Nella rete di Gesù


DOMENICA 22 gennaio 2012

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
(dal Vangelo di Marco 1,14-20)

La scorsa settimana i ragazzi e ragazze del gruppo adolescenti con i loro animatori si sono impegnati in una impresa davvero ardua: invitare al gruppo nuovi ragazzi.
Animatori e adolescenti hanno scritto e firmato, una per una, le lettere, da portare poi a mano, a tutti gli adolescenti della classe 1997, che nella nostra parrocchia sono circa una settantina. I ragazzi del ’97 hanno celebrato la Confermazione lo scorso anno, ma poi solo in pochissimi hanno proseguito il cammino nel gruppo degli adolescenti. Da qui l’idea di invitarli di nuovo personalmente con queste lettere personalizzate…
L’invito era quello di partecipare alla riunione di mercoledì scorso.
Alla fine se ne sono presentati 3.
Ho visto chiara la delusione di ragazzi e animatori, anche se i 3 venuti sono stati accolti benissimo e con un sorriso.
Come mai una risposta così scarsa a tanto impegno ed entusiasmo?
Ho pensato a questa cosa dopo aver letto il breve passo del Vangelo di Marco che narra della chiamata dei primi discepoli.
Nel racconto tutto appare così facile e veloce: Gesù passa per la riva del lago, vede i pescatori, li chiama, ed essi, lasciando tutto lo seguono subito. Questo accade due volte, in rapida successione.
Magari fosse così facile! Magari bastasse un semplice “vieni” per mettere in moto le persone ad uscire dalle loro case e partecipare alle varie iniziative della parrocchia.
Mi viene in mente ora un’altra immagine, quella dei vari volontari nelle situazioni di emergenza, durante i disastri naturali. Molto si è detto e sottolineato riguardo la generosità  di molti giovani e meno giovani, che si sono mossi subito e con generosità , immediatamente dopo l’alluvione di Genova lo scorso novembre. E’ bastato poco perchè in molti si muovessero per spalare il fango e portare un po’ di solidarietà .
Sembra quindi che la maggiore resistenza e difficoltà  a metter in moto i giovani si sperimenti proprio nei nostri ambienti parrocchiali. Dico “sembra”, perchè non vorrei far troppo semplici le cose. Ma certamente non posso non riflettere ed interrogarmi sul “perchè”.
La parte del Vangelo che racconta rapidamente la chiamata dei primi discepoli non va sezionata da ciò che la precede. Infatti l’evangelista Marco ha appena ricordato quello che Gesù sta facendo: Gesù si muove per la Galilea e lancia un annuncio chiaro e solenne: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo!”.
Sicuramente i discepoli rispondono alla chiamata di Gesù, abbandonando tutto per seguirlo, non per un cieco senso del dovere, ma perchè sentono che realmente tutto quel che possiedono e che stanno facendo, vale molto meno di quello che Gesù propone e annuncia.
“Il tempo è compiuto” dice Gesù. In altre parole il Maestro dice che il tempo che viviamo non è un girare a vuoto, non è senza direzione, non è senza senso.

    La vita è un tempo prezioso nelle mani di Dio, e che si può vivere in modo pieno perchè “il Regno di Dio è vicino”. Gesù annuncia qualcosa che in fondo è nei desideri più profondi dell’uomo, e quindi anche dei pescatori di Galilea. Pietro, Andrea, Giovanni e Giacomo lasciano le reti che hanno in mano per farsi prendere loro stessi dalla rete di Gesù. La barca su cui stanno, e che fino ad allora è stata tutta la loro vita, diventa troppo piccola rispetto alla barca che Gesù propone loro, per iniziare una avventura che non sarà  facile, ma che riempirà  la loro vita di senso pieno.
    I primi discepoli entrano così nel dinamismo di Gesù, che non si ferma, e continua ad andare avanti, incontro alle persone, ai più poveri, a coloro che cercano Dio veramente.
    E se anche cercheranno di fermarlo con la crocifissione, il cammino di Gesù non si ferma, anzi diventa ancor più universale e coinvolgente.
    Anche se ho visto un po’ di delusione negli animatori degli adolescenti, dopo lo scarso risultato del loro invito, ho detto loro di continuare e non fermarsi. Infatti sono sicuro che l’entusiasmo e la generosità  del loro servizio alla fine faranno breccia anche nei cuori deli adolescenti più distratti e insofferenti agli inviti in parrocchia.
    Viviamo in una realtà  che purtroppo sente il messaggio cristiano non più come novità  sconvolgente che muove la vita. Oggi la fede, il Vangelo e la comunità  cristiana sono avvertiti, specialmente dai giovani, come realtà  passate, e non più così significative per la vita. E forse è anche colpa di noi cristiani “di Chiesa” che non sempre mostriamo entusiasmo nel nostro modo di fare e di credere.
    Ma nel cuore di ogni uomo e di ogni giovane, c’è comunque il desiderio di un mondo nuovo, migliore, più solidale, giusto e in pace. In altre parole, in tutti c’è il desiderio del Regno di Dio, quello che Gesù ha predicato e mostrato.
    Se, come cristiani, sappiamo mostrare che essere Chiesa e vivere il Vangelo, risponde a queste attese, allora forse più persone saranno disposte, come i primi discepoli, a mettersi in gioco con noi, ed entrare nella rete di Gesù.

Giovanni don

p.s.
colgo questa occasione per dire grazie a Nicola, Arianna, Luca, Federica, Chiara, Elisa, Anna, Andrea, Valentina, Alessandro e Sara…
Sono gli animatori del gruppo adolescenti e giovani della mia parrocchia.
Ci mettono davvero tanto tempo, energie e cuore in quel che fanno. Anche loro continuano oggi il cammino di Gesù che allora, sulle rive del Lago di Tiberiade, chiamava a se nuovi amici… Lo fanno anche loro oggi con tutti gli altri animatori di adolescenti e giovani delle nostre parrocchie. Grazie di cuore!

57 comments

  1. Secondo me hai colto nel segno!
    “I primi discepoli entrano così nel dinamismo di Gesù, che non si ferma, e continua ad andare avanti, incontro alle persone, ai più poveri, a coloro che cercano Dio veramente… C’è comunque il desiderio di un mondo nuovo, migliore, più solidale, giusto e in pace… in tutti c’è il desiderio del Regno di Dio”.
    “E’ bastato poco perchè in molti si muovessero per spalare il fango e portare un po’ di solidarietà “.
    Purtroppo, e lo dico per mia esperienza personale, spesso le realtà parrocchiali non riescono ad “attirare” perchè, invece di aprire ed avvicinare al mondo per renderlo migliore, sono autoreferenziali e piegate su se stesse…
    Molte parrocchie sembrano sempre più a club privati: “accetti le nostre regole e i nostri costumi, oppure stai fuori”, altro che “lievito che fa fermentare la massa”…
    A che serve dire ad un altro “Vieni?” quando poi neanche chi fa la domanda va da nessuna parte?
    Anche da parte mia, quindi, più impegno ad “andare” come Gesù incontro a chiunque ha bisogno e meno “ciacole” autoreferenziali!!
    Grazie Gioba!

  2. Ma perchè siete delusi del numero di quelli che hanno aderito alla vostra “chiamata”? Vi è andata meglio di come è andata a Cristo all’inizio: 3:70=12:280 cioè: voi avete avuto 3 sì su 70 invitati, Cristo avrebbe dovuto incontrare solo 280 persone per raccoglierne 12 eppure il suo messaggio doveva essere anche un pò più convincente!!
    Sù! Non scoraggiatevi! Altrimenti pure quei tre potrebbero scoraggiarsi.
    Dario

  3. … e poi, in cielo si fa più festa per un solo convertito che…
    E voi ne avete trovato tre!!!
    Ma mi raccomando! Non chiedete loro come si chiama la loro conversione: potrebbero non saperlo ancora! La Grazia arriva spesso PRIMA della coscienza.
    Dario

  4. Cosa significa diventare pescatore di uomini?

    Forse qualcuno è chiamato a fare il pescatore e qualcun altro il pescato?

    Gesù non ci spiega qui cos’è il regno di Dio. Ci dice che è vicino, che anzi è già dentro di noi .Quindi qui e ora sta capitando qualcosa.

    I primi discepoli hanno subito seguito Gesù, ma hanno continuato la stessa vita di prima, come pescatori, come mariti, come padri,come cittadini, anche se nulla era più come prima.
    Una luce nuova, una lieta notizia, un incontro aveva cambiato la loro vita.

    L’invito di Gesù a diventare pescatori di uomini qualcuno lo traduce con “prenderai uomini vivi”: non pesci da prendere nella rete, ma persone di cui aver cura, da amare non solo a parole, ma con i fatti e senza condizione!

    In altre parole la chiamata di ognuno di noi è quella di diventare come Gesù MAESTRO di umanità , anzi esperto in umanità !

    Evangelizziamo con Amore: noi diciamo agli altri DIO TI AMA, dovremmo saper dire IO TI AMO – “I care” –

  5. Carissimo don Giovanni, da più di un anno che leggo le tue vignette e non ti nascondo che li prendo anche per divulgarli e portare la parola a tutti. Piace molto il tuo umorismo e il modo in cui ti spezzi per far fruttificare il seme che Dio ti ha fatto dono nel tuo ministero. Non so nè voglio sapere se i tuoi confratelli valorizzano questo tuo talento, ma sappi che in un punto della calabria un tuo confratello l’utilizza e come… ringrazio il Signore per il dono che ti ha donato.
    Incoraggio i tuoi giovani a non mollare mai, questi tre ragazzini che hanno risposto è già tanto, anzi devo dirti che sei fortunato.

    con affetto e uniti nella preghiera
    don Miguel

  6. “Nessuno puó venire a Me se non è attratto dal Padre”,adesso come ai tempi di Gesú,non è possibile conoscere Dio se non si ha interesse a conoscerLo.ovvero meglio pochi,ma buoni.
    L’incontro con Gesú vale se risponde a un’attesa di una guida che sappia il cammino a Dio,altrimenti siamo costretti a lasciarlo.

  7. “Fatevi pescatori di uomini”, è da intendere: “Catturate-eliminate” ogni pensiero autonomo da DIO che portiamo in noi.
    Noi siamo pieni di pensieri-cadavere che ci impediscono di contemplare COLUI che à bita in noi.
    “IL REGNO DEI CIELI E’ DENTRO DI VOI”, dice infatti il Signore.
    Saluti a tutti.

  8. @Nuccia
    ciao Nuccia, volevo dire che è nel vangelo di Luca che il testo greco dice “prendente uomini vivi”.
    Il messaggio è affascinante: l’acqua era simbolo di morte, l’uomo sott’acqua non respira più, annega. La missione dei cristiani è togliere l’uomo da questa realtà di morte, di mancanza di ossigeno, per riportarlo a galla, alla vita.
    Nel battesimo vi è la stessa simbologia….ciao

  9. Vorrei anch’io chiedere a Simone e Andrea (fratelli) e a Giacomo e Giovanni (fratelli) nel momento in cui iniziarono a seguire Gesù con quale categoria si potesse definire la loro conversione! Erano una coppia di fratelli, ed erano lì entrambi ed entrambi hanno lasciato le reti. Come dire: colpo pesante per l’azienda di famiglia!!! Non hanno diviso i compiti, non hanno fatto a turno: io continuo a “pescare i pesci e tu vai con Costui a vedere di che si tratta, poi torni e mi dice se ne vale la pena.
    Cambia la vita, nasce una nuova vita, rinasce una vita nuova su una vita già vissuta. Rischiano l’errore che quel proverbio vorrebbe evitare: chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova. E loro sapevano quello che lasciavano e non sapevano quello che avrebbero trovato. Lì, dico! Lì ed in quel momento, dico! Dopo, hanno avuto l’insegnamento, dopo sono cresciuti, dopo hanno capito. Ma lì ed in quel momento cosa sapevano di loro stessi e della loro conversione?
    Conversione è una parola? No! Conversione è una esperienza!
    Daniele! Non cercare nel vocabolario, cerca nel cuore!
    Se cerchi nel vocabolario un “busillis ti fermerà lì dove il cuore sta per spalancarsi.
    Convertirsi a 60 anni è doloroso, Daniele! E’ un dolore forte! E’ doloroso vedersi cambiato e vedersi cambiare, ma è un dolce dolore, dolcissimo.
    E’ doloroso per i 60 anni sbagliati! E’ dolcissimo per gli anni futuri (che solo la statistica mi darebbe per non pochi) nei quali testimoniare. Che se fossi ad una età (statisticamente) vicino alla morte una conversione avrebbe più senso? Che se avessi una malattia terminale una conversione avrebbe più senso?
    Che se invece non c’è un motivo, una conversione non ha senso?
    Daniele! Non cercare nel vocabolario, cerca nel cuore! Non solo nel tuo, ma anche nel mio!
    Che io nel mio cuore ho ancora tanta confusione e lo sguardo tuo e degli altri mi aiuta e mi conforta.

  10. L’amore non è già fatto, si fa
    (Michel Quoist)

    Non è un vestito già confezionato,
    ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

    Non è un appartamento chiavi in mano,
    ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.

    Non è una vetta conquistata,
    ma scalate appassionanti e cadute dolorose.

    Non è un solido ancoraggio nel porto della felicità ,
    ma è un levar l’ancora, è un viaggio in pieno mare.

    Non è un sì trionfale che si segna fra i sorrisi e gli applausi,
    ma è una moltitudine di “sì” che punteggiano la vita,
    tra una moltitudine di “no” che si cancellano strada facendo.

    Non è l’apparizione improvvisa di una nuova vita,
    perfetta fin dalla nascita,
    ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume
    dai molteplici meandri, qualche volte in secca,
    altre volte traboccante,
    ma sempre in cammino verso il mare infinito.

  11. “E forse è anche colpa di noi cristiani “di Chiesa che non sempre mostriamo entusiasmo nel nostro modo di fare e di credere.”

    Perchè “forse”????

    Forse perchè la questione non è nell’entusiasmo, ma nell’intensità del nostro Amore per Lui.
    Come si fa ad infiammare un cuore con il tuo Amore se il tuo Amore per primo non brucia di Amore per Gesù e per la Chiesa e per il Papa e per i sacerdoti, ma anzi (e spesso lo vediamo su questo blog) è pieno di dubbi e di critiche agli insegnamenti della Sua stessa Chiesa?

    La chiamata deve portare non tanto a partecipare a quella tal riunione.
    No!
    La chiamata deve portare ad una Vita piena. Alla scoperta della propria Vocazione:
    O sacerdotale o nella formazione di una santa famiglia cristiana.

    Con la fede si potrebbero spostare montagne, … se ciò non avviene, …

    Preghiamo che il Signore accresca la nostra fede!

  12. PS.
    A me la vignetta piace.
    Quando si prendono in giro gli uomini (con le loro piccolezze) piace sempre.

    Si .. c`è la parolaccia … ma è funzionale ed è anche censurata …

    La vicenda inoltre ci fa molto riflette:

    Sia sull’obiezione di coscienza ed il suo significato più profondo
    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-non-ci-si-pu-ammutinare-dal-bene-4246.htm

    Sia sul fatto che le virtù hanno bisogno di essere temprate dall’allenamento e dalla volontà , che bisogna inseguire tutti i giorni un habitus buono, una costante familiarità con il bene.
    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-capitanomio-capitano-4215.htm

  13. @Dele
    Grazie, Dele.
    Mi piace l’unione dei due significati: la simbologia del mare/male e la Vita Nuova come nel battesimo…
    In effetti è bella anche l’interpretazione di p. Ermes Ronchi:
    …come se Gesù dicesse “vi farò cercatori di tesori.
    Mio e vostro tesoro è l’uomo. Li tirerete fuori dall’oscurità ,
    come pesci da sotto la superficie delle acque, come neonati dalle acque materne,
    come tesoro dissepolto nel campo.
    Li porterete dalla vita sommersa alla Vita nel Sole, nella Luce.”
    ….
    Io credo che ognuno di noi come cristiano deve avere la stessa passione che Cristo ha per l’uomo…
    ma credo che esistano giorni bui e insopportabili in cui abbiamo bisogno
    che qualcuno con Amore ci rimetta nella rete di Gesù e ci tiri su…

  14. L’anno scorso un parroco si domandava avvilito come mai oggi il vangelo non è più accolto come nella primitiva comunità di Antiochia…..come mai oggi le persone al posto di essere felici ed entusiaste del messaggio di Gesù, appena ne sentono nominare il nome si irrigidiscono e girano alla larga…..ma questo benedetto vangelo è lo stesso? Quello che oggi la chiesa ministeriale annuncia è lo stesso messaggio che annunciava Gesù 2000 anni or sono? E’ evidente che non è così, perlomeno… Gesù annunciava il vangelo, oggi si annuncia Gesù, e fin qui niente di sbagliato. Ma non si è andati un po’ oltre? Non si è appesantito un tantino troppo l’annuncio? non si è costruito un po’ troppo su quelle fondamenta, su quel messaggio originale che in fin dei conti era così semplice e bello: Dio è Padre, un Padre misericordioso che ama l’uomo ed effonde su tutti la sua grazia. E’ l’immensa potenza di questo dono d’amore che può muovere l’uomo ad amare a sua volta e diventare così figlio di Dio, in una relazione d’amore tra i fratelli. Questo annuncio non può essere rifiutato dalle persone, la mia esperienza di animatore mi ha mostrato che questo annuncio è accolto bene, magari non proprio con entusiasmo, ma bene, e porterà frutto.
    Poi si può approfondire il discorso: cosa ci chiede di preciso Dio? Risposta semplice, di amarci. Nel servizio reciproco la Signoria di Dio si estende nel mondo. Anche questo è condivisibile e ben accolto, e porterà frutto.
    E’ necessario anche rendersi conto che tutto questo non è filantropia umana, ma volontà di un Dio filantropo, tutto questo dinamismo d’amore nasce da Dio, quindi il ringraziarlo anche col pensiero è naturale e bello. Condivisibile.
    Ma quando si comincia ad andare oltre la proposta, quando si pretende una partecipazione ad un culto rituale che non si comprende ed è impegnativo e borioso, le cose cambiano. Quando si propongono concetti in un linguaggio oggi frainteso, lasciando che le persone rimangano nell’ignoranza e chiamando questa ignoranza “religiosità popolare , dove la magia e la scaramanzia regnano sovrane….che frutto si potrà avere? Quando le persone sono convinte che per avere la salvezza devono ricevere i sacramenti, altrimenti la dannazione…che frutto si potrà avere se non un consumismo sacramentale inutile al progetto di Dio?
    Troppe cose devono essere riviste, riproposte, ed allora è sicuro che gli uomini ricominceranno a conoscere Dio e ad aiutarlo a portare a termine la creazione. Con entusiasmo.
    ciao

  15. Hey John Coltrane. Non dice “fatevi pescatori”,ma “seguitemi e vi faró pescatori di uomini”.Quando si scopre la Veritá di Cristo si diventa pescatori di uomini perchè si ha in cibo che risponde alla fame dell’uomo.

    É anche vero che la Luce è cosí forte che ripulisce la nostra mente da tutti i cadaveri,fantasmi,errori in cui si cada senza Dio.

    La conoscenza trasforma l’essere come un panno stinge se lo metti al sole.
    a presto.

  16. “cosa ci chiede di preciso Dio? Risposta semplice, di amarci.”
    Con tutto il rispetto, DELE, DIO ci chiede di amare LUI, vedi IL 1.ro COMANDAMENTO.
    AMARLO SIGNIFICA DESIDERARE DI CONOSCERLO:
    “Questa è la Vita Eterna, conoscere TE, unicO vero DIO, e Colui che hai inviato nel mondo, Gesu’ Cristo” /Gv XVII,3/.
    Se prima non cerchiamo la conoscenza di DIO, è impossibile amare i fratelli.
    Un caro saluto.

  17. “non si è costruito un po’ troppo su quelle fondamenta,”

    A mio avviso si è DISTRUTTO un po’ troppo su quelle fondamenta.

    Come altro descrivere il processo che porta un cattolico a presentare la sua partecipazione alla Santa Messa con parole come:

    ” quando si pretende una partecipazione ad un culto rituale che non si comprende ed è impegnativo e borioso, le cose cambiano. ”

    Si … le cose cambiano.

    Ci è stata affidato un dono e l’abbiamo distrutto perchè abbiamo reso Dio … una semplice proposta che sia ” accolto bene, magari non proprio con entusiasmo, ma bene, e porterà frutto.”

    Ed eccone i frutti!

    Non ho parole su cosa un cattolico possa arrivare a scrivere, .. sembra un testo scritto dalla Premiata ditta Emma Bonino & Pannella:

    “Quando si propongono concetti in un linguaggio oggi frainteso, lasciando che le persone rimangano nell’ignoranza e chiamando questa ignoranza “religiosità popolare , dove la magia e la scaramanzia regnano sovrane….che frutto si potrà avere? Quando le persone sono convinte che per avere la salvezza devono ricevere i sacramenti, altrimenti la dannazione…che frutto si potrà avere se non un consumismo sacramentale inutile al progetto di Dio?”

  18. “…come mai oggi le persone al posto di essere felici ed entusiaste del messaggio di Gesù, appena ne sentono nominare il nome si irrigidiscono e girano alla larga…..ma questo benedetto vangelo è lo stesso?”

    Secondo me, anzi SECONDO ME, è perchè si è voluta più attenzione sul LETTORE che sulla LETTURA.
    Non dipende da quello che la Chiesa annuncia ma da come si pone l’annunciatore. Non è il contenuto dell’annuncio ma è il legame che oggi si fa tra annuncio e annunciatore. Ancora una volta leggete Come andare a Messa e NON perdere la fede.
    Se il celebrante si sente Cristo e non in persona Christi scatta il giudizio, o meglio, la fusione tra il giudizio su “cosa” dice e quello su “chi” lo dice.
    Se il rito richiede un animatore vuol dire che quel rito è senz’anima e perciò quella liturgia è lontana dall’esperienza di Dio Vicino e Presente, e per essere accolta richiede uno sforso culturale, unn ragionamento, un convincimento. Perciò è senza entusiasmo! Bene sì, certo, ma per buona educazione. La Fede in Cristo presente porta invece all’entusiasmo e troppe animazioni allontanano dalla Presenza di Cristo invece che avvicinare.
    Ed infatti è il Concilio Vaticano II (sì, vi parrà strano, proprio il Concilio Vaticano II) nella Costituzione principale la Sacrosantum Concilium dice al 22,3 “Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunchè in materia liturgica.”
    Cioè: tutte le “animazioni” che sono fuori dal Messale Romano (quello in vigore oggi, mica quello del concilio di Trento) non sono della Chiesa!
    E perchè? Perchè già i Padri conciliari sapevano che la “buona educazione” dello stare a Messa, ALLONTANA dal Mistero Pasquale.
    E tu, Dele, lo vivi e lo hai detto!

  19. Permettetemi di fare riferimento a due frasi dal romanzo di F.Mauriac:” Groviglio di Vipere.
    Si parla di Luigi,il protagonista,uomo duro e irriverente:
    “Tristi passioni gli nascondono,durante la sua tetra vita,la Luce che gli è tanto vicina,sebbene un raggio talvolta lo tocchi,quasi lo bruci. Le sue passioni(….)e soprattutto i mediocri cristiani che lo osservano e che lui stesso tormenta,gli nascondono questa Luce. Quanti tra noi respingono così il peccatore e lo allontanano da una Verità che, attraverso essi,non risplende più!

    Ed ecco le parole di accusa dello stesso Luigi a sua moglie,donna devota e pia.:
    “Ho mostrato di odiare di un odio espiabile tutto ciò che tu professavi e continuo ad odiare coloro che si protestano cristiani;molti di essi non deludono forse una speranza, non alterano un viso,Quel Viso, Quell’Immagine?

    Ecco,io trovo queste parole un disperato e straziante urlo di richiesta di aiuto! chi mostrerà Quel Viso, Quel’Immagine? C’è bisogno di Madre Teresa? il Dott.Moscati?

    Vorrei dirlo anche a quanti, sacerdoti, sottovalutano l’importanza della ‘predica’ la domenica. Non sapete quanti, come me, capitano per caso in chiesa quel giorno e possono essere toccati anche grazie a semplici parole dette e trasmesse con autenticità di fede,mostrando Quel Viso!

  20. Il primo Comandamento ci ricorda di amare DIO con tutto noi stessi.
    Cosa significa? Significa desiderare conoscere tutto di LUI.
    Conseguentemente, si ameranno anche /veramente/ le creature.
    Ma prima viene DIO: “I poveri li avrete sempre con voi, ma non sempre avrete ME/
    (GV XII).
    Un caro saluto a tutti.

  21. @john coltrane
    Ottimo commento John.

    Inoltre:
    «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola» (Gv 17, 20). Qui «Gesù prega per la Chiesa di tutti i tempi, prega anche per noi». Il Papa cita il «Catechismo della Chiesa Cattolica», il quale commenta: «Gesù ha portato a pieno compimento l’opera del Padre, e la sua preghiera, come il suo Sacrificio, si estende fino alla consumazione dei tempi. La preghiera dell’Ora riempie gli ultimi tempi e li porta verso la loro consumazione» (n. 2749).

    Infatti in «Gesù di Nazaret – Seconda parte»:

    «Possiamo dire che nella preghiera sacerdotale di Gesù si compie l’istituzione della Chiesa… Proprio qui, nell’atto dell’ultima cena, Gesù crea la Chiesa. Perchè, che altro è la Chiesa se non la comunità dei discepoli che, mediante la fede in Gesù Cristo come inviato del Padre, riceve la sua unità ed è coinvolta nella missione di Gesù di salvare il mondo conducendolo alla conoscenza di Dio? Qui troviamo realmente una vera definizione della Chiesa. La Chiesa nasce dalla preghiera di Gesù. E questa preghiera non è soltanto parola: è l’atto in cui egli “consacra” se stesso e cioè “si sacrifica” per la vita del mondo» (cfr Gesù di Nazaret, II, 117s).

  22. Grazie Francesco.
    Effettivamente nella sublime Preghiera Sacerdotale il DIO/Uomo descrive in maniera perfetta la finalizzazione della Sua Missione: che ogni uomo possa conoscere DIO /faccia a faccia/, come ci dice Giobbe al termine della sua vita provata.
    Un caro saluto, buona giornata.

  23. Mi domando come mai sfugge sempre il comandamento nuovo di Gesù (Gv 13,34), che l’evangelista Giovanni esplicita chiaramente: Gv 15,12 Questo è il MIO comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
    In Gv 14,21 Gesù spiega 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi
    manifesterò a lui.
    Il comandamento “nuovo” non è uno in più agli altri, ma un comandamento “migliore” degli altri, i 10. E’ “IL” comandamento per la comunità cristiana perchè permette di fare esperienza del risorto. E’ inoltre un “comandamento”, perchè non penso si possa comandare di amare. Ecco che la comunità cristiana non ha comandamenti veri e propri, ma ha il dono dello Spirito che la guida.
    Non capisco perchè tante persone si fermano sul primo comandamento che Gesù ha “confermato” ad un ebreo, perchè ebreo. Con molto tatto ha poi aggiunto il secondo, che poi non è uno dei 10.
    Probabilmente amare Dio direttamente è più facile, a dirsi. Mi viene in mente Gesù che perdona i peccati al paralitico, ma per i suoi avversari anche un imbroglione può pronunciare quelle parole, senza che nessuno possa verificarne il risultato.
    Chiedo solo di rifletterci sopra, ed approfondire il testo dei vangeli.

  24. Vorrei anche aggiungere che sì, a noi il compito di approfondire la conoscenza di Dio che si è rivelato in un uomo, e di portare questo annuncio al mondo. Ma facciamo attenzione, vi è anche una…possiamo chiamarla “pre-rivelazione”, la rivelazione di Dio che si autocomunica ad ogni uomo. La capacità di amare i fratelli è trascendentale, ogni uomo al mondo è dimora di Dio e capace di amare.

    Certo oggi noi non abbiamo Gesù in carne ed ossa da amare, ma abbiamo il risorto, e mi pare che la fede cristiana ritenga che sarà in mezzo a noi per sempre, se non sbaglio. Ma dove stà il Risorto, in chiesa? no, il risorto si manifesta nelle relazioni d’amore, nella dinamica trinitaria.
    Amen.ciao

  25. La difficoltà di “amare DIO prima di tutto”, cioè di cercare di conoscerLo per quello che EGLI è “in Sè” (“prima che il mondo fosse”, GV XVII,4)è comprensibile.
    Ma è anche l’unica avventura per cui valga la pena vivere.
    Di conseguenza abbiamo il comandamento “nuovo”: possiamo cioè comunicare ai fratelli che ognuno di noi è chiamato alla conoscenza personale di DIO.
    Il Signore è chiarissimo: la VITA ETERNA è “conoscere TE, Unico Vero DIO”.
    Solo se viviamo x questo scopo, amiamo i fratelli.
    Un caro saluto.

  26. Cosa vuol dire “amare”? “amare gli altri”?
    La risposta, naturalmente, la dà il Signore:
    “Amatevi come IO vi ho amato”.
    E come ci ha “amati”, Gesù?
    Dandoci la possibilità di purificare la nostra mente sì che possiamo conoscere DIO “in Sè”.
    Gesù non è infatti il “fine”, ma il mezzo perchè possiamo giungere a realizzare lo scopo della nostra vita: conoscere DIO/Trinità al di là della creazione del mondo:
    “E’ bene per voi che IO me ne vada, SE NO NON PUO’ GIUNGERE A VOI LO SPIRITO DI VERITA'”).

    Certo, sarebbe + facile si potesse andare in Paradiso con un pò di volontariato, a Messa tutte le domeniche, ecc. Ma sarebbe assurdo: DIO solo rivela Sè stesso, LUI solo può rivelarsi.
    La difficoltà non è impossibilità , DIO non ci prende in giro.
    Un grande saluto a tutti.

  27. @john coltrane
    Non ti conosco, e bisogna fare attenzione perchè le parole sono spesso fonte di equivoco….ma in quello che scrivi mi pare vi siano degli errori di comprensione: Gesù è il mezzo e soprattutto il fine, chi vede lui vede il Padre, Dio è lui, Dio è Gesù. Gesù è la piena rivelazione di Dio che ci è dato di conoscere. Cercare di andare oltre Gesù alla ricerca di Dio è inutile e pericoloso, perchè finiremmo per costruirci idee che non poggiano su nulla tanto egli è il totalmente altro.
    Dio si è rivelato, si è già rivelato, in Gesù.
    E come ci ha amati Gesù ci ama Dio: aprendosi all’uomo, donandosi gratuitamente assetato di relazioni d’amore. Noi siamo in paradiso una volta innescate queste relazioni, così noi lo conosciamo amando. Attenzione, perchè Gesù non dice “amateMI come io vi ho amato” ma “amateVI come io vi ho amato”…

  28. @@DELE
    Perdonami, ma non ci siamo, amico,
    Gesù non ci ha rivelato il PADRE, ma ci ha dato la possibilità di vederLO/conoscerLo-
    Probabilmente non hai ancora meditato sulla frase del Figlio Incarnato:
    “E’ bene x voi che IO me ne vada, se no non potete ricevere lo Spirito di Verità “-
    Tu dici che andare oltre “è pericoloso”, ma è proprio il Signore Gesù che ci invita ad andare oltre.
    Questo è, infatti,lo scopo dell’INCARNAZIONE del VERBO.
    Se on si desidera conoscere DIO “in Sè”, è segno che non Lo si ama; allora, il Sangue di CRISTO rimane sparso invano.
    UN CARO SALUTO.

  29. Ancora una cosa: non ho scritto male: “amateVI come IO VI ho amato”.
    Ma si ama il fratello solo se gli si ricorda e lo si aiuta a mettersi in rapporto PERSONALE con DIO Padre.
    Di nuovo, happy days.

  30. @john coltrane ,
    sei forte!
    Dici “Gesù non ci ha rivelato il Padre”, io invece trovo “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito … è lui che lo ha rivelato.” (Gv 1,18)

    Forse è proprio perchè non hai capito che è Gesù ad aver rivelato il Padre (Chi ha visto me ha visto il Padre, Gv 14,9) che vuoi conoscere Dio direttamente. Che dirti, se è vero che “Dio nessuno lo ha mai visto”, probabilmente è un’impresa ardua… Perciò… buona fortuna!!

  31. @john coltrane
    “Gesù non ci ha rivelato il PADRE, ma ci ha dato la possibilità di vederLO/conoscerLo-”

    Grazie, john!
    Cogli la sottigliezza, grazie!
    Perchè Gesù dice: chi ha visto Me ha visto il Padre e quindi sono d’accordo con te quando dici “… la possibilità di vederLo/conoscerLo”
    Non dice: Questo è il Padre! Non ci rivela il Padre tramite il volto del Padre! Ci rivela il Padre ed il volto del Padre tramite il suo volto!!!
    E io penso che è proprio questo che dà fastidio ad alcuni!
    Dà fastidio che Cristo sia Uomo e anche Dio! Perchè se avesse mostrato il Padre nel volto del Padre chi ci avrebbe detto che Lui, il Cristo, è Dio? Chi ci avrebbe detto che Dio si è fatto Carne? Chi ci avrebbe detto che la Sua Carne è come la Nostra Carne?
    NESSUNO PIU’!!!
    INVECE!!!
    Cristo ha mostrato il Padre nel PROPRIO Volto, un Volto di CARNE, un Volto VISIBILE da occhio umano mortale, e quindi? Il mio volto = Volto di Cristo = Volto di Dio! A Sua immagine e somiglianza!!!
    Ma avere il volto di Dio comporta grande responsabilità , comporta amare Dio direttamente, oltre che tramite gli altri portatori del Volto di Dio, vuol dire sentire il proprio volto già nell’eternità come è quello di Cristo.
    E questo fa venire tanta paura, che è meglio nascondere dietro le interpretazioni, le proprie interpretazioni.
    Ed in fondo è la battaglia tra “Dio c’è” e “Dio ce lo siamo creato noi”.
    Tutto quello che facciamo di positivo per l’Uomo, e direttamente per l’Uomo, vale sia se Dio c’è, sia se Dio ce lo siamo creato noi. Ma amare, (e dico AMARE) direttamente Dio lo possiamo fare solo se Dio c’è e non se ce lo siamo creato noi!

  32. @DANIELE and DELE
    Queste problematiche nascono quando si confonde il Figlio di DIO “in Sè” con il Figlio Incarnato.
    E’ il Figlio Unigenito ad averceLo rivelato perchè “nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio”.
    Gesù, se Lo seguiamo, ci conduce alla soglia in cui il Padre rivela Sè stesso; ma Gesù stesso, in quanto concessione per la nostra salvezza, ci dice chiaramente che Lui deve farsi da parte affinchè ciò avvenga.

    “Ora IO vi dico la verità : è bene per voi che IO me ne vada, perchè, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve Lo manderò.(Giovanni XVI,7).
    Un caro saluto a tutti.

  33. Amici,la cosa si fa interessante.

    la conoscenza della Veritá è una “cosa ardua” pero vitale,per questo ordina,comanda di cercarLa “con tutto te stesso,anima e corpo”,e il prossimo tuo come te stesso,
    e te stesso cercando cercando il Verbo,l’Unigenito Pensiero di Dio, con tutto te stesso.
    Il comandamento nuovo di Gesú è nuovo perchè riassume i 10 precedenti,è novitá di vita:”AMA E FAI QUEL CHE VUOI” riassume S.Agostino.

    Togliere questa speranza all’uomo è tagliare le sue ali.
    A presto amici

  34. @john coltrane
    Se ti và mi chiariresti un pò la differenza che c’è tra il Figlio incarnato e il Figlio unigenito? Quando ti riferisci a Gesù mi sembra tu ti riferisca al Figlio incarnato, in che senso scrivi che è concessione per la nostra salvezza?
    ciao

  35. Assolutamnte corretto il tuo post, mr fran.
    “Chi vede ME vede il PADRE” non si riferisce certo a vedere Gesù fisicamente, nemmeno al riconoscerLo come DIO stesso nella Persona del Figlio nel campo della fede..
    Si riferisce a vederLo come “Generato dal PADRE”, prima che il mondo fosse.
    L’unica cosa x cui vale la pena vivere è l’avventura della Conoscenza di DIO, camminando dietro alle Parole del CRISTO.
    “Sarete VERI Miei discepoli se rimarrete nelle Mie Parole”; Implicitamente ci comunica che si può essere illusori Suoi discepoli.
    UN CARO SALUTO, HAPPY SUNDAY A TODOS.

  36. mr DELE
    Se il FIGLIO di DIO non si fosse Incarnato, l’uomo non avrebbe più avuto alcuna possibilità di accedere alla Conoscenza di DIO, dunque alla Salvezza.
    Caduti nella materialità , DIO diviene ‘astratto’; ne consegue che DIO, per riprendere contatto con noi, deve farsi uomo, ‘materia’, e però -ovviamente- parlare come DIO: come Figlio Unigenito, nato dal PADRE PRIMA DI TUTTI I SECOLI.

    Lo scopo di Gesù è appunto questo: ricondurci alla possibilità di vedere il PADRE Generante, il FIGLIO Unigenito Generato, e lo SPIRITO DI VERITA’ Rapporto tra Padre e Figlio-
    Un caro saluto, GOD bless you.

  37. @john coltrane
    C’è qualcosa che non mi torna nelle tue parole, ma non capisco se è solo un problema di comunicazione. Provo a riproporre la cosa: conoscere pienamente Gesù è riconoscere che in lui si rivela e si vede il Padre, chi ha conosciuto l’uomo Gesù di Nazareth ha conosciuto Dio a motivo dell’identita dell’Inviato col suo Mandante, della mutua immanenza del Padre nel Figlio e viceversa. L’uomo Gesù nella sua umanità è pienamente Dio che si rivela, quella carne è divina…..

  38. @Dario
    Ma Dario, quante persone amano il Dio che si sono create loro, quante persone amano il Dio denaro, potere…..e io penso che tutto quello che facciamo di positivo per l’uomo viene da Dio, è Dio che si comunica all’uomo e lo rende capace di amare. Ma in tutto il mio discorso non voglio dire che non esiste un Dio da amare e a cui rivolgere le preghiere, ma di riflettere su ciò che questo significa e comporta…

  39. Mr Dele, la Carne è DIVINA, ma DIO mica è Carne, ti pare?”.
    L’Incarnazione è un immenso dono d’amore di DIO, x salvarci, ma riconoscere Gesù come FIGLIO di DIO Incarnato non significa conoscere DIO.
    La conoscenza di DIO, la Vita Eterna, è conoscerLo “in Sè”, PRIMA CHE IL MONDO FOSSE.
    Non mi pare difficile
    E poi ci sono le nette Parole del Cristo: “SE IO NON ME NE VADO”, ECC.
    DIO non ha bisogno del mondo; crea il mondo come motivo, x l’uomo, di raccogliersi in LUI, sempre più in LUI.
    Come si fa a non essere interessati alla Conoscenza del nostro Creatore?
    Ripeto le parole di Gesù: “Se IO non me ne vado non può venire a voi lo Spirito di Verità ”
    Cosa ti fanno pensare?
    CIAO, BUONA SERATA.

  40. Dele Dele … affermazione estremamente pericolosa “non voglio dire che non esiste un Dio da amare e a cui rivolgere le preghiere, ma…”

    MA?????

    E poi ti stupisci che le persone che ti sono state affidate non ti seguono?

    Perdonami ma … emmenomale!
    🙂
    Dai non te la prendere, scherzo un po’ con te, ma ora ti spiego il motivo delle cose errate che sostieni.

    Ieri al corso di Teologia si è proprio parlato di Dio Padre che ha generato Gesù suo figlio “naturale” che si è fatto uomo per noi, per generare noi ad essere figli “adottivi” di Dio.
    [usando questi termini si comprende meglio la relazione]

    E’ errato dire che siamo tutti figli di Dio. (eresia del palagianesimo … ma simile a quanto propongono i massoni oggi).
    Ed è errato sia dal punto di vista filosofico che teologico.

    Correttamente però possiamo dire che:
    TUTTI sono Chiamati ad essere figli di Dio.
    e diventiamo figli di Dio nel battesimo (in Gesù).

    E’ Lui che ci ha guadagnato la nostra adozione a Figli.

    Per me sono state parole davvero illuminanti.
    Un caro saluto a tutti.
    Ciao
    Francesco

  41. Mr Francesco, è vero (“direi “ovvio”) che abbiamo la possibilità , di divenire figli di DIO. E’ una possibilità , tutt’altro che una certezza.
    Abbiamo la possibilità di giungere cioè a conoscerLo prima che il mondo fosse,
    Gradirei sentire un commento su GV XVI,7 (“Se IO non me ne vado”, ecc) ma pare che sia un versetto scottante.
    Anyway, un caro saluto a tutti.

  42. @john coltrane
    Non mi pare difficile ciò che affermi, ma impossibile.
    Impossibile perchè agli uomini non è dato di conoscere “Dio in sè” se ciò significa andare oltre a Gesù.
    La rivelazione cristiana è prima di tutto una persona, Gesù Cristo, rivelazione assoluta di Dio e del suo disegno. Essa non è un catalogo di verità che ci “purificano la mente” e ci aprono gli occhi sul mistero di un Dio astratto, non è un insegnamento nè un programma: è qualcuno. Gesù di Nazaret realizza in senso assoluto la presenza di Dio in mezzo a noi, perchè in Gesù Dio è insieme il rivelatore ed il rivelato. Egli può dire in tutta verità “chi vede me vede il Padre” perchè sul suo volto brilla lo sguardo stesso del Padre, ed il suo modo di vivere e di morire ci dice chi è Dio e che cosa significa essere Dio.
    Il Figlio di Dio incarnato è il Figlio unigenito ed è colui che siede alla destra del Padre.

  43. In Giovanni 16,7 Gesù sà che tra non molto sarà catturato e assassinato, ma propone ai suoi discepoli la morte non come la fine, ma come un cambiamento di stato; il Paraclito, lo Spirito di verità , sarà la sua rinnovata presenza nel mondo e presso i discepoli, una presenza potenziata dal fatto di non dipendere da un corpo fisico ed in grado di raggiungere ogni uomo, dimora dello Spirito.
    E’ tutt’altro che un mettersi da parte di Gesù!
    Ma poi scusa, tutto questo è il mistero della Trinità , la relazione tra le 3 persone…un solo Dio.

  44. @Francesco B
    Chi ti ha detto che le persone che mi sono state affidate ai corsi non mi seguono (nel discorso)? Caspita se seguono il discorso con interesse, ne rimangono anche affascinati, ma hanno in testa dei preconcetti difficili da dimenticare.
    Comunque quello che scrivi su essere o meno figli di Dio è esatto, dove dici che sbaglio io?
    L’unica cosa che ti “correggerei” è che si diventa figli di Dio amando, facendosi prossimi degli altri; con il sacramento del battesimo si entra a fare parte della comunità chiesa, si diventa cristiani ufficialmente, ma il regno di Dio ed i suoi figli vanno oltre alla chiesa.

  45. @Dele
    “…quante persone amano il Dio che si sono create loro…” ti chiedi.
    Penso tanti.
    E tra questi ci sono tutti quelli che ritengono che l’unica fonte della Rivelazione sia la Scrittura escludendo la Tradizione ed il Magistero.
    Secondo me chi esclude la Tradizione (Rivelazione consegnata da Cristo ai suoi Testimoni contemporanei e da questi “tradotta” fino a noi passando, p.e., per i Padri della Chiesa), si crea il suo dio, diverso dal Dio nostro, diverso dal Dio Vero, perchè parte dall’ oggi per capire “ieri , mentre la Tradizione è la Rivelazione di “Ieri per capire l’ Oggi”.
    Sempre secondo me chi esclude il Magistero (Rivelazione operata tramite lo Spirito Santo) si crea un suo dio che è senza lo Spirito (che ha ispirato e ispira Tradizione e Magistero).
    E ancora.
    “…io penso che tutto quello che facciamo di positivo per l’uomo viene da Dio,…” affermi.
    E quello che facciamo di negativo? da chi viene?
    E invece io penso che, se mi si invita giustamente a non giudicare l’uomo, usando la ragione deduco che tanto più non devo giudicare Dio!
    Dio ci ha donato la libertà di fare il positivo ed il negativo. Quello che facciamo, lo facciamo A LUI, non è “Lui” e non viene da Lui. Sia il positivo che il negativo. Altrimenti saremmo predestinati.
    Cristo ci ha insegnato, sì! Ma Dio ci ha lasciati liberi! Lo Spirito ci guida ma noi dobbiamo ascoltarlo e l’ascolto passa tramite la nostra volontà , la nostra libertà !
    Io ho avuto esperienza di questo. Sono almeno quarant’anni (e forse anche cinquanta) che lo Spirito mi ha parlato ma io, sordo fino all’estremo, non ascoltavo, benchè sentissi, benchè vedessi. Poi… gratuitamente… sono stato “sbattuto” contro l’ultima evidenza, che ho visto perchè l’ho voluta vedere e in quel momento ho “visto” tutte le volte in cui la mia volontà si scontrava con l’evidenza rifiutata dei tanti fatti successi realmente (a volte con testimoni).
    Che dovrei fare? Giudicare Dio perchè non mi ha “sbattuto” prima Cristo in faccia, evitando il male che ho fatto? Cos’è il male, il negativo che ho fatto prima? A chi posso addebitarli?
    A nessuno, caro Dele! A nessun altro! Solo a me!! Il male ed il negativo è venuto e viene da me! Di “questo mi sento “salvato da Cristo. Non perchè il male viene da qualcun altro, (come il bene verrebbe da Qualcun Altro) e quindi sarei salvo per “non aver commesso il fatto o perchè “incapace di intendere e di volere ! Mi sento salvato da Cristo perchè Lui mi ha redento proprio per “aver commesso il fatto nella mia piena “capacità di intendere e di volere .
    Ed ecco perchè la mia esperienza mi porta a rendere Culto a Dio, a Dio Persona, direttamente: perchè quello che faccio, lo faccio A LUI! A Lui che soffre o gioisce tacendo, per la Libertà con cui ha voluto elevare quello che posso donargli ad essere definibile “Amore .
    E in questo rapporto diretto, caro Dele, l’uomo, viene DOPO! SUBITO dopo, certo, ma dopo!
    Il male fatto ha avuto come soggetto “me come oggetto il “mio prossimo ma come destinatario DIO. La mia conversione è quello che faccio io, un ripercorrere a ritroso: ME – DIO – PROSSIMO – ME! Creatura – Creatore – Creato – Creatura.
    A Dio quello che fa Dio nella sua Una, Buona, Vera imperscrutabile Volontà .

    P.S. E’ lungo, lo so. Fatene quel che volete, come è nella vostra possibilità !

  46. DELE scrive, riguardo a GV XVI,7: “E’ tutt’altro che un mettersi da parte di Gesù!”.
    Ora, che sia difficile il dialogo sulla Rete, va bene; ma dire che Gesù non si mette da parte quando LUI afferma esattamente questo…mah.
    E poi ti invito ad approfondire quel “E’BENE PER VOI CHE IO NE NE VADA”,

    Perchè “è bene”?
    Guarda che siamo discepoli di CRISTO solo se restiamo nelle Sue Parole (“Sarete VERI Miei discepoli se rimarrete nelle Mie Parole”; implicito: ci si può illudere di essere Suoi discepoli) senza dare noi assurde interpretazioni perchè certe Sue Parole non ci fanno comodo.
    Sempre con rispetto, ti saluto.

  47. @john coltrane

    “è vero (“direi “ovvio ) che abbiamo la possibilità , di divenire figli di DIO. E’ una possibilità , tutt’altro che una certezza.”

    Eppure in questo mondo relativistico, dove la massoneria si è infiltrata ovunque, regna il soggettivismo come una forma di Verità .
    Sempre in nome del “secondo me è così” vengono svuotati di senso e significato persino i sacramenti.
    Gli insegnamenti della Chiesa diventano “opzioni”, “consigli”, … ma la cosa giusta è sempre un altra …
    E quindi eccoci qua: a dover difendere l’ovvio.

    Il problema non è poi nemmeno solo della società , … non diamo troppi “meriti” alla massoneria!
    🙂

    «Credo che in fin dei conti sia un problema di spiritualità , e quindi di teologia. Ad un certo punto la Chiesa ha pensato di non dover più occuparsi delle salvezza delle anime, della vita eterna delle persone, ma di un aspetto puramente mondano, si è concentrata su tutta una serie di opere sociali molto belle che sono il frutto di un’azione evangelica, ma che per essere feconde richiedono un incontro con Cristo e quindi una vita modificata e modellata da questo incontro.”

    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-parrocchie-tempo-di-svegliarsi-4431.htm

  48. @Dario
    1 Credere, invito alla fede CATTOLICA per le donne e gli uomini del XXI secolo, di Bernard Sesbouè
    2 Magistero ecclesiale, di Franco Ardusso

    Dario, li devi leggere perchè non hai affatto le idee chiare, ciao

  49. @john coltrane
    Abbi pazienza, ma come si fà a pensare che Gesù si mette da parte, lui che ha promesso di rimanere con noi per sempre. Sai che il capitolo 16 di Gv è uno dei più difficili de NT? Bisogna fare molta attenzione e studiarlo bene…comunque in 16,16 e oltre Gesù spiega il suo ritorno, ma i discepoli non comprendono…non comprendono perchè non hanno capito nulla. Devono ancora vedere la crocifissione, fine drammatica dei loro sogni, e poi fare esperienza del Risorto. E’ per questo che tutta questa faccenda alla fine è un bene per loro…è meno bene per Gesù visto quello che deve passare.
    Spero tu approfondisca il discorso, perchè una cosa è certa: Gesù non si mette da parte.

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