Vangeli che camminano

amore per il creato (colored)
DOMENICA 24 aprile 2016
Quinta di Pasqua

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà  da parte sua e lo glorificherà  subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
(dal Vangelo di Giovanni 13,31-35)

Quando preparo la vignetta legata al Vangelo della domenica unita al commento, prima di postarla sul mio blog e su Facebook, la mando in anteprima ad alcune persone amiche per chiedere loro un parere. Anche stavolta l’ho mandata e un caro amico mi ha subito risposto chiedendomi “ma che vangelo c’è oggi?”.
Immediatamente ho fatto un bel “copia-incolla” dalla pagina del Vangelo presa dal web e gliel’ho spedita.
Poi mi sono chiesto se davvero quella era la riposta giusta, e la sua domanda (“ma che vangelo c’è oggi?”) forse mi suggeriva un altro tipo di risposta, proprio a partire dalle cose dette da Gesù in quel pezzo di Vangelo.
Siamo durante l’ultima cena, e dopo che Gesù ha fatto il gesto profetico di lavare i piedi ai suoi discepoli, e dopo aver dato l’ultima possibilità  a Giuda di essere unito a lui (il boccone dal piatto), quest’ultimo esce, consumando una frattura nell’amicizia con il Maestro che è uno dei dolori di Gesù nella sua passione.
Tutta la passione di Gesù, che lo porta a morire in croce, è il definitivo gesto di amore per i suoi amici e per l’umanità  intera, e nonostante le apparenze di sconfitta umana, in realtà  è proprio così che manifesta la gloria di Dio, che si rivela come Amore.
Ed è a questo punto che il Maestro insegna ai suoi discepoli il comandamento nuovo. E’ chiamato “nuovo” non perchè sostituisce tutti gli altri, ma perchè è quello definitivo e perchè getta una luce nuova su tutti gli altri insegnamenti, dall’inizio della rivelazione fino a quel momento. E’ un comandamento nuovo che rinnova un’alleanza tra Dio e l’uomo che sembrava impossibile e continuamente minacciata da tradimenti e fratture come quella di Giuda (che esce nella notte fuori e dentro di lui, come racconta l’evangelista).
L’amore è questo comandamento, e come modelli non ci sono sentimenti superficiali, ma il gesto che ha fatto Gesù poco prima, la lavanda dei piedi, e la croce.
Il servizio e il dono di sè anche a costo della morte sono quelli a cui si riferisce Gesù quando dice “…come io ho amato voi”. Come cristiano se voglio dire a me stesso e al mondo chi è il mio Signore e Dio, lo posso fare con la vita piena di amore concreto, di servizio al prossimo, di dono della vita per chi mi sta accanto e chi mi ritrovo accanto anche senza sceglierlo. “Da questo sapranno che siete miei discepoli…”, dice Gesù, e non da segni materiali di valore e prestigio, non da monumenti e processioni, non da certificati di battesimo o di matrimonio in chiesa, ma dall’amore reciproco sullo stile del Vangelo.
Quale è dunque il vangelo di oggi? Penso che la risposta più corretta e che va oltre la richiesta della pagina liturgica da leggere a messa, sia che il vangelo oggi siamo noi. Siamo noi l’annuncio di Gesù, con quello che facciamo e con le scelte concrete dentro al nostra comunità  cristiana e verso tutti gli uomini, e anche verso il creato. Siamo noi il Vangelo che cammina nel mondo, perchè se non abbiamo amore l’uno per l’altro, Gesù viene pian piano dimenticato e l’unico vangelo che si conoscerà , sarà  solo uno dei tanti scritti antichi lasciati a prendere polvere in qualche scaffale di storia della letteratura antica.

Giovanni don

3 comments

  1. Siamo noi l’annuncio di Gesù, con quello che facciamo e con le scelte concrete dentro al nostra comunità cristiana e verso tutti gli uomini, e anche verso il creato

    Giusto, don Giovanni. Ascoltando questo passo del Vangelo mi sono immediatamente chiesto: se venisse una sorta di "osservatore esterno" riuscirebbe a riconoscere i discepoli di Gesù? La risposta che mi sono dato è "no". Presi come siamo dal nostro egoismo, dalla nostra voglia di primeggiare a tutti i costi, dal nostro orgoglio di non guardare in faccia nessuno, siamo tutto fuorché discepoli di Gesù. Signore, fa che il germoglio del tuo amore che è sopito in noi possa essere innaffiato e divenire rigoglioso. Per una nuova Primavera d'Amore.

  2. "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri"

    non da segni materiali di valore e prestigio, non da monumenti e processioni, non da certificati di battesimo o di matrimonio in chiesa, ma dall’amore reciproco sullo stile del Vangelo.

    Si potrebbe aggiungere non da quanti follower avrete su FB

    🙂

    Concordi?

     

  3. Amatevi gli uni e gli altri- dice Gesù – e ,da questo tutti sapranno  che siete miei discepoli.I cristiani amandosi a vicenda indicheranno l' AMORE :Gesù e coloro che sono lontani saranno spinti a interpellarsi. Quando io ero lontana dal Signore mi guardavo attorno in cerca dell'amore  e faticavo a trovarlo ' Soffrivo tanto perchè ogni essere vivente è affamato d'amore. Mi dicevo tra me : -Forse l'amore è solo tra parenti  e non per tutti- Un giorno ho guardato una persona e in lei ho visto l'AMORE. Era madre Teresa di Calcutta. L'accaduto mi ha aperto gli occhi e il cuore e mi ha fatto cogliere che l'amore c'è ed è  per tutti .In seguito ho scoperto che  l' AMORE è Gesù e la mia vita si è riempita di pace e gioia.Oggi voglio ,amando e lasciandomi amare ,far conoscere l'AMORE a chi non lo conosce.

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