola padre ai sacerdoti di allora, con i tempi nostri. Non mi sento in colpa di aver chiamato padre tanti sacerdoti che frequento e frequentavo. Quindi il comando per me non è categorico. Ma forse mi sbaglio. De Mello metteva in guardia dal significato delle parole che non sempre è esaustivo. Ad esempio la parola Padre che Gesù attribuisce alPadre, poco si concilia con l’idea di Padre che noi abbiamo, dal momento che non c’è padre umano che permetterebbe la morte o la sofferenza dei propri figli. Allora Dio non è solo Padre ma qualcosa di più …mistero….

  13. @Esaki
    Ciao Esaki, volevo fare semplicemente una considerazione. Il testo che noi stiamo discutendo è del vangelo di Matteo, mi pare che gli altri evangelisti non lo riportino. Quindi è un particolare ammonimento per quelle comunità cristiano giudaiche, alle quali il vangelo di Matteo è indirizzato, nelle quali la mentalità giudaica era persistente. Paolo apparteneva a questa mentalità , e in questo senso i suoi scritti vanno letti con molta attenzione, proprio perchè in alcuni aspetti era proprio fuori strada. Spero tu approfondirai l’argomento.
    Mi piace riportare la parte precedente della lettera ai Corinzi che hai segnalato, nella quale Paolo da una descrizione degli apostoli:
    “9Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a
    morte, poichè siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. 10Noi
    stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi
    disprezzati. 11Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità , veniamo
    percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, 12ci affatichiamo lavorando con le
    nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; 13calunniati,
    confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino
    ad oggi. 1 Cor 4,9
    Così vivendo effettivamente Paolo non sbagliava a considerarsi padre in Cristo, ma oggi c’è da riflettere…

  14. @ANTONIO
    ciao, io sono convinto che ciò che si legge nei vangeli sia molto attuale, purtroppo anche un certo rapporto degli uomini con la religione, e delle persone “sacre” con gli uomini “profani”.
    Ma cosa intendi con l’idea del Padre che ha permesso la sofferenza e la morte del proprio figlio?

  15. @Stelucky
    Io no so ancora se nel Paradiso si passeggi! Hai capito bene, proprio il Corpo in quel senso, sì: quello che è salito al Cielo e siede alla destra del Padre. Il corpo nel costato del quale Tommaso ha ficcato la mano, che dopo è salito al Cielo. Insomma il corpo.
    Quindi alla domanda “In questo momento Cristo ha il Corpo?” siamo 2 per il SI (66,66%) e uno per il NO (33,33).

  16. Gesù parla qui di fare digiuno …. Toh guarda un modo di Amare Dio che non passa par l’amare il fratello … Tanto più se fa il macellaio 🙂 non si sentirà molto amato.

    ma chissà come mai Gesù ci invita a fare ciò… e si preme di dirci COME farlo ?

    Forse che amare solo il fratello senza passare da Dio fa sentire tanto orgogliosi, vedersi dire grazie, … Essere utile, fa sentire superiori, … E non come quegli inutili cattolici integralisti che perdono tempo a pregare … Per non parlare di quando lo fanno in latino sti bigotti!
    Come osano poi non salutari quando entro in chiesa … A me che faccio così tanto volontariato!

    Eppure queste parole di Gesù a me fanno capire che forse occorre amare Dio con tutto se stessi!

    Amare Dio ed Amare fratelli!
    Ne più ne meno.
    Ecco io Amo il Vangelo per intero, senza sconti, senza tagli, senza scorciatoie dettate da falsi teologi.
    Io ho 35 anni e voglio essere cattolico al 100%

  17. perchè se adesso tu scoprissi con sicurezza che Gesù non ha un corpo cambierebbe qualcosa nel tuo modo di vivere, di comportarti, di essere? Cambierebbe la tua fede? Sei così legato alla “credenza” da farne il centro delle tue scelte?

  18. Dele :
    @Esaki
    Ciao Esaki, volevo fare semplicemente una considerazione. Il testo che noi stiamo discutendo è del vangelo di Matteo, mi pare che gli altri evangelisti non lo riportino. Quindi è un particolare ammonimento per quelle comunità cristiano giudaiche, alle quali il vangelo di Matteo è indirizzato, nelle quali la mentalità giudaica era persistente. Paolo apparteneva a questa mentalità , e in questo senso i suoi scritti vanno letti con molta attenzione, proprio perchè in alcuni aspetti era proprio fuori strada. Spero tu approfondirai l’argomento.
    Mi piace riportare la parte precedente della lettera ai Corinzi che hai segnalato, nella quale Paolo da una descrizione degli apostoli:
    “9Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a
    morte, poichè siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. 10Noi
    stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi
    disprezzati. 11Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità , veniamo
    percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, 12ci affatichiamo lavorando con le
    nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; 13calunniati,
    confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino
    ad oggi. 1 Cor 4,9
    Così vivendo effettivamente Paolo non sbagliava a considerarsi padre in Cristo, ma oggi c’è da riflettere…

    @Dele
    Ciao Dele e grazie per la puntualizzazione 🙂

  19. Da http://it.cathopedia.org/wiki/Miracoli_eucaristici

    1.1 Miracoli eucaristici in Italia:
    1.1.1 Alatri
    1.1.2 Asti
    1.1.3 Bagno di Romagna
    1.1.4 Bolsena
    1.1.5 Cascia
    1.1.6 Ferrara
    1.1.7 Firenze
    1.1.8 Lanciano
    1.1.9 Macerata
    1.1.10 Mogoro
    1.1.11 Morrovalle
    1.1.12 Offida
    1.1.13 Patierno
    1.1.14 Rimini
    1.1.15 San Mauro La Bruca
    1.1.16 Siena
    1.1.17 Torino
    1.1.18 Trani
    1.1.19 Valvasone e Gruaro
    1.1.20 Veroli

    Secondo la teologia cattolica, questi miracoli rendono visibile il fatto che, nell’eucaristia, il pane e il vino si trasformano nel corpo e nel sangue di Gesù (transustanziazione). Spesso le specie consacrate oggetto del miracolo sono state poi conservate come reliquie.

    Per Stelucky: “Sei così legato alla “credenza da farne il centro delle tue scelte?”
    🙂
    Mi stupisco di leggere certe domande … ma pensandoci meglio direi che anzi ora mi è più chiaro il tuo modo di intendere la fede.
    Se la tua fede non ti cambia e non è il centro delle tue scelte, … allora, mi spiace per te: non hai fede.
    O è totalizzante o non è.
    O l’incontro con Gesù ti cambia … o non l’hai mai incontrato.

    Di Dario è evidente l’incontro … di te, se arrivi a porre certe domande, è evidente che hai letto qualche bel libro … che ti ha allontanato dagli insegnamenti autentici della Chiesa, magari facendoti dubitare su tutto ma dandoti la ferrea certezza di essere nel giusto.

    Francesco

  20. @Stelucky
    E se tu adesso scoprissi che Cristo ha un corpo, per te non cambierebbe niente?
    Eppoi, la Fede NON E’ una “credenza”, almeno per me, che tutto posso dire tranne di avere una “credenza” perchè sono nell'”ignoranza”.
    E’ il risultato di un incontro e della ragione. Che centra il modo di comportarsi! Questo si chiama morale! La fede non è “morale”, è di più!

    @francesco
    Mai esempio piu calzante da parte di Daniele che quello del Galateo!!!
    Francesco! Stiamo parlando con persone che leggono il Vangelo come un manuale di buon comportamento, come la storia di un grande personaggio che ha dato tanti buoni consigli, che se li segui tutti ti trovi proprio bene, che se li seguissero tutti sarabbe una sociatà meravigliosa. E allora giù ad interpretare il senso di quello che è scritto tra la lettura di un pezzo, l’aggiunta di una considerazione personale, l’aggiunta di un altro pezzo, e così via.
    Hanno preso il Vangelo per un codice morale.
    Hanno preso Cristo per un Filosofo, Pedagogo, Sociologo, Psicologo… tranne che per Dio!
    E diaciamolo apertamente: in questo modo di vivere il Vangelo una responsabilità è anche di chi ci fa le battute sopra, con le vignette, che “nell’assurdità ” che dovrebbe far sorridere, comunicano falsità !
    Perchè se leggi la storiella evangelioca con l’occhio dell’uomo, è anche vignettabile. Ma se leggi il Vangelo con l’occhio di Dio, non è più caricaturabile.
    Vedono il cristianesimo in crisi e stanno guardando a 1000 e 2000 anni fa e non si accorgono che il negativo sta tentando di entrare da 50-60 anni a questa parte e che il loro modo di pensare è parte di questa crisi e non soluzione.
    Guardano all’uomo solo come uomo, non interessa loro se Cristo è risorto o no e non si rendono conto che questa è la fine del loro cristianesimo perchè secondo loro o Dio è morto, o Dio è vivo è lo stesso.
    Ma hai notato che qui non è importante tanto fare l’esegesi dei testi biblici: la cosa importante è fare l’esegesi alle loro affermazioni, in parte prese da testi ed in parte affermate senza dimostrazione.
    Come continuare a dialogare, come continuare a confrontarci, come potermi fidare di chi mi riporta la “sua” tesi e non mi cita (pur non condividendola) la tesi che contesta. Francesco! Scusami lo sfogo, ma non potevo che rivolgere il mio scritto a te, ben sapendo che lo leggono tutti. Il loro non è un arrampicarsi sugli specchi voluto! E’ il loro metodo di analisi
    Vabbè mi fermo…
    Anzi no!
    A tutti gli altri per i quali se “Cristo ha o no ha un corpo in questo momento” non interessa dico: Davanti al tuo letto di morte ti interesserà ? Ti cambierà modo di morire o no? Dopo la tua morte cosa sono le opere buone che hai fatto? Ne potevi fare a meno? Ti basta il ricordo di “brava persona”?

  21. Aggiunta al post 29.
    Non è che invece di perderti nei meandri del Vangelo e della Bibbia, ti basta leggere Ugo Foscolo nei “Sepolcri” e basare su questo “l’aria che tirerà ” al tuo funerale?

  22. @Stelucky
    Leggo e rileggo e continuo a non capire!
    “perchè se adesso tu scoprissi con sicurezza che Gesù non ha un corpo cambierebbe qualcosa nel tuo modo di vivere, di comportarti, di essere? Cambierebbe la tua fede? Sei così legato alla “credenza da farne il centro delle tue scelte?”
    Ma che dici? quando dici “se scoprissi che Gesù non ha un corpo cambierebbe la tua fede?”
    Non è l’uomo che cambia fede, E’ LA FEDE CHE CAMBIA L’UOMO!
    Non è l’uomo che cerca una fede, E’ LA FEDE CHE CERCA L’UOMO.
    Io non ho cercato niente di niente, non sapevo nemmeno dell’esistenza della fede, della grazia. E’ LA GRAZIA CHE MI HA CERCATO, E’ LA FEDE CHE MI HA RAGGIUNTO.
    Stamattina, leggendo gli atti del Sinodo Intereprachiale di Lungro, Piana degli Albanesi e del Monastero di Grattaferrata, sono incappato nella frase di San Paolo e l’ho sentita vicina alla mia storia, immeritatamente, indegnamente, incredibilmente, infinitesimalmente vicino alla mia storia: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20)”. Oso dirlo, perchè oso pensarlo; ed oso pensarlo perchè trovo scritto al XI Capitolo “Catechesi e diaconia” all’art. 163 “Ogni battezzato, in forza dei Sacramenti dell’Iniziazione ricevuti, è chiamato a vivere il dono della sequela fino a poter affermare con Paolo che “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me.”
    E’ CHIAMATO A VIVERE, non significa solo è impegnato, è comandato, è invitato, è obbligato, ecc. Significa che UN ALTRO l’ha chiamato, che DIO l’ha chiamato.
    DIO CHIAMA! Forse non lo sapevi ancora, e io ti voglio TESTIMONIARE che DIO CHIAMA perchè ti voglio TESTIMONIARE che DIO MI HA CHIAMATO, non una volta TANTE VOLTE, MA TANTE E TANTE, fino a quando non l’ho sentito.
    E tu! ASCOLTA! Dio ti sta chiamando!

  23. Non avevo mai ascoltato bene la testimonianza di Claudia Koll, la ho ascoltata con piacere.Veramente molto brava a comunicare, una dialettica invidiabile.
    Che dire, spero per lei che sia tutto vero, lo spero veramente. Come tu Dario hai il diritto di credergli, penso mi consentirai il diritto di…non dubitare…ma restare un poco cauto. Ripeto, sono felice della sua conversione. Probabilmente mi sembra un pò troppo la sua attuale posizione, estremamente ortodossa. Certo è la donna ideale per fare “propaganda al vaticano”, come dice anche lei: bellissima, intelligente, ottima dialettica, passato molto piccante, conversione e docilità ai precetti cattolici…..ma se è tutto vero buon per lei.

  24. Cerchiamo di chiarirci: la FEDE e la CREDENZA sono ben diverse:
    Credenza è CREDERE a determinate cose, che Cristo è morto, risorto, che ha il corpo, che il suo corpo è veramente nell’ostia, che la Madonna è vergine… che il papa è infallibile, che la tradizione della Chiesa vale quanto il Vangelo… sono COSE a cui si può credere o non credere. Per la precisione, cose definite dagli uomini che formano la Chiesa istituzione, e che secondo loro sono fondamentali da credere, per essere salvati.
    la FEDE è diversa, è un atteggiamento che orienta la tua vita, per dirla con le parole di Comblin:
    “L’oggetto della fede è Gesù Cristo, la vita di Gesù Cristo. È dare la propria adesione a questa vita e adottarla come norma perchè ha un valore assoluto, perchè questa vita è la verità , perchè è così che dobbiamo essere uomo o donna. Non è un’evidenza che non permette dubbi. È una percezione di verità , che non sopprime mai una frangia di dubbio, perchè è sempre un atto volontario e perchè questa verità non si vede. Il credente non si sente obbligato a credere. È un atto di dono della propria vita, la scelta di un cammino. Non c’è evidenza del fatto che Gesù vive ed è con noi, però si si sente la sua presenza come un richiamo ripetuto malgrado tutti i dubbi.”
    O Thellung che dice “a me pare che abitualmente si usino i termini “credere e “avere fede come sinonimi, mentre tra loro c’è una differenza sostanziale: fede è sentirsi attratti irresistibilmente da qualcosa, mentre credere appartiene alla sfera razionale. I due aspetti possono coincidere, ma possono anche entrare in contraddizione. Cioè si può credere senza aver fede, o aver fede con molti dubbi su che cosa credere. Per esempio, dogmatismi e anatemi fanno parte del credere (o non credere), mentre di solito incidono pochissimo sul versante fede. Tenerne conto può aiutare a capire meglio il perchè di tante contraddizioni presenti nella storia del cristianesimo. ”
    è il motivo per cui a me non cambia molto se Gesù abbia un corpo o no, se sia Dio o no, se sia risorto o no: credo nel valore del suo insegnamento e a quello cerco di aderire, per somigliare a lui e al Padre. E senza bisogno di “prove” che mi convincano a credere a qualcosa… tipo i miracoli eucaristici… se sono prove, non si tratta più di credere, diventa scienza dimostrabile, e se davvero Dio volesse dimostrare la propria esistenza, potrebbe farlo in modi assolutamente certi e innegabili!

  25. @Dario, tante parole, ma non mi hai risposto: ti cambierebbe qualcosa o no sapere che le cose a cui credi non sono vere? la fede che ti ha cambiato la vita resterebbe la stessa? O, se preferisci, la tua vita cambiata dalla fede resterebbe la stessa?

  26. @Dario
    Certo Dario che sei un tipo curioso. Ti chiedo, non ti sembra il caso di approfondire meglio il testo base normativo del cristianesimo, i vangeli insieme a tutto il NT, invece di buttarti negli atti del Sinodo Intereprachiale di Lungro, Piana degli Albanesi e del Monastero di Grattaferrata, o altro ancora? Sono convinto che se non farai questo sforzo non maturerai correttamente la fede cristiana, perchè ora sei fuori strada. Tutto il tuo pensiero è incentrato sull’equazione Gesù=Dio. Ma ti faccio notare una cosa molto importante, anche se con una riflessione semplice. Se ci pensi un’attimo, non è corretto dire che Gesù è Dio. Non è corretto perchè stai dando a Gesù gli attributi di Dio, Dio qualifica Gesù……ma noi non conosciamo nulla di Dio, Dio trascende completamente ogni nostro pensiero, è l’eternamente altro. Ecco allora che l’equazione corretta, ciò che i vangeli ci insegnano, è Dio=Gesù. E’ in Gesù che noi conosciamo Dio, gli attributi di Gesù sono gli attributi di Dio che a noi è dato conoscere, ma non possiamo andare oltre a Gesù. E tutto ciò che noi abbiamo su Gesù è nel NT, quindi studiare e comprendere il vangelo è comprendere qualcosa su Dio come si è rivelato in Gesù. Ovviamente il vangelo non è un manuale di buon comportamento, in primis è la buona notizia oggetto della predicazione di Gesù (soggetto), Dio è amore, tutti lo possono accogliere, tutti possono entrare in relazione con Lui ed avere la vita eterna (comunione con Dio, Gv 17,3). Ma il frutto di questa vita eterna sarà una società meravigliosa. Vedi bene le beatitudini, il cuore della proposta di Gesù ai suoi discepoi. Ebbene Ratzinger, nel suo saggio “Gesù di Nazaret a proposito della prima beatitudine, scrive “Non si parla nè di una povertà puramente materiale, che non rende certo beati, nè di un atteggiamento puramente spirituale. Ma la Chiesa, comunità dei poveri di Gesù, ha bisogno di persone che sappiano compiere grandi rinunce; ha bisogno delle comunità che la seguano, che vivano la povertà e la semplicità e mostrino così la verità delle Beatitudini per scuotere tutti affinchè intendano il possesso come servizio…. In questo le B. pur non essendo semplicemente un programma sociale, ci danno un grande orientamento, che solo laddove resta vivo nei sentimenti e nell’agire, solo laddove dalla fede deriva la forza della rinuncia e della responsabilità verso il prossimo, puo crescere anche la giustizia sociale.(GdiN Ratzinger p.101)
    Le Beatitudini non sono una consolante litania per confortare i tribolati dell’umanità , mal’invito, per tutti, ad un fattivo impegno per eliminare le cause della sofferenza.
    Orientare, come Gesù, la propria esistenza a favore della libertà e della dignità di ogni persona, il vangelo è lo strumento per raggiungere questo, la condizione per entrare da subito nel regno dei cieli.

    Un’altra cosa….è assurdo che tu pensi che nel cristianesimo il negativo sta tentando di entrare da 50-60 anni a questa parte, è l’esatto contrario….il negativo del cristianesimo è cominciato nel 300 dc fino praticamente ad adesso, è da pochissimo tempo che finalmente c’è uno sforzo per comprendere meglio il messaggio di Gesù, prima non si poteva, perchè la santa chiesa, come ha scritto Francesco in un suo post, ti scomunicava per amore, e siccome ti amava troppo di bruciava pure!!!

    Per quanto riguarda il corpo di Cristo, argomento che vedo ti interessa molto, tu cosa ne pensi, com’è per te questo corpo, cosa dicono i vangeli, lo sai?

  27. @Stelucky
    Se rileggi a mente libera quello che hai scritto ti accorgerai che il contenuto delle citazioni che hai riportato contraddice quello che sostieni all’inizio.
    Tu leggi quelle citazioni dando per scontato che Gesù non sia nessuno! Lui, quello che hai citato dà per scontato che Gesù sia il Cristo. Rileggila la tua citazione partendo dalla esperienza di chi ha incontrato Gesù il Cristo, come gli Apostoli, come i Santi, come i Martiti, come i Graziati, tra cui io.
    Rileggila con gli occhi della FEDE e la scoprirai diversa da come l’hai letta prima.
    E poi scegli.
    Se tu credi nell’insegnamento di Gesù senza che ti interesi se sia Dio, penso che sia tu ad avere la CREDENZA in Gesù.
    La Fede in Dio è un’altra cosa! E’ innanzi tutto credere in Dio, poi credere che Cristo è Dio, che Cristo è nell’Eucaristia, ecc…
    Si è chiarita comunque la differenza tra me e te: quello che per te è “credenza” per me è “fede”. Tu continua con il raziocinio, io con la ragione.

  28. @Dele
    Cattivo!!! Sei cattivo!
    Lei NON ha detto che fa propaganda al Vaticano!! Lei ha detto che NON FA PROPAGANDA AL VATICANO! Ha detto che l’hanno SCAMBIATA per una che fa propaganda al Vaticano, quando ha portato la sua testimonianza in una fabbrica.

    CATTIVO!!! “bellissima, intelligente, ottima dialettica, passato molto piccante, conversione e docilità ai precetti cattolici…..ma se è tutto vero buon per lei.” ECCOTI CON LA PIETRA IN MANO da scagliare contro l’adultera: MA TU LA SCAGLI CONTRO, NON LA LASCI CADERE COME TI CHIEDE GESU’!!
    CATTIVO!!!

  29. @Stelucky
    Pensavo di averti risposto con il post 24.
    Adesso poni la domanda che darà adito a dubbi nella risposta. Tu chiedi:”ti cambierebbe qualcosa o no sapere che le cose a cui credi non sono vere?”
    Per rispondere, tu mi devi dire a quali cose ti riferisci che io creda. Perchè tu pensi a certe, io a cert’altre.
    Quali sarebbero le cose a cui credo che possono non essere vere e a cui tu ti riferisci?
    Se ti dovessi rispondere in generale o in un altro contesto ti direi che la domanda è banale (come si fa a restare uguali se prima si crede una cosa e poi no), e perciò la risposta è altrettanto banale: Sì, cambierebbe tutto.

    Vuoi dire: se perdessi la fede?
    Sì! Tornerei ad essere il disperato che ero quano lo ero in un modo in cui nessuno se ne accorgeva e nemmeno io!
    Perchè la fede non è conoscenza, è uno stato! E’ vedere l’uomo con l’occhio di Dio e non vedere Dio con l’occhio dell’uomo.
    La fede è come l’amore di Dante: intender non lo può chi non lo prova.
    Nella testimonianza di Claudia Koll nei primi 48 secondi del primo video c’è tutto il condensato della Grazia: “Ringrazio don… per avermi invitata questa sera per (e si ferma a riflettere, pausa! perchè sono qui, si chiede) per rendere Gloria a Dio!”
    Chi ha vissuto una conversione sa quale infinito elenco passa per la mente in quei sei sette secondi in cui ti chiedi: perchè sono qua? e tutta la serata paserebbe a fare una pubblica confessione, anzichè una testimonianza.
    E’ lo stesso motivo per cui io sono qua, in questo blog.

  30. Ok, ok, mi sono espresso male, intendevo dire quello che Claudia ha detto nella conferenza, che tutti possono ascoltare, che è stata accusata di fare propaganda al vaticano, ma non è vero. Effettivamente da come ho scritto nel post si deduce il contrario, chiedo scusa.
    Ma perchè mi fai scagliare una pietra se io non la scagliavo neppure sulla Claudia di prima, quella molto piccante, quella che nella sua lontanaza da Dio era comunque da Lui amata e perdonata.
    Dunque se la sua conversione è autentica, dico, buon per lei, ne sono felice.

  31. Ecco come si tenta di andare verso la distruzione:
    “Un’altra cosa….è assurdo che tu pensi che nel cristianesimo il negativo sta tentando di entrare da 50-60 anni a questa parte, è l’esatto contrario….il negativo del cristianesimo è cominciato nel 300 dc fino praticamente ad adesso, è da pochissimo tempo che finalmente c’è uno sforzo per comprendere meglio il messaggio di Gesù,…”
    Quindi distruggiamo tutta la Patristica, per esempio, o tutta la testimonianza dei Santi.
    Così 50 anni distruggono 1700 anni. Invece di aggiungere 50 anni a quello che si è costruito in 2000, si distruggono 1700 e si ricomincia da capo.
    Questa funzione tende a zero!!! Nei prossimi 10 anni si potrà distruggere quello che costruite in 50-60, e poi nei successivi 3 distruggeranno quello che costruiranno in 10.
    Insomma si vuole fare come si fece con il Tempio di Gerusalemme, costruito in 30-40 anni, lo si distrugge e ricostruisce in tre giorni. Che geni…

  32. “bellissima, intelligente, ottima dialettica, passato molto piccante, conversione e docilità ai precetti cattolici”!
    Leggo Matteo 7, 1-6 e penso alla perla… la perla della conversione della sorella Claudia, la perla della Grazia che ha sommerso Claudia, e della Misericordia di Dio a cui Claudia fa continuamente riferimento.
    E le parole “bellissima, intelligente, dialettica, passato, piccante, conversione, docilità , precetti, cattolici” mi fanno sentire in colpa! In colpa per aver gettato questa perla davanti, davanti a me, davanti a voi, davanti a tutti.
    Signore! Volgi il tuo sguardo qui, a noi, a noi che scriviamo, a noi che leggiamo, a noi che giudichiamo, che giudichiamo la tua bellezza, la tua intelligenza, la tua dialettica, la tua docilità , i tuoi precetti, la tua cattolicità , il tuo passato, il tuo piccante, perchè dopo la mia conversione è tutto Tuo.

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