Gesù fa gridare il male che è in noi


DOMENICA 29 gennaio 2012

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafà rnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità , e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
(dal Vangelo di Marco 1,21-28)

Andrea, un ragazzo italiano che legge dall’estero questo mio blog, mi ha segnalato un video su internet che in pochi giorni ha totalizzato più di 17 milioni di visite! Il video si intitola “Why I Hate Religion, But Love Jesus” (http://www.youtube.com/watch?v=1IAhDGYlpqY)
Purtroppo la mia padronanza della lingua inglese non è così grande da poter capire nei dettagli il lungo discorso che fa il ragazzo del video. Fatto sta che questo video ha generato un grande dibattito e la produzione di altrettanti video di altri giovani in riposta alle tesi del primo filmato.
Da quel poco che posso capire e che mi è stato spiegato, il video sostiene che Gesù ha voluto combattere e annientare ogni forma di potere e ricchezza, ma i sistemi religiosi, che si rifanno a Cristo, nel corso dei secoli le hanno rimesse in piedi, contraddicendo il messaggio originario. Da qui l’affermazione “odio la religione, amo Gesù”.
Fa molto pensare questa forte presa di posizione, che non va liquidata troppo frettolosamente, anche perchè è il pensiero di moltissime persone, specialmente giovani.
Perchè questo “odio” verso la religione istituzionale? Perchè c’è la sensazione che tradisca continuamente Gesù?
Bisogna subito puntualizzare che se oggi abbiamo la memoria della vita e delle parole di Gesù lo dobbiamo proprio alle prime comunità  cristiane, cioè alla Chiesa nascente. Senza qualcuno che raccogliesse e tramandasse il ricordo di Gesù, nei secoli, oggi non potremmo leggere il Vangelo che lo racconta.
Ma è vero comunque che c’è sempre stata questa forte sensazione di tradimento di Gesù da parte dei cristiani, nel corso della storia e anche oggi.
Il Vangelo di questa domenica è strettamente legato a quello di domenica scorsa. In tutte e due i racconti Gesù ci viene presentato con un carisma incredibile, che conquista le persone, suscita in coloro che avvicina il desiderio di cambiare radicalmente vita (i discepoli che lasciano tutto subito e lo seguono). Ha un messaggio e un modo di annunciarlo che genera stupore, domande, e scatena persino le forze del male.
Gesù che predica ha una autorità  e un modo di comunicare che provoca tutti, e non lascia indifferenti.
Molto significativo è questo venire allo scoperto delle forze del male. L’indemoniato della sinagoga rappresenta ogni uomo che ha in se il male che “protesta” davanti al Vangelo.
“Sei venuto a rovinarci!”, grida la parte cattiva del povero uomo posseduto…
Si, Gesù è venuto a rovinare il male, a mettere in evidenza i lati oscuri dell’uomo, i lati oscuri della società  e anche i lati oscuri della stessa comunità  cristiana.
Forse chi dice di odiare la religione, odia quella parte della Chiesa che effettivamente contraddice il Vangelo e che non porta a conversione.
Forse le critiche mosse ai cristiani e a coloro che detengono un potere nella Chiesa, sono un occasione per guardare con serenità  la parte di noi che è contraria al messaggio di Cristo, e quindi cercare di estirparla.
In questa operazione di risanamento continuo, è presente lo stesso Gesù. Come ha liberato quell’uomo della sinagoga dal male che lo dilaniava, così può fare con me e con la comunità  cristiana.
Non devo aver paura se il Vangelo mi provoca. Non dobbiamo avere paura se ci sentiamo “accusati” dalle parole di Gesù. Anzi, se sentiamo in noi un continuo combattimento che non ci lascia tranquilli, allora vuol dire che il Vangelo sta davvero lavorando in noi.
Se invece pensiamo che le parole di Gesù provocano solo “gli altri”, e noi come Chiesa ci sentiamo arrivati e senza bisogno di conversione, allora si che siamo lontani e in serio pericolo.

Domenica scorsa, alla sera, ho partecipato con diversi adolescenti e giovani del mio paese ad uno spettacolo davvero unico: “il mondo di Lucy”. E’ la storia messa in musica di un miracolo della vita. Una coppia di artisti della musica, scoprono che la figlia attesa è malata gravemente con una doppia sindrome che la renderà  disabile. Dopo le prime paure e dubbi, decidono di farla nascere lo stesso, dimostrando un grande amore e fiducia nella vita. Questa loro scelta è stata trasformata da loro stessi in un video concerto che ha come messaggio l’amore per Lucy, piccola luce.

    (nella foto la piccola Lucy dietro la chitarra del papà  e vicino alla mamma che canta)

    Questa testimonianza evangelica messa in musica non lascia indifferenti e provoca molto. Ascoltando le canzoni e la storia, da un lato ci si commuove e dall’altro ci si accorge dei piccoli e grandi egoismi che abitano dentro di noi. Il nostro egoismo, messo davanti ad una testimonianza evangelica vera, protesta e grida come l’indemoniato del Vangelo. Ma è bene che sia così, perchè quando siamo vicini a qualcosa o qualcuno che ci parla realmente di Gesù e dei suoi insegnamenti vissuti, allora siamo vicini a guarire da ciò che ci allontana da Dio.
    Odiare la religione? Se la religione è questa che ci parla realmente di Gesù e ce lo mostra vivo nella vita concreta delle persone, allora non si può odiare, anzi genera amore e provoca a guarire.


Giovanni don

Per il mondo di Lucy visita
http://www.ilmondodilucy.com

oppure vedi il video del Mondo di Lucy su youtube
http://www.youtube.com/watch?v=x85cEzCo4Yg

15 comments

  1. è bello vedere qualcuno capace di trovare e intraprendere nuove vie per l’annuncio del Vangelo. Grazie per le sue parole mai banali e soprattutto per la sua testimonianza.

    Giuseppe, seminarista di Napoli

  2. E’ vero che non ogni comportamento religioso comporta necessariamente la fede. Alcuni, appunto, oppongono forse esagerando la religione alla fede, e lo fanno a motivo di una concezione peggiorativa della rligione quale una ideologia che addomestica a proprio vantaggio il sacro e il divino. Tante persone si dicono cristiane, ma in realtà sono atei ammantati da un velo di religiosità .
    E quand’è che il credente diventa ateo? Quando trasforma la sua fede in una comoda ideologia, religione, con la cui comincia a giudicare gli altri, quando non vive più la passione e l’inquietudine sofferta, appassionata di una ricerca, di una lotta con Dio, che diventa esodo da sè, uscita da sè nell’amore per gli altri, quando non si sporca più le mani per compromettere la sua vita,
    destinandosi a Dio, destinandosi al prossimo. E’ allora che, anche se non
    lo dicesse con le parole, con i fatti, con il cuore egli diventa un ateo
    volgare, un lontano da Dio. (B.Forte)
    Ma il testo del vangelo di oggi è una denuncia sorprendente: lo spirito impuro è nella sinagoga, nella “loro” sinagoga. E’ interessante sapere che le realtà sinagogale ed ecclesiale al tempo stesso di Gesù erano equivalenti, quindi questo spirito impuro è nell’ assemblea. Ma chi è, chi si ritrovava compromesso dal messaggio di Gesù? per chi il vangelo è una rovina? Forse per una istituzione religiosa che deve rivendicare continuamente la sua autorità ?
    Perchè a Gesù l’autorità viene riconosciuta, non come agli scribi!

  3. @Dele

    “Tante persone si dicono cristiane, ma in realtà sono atei ammantati da un velo di religiosità .
    E quand’è che il credente diventa ateo? Quando trasforma la sua fede in una comoda ideologia, religione, con la cui comincia a giudicare gli altri…”

    Ma il passaggio dalla costatazione di quello che “le persone si dicono di essere” alla definizione di quello che “sono in realtà ” è proprio il GIUDIZIO che fa diventare… ATEO.

    … non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te…

  4. “Forse chi dice di odiare la religione, odia quella parte della Chiesa che effettivamente contraddice il Vangelo e che non porta a conversione.”

    Forse …
    ma forse no.
    o forse solo in parte.

    Se fosse solo questo l’aspetto che muove chi attacca la chiesa ed i suoi insegnamenti e la sua missione pastorale, allora andrebbe analizzata e capita e smuoverebbe la creazione di risposte adeguate.

    E di fatti per quella parte, si ha già questo atteggiamento e di fatto nascono diverse iniziative come quella che seguiamo noi del “gruppo del post battesimo”.

    Ma occorre non sottovalutare l’altra componente di Odio verso il Bene.
    Ovvero di attacco all’essenza stessa della Chiesa.
    Come abbiamo visto uno dei tentativi della Massoneria (dopo aver fatto sì che le venissero tolti i beni nel periodo del risorgimento) è proprio quello di svuotare dall’interno di significato il cuore stesso della funzione liturgica: Il Corpo eucaristico di Gesù.
    Unitamente alla produzioni di libri o film alla Dan Brown per colpire di discredito il Corpo Storico
    di Gesù.
    O l’enfasi sui media per i peccati della Chiesa in modo da colpire il Corpo Mistico di Gesù gettando discredito sulla Chiesa.
    [Non è errato dire la verità ma l`enfasi sicuramente sottende ad un disegno più ampio di attacco alla Chiesa in genere che nulla ha a che fare con la ricerca della verità : se un comico sulla RAI si permette di alludere che il Papa sia pedofilo, allora l’attacco è sferrato ed inarrestabile, nel senso che nessuno dice nulla o può fare nulla].

    Ecco, Dio vede tutto ciò e riuscirà nel suo disegno a tramutare il male in bene.

    Come nell’800 ha tramutato un male in bene la perdita delle ricchezze che nei secoli erano state donate alla Chiesa e che essa operava per accudire i poveri, i malati.
    Ecco che oggi, a questi attacchi al corpo eucaristico di Gesù susciterà una maggiore devozione nei fedeli.

    Ma a tutti noi spetta fare la nostra parte per compire la Sua Volontà collaborando al suo piano su di noi.

    Francesco

  5. “…vorrei che la vita di voi cristiani ci parlasse come una rosa,
    che non ha bisogno di parole, ma semplicemente diffonde il suo profumo.

    Anche un cieco che non vede la rosa, ne percepisce la fragranza.

    La nostra vita di cristiani deve diffondere il profumo del messaggio di Cristo.

    Questo per me è il solo criterio di giudizio:
    mettete in pratica il Vangelo invece di fare discussioni su quello in cui credete.”
    GANDHI,1937

  6. Ma la religione, la Chiesa, riescono davvero (ancora) a mostrarci Gesù vivo e concreto? O piuttosto spesso ottengono l’effetto contrario, di allontanarci da lui e dal suo insegnamento mettendo in mezzo tradizioni, devozioni, regole e dottrine che alla fine risultano controproducenti? O addirittura, a volte non diventano strumento per fare l’esatto contrario del messaggio originale, mascherando la corruzione e la ricerca del potere col volto della “santità “?

    Solo provocazioni, ovviamente… non si può generalizzare, e sicuramente nella Chiesa ci sono entrambe queste parti… ma quale è più forte? E quale è più visibile?

  7. @Dario
    c’è un giudizio che gli uomini spesso danno mettendosi nei panni di Dio, e questo Gesù ci dice che è sbagliato; c’è un giudizio che è una constatazione oggettiva di un determinato comportamento, questo è plausibile; le parole del vescovo Bruno Forte non vogliono giudicare/condannare nessuno, sono una semplice constatazione/denuncia di chi ha male compreso il vangelo e mirano ad una correzione fraterna!!!

  8. Non devo aver paura se il Vangelo mi provoca. Non dobbiamo avere paura se ci sentiamo “accusati dalle parole di Gesù. Anzi, se sentiamo in noi un continuo combattimento che non ci lascia tranquilli, allora vuol dire che il Vangelo sta davvero lavorando in noi.
    Se invece pensiamo che le parole di Gesù provocano solo “gli altri , e noi come Chiesa ci sentiamo arrivati e senza bisogno di conversione, allora si che siamo lontani e in serio pericolo.

    A chi fa paura l’avanzare della scienza?
    A chi fa paura la ricerca storica e biblica?
    A chi fa paura la presenza di altre fedi?
    A chi fa paura il Concilio Vaticano secondo?
    Perchè del concilio di Trento non c’è nulla da buttare via (così afferma il mio parroco), e del concilio di Costanza che ha dichiarato i concili superiori al papa e da ripetere ogni dieci anni nessuno se ne ricorda?

    Una Bibbia in ogni famiglia. A mille lire. Grazie al papa Giovanni XXIII:
    prima si era scomunicati a volerla leggere … e sto parlando del 1963!!!
    Esegesi, studi biblici… solo dopo il concilio! 1963!!!

    La misura del nostro essere cristiani
    non può essere il diritto ecclesiastico medioevale!

    E poi ci lamentiamo dell’ignoranza del gregge! delle prediche soporifere!
    dei riti slegati dalla vita! delle parole ripetitive, insignificanti!

  9. Grazie per queste splendide parole, don Giovanni. Ed in particolare, per questa frase: “Non devo aver paura se il Vangelo mi provoca. Non dobbiamo avere paura se ci sentiamo “accusati dalle parole di Gesù. Anzi, se sentiamo in noi un continuo combattimento che non ci lascia tranquilli, allora vuol dire che il Vangelo sta davvero lavorando in noi”. E’ proprio vero, se ci sentiamo partecipi ad una sorta di “battaglia continua”, se siamo “costretti” quotidianamente a questo “dolce tormento”,vuol dire che stiamo intraprendendo la retta via, che è quella del Signore. Per ciò che concerne il discorso “odio la Religione”, nel senso di Religione Istituita, è chiaro che essendo la struttura ecclesiastica essenzialmente umana, come tutte le attività umane è soggetta alla tentazione del maligno e vi può essere qualche suo appartenente che smarrisce la retta via. Compito dei Cristiani è l’ammonimento (mai il giudizio) ma è anche (e soprattutto) adoperarsi per la riconciliazione di chi sbaglia. Che il Signore ci dia la forza di vincere la nostra battaglia quotidiana e di saper portare, attraverso il nostro comportamento e le nostre opere, il messaggio di Dio ai nostri fratelli.

  10. @Nuccia
    “Una Bibbia in ogni famiglia. A mille lire. Grazie al papa Giovanni XXIII:
    prima si era scomunicati a volerla leggere … e sto parlando del 1963!!!
    Esegesi, studi biblici… solo dopo il concilio! 1963!!!”
    Con le interpretazioni che si leggono qui ogni tanto, parrebbe proprio utile tornare a prima del 1963.
    E poi: in che senso usi il termine “medievale”. Il senso negativo oramai è un luogo comune: attenti studi stanno valutando il “medioevo” come uno dei più ricchi e fecondi periodi della storia. Certo la cultura era meno distribuita e perciò l’interpretazione personale era impedita. Ma ora che la cultura è molto più distribuita l’interpretazione personale non sta migliorando la situazione.
    Non è questione di paura dell’avanzare della scienza, della ricerca storica e biblica, della presenza delle altre fedi, del Concilio Vaticano II: c’è il timore che forze nascoste e per motivi nascosti utilizzino queste paure per far passare convinzioni che con la scienza, la storia, la bibbia, la fede ed il Concilio non c’entrino niente.

  11. C’è una frase terribile ed è di Sant’Agostino:
    “Ignorantia Scritturarum ignorantia Christi”
    L’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo.

    Le forze nascoste e i motivi nascosti possono fare molto, molto danno.
    Ma tu troverai da qualsiasi parte, ovunque ti giri, qualcuno pronto a venderti un sua verità …
    ma dentro di noi c’è sempre un campanellino che suona quando qualcosa non ci convince…
    ecco, io confido nel Bene, nell’Amore autentico e cristiano, nella Verità soprattutto vissuta e testimoniata e NON HO PAURA di rileggere il Vangelo ogni giorno alla luce di nuove conoscenze, di nuove interpretazioni se mi portano più vicino al Dio di Gesù, ai suoi tratti, alle sue parole, al suo pensiero…

    A volte cerchiamo anche nella esperienza esistenziale degli altri, il riflesso della nostra. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole.
    E la Bibbia è come un album di famiglia, dove c’è un filo conduttore, una forza animatrice del tutto, il paradigma di tutti i viaggi di tutti gli uomini
    e Gesù la conosceva molto bene e si è permesso di reinterpretarla…
    “Fu detto… Ma io vi dico…” con quale autorità ?
    Eppure ha scaldato tanti cuori in quel giorno nella sinagoga, ha acceso i cuori dei discepoli di Emmaus, un giorno ha acceso il mio cuore e anche il tuo…

  12. Come dice Nuccia:
    “un giorno ha acceso il mio cuore e anche il tuo…”

    e proprio per questo che quando sento il mio fratello in difficoltà , smarrito, confuso, disorientato ecco allora che me ne curo:

    Come dice Giuseppe:
    “Compito dei Cristiani è l’ammonimento (mai il giudizio) ma è anche (e soprattutto) adoperarsi per la riconciliazione di chi sbaglia.”

    Non me ne dovrei preoccupare? Come insegna il mondo.
    Dovrei pensare solo ai fatti miei?
    Guardare nel mio orticello e basta?
    Oppure, come una errata ermeneutica insegna, dire che io ho una trave più grossa … dietro la quale nascondere la mia omissione?

    Eppure la Parola di Dio ci insegna che dire: “sono forse io custode del mio fratello?”
    E’ parlare da assassini.

    E l’esempio di Gesù sta nel DARE la Vita.

    Francesco

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