Il dubbio è l’inizio della fede…

DOMENICA 12 dicembre 2010
Terza domenica di Avvento

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà  la tua via”.
In verità  io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
(dal Vangelo di Matteo 11,2-11)

Cartesio, grande filosofo e matematico del XVI secolo, una volta scrisse che “Il dubbio è l’inizio della sapienza”.
E’ stato un amico prete a tirar fuori dal cilindro delle citazioni interessanti, questa affermazione di Cartesio, che sembra proprio descrivere quello che accade in Giovanni Battista, nel brano di Vangelo di questa domenica di Avvento.
Per capire bene il percorso di fede del Battista, bisogna ricordare quello che andava predicando nel deserto e che ci è stato raccontato nel Vangelo di Luca di domenica scorsa. Giovanni profetizza un’imminente realizzazione dei piani di Dio sul mondo; il Regno di Dio è vicino e “… già  la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà  buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco!”. In queste parole decise e coraggiose sembra proprio che l’attesa sia breve e “colui che deve venire” stia arrivando in modo potente e pienamente risolutivo.
Eppure questa domenica ci viene presentato un Battista più insicuro e dubbioso. Non è più nel deserto, ma chiuso nel carcere dove resterà  fino alla morte. Il futuro non è più così certo e le difficoltà  alimentano i dubbi su Gesù.
«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Questa domanda, a mio parere, non è formulata come una fredda domanda accademica o da catechismo, ma l’avverto come piena di angoscia e piena di dramma personale di vita.
Io credo che in questa domanda, posta da un tale che Gesù stesso dichiara suo messaggero (quindi un esempio e punto di riferimento), possiamo vedere le nostre domande profonde su Dio, sulla fede e su tutto quello che ci è stato insegnato riguardo la vita e la religione.
Sei tu, Gesù, così come ci hanno sempre insegnato nella Chiesa e che nel quale sono battezzato, sei tu la vera risposta alle mie attese? Faccio bene a basare su di te la mia vita, a fare scelte a volte difficili, a fare rinunce e prendere decisioni sulla tua Parola? Sei tu… o dobbiamo guardare altrove? Sei tu… o in fondo non sei altro che una delle tante opzioni religiose in fondo tutte uguali?
Non è una domandina da due soldi, nè per il Battista che è in carcere e rischia la vita per Gesù (ne valeva davvero al pena?), nè per noi che ci diciamo cristiani oggi…
Eppure questa domanda-dubbio di Giovanni Battista è alla base della sua ricerca di fede. La domanda stimola la risposta dello stesso Gesù che invita a guardare i segni numerosi che rispondono alla domanda con: “si, sono io!”.
La risposta di Gesù (“andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo..”) è un ulteriore invito alla ricerca di fede che non si deve mai fermare. Gesù risponde alla domanda di Giovanni con i fatti, con i segni che il mondo di Dio si sta realizzando.

    Il Vangelo, con la sua potenza di amore, non è una spada che distrugge in un sol colpo il male e stabilisce un nuovo potente regno umano. In questo Giovanni infatti è deluso, e per questo motivo i dubbi nascono dentro di lui… Il Vangelo di Gesù, è invece una forza che trasforma il mondo pian piano, coinvolgendo tutti in una missione di amore, a partire proprio dai più piccoli e poveri. Gesù invita il dubbioso Giovanni a guardare in profondità  a quel che succede nella storia, e a scoprire che ci sono i segni della presenza di Dio e del suo Regno.
    Meno male dunque che c’è questo dubbio. Meno male che Giovanni Battista non si accontenta di risposte facili, ma continua la sua ricerca.
    Senza la ricerca e le domande non si possono avere risposte e il rischio è l’integralismo e la durezza di cuore.
    Chi non cerca non trova, chi invece non si accontenta e coltiva il dubbio, alla fine diventa campo aperto perchè la risposta di Dio arriva. Non arriva mai come ce l’aspettiamo, ma arriva…
    Quali sono i nostri dubbi? Proprio da li ripartiamo per cercare le risposte di Dio…

Giovanni don

9 comments

  1. “Il Vangelo di Gesù, è invece una forza che trasforma il mondo pian piano, coinvolgendo tutti in una missione di amore, a partire proprio dai più piccoli e poveri.”

    Quanto è vera questa frase!!!
    Gesù non è venuto per i ricchi, ma per i poveri, non è venuto per riempire di ricchezza il mondo, ma di amore il cuore di ogni uomo.

    Amo il mio Salvatore, il Dio dell’Amore!♥

  2. “Quali sono i nostri dubbi? Proprio da li ripartiamo per cercare le risposte di Dio… ”
    un’indicazione precisa e impegnativa, perchè il dubbio viene a chi sta cercando. ma spesso i dubbi diventano motivi per mollare….

  3. Ripartire dai prorpi dubbi per cercare la risposta, i segni di Dio nela storia.
    Bella prorposta!

    “Il Vangelo, con la sua potenza di amore, non è una spada che distrugge in un sol colpo il male e stabilisce un nuovo potente regno umano.Il Vangelo di Gesù, è invece una forza che trasforma il mondo pian piano, Gesù invita a guardare in profondità a quel che succede nella storia, e a scoprire che ci sono i segni della presenza di Dio e del suo Regno”.

    Il mio dubbio? La totale im-potenza nell’aiutare chi non ha dubbbi e dall’alto della sua “sapienza onniscente” annuncia un Vangelo diverso da Gesù Cristo, molto più simile a quello di Giovanni Battista. E combatte chi (lo) evangelizza.

    “Senza la ricerca e le domande non si possono avere risposte e il rischio è l’integralismo e la durezza di cuore”.
    Qunat’è vero! E mi atterra in modi inimmaginabili.

    Grazie don Gio: senza saperlo mi hai rin-cuorato, con-fortato.
    Sursum corda.

  4. L’omelia che ho ascoltato stamattina mi avrebbe fatto capire che al Battista questo dubbio è venuto prima di battezzare Gesù; qui leggo che Giovanni non sarebbe stato più scacerato: scusate la mia profonda ignoranza, ma sapere questo mi aiuterebbe a capire meglio il dubbio di Giovanni. Dove devo leggere per imparare?
    A Michele vorrei indicare un libro che ho trovato recentemente in libreria: “Come andare a Messa e non perdere la Fede” di don Nicola Bux Ed. Piemme: a me sta aiutando molto.
    Dario

  5. A me, più che la domanda del Battista, ha colpito la risposta di Gesù perchè mi ha fatto riflettere sul fatto di non essere in grado di osservare la realtà , i fatti concreti per valutare ciò che è giusto e ciò che non lo è; ci arrovelliamo in ragionamenti che ammettono sempre prova contraria o ci aspettiamo spiegazioni e chiarimenti che non potranno mai essere definiti. Rimaniamo su di un piano virtuale, mentre il Vangelo è soprattutto esperienza ed esperiena di vita ed il Signore mi dice: non vedi che …

  6. EDUCATO DALLO SPIRITO SANTO
    La sua crescita ed educazione avvennero in un atmosfera di contemplazione,penitenza e continua orazione.
    Dio fu suo maestro,l’ascesi la sua comagnia,e la sua santità ,di qui il rafforzamento del suo spirito(cfr.Lc 1,80).Si deduce dal suo modo di essere e di agire quanto egli fu pieno dello Spirito Santo “fin dal seno di sua madre”(lc 1,25)e quanto fosse grande la sua docilità nel seguire i suoi insegnamenti.

    Araldi del Vangelo numero 49 giugno 2007

    Qualcuno mi puo’ dire chi erano questi discepoli che Giovanni mando’ dal Messia?certamente non erano come i primi due, Giovanni(detto maggiore) e Andrea. come mai non hanno seguito il Messia? mi sembra di capire che, mentre nostro Signore rispondeva alla loro domanda, questi se la defilavano.

    Credo fermamente che di confusione e dubbi,allora come oggi siamo noi che li abbiamo ma non il Precursore di DIO.

  7. Giovanni non aveva nessun dubbio: mandò i suoi discepoli per convincere loro che Gesù era il Messia e non lui, Giovanni. “Andate voi stessi da Gesù e vedrete che non io, ma Lui è il Messia!” (infatti il Vangelo dice: “li mandò a dire”, non “li mandò a chiedere”)

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