Gesù senza filtri

filtri per Gesù (colored)
DOMENICA 15 settembre 2013

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchè non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perchè ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà  gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finchè non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perchè ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là  sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrubedi cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sè e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchè lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchè questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
(dal Vangelo di Luca 15,1-32)

Qualche giorno fa mi è capitato di fare per conto di una amica, poco esperta di web, l’attivazione di una promozione via internet. Si trattava di scrivere al sito internet della casa produttrice del telefono appena acquistato in negozio, e farsi così spedire a casa un regalo che legato al prodotto.
Sembrava a una cosa veloce, da come era descritta nel volantino e anche dalle parole del venditore. Ma non è stato poi così semplice.
Anche se non sono nuovo nella navigazione internet e negli acquisti on line, devo dire che ad un certo punto di tutto il processo di attivazione della promozione, ho avuto la sensazione che sotto la facciata bella e accattivante della promozione stessa ci fosse in realtà  l’intenzione di scoraggiare chi avesse proceduto a fare tutta la trafila di dati da inserire e di link da cliccare…
Ma essendo un po’ testardo in queste cose, alla fine ci sono riuscito. Se avesse provato la mia amica, si sarebbe arenata dopo il secondo passaggio.
Gesù dà  fastidio ai suoi contemporanei, specialmente a coloro che pensano di detenere l’unica via di accesso a Dio. Gesù è troppo accessibile, viene troppo facilmente avvicinato come maestro e rende Dio troppo vicino a chiunque. Anzi sembra che coloro che nella mentalità  del tempo sono i lontani da Dio e dalle sue leggi, siano proprio quelli che più facilmente ricevono il tocco personale di Gesù e addirittura il perdono di Dio per mezzo suo.
Questa è la cornice che contiene le tre parabole della misericordia, di cui la più famosa è quella cosiddetta del figliol prodigo. Ma anche le altre due, quella della pecora perduta e ritrovata dal pastore e quella della moneta persa e ritrovata dalla donna, sono all’interno di questo contesto di azione di Gesù.
L’evangelista racconta le tre parabole proprio per questi religiosi del suo tempo scandalizzati dalla sua azione. Ai peccatori e alle prostitute, che stanno con lui, non ha bisogno di raccontare e spiegare nulla, perchè toccano con mano e fanno esperienza diretta dell’infinita misericordia di Dio.
Forse Luca riprende questi insegnamenti di Gesù proprio per i cristiani del suo tempo, che formavano una piccola comunità  sicuramente già  segnata dai limiti che ancora oggi fanno parte dell’esperienza della Chiesa. Penso infatti che anche oggi rischiamo come Chiesa di ripetere l’errore degli scribi e farisei del tempo di Gesù, mettendo più o meno consapevolmente dei paletti rigidi all’esperienza di incontro con Dio. L’insegnamento morale, che rimane fondamentale e irrinunciabile, non può però mai venir prima dell’annuncio di chi è Gesù e dell’infinita capacità  di accoglienza che caratterizza lui e i suoi discepoli, allora come oggi. Gesù davvero incontrava chiunque e senza filtri e paletti (“…se non sei così o se fai quel peccato non puoi avvicinarti e fare parte del gruppo…” ecc). Forse l’unico filtro è la disponibilità  ad ascoltarlo. Ma sembra proprio che avesse una tale capacità  di amare che anche il più lontano si sentisse attratto. E quando sulla croce sarà  invece abbandonato da tutti, proprio li con le braccia aperte consegnerà  la sua vita per tutti, compresi i suoi nemici. I chiodi della croce non bloccano l’amore ma lo amplificano!
Il mormorio dei religiosi del tempo di Gesù interrogano anche me e la mia capacità  di accoglienza e di testimonianza della misericordia di Dio.
Mi domando se sono capace anch’io di fare della mia vita un racconto dell’amore di Gesù. Mi domando se nelle mie scelte anche piccole di vita mostro la capacità  infinita di amare di Gesù, anche rischiando di fare brutta figura e di scandalizzare qualcuno di mentalità  più ristretta.
In questa domenica con la mia comunità  parrocchiale, festeggio i 20 anni di ministero presbiterale. E’ una occasione ulteriore di fare un bilancio, non tanto di quello che materialmente ho fatto (e ho fatto ben poco… non ho chiese o strutture alle mie spalle), ma di quanto ho mostrato il Gesù di questa pagina di Vangelo, cioè aperto e misericordioso.
E’ anche tempo di fare il bilancio di quanto ho fatto io esperienza di accoglienza da parte di altri che con le loro braccia aperte mi hanno fatto sperimentare la misericordia di Gesù. E devo dire che la pagina del Vangelo per me è davvero diventata concreta e sperimentata nel corso della mia vita e specialmente di questi 20 anni.
Di questo sono davvero immensamente grato al Signore.

Grazie Signore per tutte le volte che mi hai abbracciato con le braccia di chi mi ha accolto così come sono, senza filtri e senza pretese.
Grazie Gesù che mi hai fatto sentire le tue parole di perdono con le parole di chi mi ha perdonato anche quando non avevo nessun merito di essere perdonato.
Grazie Dio perchè mi hai sempre cercato anche quando mi sono messo su strade sbagliate e pericolose, ma mai irraggiungibili dalla tua bontà .
Grazie perchè mi hai fatto sentire prezioso come quella moneta persa in casa e che qualcuno cerca in tutti i modi anche se ne ha già  altre. Mi hai cercato e ritrovato, e mi spingi a fare altrettanto specialmente con chi si sente perduto e lontano, non solo da te, ma anche da se stesso e dalla propria felicità .
Grazie Signore Gesù, perchè ho capito che non sei difficile da trovare e non metti filtri come posso fare io con qualche scusa o con la mancanza di speranza.
Non sei difficile da incontrare! Fa che possa dirlo anch’io a chiunque ti cerca e anche a coloro che hanno smesso di cercarti pensando di essere troppo lontani e troppo peccatori…

Giovanni don

12 comments

  1. E così caro Don,
    il Catechismo contiene degli stupi “filtri” che allontanano frotte di persone che VOGLIONO davvero toccare ed incontrare il VERO Gesù ma …
    eccolo li il brutto cattivone di un Magistero millenario che glielo impedisce!

    Ma per fortuna abbiamo Don Gioba la cui missione segreta è sconfigge la Chiesa dall’interno per instaurare questo nuovo regno in cui tutto è permesso (nell’ordine della vignetta):
    – sbattezzarsi
    – sposarsi fino che … il primo dei due non cambia idea
    – la natura? roba vecchia: decidi tu cosa vuoi essere
    – non confessarsi mai, tanto non serve!

    Complimenti!

    PS.
    “Se accadesse , dice san Paolo, “che noi stessi o un angelo venuto dal cielo vi insegnassimo cose diverse da ciò che vi ho insegnato, che sia anatema .
    [Parola di Dio]

    Don Gioba,
    ci ricordi cosa diceva San Paolo a proposito delle unioni omosessuali?

  2. QUANTI FILTRI!

    1 Corinzi 16,22
    “Se qualcuno non ama il Signore, sia anà tema!”

    “In Paolo l’anatema è una formula di maledizione che esprime il giudizio di Dio sugli infedeli
    (Gal 1,8-9; 1Cor 16,22).
    Quando l’apostolo afferma che desidererebbe ricadesse su di lui l’anatema se, con questo mezzo, i suoi fratelli secondo la carne potessero ottenere la salvezza, precisa che per lui questo significherebbe essere separato da Cristo (Rm 9,3).
    Questa formula paradossale definisce così la maledizione per eccellenza.”

    http://it.cathopedia.org/wiki/Anatema

  3. “Gesù dà fastidio ai suoi contemporanei, specialmente a coloro che pensano di detenere l’unica via di accesso a Dio.”

    Per fortuna gli insegnamenti di Gesù ci sono stati tramandati fedelmente grazie all’azione dello Spirito Santo.

    Ed ancora oggi penso che certi passaggi diano molto fastidio a chi “pensa di detenere l’unica via di accesso a Dio.”

  4. L’ennesima dimostrazione che quando “l’uomo” comune mortale “peccatore” ci mette del suo non ne azzecca una. Gesù accoglie tutti (pubblicani, farisei, peccatrici, etc) senza alcun filtro.
    La condizione (filtro) per potere seguire Gesù è una sola:
    “Mettere Dio al primo posto e Amare il prossimo come se stessi”.

  5. Grazie don Giovanni per il tuo splendido commento di questa settimana. Questa pagina di Vangelo e in particolare la parabola del Padre misericordioso, capolavoro della predicazione di Gesù, è il principio ermeneutico fondamentale dal quale partire per comprendere tutta la scrittura. Il tutto si può riaasumere in questa semplice affermazione: “Dio è misericordia”, come il nostro carissimo papa Francesco sta cercando in tutti i modi di farci capire e di dimostrarci con la coerenza del suo comportamento.
    A noi che si sentiamo fratelli minori, avvolti dall’abbraccio tenerissimo del Padre, non resta che ricordare sempre che la misericordia di Dio è anche per i fratelli maggiori, anche quando si intestardiscono e non vogliono entrare.

  6. Non so trovare le parole adatte, ma ringrazio Dio dei tuoi 20 anni di ministero presbiterale, mentre lo ringrazio anche per altri amici sacerdoti il cui anniversario di Ordinazione ricorre tra oggi e domani.
    La mia comunità parrocchiale non mi sta aiutando molto a sperimentare la facilità di incontrare il Maestro, ma sicuramente anch’io non sto aiutando loro con un atteggiamento di misericordia e di perdono.
    Lasciati ringraziare perchè cerchi di fare del tuo meglio per aiutare Gesù ad entrare nel deserto di chi a volte trova più accoglienza tra i “lontani” che tra i “vicini”.

  7. @Piero C
    Hai perfettamente ragione.

    “Gesù accoglie tutti (pubblicani, farisei, peccatrici, etc) senza alcun filtro.”

    Gesù accoglie sempre a braccia a perte.
    E ci aspetta sempre!!!!
    Come nella parabola del figliol prodigo.
    Sta a NOI (noi tutti) togliere i filtri CHE IL PECCATO frappone tra NOI e LUI!

    Ecco che tu riassumi correttamente che i filtri con l’espressione:
    La condizione (filtro) per potere seguire Gesù è una sola:
    “Mettere Dio al primo posto e Amare il prossimo come se stessi .

    EBBENE Come tradurre questo con indicazioni chiare ed oggettive?
    Il Catechismo semplicemente indica chiaramente quali “filtri” o o stacoli si frappongono tra noi e lui.
    I nostri peccati!

    E’ il peccatto allora il vero freno al Signoere
    e non il Catechismo che lo indica.

    Ma vallo a spiegare dopo una vignetta del genere che sbeffeggia ciò che viene insegnato da sempre nella Chiesa.

  8. @don Maurizio
    Apprezzo sempre i riferimenti ai contenuti di questo grandissimo Papa
    (che si chiama come il mio Santo 🙂

    A proposito di questa lettura ha così commentato:
    “Qui c’è tutto il Vangelo!
    Qui! Qui c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il Cristianesimo!
    Ma guardate che non è sentimento, non è “buonismo !
    Al contrario, la misericordia è la vera forza che può salvare l’uomo e il mondo dal “cancro che è il peccato,
    il male morale,
    il male spirituale.”

    Curioso no?
    il Catechismo non è contro questa parola, non è un “filtro” che ci allontana da essa … anzi!

    Poi ha dovuto precisare che la misericordia non è buonismo … e per usare una espressione della mia piccola Rebecca (2 anni e mezzo) “Come mai?”
    Chiediamoci dunque, come mai il Papa ha dovuto precisare ciò?

    PS.
    Testo dell’angelus:
    http://www.vatican.va/holy_father/francesco/angelus/2013/documents/papa-francesco_angelus_20130915_it.html

  9. “Gesù davvero incontrava chiunque e senza filtri e paletti (“…se non sei così o se fai quel peccato non puoi avvicinarti e fare parte del gruppo… ecc). Forse l’unico filtro è la disponibilità ad ascoltarlo. Ma sembra proprio che avesse una tale capacità di amare che anche il più lontano si sentisse attratto. E quando sulla croce sarà invece abbandonato da tutti, proprio li con le braccia aperte consegnerà la sua vita per tutti, compresi i suoi nemici. I chiodi della croce non bloccano l’amore ma lo amplificano”. Verissimo, don Giovanni. I filtri, i paletti, gli steccati li abbiamo creati noi con la nostra presunzione, la nostra superbia, la nostra invidia. E’la fragilità umana che ci induce a diventare “costruttori di steccati” forse perchè uno steccato virtuale ci fa sentire più sicuri, proteggendoci dalle insidie del mondo. Niente di più falso. Gesù invece ci vuole “discoli”, “indisciplinati” distruttori di qualsiasi barriera e qualsiasi steccati. Signore, fa che non abbiamo paura di prendere un ideale piccone in mano per distruggere tutte le barriere verso gli altri che abbiamo nel cuore e nella mente.

    P.S: Tanti Auguri per i tuoi 20 anni di sacerdozio, don Giovanni

  10. il grande problema del rapporto tra dottrina e pastorale.

    “Se io amo una persona e voglio tessere con lei una relazione, non posso prescindere dal dirle la verità . Viceversa non sarebbe nè una relazione d’amore nè una relazione. E’ anche vero, però, che se io mi pongo come primo obiettivo quello di agganciarla, di instaurare un rapporto, se le riversassi addosso tutta la verità finirei per impedire il rapporto stesso. Ho esemplificato così, in modo piuttosto rozzo, il grande problema del rapporto tra dottrina e pastorale. ”

    Articolo interessante per riflettere sugli errori che si commettono (in buona fede).

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-appunti-peruna-riflessionesul-linguaggio-della-chiesa-7519.htm

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