love is love

DOMENICA 25 ottobre 2020

XXX anno A

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

(dal Vangelo di Matteo 22,34-40)

“Love is love” recita uno slogan molto usato oggi quando si affrontato le varie questioni riguardo le unioni civili, le unioni omosessuali, le convivenze e la sessualità  in generale. “L’amore è amore” quindi tutto è positivo quando nasce dall’amore. Per molti questo è però segno di totale relativismo come se tutto andasse bene senza regole e valori. E’ davvero così?

Un altro detto che viene spesso citato in queste situazioni ed che ha radici molto profonde nel pensiero cristiano, è “ama e fa ciò che vuoi”. E’ una espressione usata da Sant’Agostino, grande Padre della Chiesa vissuto tra IV e V secolo, nel commento alla lettera di San Giovanni Apostolo. L’espressione è all’interno di un discorso ben più articolato nel quale Agostino afferma che l’amore è il vero motore di ogni azione. Qualsiasi cosa l’uomo decida di fare è spinta dall’amore. Il problema è cosa l’uomo ama: se stesso, le cose materiali o Dio? E questi amori sono uno contrario dell’altro? Sant’Agostino scrive: “Dunque, una volta per tutte, ti viene proposto un breve precetto:  ama, e fa ciò che vuoi.  Se tu taci, taci per amore: se tu parli, parla per amore; se tu correggi, correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore; e da questa radice non può derivare se non il bene…” (“In epistolam Ioannis ad Parthos”, discorso VII, 8)

Un giorno a Gesù venne fatta una domanda, che a quel tempo per gli ebrei era la domanda delle domande. In mezzo a tutte le centinaia di regole religiose e di vita quale è la più importante che le tiene tutte insieme? Qual è il “grande” comandamento tra tutti i comandamenti?

Gesù, come dice l’evangelista è messo dai suoi avversari alla prova, ma se ci pensiamo bene è la prova alla quale anche noi stessi mettiamo la nostra fede quando ci chiediamo sotto sotto “ma a cosa serve credere? Quale è il senso di tutte le regole morali e religiose che abbiamo e che tante volte ci sembrano quasi assurde e in contrasto con quello che davvero vogliamo per la nostra felicità ?”. C’è un piccolo “dottore della legge” dentro di noi che interroga il Gesù che abbiamo dentro e che gli chiede che senso ha la nostra fede.

La risposta è sorprendentemente semplice e diretta: il principale comandamento che tiene insieme tutta la vita di fede con le sue regole, riti e morale è quello dell’amore. Amare Dio e il prossimo come se stessi tiene insieme tutto e dona la direzione verso la quale orientare il cammino. Amare Dio prima di tutto, amare quello che lui ha creato, amare le sue parole nella Scrittura, amare quello che ci suggerisce nella coscienza, tutto questo riempie di significato le cose che facciamo. Gesù per dare maggior concretezza ad un comandamento (amare Dio) che rischierebbe di essere molto teorico lo mette insieme ad uno che dice è “simile” cioè della stessa natura, che lo richiama in modo concreto, ed è amare il prossimo nella misura in cui amiamo noi stessi. Amare è l’orizzonte al quale tendere non come comandamento che ci “obbliga” a fare delle cose che non vorremmo con la pena della punizione, ma è una “necessità ” che abbiamo scritta dentro. Con l’amore prende la giusta direzione tutto quello che facciamo o non facciamo, ogni sacrificio e impegno e ogni relazione che intraprendiamo.

“L’amore è amore” è un principio che vale anche per Dio che, come ci ricorda la Bibbia, è Amore. Dio è Amore, e quindi tutto quello che è amore non può che essere un bene.
Amare Dio  come prima cosa, e quindi non noi stessi e tanto meno le cose materiali,  questo ci aiuta a tenere la direzione dell’amore alta e non ripiegata su noi stessi (egoismo) e sulle cose (cupidigia). Amare Dio è amare le cose grandi della vita, gli ideali, la fraternità  universale, la carità  per tutti, la pace. Amare il prossimo con questo orizzonte ampissimo che è Dio allora ci porta ad andare oltre le paure e le chiusure.

In questo periodo così duro per tutti abbiamo davvero bisogno di elevare il nostro sguardo e il nostro amore, e guardare oltre le restrizioni e i problemi. Abbiamo bisogno di amare Dio nell’altro fratello e sorella, e in questo amore elevato riuscire anche a fare quei sacrifici che vanno a beneficio di tutti.

“Love is love”, l’amore è amore, Dio è amore, e se ami come Dio allora farai tutto quello che vuoi e sarà  sempre bene.

Giovanni don

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