un popolo di scarti


DOMENICA 2 ottobre 2011

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità !”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà  dunque il padrone della vigna, che cosa farà  a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà  morire miseramente e darà  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà  tolto il regno di Dio e sarà  dato a un popolo che ne produca i frutti».
(dal Vangelo di Matteo 21,33-43)

C’è un bellissimo film, visto di recente in occasione di una 3giorni di formazione scout, che si intitola “Si può fare”, e che narra di una storia di “scarti umani” che alla fine diventano a loro modo vincenti.
Il film di Giulio Manfredonia, con un bravissimo Claudio Bisio come protagonista, narra del nuovo direttore (Bisio) di un centro per malati di mente che viene mandato a risollevare le sorti di questo centro, frequentato da “scarti” sociali, che la comunità  non vuole vedere e che ha relegato in un angolo con lavori inutili. Il neo direttore si ribella a questa logica e inizia a puntare sui soggetti, che pur avendo dei limiti dovuti alla malattia mentale, rivelano delle capacità  nascoste che nessuno (compresi loro) aveva mai valorizzato.
Nel giro di poco tempo questo piccolo gruppo di malati mentali mette in piedi una cooperativa che posa parquet in case e negozi. Una delle scene più significative del film è quando il gruppo di lavoratori si trova in un negozio alla moda della città  a dover finire la posa di un pavimento. Purtroppo la materia prima è finita e non rimangono che gli scarti di lavorazione del resto del pavimento già  terminato. Ed è proprio utilizzando ad arte gli scarti del legno che i lavoratori creano la parte più bella del loro lavoro, e che poi li lancerà  con successo sul mercato. Questi “scarti umani”, utilizzando degli scarti…creano un capolavoro e hanno successo.
Gesù, raccontando la parabola dei lavoratori che arrivano ad uccidere anche il figlio del padrone per avere la vigna, rivela in modo simbolico quella che è la sua realtà . E’ Gesù stesso questo figlio mandato ai lavoratori violenti, che nella realtà  sono proprio coloro che stanno ascoltando la parabola, cioè i capi dei sacerdoti e gli scribi. Sono infatti questi ultimi a condannare Gesù, a gettarlo fuori da Gerusalemme per ucciderlo, illudendosi così di controllare Dio e il suo regno.
I cristiani che al tempo dell’evangelista Matteo e anche oggi, ascoltano questo racconto, sanno che sono seguaci di uno scarto umano e divino: Gesù.
Gesù è stato scartato, considerato inutile e dannoso alla religione così come questa era stata costruita e impiantata dal popolo di Israele di allora. Ma proprio quello scarto è diventato l’inizio del nuovo corso del Regno di Dio. E quelli che hanno scartato Gesù, sono stati a loro volta scartati e messi da parte.
La religione trionfante che aveva nel grande e ricco tempio di Gerusalemme il suo simbolo più prestigioso (nel quale si svolge questo dialogo…non dobbiamo dimenticare questa collocazione altamente simbolica), sta avendo il suo declino, e per questo mostra i segni di un irrigidimento che sfocia nella violenza.

    La religione quando diventa rigida ed “esclusiva” (nel senso letterale del termine… cioè “che esclude”), alla fine si allontana da Dio e rifiuta Dio stesso.
    Gesù si pone come l’inizio di un modo sempre nuovo di stare con Dio e tra gli uomini.
    Lui che per primo fa l’esperienza di essere “scarto” (che diventa pietra angolare), ci insegna a seguire la stessa strada tra di noi nella comunità  cristiana di oggi.
    Ascoltare questa parabola oggi all’interno delle nostre chiese, significa esser messi in guardia che anche noi corriamo il rischio dei lavoratori della vigna.
    Se pensiamo di fare noi da padroni e ci dimentichiamo che sono Dio Padre e suo Figlio coloro ai quali fare riferimento, allora ci allontaniamo dal compito a noi assegnato e la religione che costruiamo diventa escludente e violenta.
    Mi piace molto la lezione che viene dalla visione del film che citavo sopra. La trovo molto vicina a questo Vangelo che mi insegna il valore della persona prima di tutto, senza diventare io padrone della volontà  di Dio, arrivando a decidere io da solo chi è fuori e chi è dentro, chi è normale e chi no, chi può fare questo e non lo può fare…
    Scarti umani che con degli scarti diventano artisti…
    Gesù scartato che proprio con gli scarti della società  del suo tempo (e non con i pezzi religiosi di prima scelta che erano scribi e farisei) costruisce la nuova storia della salvezza, nella quale sono anche io, anche noi e anche quelli che ancora oggi consideriamo scarti…

Giovanni don

85 comments

  1. Partiamo da qui:
    “La religione quando diventa rigida ed “esclusiva (nel senso letterale del termine… cioè “che esclude ), alla fine si allontana da Dio e rifiuta Dio stesso.”

    Per esperienza personale posso dire che non è necessario che vi siano posizioni “rigide” per poter avanzare pretese di monopolio.
    Anzi spesso l’invio a tacere (quando non proprio ad andarsene) viene proprio da chi vorrebbe insegnare alla Chiesa che sarebbe meglio proporre degli insegnamenti molto meno rigidi e più “moderni”, o “aperti”.

    Ma a meno di questa considerazione, sulla parte iniziale della frase, il resto torna:
    chi giudica gli altri (e non le azioni degli altri, ma proprio la persona in quanto tale), chi li esclude, chi si allontana dalla Chiesa, alla fine si allontana da Dio.
    E’ un po’ il tema del “Gesù non si segue in solitaria…” ma in cordata, ovvero ben ancorati alla Chiesa.

    Questo Vangelo ci presenta un Gesù che parla della sua storia, di ciò che avverrà , della nuova Chiesa che sta per fondare, dell’Amore del Padre per l’Umanità .
    Un Gesù che anche se sarà solo, se sarà tradito da tutti, (anche da Pietro!) si lascerà uccidere, per Amore del progetto del Padre, per Amore della sua Chiesa, e quindi per Amore nostro, per amore di tutta l’umanità perchè il messaggio della sua Chiesa è Cattolico ovvero universale, nel senso che è rivolto a tutti.

    E noi, come rispondiamo a questo Amore?

    Nella Chiesa abbiamo bellissimi esempi di innamorati, ed il Papa ce li ricorda con le parole “l’esempio luminoso dei fedeli che hanno testimoniato il Vangelo durante i sistemi totalitari […]. Sempre, infatti, sono stati i santi e le persone pervase dall’amore di Cristo a trasformare veramente il mondo.”

    Il coraggio di proclamare il messaggio cristiano tutto intero senza paura delle conseguenze è il fondamento della missione nella società senza Dio. Il Papa lo ha ricordato ai giovani, ai seminaristi, ai laici. Occorre resistere alla tentazione di diluire l’annuncio mettendo tra parentesi quello che il mondo, specie in campo morale, rifiuta come scandalo e trasmettere sempre «una fede autentica e viva, in unione con i Vescovi e il Papa, in unione con la Chiesa».

    Questa pagina di Vangelo ci ricorda che può darsi che il mondo risponda con la discriminazione e con la persecuzione.

    Ma se abbiamo Cristo, cosa dobbiamo temere?

    Francesco

  2. Sono un sacerdote brasiliano e sempre cerco delle informazioni nel sito per aiutarmi nelle celerazione.
    Complimmentti a Don Giovani Berti perchè hai fatto arrivare alla realtà , cosi ojetivamente, il messaggio del vangelo… mi piaccia molto.

  3. spesso succede che si incontrano persone che si fanno giudici degli altri senza cogliere il bellisimo aspetto che il vangeli di oggi annuncia…..le pietre scartate sono diventate testata d’angolo….questo è bellissimo,il rispetto della persona umana è il dono più bello che possiamo fare…penso che il film suggerito sia molto adatto come materiale educante per ragazzi e adulti….buona domenica Luisa e grazie per questo servizio molto profondo e importante…..

  4. Ma quando la religione rischia di diventare esclusiva, nel senso di escludente?
    A me al Master hanno insegnato che il senso letterale di religione è “unire le cose” da re-ligare.
    Anche Wikipedia dice questo, ma dice anche che può derivare da re-legere e cioè “guadare con attenzione”: perciò se si gaurda alla religione con un pò di … attenzione al suo essere “legame”, il rischio che sia escludente diminuisce, perchè perde quell’aspetto assiociazionistico, comitatesco, clubistico di uomini diversi dagli altri riuniti tra loro, per essere… CHIESA convocata alla PRESENZA DEL CORPO E DEL SANGUE DI CRISTO NELLA SANTISSIMA EUCARISTIA, nella missione di annunciare la salvezza.
    Una volta, alla fine della celebrazione il celebrante invitava il popolo, con ITE, MISSA EST, ad andare in missione per il mondo a raccontare il miracolo a cui aveva appena assistito.
    Oggi invece si finisce con “Buona domenica a tutti”! E come fosse “Ci vediamo alla prossima assemblea: dell’associazione, del comitato, del club.”
    E chi non c’era non ne fa parte.

  5. Mi piace notare che l’unica condanna la emettono gli stessi colpevoli. Gesù no! Lui non è interessato ai “grandi”, che non condanna, ma si compiace di quelli che, considerati ultimi, compiono la volontà e l’opera del Padre!

    Poi un interrogativo che dovrebbe coinvolgerci tutti: perchè tutta questa insistenza nei Vangeli a questo scontro durissimo tra Gesù e TUTTI gli appartenenti alle categorie religiose del tempo?
    Autorità religiose (sacerdoti), Magistero del tempo (scribi), fedeli osservanti (farisei): tutti contrari e ostili a Gesù.
    E’ stato un fatto storico isolato, legato alle specificità della religione del tempo? Oppure è un monito che vale in OGNI tempo e per OGNI religione?
    Ha senso che buona parte dei Vangeli, così brevi, sia dedicata a raccontare uno scontro legato alla contingenza di QUELLA situazione storica?
    O forse la nuova comunità cristiana, già definitivamente separata da quella giudaica, sottolineò a “perenne memoria” nei Vangeli la pericolosità di certe dinamiche tipiche dei fenomeni religiosi, che non appartengono al disegno divino ma alle bassezze umane?

  6. Entra in chiesta e si strappa gli occhi
    E’ entrato nella chiesa di Sant’Andrea a Viareggio e si è strappato entrambi gli occhi. Diventato una maschera di sangue, è stato soccorso dai fedeli. “Me l’ha detto una voce di togliermi gli occhi” ha spiegato ai sanitari del pronto soccorso. L’uomo, Aldo Bianchini, 46 anni, nato in Inghilterra, ma da sempre residente a Viareggio, è sempre rimasto cosciente e giunto in ospedale è stato in grado di fornire le proprie generalità .

    L’uomo è stato portato immediatamente all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore: dove è stato sottoposto a un delicato intervento. I chirurghi del reparto di oculistica non nutrono eccessive speranze di poter reimpiantare i bulbi oculari recuperati in chiesa e portati in ospedale dai carabinieri che hanno soccorso l’uomo.

    Secondo il racconto fatto dal parroco della chiesa di S.Andrea, don Lorenzo Tanganelli, l’uomo si sarebbe alzato in piedi durante l’omelia: “Era seduto con gli altri fedeli nella parte sinistra della chiesa, quando si è alzato all’improvviso e si è strappato gli occhi”, ha detto don Tanganelli.

    La madre: “Ero in chiesa con lui”
    Drammatica la testimonianza della madre dell’uomo: “Eravamo a messa insieme, sedevamo accanto. Mio figlio è caduto giù, batteva la testa contro il pavimento, aveva la faccia piena di sangue. Non ho capito cos’è successo. Non diceva nulla e batteva la testa”. Così la donna ha ricostruito l’episodio.

    L’uomo era in cura da tempo per i suoi problemi psichici ma avrebbe deciso autonomamente di non assumere più i farmaci prescritti. In cura privatamente da uno psichiatra, si sottoponeva a controlli periodici negli ambulatori della Asl. Ai soccorritori, subito dopo l’episodio in chiesa, avrebbe anche detto: “E adesso finalmente mi curate?”.

    .. In chiesa!!!!!
    com’è possibile che il diavolo riesci ad agire in modo così deavastante anche in chiesa?
    spiegatemelo per favore perchè non capisco, non ci riesco!
    è la casa de signore, perchè Dio non lo ha fermato? ….satana è davvero più forte di quanto credevo!!!

  7. ciao don, sto apprezzando i tuoi commenti, molto forti e veri soprattutto quelli di queste ultime domeniche.Gli scarti…. non ho visto il film ma mi hai incuriosito. Lo cercherò. Grazie per gli spunti di riflessione, li condivido. Pungenti e vere le vignette sulla GMG, soprattutto sull’età anagrafica dell’apparato Chiesa, un po’ datato!!! largo ai giovani……
    Grazie e ciao. don marco

  8. @Francesco… non pensi che questo vangelo possa essere un ammonimento anche alle attuali figure religiose, a non dare per scontato di essere “giusti” e a posto solo perchè parte dell’istituzione? E che magari sbagliano anche loro, trascinando con sè nell’errore chi a loro si affida?
    Solo una domanda senza giudizi e senza far riferimento a casi precisi ma… io terrei presente anche questa possibilità .

    @Laura, l’episodio che descrivi è terrificante, ma non chiamerei in causa Satana come “istigatore” e Dio che poteva “intervenire” per impedirlo… mi sembra più plausibilie che Dio non intervenga direttamente nella storia, se non attraverso le azioni degli uomini che a lui si ispirano, altrimenti bisognerebbe chiedersi il perchè di tanto dolore innocente… e anche perchè in alcuni casi “fa il miracolo” e in altri no, arrivando a derive come il Dio che punisce i cattivi e premia i buoni…
    A questo proposito riporto una bella riflessione del teologo Carlo Molari:
    “Non credo nel Dio che opera nella creazione e nella storia inter-venendo, modificando le situazioni, completando le creature, rimettendo in funzione i meccanismi della creazione e della storia quando si inceppano. L’azione di Dio è un’azione creatrice che offre possibilità , che alimenta il processo, ma che non si sostituisce mai alle creature, proprio perchè fa esistere ed operare le creature. La storia umana è fatta solo di azioni umane, come il processo cosmico è costituito solo da meccanismi di creature fisiche, biologiche, alimentate e sostenute dalla potenza divina. Siccome Dio molti praticanti pensano ancora che Dio intervenga all’interno dei processi, credo sia urgente chiarire l’inconsistenza di un tale modo di immaginare Dio. È un passaggio difficile ma necessario. Dobbiamo diffondere una immagine libera da queste ipoteche della ‘provvidenza’. Dio è provvidente non nel senso che risolve tutti i problemi, ma nel senso che, ovunque l’uomo si venga a trovare, il suo amore è tale che può condurlo al suo compimento. Dio perchè non può risolvere alcun problema storico se non ci sono creature che aprendosi alla sua azione indicano e realizzano la soluzione. Il “dio tappabuchi non può essere il Dio della fede.”

  9. @Dario
    mi permetto sempre di scrivere 2 righe sui tuoi commenti perche toccano punti per me molto interessanti.
    La religione diventa escludente quando al suo interno si innescano determinate dinamiche legate all’osservanza di leggi imposte. E’ normale che qualcuno non osservi, per svariati motivi, quindi non ci si lega + insieme, ma ci si esclude.
    Ora, penso sia estremamente interessante ed importante conoscere e riflettere sul ruolo della religione nel NT. La stessa etimologia del termine religione che tu hai riportato si riferisce al termine latino, ma questo termine traduce differenti parole greche, esattamente 2 differenti termini.

    Innanzitutto threskeia, religione, culto di osservanza che si esprime mediante cerimonie. Ebbene questo termine decisamente centrale nel vocabolario di qualsiasi organizzazione religiosa, appare soltanto 3 volte in tutto il NT, At 26,5-Col 2,18 e Gc 1,26. Ma molto significativo il fatto che in Atti si parla della religione ebraica, in Col se ne parla per screditarla, denunciando anche la sottomissione, e nella lettera di Giacomo…lascio a te la lettura.

    Altro termine deisidaimonia, timore delle divinità , superstizione, At 25,19 At 17,22, è una caratteristica dei pagani.

    Insomma, nel messaggio evangelico non si parla di religione, neppure di termini appartenenti all’ambito religioso, ed il motivo è tanto semplice quanto sconvolgente: nei vangeli la religione e le persone religiose sono pericolose ed inutili. Tra religione è Dio c’è incompatibilità , e Gesù attaccherà con insistenza la religione. Naturalmente, oggi, UN DETERMINATO TIPO DI RELIGIONE, quella istituzionalizzata ed autoritaria che legifera per conto di Dio.
    Oggi dobbiamo fare attenzione a che il cristianesimo non diventi una religione di quel tipo, ma sia una religione nel senso latino del termine.

  10. @laura
    caspita ma questo fatto è veramente terribile ed angosciante.
    In ogni modo il tizio era un folle, non cercare altre motivazioni nella superstizione. Inoltre, se proprio vuoi vedere in questa faccenda l’opera del diavolo, dovresti stupirti del fatto che ha agito nell’uomo, dimora dello Spirito di Dio, non del fatto che ha agito in chiesa, un edificio. Spero tu rifletta su queste considerazioni….ciao

  11. ciao mi è piaciuto molto il commento che hai fatto al vangelo anche perchè ho visto il film degli”scarti” molto emozionante! devo dire che ancora oggi viviamo queste incresciose situazioni e anche se ritenuti normodotati a volte siamo considerati anormali perchè non la pensiamo o non agiamo come la massa, inoltre quello che mi addolora in modo particolare è che anche nelle parrocchie spesso si agisce da padroni e alcuni sacerdoti piuttosto che essere condizionati dalla parola di dio che predicano si lasciano condizionare dalle parole e dai giudizi soggettivi di persone che hanno una certa influenza sociale. dico ora io, ma dove è finita la misericordia che questo dio continuamente ci dona? la misericordia di dio abbiamo tante volte bisogno di vedercela donata dal fratello che ci sta accanto ma spesso la si cerca e non la si trova..fortunatamente quando non c’è più nessuno che prova pietà il buon Dio ci rialza e si ricomincia il cammino con un po’ di amarezza ma con tanta speranza perchè è vero dio è con noi e ci ama di un amore incommensurabile. grazie

  12. Un pensiero dedicato a tutti i Francesco!
    (Don, è lunghissimo, se non lo pubblichi ti capisco… 🙂 ma mi pare così bello ed eloquente…!)

    IL SANTO, IL PAPA E IL VANGELO
    Sono due personaggi che bene o male hanno largamente influito nella storia del cristianesimo. Uno si era innamorato della buona notizia portata da Gesù fino a identificarsene. L’altro non ne è stato minimamente sfiorato.
    Uno è diventato santo, l’altro papa. Il papa è quello rimasto refrattario al vangelo.
    Oggi il santo è più attuale che mai e il papa dimenticato.
    Infatti mentre il mite Giovanni, figlio di donna Pica e Bernardone di Assisi, conosciuto col nome di Francesco è presente col suo stile di vita e con i suoi insegnamenti, nessuno si ricorda del bellicoso conte Lotario, figlio dei conti di Segni, divenuto papa col nome di Innocenzo III.
    I due hanno vissuto nella medesima epoca e sono figli della mentalità e della cultura di quel tempo. Entrambi hanno letto lo stesso vangelo e hanno scelto di seguire Gesù.
    Ma i modi di manifestare questa sequela sono estremamente differenti.
    Se ancora oggi si prega e si canta con le parole di Francesco (“Laudato sii o mi Signore ), gli scritti di Lotario sono, per fortuna, dimenticati.
    Lotario scrisse, quando ancora era cardinale, “Il disprezzo del mondo , libro che per circa sei secoli fu un best-seller e formò, o meglio deformò, la spiritualità cristiana.
    Francesco scrisse solo poche ma incisive righe ancora valide.
    Lotario, confondendo il suo tetro pessimismo per sante ispirazioni, scrisse: “L’uomo viene concepito dal sangue putrefatto per l’ardore della libidine, e si può dire che già stanno accanto al suo cadavere i vermi funesti. Da vivo generò lombrichi e pidocchi, da morto genererà vermi e mosche; da vivo ha creato sterco e vomito, da morto produrrà putredine e fetore; da vivo ha ingrassato un unico uomo, da morto ingrasserà numerosissimi vermi… Felici quelli che muoiono prima di nascere e che prima di conoscere la vita hanno provato la morte… mentre viviamo continuamente moriamo e finiremo di essere morti allorquando finiremo di vivere, perchè la vita mortale altro non è che una morte vivente… (De cont. mundi 3,4).
    Secondo Lotario, quando Gesù risuscita Lazzaro piange “non perchè Lazzaro era morto, ma piuttosto perchè lo richiamava dalla morte alle miserie della vita (1,25).
    Se, per Lotario tutto è orribile e fonte di piagnistei, per Francesco tutto è bello, e fonte di benedizione: “Laudato si o mi Signore con tutte le tue creature…Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei bellezza…
    Di fronte ai problemi dell’epoca i due hanno risposto con soluzioni differenti.
    Papa Innocenzo III è il papa più potente del medioevo, colui che porterà al massimo la concezione della regalità papale e lo stato della Chiesa alla sua massima estensione.
    Proprio lui sogna la Chiesa che sta per crollare, ma questa sarà salvata da frate Francesco: “va, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina
    Il papa pensò di salvare la Chiesa bandendo la tragica quarta crociata contro i saraceni e indisse perfino un Concilio (Lateranense IV) per definire ben settanta maniere per fare la “guerra santa ovvero ammazzare nel modo più efficace (e mai si uccide con tanto gusto come quando si scanna in nome di Dio).
    Francesco andò disarmato dal sultano e ne divenne amico.
    Innocenzo, uomo bellicoso e violento, diede inizio alla prima forma di Inquisizione (quella episcopale) e arrostì sul rogo quanti nella Chiesa non erano d’accordo con lui.
    Tetro in vita, fu macabra la sua fine. Morì mentre era pronto a salire a cavallo con la spada in pugno per combattere i nemici e il suo cadavere, abbandonato da tutti e ormai in avanzato stato di decomposizione, fu spogliato dai ladri nella cattedrale di Perugia.
    Francesco, all’avvicinarsi della morte si fece spogliare e deporre nudo per terra e morì cantando un inno di lode, circondato dell’amore dei suoi frati.
    Un unico Signore, un solo vangelo, due risposte differenti, un solo santo.

  13. @Stelucky: sicuramente il Vangelo si rivolge a tutti. Senza nessun dubbio anche a tutte le persone che svolgono nella chiesa il servizio sacerdotale … come il nostro Don Gioba!
    🙂

    Oggi si ricorda la nascita a Dio di San Francesco!
    Lasciatemi condividere con voi 2 parole sul mio Santo preferito!
    🙂
    http://www.santiebeati.it/dettaglio/21750

    Nel suo ‘Testamento’ scritto poco prima di morire, Francesco annotò: “Nessuno mi insegnava quel che io dovevo fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo il Santo Vangelo .
    Per questo è considerato il più grande santo della fine del Medioevo; egli fu una figura sbocciata completamente dalla grazia e dalla sua interiorità , non spiegabile per niente con l’ambiente spirituale da cui proveniva.
    Ma proprio a lui toccò in un modo provvidenziale, di dare la risposta agli interrogativi più profondi del suo tempo.
    Avendo messo in chiara luce con la sua vita i principi universali del Vangelo, con una semplicità e amabilità stupefacenti, senza imporre mai nulla a nessuno, ebbe un influsso straordinario, che dura tuttora, non solo nel mondo cristiano ma anche al di fuori di esso.

    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-non-riduciamo-san-francesco-a-una-marionetta-senza-dio-3222.htm

    «Continuiamo a piegare san Francesco alle mode della cultura moderna, ecco perchè viene presentato come contestatore, hippie, ecologista… E come frati francescani non siamo esenti da questa deriva». Già in un libro illuminante Nostro fratello di Assisi (Edizioni Messaggero Padova, pp. 368, euro 20) scritto ormai più di vent’anni fa, padre Ignacio Larrañaga, frate cappuccino spagnolo, aveva messo in guardia da coloro che riducono san Francesco a «una marionetta senza Dio». Un rischio tanto più concreto oggi, secondo il religioso, perchè «l’uomo moderno ha sostituito Dio con il proprio ego». Sacerdote francescano, Larrañaga, nel 1984 ha fondato i Laboratori di Preghiera e Vita, un servizio ecclesiale diffuso in più di 40 Paesi del mondo, ed è autore di numerosi best-seller di spiritualità . Da vero innamorato di san Francesco è impegnato da anni a far emergere il volto profondo del Poverello, la novità del carisma francescano che viene fuori per esempio dai lavori imprescindibili del medievista Raoul Manselli (San Francesco d’Assisi e I primi cento anni di storia francescana entrambi pubblicati dalla San Paolo). E l’originalità di un Santo che come ha detto Chesterton in un mirabile ritratto controcorrente (ripubblicato di recente da Lindau) è l’esatto contrario di un sognatore, «un uomo d’azione» che non può certo diventare «un protagonista di storie graziose».

    Ciao
    Francesco

  14. Dice don Giovanni Berti:”Ascoltare questa parabola oggi all’interno delle nostre chiese, significa esser messi in guardia che anche noi corriamo il rischio dei lavoratori della vigna.
    Se pensiamo di fare noi da padroni e ci dimentichiamo che sono Dio Padre e suo Figlio coloro ai quali fare riferimento, allora ci allontaniamo dal compito a noi assegnato e la religione che costruiamo diventa escludente e violenta.”

    Beh! Allora! Vogliamo, per favore, spostare la Sede del Celebrante dal CENTRO delle nostre chiese e riportarci il TABERNACOLO con lo “SCARTO” VIVO E PRESENTE CON CORPO E SANGUE?

    Così, ogni tanto sono aiutato a ricordare che “sono Dio Padre e Suo Figlio” Colore a Cui far riferimento.

    Altrimenti il rischio che “alla fine [ci] si allontana da Dio e [si] rifiuta Dio stesso” diventa molto grande.

  15. Dario, io condivido con te questa tua richiesta.
    Si tratterebbe di un gesto d’Amore non solo verso Dio, ma anche verso tutta la comunità di fedeli che potrebbe leggere in questo passaggio un segno di attuazione, a cominciare dalle cose più semplici (come lo è un semplice spostamento) sino a cose più impegnative, come una condivisione culturale del PERCHE’ è stato fatto ciò.
    Sino alla vera conversione di ogni cuore.

    Può nascere un percorso, da un semplice gesto.
    La gente potrebbe pensare “se per il Don l’eucarestia va messa al centro, allora è una cosa importante, allora voglio anche io metterla al centro, e far ruotare la mia vita attorno a Gesù”.

    Sarebbe molto bello.
    Certo non tutti i passaggi sono automatici, e se la cosa non venisse fatta con il cuore rivolto al Signore, ma perchè “imposta”, allora se fatta di malavoglia sortirebbe, forse, l’effetto opposto.

    Lasciamo quindi che Don Gioba maturi questa sua decisione nel suo cuore.

    Ma poi, … io che non sono delle sue parti, forse non lo vedrò e non lo saprò mai.
    Mentre, dimmi, l’hai mai provato a chiedere nella tua parrocchia?

    Francesco

  16. Francesco, l’affermazione “Nessuno mi insegnava quel che io dovevo fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo il Santo Vangelo suona pericolosamente relativistica e personale… e scavalca l’ermeneutica della Chiesa, il magistero, tutto… Quindi, citando un tuo commento “Dunque che fare? Ognuno sceglie da se?”…

    Dario, invece di mettere al centro il Tabernacolo, perchè non fare come ha fatto Gesù e mettere al centro l’uomo, il fratello, la comunione? Altrimenti rischiamo di adorare un ricordo, o un qualcosa di lontano, e ci scordiamo che era venuto per darci un esempio non di adorazione, ma di azione…

  17. che bello!! Credetemi se vi dico che io sono uno scarto ma ho avuto la fortuna che a Gesù piacciono tanto gli scarti!!! Mi sento doppiamente amata e spinta a dare amore per amore.

  18. … anche perchè all’uomo al centro degli uomini gli può scappare di sentirsi DIO.
    UOMO al centro di DIO = AMORE GRATUITO
    DIO al centro dell’UOMO = AMORE RICAMBIATO
    AMORE GRATUITO + AMORE RICAMBIATO = COMUNIONE = RELAZIONE D’AMORE = SPIRITO SANTO
    UOMO al centro dell’UOMO = SUPERBIA

  19. @Francesco
    Nella mia parrocchia ho già trovato il Tabernacolo (che Tabernacolo è il contenitore ma usare il termine come sinonimo del CONTENUTO può causare confusioni e fraintesi) con la SANTISSIMA EUCARISTIA al Centro. Lavori di adeguamento degli anni ’60 hanno sistemato la Sede davanti al Tabernacolo.
    C’è il problema della Direzione della Preghiera durante la celebrazione e la situazione contrasta con la Sacramentum Caritatis n.69.
    Ne ho parlato con il parroco (non è lo stesso che ha fatto i lavori) ma lo spostamento della Sede comporta lavori edilizi di modifica del presbiterio. Ora non ci sono i soldi.

  20. @Dario
    Non sto parlando di sostituirsi a Dio, ma di “dirigere” l’amore…
    Scusa, dove leggi nel Vangelo che bisogna amare Dio, e metterlo al centro? Mi risulta “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”
    Altrimenti è solo religione, si guarda solo “per aria” e ci si scorda che Gesù ha detto di guardare agli altri… Come scrive Arturo Paoli: “Ci sono molte persone che si tormentano chiedendosi: che cosa posso fare per Dio? La risposta è: niente. Si domandano: come posso amare Dio? La risposta è: non puoi! Pensate alle cascate dell’Iguaçu o alle fontane di Roma o ai ruscelli di montagna e immaginate una donna che ogni mattina si alza con una piccola brocca d’acqua per portarla a questa fonte. A vederla pensereste che è impazzita! Giusto sarebbe se andasse con la brocca vuota ad attingere acqua alla fonte. Solo così si può amare Dio, che è come un torrente che scende su noi e che noi dobbiamo semplicemente accogliere. Amare Dio significa lasciare che questo amore corra verso gli altri, non trattenerlo nella fossa del nostro io perchè allora marcisce e muore. Chi pensa di amare e onorare Dio in realtà ha spento la fiamma, dentro non l’ha accolto, è come quella donna che la mattina riempie una brocca d’acqua e pensa di arricchire di acqua un torrente.”
    http://www.oreundici.org/arturo_paoli/articoli_archivio/settembre2006.shtml

  21. @Stelucky
    Grazie! Raramente ho trovato una immagine così limpida e significativa come il paragone di Arturo Paoli che hai riportato…!
    Riportare a Dio l’amore che Dio stesso ci ha donato… Risuona nel profondo del mio essere, perchè a ben pensarci anch’io nel profondo vorrei che mio figlio attingesse tutto l’amore possibile da me e lo usasse per amorizzare il mondo! A volte il nostro amore umano è molto più “piccolo”, basso e meschino. Ma il fatto che questa Parola risuoni in profondità mi emoziona e mi consola: Gesù ci presenta il Dio con noi, quel Padre che ci mostra sempre il lato migliore dell’umanità di cui siamo fatti!

  22. Francesco, Dario e Steluky, state dicendo la stessa cosa, ma Francesco e Dario da un punto di vista rituale, Steluky da un punto di vista esistenziale. Bisogna fare chiarezza su questo: Primario è mettere al centro l’uomo, il suo bisogno di amore e di felicità , come dice bene Steluky. Facendo questo si è in linea con il disegno di Dio rivelatoci da Gesù, non ci sono storie, è il rendere grazie evangelico. Queste esperienze di servizio nell’amore le comunità cristiane le celebrano ritualmente, con al centro “segni sacri”, simboli che significano efficacemente l’amore gratuito di Dio verso gli uomini E l’amore dell’uomo verso Dio, che si concretizza come detto sopra. I due sapetti sono inscindibili, altrimenti i sacramenti diventano un oggetto a disposizione dell’uomo nel quale l’idolo dell’illusione trova il suo ingannevole compiacimento.

  23. San Francesco non viveva il relativismo dei nostri secoli.
    Il relativismo fa si che il vero non sia più vero in assoluto ma solo vero per me e basta.
    Ovvero, il relativismo, cerca di dire che il vero non esiste.

    La frase “Chi pensa di amare e onorare Dio in realtà ha spento la fiamma, dentro non l’ha accolto”.
    Questa affermazione è tutta da dimostrare.
    Chi non vuole amare Dio l’ha forse accolto di più?

    Non è forse Gesù che dice di Amare Dio ed Amare il prossimo?
    Lui non sel’è dimenticato .. Lui …
    Ci hai insegnato che è giusto pregare e come pregare…

    E’ forse tempo perso? o che sarebbe stato meglio spendere per fare altro?

    Purtroppo molti pensano che pregare è tempo perso, che le clarisse sono egoiste e così via.
    Questo è il frutto del relativismo.
    Si è persa l’umiltà di voler ricercare la Verità , che in definitiva è Cristo.

    E ci si fa una verità a propria immagine, che ci va bene, o meglio, di quella più impegnativa proposta da Gesù e resa nota a noi dalla Chiesa, magari prendendo solo i pezzi di vangelo che sostengono le proprie posizioni, mentre le altre parti, si fa finta che non esistano.

    Ecco il senso, e l’urgenza culturale, di rimettere al centro Gesù.

    Almeno, questo è quello che auspico che faccia una Chiesa Cattolica: che si educhi all’importanza di ciò che viene celebrato.

    Francesco

  24. @Stelucky
    GRAZIE, Stelucky per aver citato Arturo Paoli. Anzi, IO C’ERO quella mattina a Trevi, mentre Arturo ci faceva dono della sua meditazione, a volte battendo i pugni sul tavolo. DARE, DARE, DARE!!!

    @Francesco
    A me sembra che tu vuoi ad ogni costo vedere il bicchiere mezzo vuoto, mentre le persone come Arturo riescono a far risaltare il bicchiere mezzo pieno…
    Ognuno vive in “relazione” con il suo tempo, ognuno di noi vivendo si relaziona con il proprio tempo, così ha fatto Gesù, così ha fatto san Francesco, oserei dire così ha fatto Innocenzo III con scelte molto diverse… Io credo che tutto è relativo … e chi conosce la storia umana e chi studia la storia della Chiesa e delle religioni è cosciente della relatività di ogni forma di fede, almeno in questo senso. Mi piace ricordare che
    Gesù non rispose più a Pilato quando gli chiese “cos’è la verità “!!!
    Ognuno di noi non può com-prendere la Verità , ma la Verità com-prende ognuno di noi. Questo non è relativismo. non è scetticismo. non è agnosticismo… se io trovo il vero me stesso, trovo anche Dio in me.
    E santificherò il Suo nome (cioè la Sua immagine e somiglianza che sono in me perchè io sono Figlio unico, creatura originale e amata dal Padre), mi impegnerò a lavorare nel Suo regno certa di fare così la Sua Volontà …

  25. @Nuccia,
    non sono io a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma ho cercato di dire con parole mie, il concetto di relativismo espresso dal Papa alla GMG.

    Che Gesù sia La Verità , almeno questo, ci è stato detto in modo esplicito da Gesù e fedelmente riportato nei Vangeli.
    Non possiamo metterlo in dubbio solo perchè “Mi piace ricordare che
    Gesù non rispose più a Pilato quando gli chiese “cos’è la verità !!!”

    Oppure, ed io non ho colto la sottile ironia, volevi mostrare un tipico esempio di quello che dicevo:
    “ci si fa una verità a propria immagine, che ci va bene, o meglio, di quella più impegnativa proposta da Gesù e resa nota a noi dalla Chiesa, magari prendendo solo i pezzi di vangelo che sostengono le proprie posizioni, mentre le altre parti, si fa finta che non esistano.”?

    Se invece non era in questo senso … perchè mutilare così il Vangelo?
    Il messaggio è tanto bello preso tutto intero!
    Forse più faticoso, … ma alla fine non è nemmeno così faticoso, è una fatica bella. Può forse spaventare tanto è Grande! Ma è la bellezza massima, la bellezza di uno stupore di Amore travolgente e totalizzante.

    Lo posso dire per esperienza: non abbiate paura di Cristo, della sua intera e massiva Via e Verità in quanto è anche Vita, fonte di Vita!
    Se ci si lascia travolgere da Lui allora sì, la Vita Sua comincerà a fluire e ci si sentirà parte di un disegno, di un progetto più grande, che non vediamo e comprendiamo per intero, ma a cui possiamo collaborare e finalmente dare un senso alla nostra breve e fragile vita.
    Insomma, solo cercando la Santità si può vivere pienamente.
    Il tutto nella verità , ma ben consapevoli dei nostri limiti, non abbassiamo la meta alla nostra misura, ma eleviamoci alla chiamata, alla Vita piena e Santa a cui Gesù ci porta in quanto Via.

    Francesco

  26. Nota su Arturo Paoli,(Lucca, 30 novembre 1912) è un presbitero, religioso e missionario italiano, appartenente alla congregazione dei Piccoli Fratelli del Vangelo.

    Arturo Paoli, diventa Piccolo Fratello grazie all’incontro, con Jean Saphores, un Piccolo Fratello di Gesù che Arturo assisterà in punto di morte, lo spinge ad entrare nella giovane congregazione religiosa ispirata a Charles de Foucauld e fondata da Renè Voillaume poco tempo prima.

    Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, in religione fratel Carlo di Gesù (Strasburgo, 15 settembre 1858 – Tamanrasset, 1 dicembre 1916), è stato un religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della lingua e della cultura dei Tuareg: il 13 novembre 2005 è stato proclamato beato da papa Benedetto XVI.

    Nel 1901 iniziò una vita in conformità dello “stile di Nazaret”, cioè preghiera, silenzio, lavoro manuale, assistenza ai poveri. Definì le linee del suo pensiero e gli statuti dei “Piccoli fratelli del Sacro Cuore”.

  27. Ho fatto una “ricerca parole” nel testo dei Vangeli (edizione CEI) e non sono riuscito a trovare dove sta scritto che bisogna amare Dio e metterLo da una parte. Forse è per via della traduzione…
    Se fossi capace cercherei nelle varie traduzioni in latino che si sono succedute nella storia o anche nel testo della lingua originale (non ho capito ancora bene se è il greco, l’ebraico, o altro).

    Comunque mi sembra giusto: per poter mettere Dio e Cristo al centro deve essere scritto nel Vangelo, altrimenti si corre il rischio di compiere una… boh, non so come chiamarla.

  28. @Francesco
    Nè ironia, tanto meno mutilazioni del Vangelo…
    Gv 14,1-10 Gesù sta parlando con i suoi amici Pietro, Tommaso, Filippo …
    A Pietro che vuole seguirlo ed è pronto a morire per Lui, Gesù gli predice il suo rinnegamento.
    A Filippo che gli chiede “Mostraci il Padre e ci basta” Gesù risponde: “Chi ha visto me, ha visto il Padre…Non credi che io vivo nel Padre e il Padre vive in me? Quello che dico non viene da me; il Padre abita in me ed è Lui che agisce”
    A Tommaso che non capisce “Voi sapete dove io vado e sapete anche la strada”
    Gesù ribatte “IO SONO LA VIA, IO SONO LA VERITà E LA VITA. SOLO PER MEZZO DI ME SI VA AL PADRE, ecc…
    IO SONO esprime tutta l’essenza della persona… il suo pensiero, l’agire, le scelte, il modo di vivere, di relazionarsi, di amare, di pregare,..
    Noi possiamo solo ESSERE verità , ma nessuno possiede la Verità … su questo ho già espresso il mio pensiero nel commento precedente.
    Il nostro impegno per essere cristiani consiste in questa sequela che ognuno di noi esprimerà nel tempo, nel modo, nel ruolo che vive, dentro il limite creaturale insito in noi.

  29. E’ VERO!!!
    Non solo in Marco 3,1! Ma anche in Mt. 12,9 e Lc 6,6!
    C’è scritto: “METTETE DIO DA UNA PARTE E NON AL CENTRO”
    Vatti a fidare delle ricerche con il “Cerca parole”!!!

  30. @Dario
    Hai capito, o letto, male: Dio si mette al centro mettendo al centro l’uomo. Non c’è altro modo di mettere Dio al centro se non mettendo al centro l’uomo. Decentrando l’uomo non è più al centro neppure Dio…..

  31. Dele :
    @Dario
    Hai capito, o letto, male: Dio si mette al centro mettendo al centro l’uomo. Non c’è altro modo di mettere Dio al centro se non mettendo al centro l’uomo. Decentrando l’uomo non è più al centro neppure Dio…..

    Anche perchè è quello che ha fatto Gesù: ha messo al centro l’uomo, l’ha aiutato, servito, ha detto che la legge è per l’uomo e non il contrario, e che Dio vuole che l’uomo si realizzi pienamente in questa vita e collabori con gli altri uomini… non c’è un solo passo del Vangelo in cui Gesù dice di amare e adorare Dio, lo stesso Padre Nostro è una preghiera tutta rivolta alla terra e agli uomini…

    @Francesco: principalmente quello che non condivido nel tuo ragionamento è l’equazione “parole di Gesù = insegnamento della Chiesa”. Non è necessariamente vero, altre chiese, altre religioni, altre persone, potrebbero sostenere che non è così, e non puoi stabilire che solo la tua Chiesa ha il diritto di interpretare… Come fai ad essere così sicuro? Perchè la Chiesa stessa ha detto che solo lei ha i mezzi per capire e spiegare il Vangelo? Non vedi che non funziona? Potrebbe dirlo chiunque… è per questo che ha senso il “relativismo”, perchè contrapposto all’assolutismo di chi ritiene di detenere tutta e sola la verità … mi dispiace, ma l’affermazione “extra ecclesiam nulla salus” è insostenibile, e per fortuna è stata superata (almeno in teoria) dai testi del Concilio!

  32. Sarò breve:

    1- è il relativismo che non ha senso perchè esso afferma: “la verità assoluta non esiste!” … e questa è l’unica verità assoluta 🙂
    Cogliete anche voi l’ironia della contraddizione? Eppure in molti ci cascano e non sanno cosa rispondere…. e molti non sapendo, cosa rispondere, cominciano a credere a ciò … a quel punto che Gesù esista è solo una mia idea, relativa …
    Ecco la “sequela” del relativista!

    2- Gesù ha dato il potere di legare e sciogliere a Pietro + l’accompagnamento nella Chiesa dello Spirito Santo.
    Questo potere Pietro l’ha passato al suo successore, con le modalità che Lui e lo Spirito Santo gli hanno ispirato … e così via sino a Benedetto XVI.
    Quali altre Chiese possono dire ciò?

    3- Non ci dimentichiamo che il Concilio V.II è una riforma NELLA continuità della tradizione, non una rottura. Questo ci ha detto B.XVI. Non ci ha detto che sia facile interpretarla così, ma chi ha detto che è possibile.
    Negare ciò, ed affermare che è una rottura ci pone sullo stesso piano dei Lefevriani.

    4- Ogni mutilazione al Vamgelo è una mutilazione alla Chiesa.

    Preghiamo quindi per l’unità dei Cristiani, attorno allo stesso Vangelo.

    Francesco

  33. Ho letto questa battuta che fa proprio al caso della discussione portata avanti da Dario vs. Dele.

    “Togliere Dio dal centro per mettere l’uomo ha come conseguenza lo svuotare le chiese e riempire i centri commerciali. ”

    Tratta dal libro: “Il pianeta delle scimmie. Manuale di sopravvivenza in un mondo che ha rifiutato Dio”.

  34. Ecco i riferimenti più precisi:

    http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-gnocchi_alessandro_palmaro_mario/sku-12892787/il_pianeta_delle_scimmie_manuale_di_sopravvivenza_in_un_mondo_che_ha_rifiutato_dio_.htm

    Dalla violenza negli stadi al bullismo, dall’aborto all’eutanasia, dall’egocentrismo più sfrenato allo sfascio della famiglia, passando per lo svuotamento delle chiese a favore del riempimento dei centri commerciali: sono tutti fenomeni che caratterizzano un mondo che ha dimenticato Dio. Fenomeni che dimostrano il contrario di quanto cerca di imporre il pensiero dominante, e cioè che la storia dell’uomo sia la storia dell’evoluzione dalla scimmia verso forme sempre più alte di umanità . Perchè la storia e la cronaca odierne dimostrano invece che, a forza di predicare che siamo solo uno dei tanti animali sulla faccia della Terra, ci siamo veramente trasformati in scimmie. E questo l’approdo del pensiero laicista, che non a caso pensa di manipolare la vita degli uomini a suo piacimento sia sul piano filosofico sia su quello scientifico. Purtroppo la gran parte del mondo cattolico, negli ultimi quarant’anni, si è accodata a questo modo di pensare. E il risultato sta nel fatto che la cosiddetta “brava gente” oggi santifica le domeniche negli ipermercati invece che nelle chiese. Questo volume non si limita a fornire la diagnosi di questo male diffuso, ma suggerisce anche le terapie. E la terapia delle terapie sta nel rimettere Dio al centro della vita di ognuno.

  35. Franesco, la verità assoluta, se esiste, non può essere raggiunta e definita da uomini finiti ed imperfetti, nè dalle religioni o dalle parole che essi creano. E non venirmi a dire che la Chiesa cattolica l’ha creata e guidata sempre lo Spirito Santo, perchè allora in diversi secoli doveva essere andato a farsi una vacanza!
    Leggere nelle parole di Gesù la definizione di una nuova Chiesa con gerarchia e pontefice a capo è discutibile, e soprattutto non significa che tale Chiesa e pontefice possono stabilire cosa sia vero e cosa no e non possono sbaglaire… se Dio volesse darci una verità assoluta, certa, non discutibile, potrebbe fare un bel miracolone di quelli che nessuno può negare, un’apparizione in diretta TV, far apparire un decalogo in mano ad ogni uomo… non avrebbe lasciato tale compito ad una realtà umana imperfetta.
    E leggere il Concilio nella continuità della tradizione non significa che si possano negare e reinterpretare le innovazioni che ha tentato di fare, arrivando di fatto quasi ad “annullarne” gli effetti (come sta facendo Benedetto XVI, tra l’altro continuando sulla scia dei pontefici che accentrano su di sè il potere di decidere scavalcando e prevaricando concili, vescovi e “ecclesia”).

  36. @Francesco
    Possibile che se si dice “melo” qualcuno continua a sentire “pero”? Non ci credo, mi sembra più un accanimento.
    Tutte le mie riflessioni hanno e vogliono mettere al centro Dio, partendo dalla rivelazione di Gesù. E’ Dio che fin dai profeti incalza la sua volontà , vedi Isaia 1,11-17, Osea 6,6, Michea 6,6-8, Isaia 58,5-7.
    La proposta di Gesù si inserisce pienamente in quel filone,esce dalla dimensione rituale e sacrale e si sposta in una dimensione esistenziale. Le mediazioni per i cristiani sono parte della vita umana in tutta la sua profondità ed ampiezza. Tutto è sacro ed in relazione con Dio, non si tratta cioè di una mediazione limitata e necessariamente circoscritta a un cerimoniale sacro e a un rituale, ma di una mediazione che abbraccia l’intera esistenza dell’uomo, la vita vissuta nella fede che porta a fare esperienze fondamentali di vita.
    Dio non vuole da noi nient’altro che il culto consistente nella rettitudine e nella bontà di cuore, l’esistenza nell’amore. Questo nuovo culto chi ha per destinatario se non l’uomo?

    Tale culto comporta naturalmente la celebrazione dell’eucaristia, ma l’eucaristia è il simbolo di questa vita vissuta nell’amore, che ha origine da Dio e destinatario l’uomo.
    Se gli uomini oggi preferiscono andare ai centri commerciali, è probabile che la proposta liturgica sia inadeguata.
    Ti faccio notare che ciò che tu hai ostentato in tutto il discorso di quel libro è l’allontanamento dal rituale, non i rapporti tra gli uomini che anche l’autore mette prima; ciò è un presagio per comprendere il tuo modo di pensare.
    E, ancora, l’abito nuziale……

  37. Telegrafico:
    @Stelucky:
    1)Che Gesù abbia fondato una nuova chiesa non lo dico io ma i vangeli. Forse una parte del vangelo che non ti piace (e non ne comprendo il motivo) ma è così. Ora sta a te accettarlo per intero oppure no.

    2)Se anche Gesù farebbe oggi un miracolo non verrebbe comunque creduto. Tu pensi il contrario .. ci vorrebbe un esempio … Ad esempio se Dio trasformasse l’eucarestia da pane a Carne … già FATTO! Ti sembra che sia servito? Guarda Daniele! Chi non vuol vedere, arriva a negare l’evidenza pur di chiudersi nelle sue fantasie! Ed è Daniele stesso che ce lo dimostra!

    3)”scavalcando e prevaricando concili,…” Prevaricando??? Anzi proprio lui sta cercando di far dire ai documenti quello che davvero dicono e non quello che i Media (loro si prevaricando) gli fanno dire quello che mai hanno detto!

    Prima di dire certe cose sarebbe bene studiare il Magistero e capirne il senso e le motivazioni che stanno dietro.
    Siamo d’accordo su questo?

    @Dele: penso proprio di darti ragione sulla frase “Se gli uomini oggi preferiscono andare ai centri commerciali, è probabile che la proposta liturgica sia inadeguata”,
    ma penso per il motivo opposto al tuo!
    Ovvero, concordo con Dario per una maggiore cura e devozione degli aspetti sacramentali della liturgia.

    PS.
    Non fraintendere il mio pensiero o cercare di dipingermi come non sono, solo per screditarmi. Ormai è da tempo che ci scriviamo, dovresti conoscermi.
    Accettami quindi per quello che sono: un innamorato di Gesù e della sua Chiesa!
    🙂
    Per quanto riguarda i rapporti umani ti posso rivelare che sono molto impegnato nel sociale e non solo in parrocchia.

    Un saluto a tutti.
    Francesco

  38. Francesco,
    visto che sei innamorato di Gesù e dici che bisogna prendere il suo Vangelo per intero, ti faccio notare che sì, Gesù ha parlato di Ecclesia (significa “chiamati”), ma ha anche detto qualcosa in più su questa nuova ecclesia:

    -che al suo interno non devono esserci dinamiche di potere/imposizione/obbedienza (Mc10,42-45 per es.);
    -che non è una Legge rivelata nè una dottrina a guidarla, ma un atteggiamento di amore verso tutti che promuova la vita e la vitalità di chiunque abbia bisogno (questa infatti è stata l’opera sistematica di Gesù);
    -una ecclesia che si tiene alla larga dai palazzi di potere e da ogni sfarzo e che invece va incontro ai sofferenti, agli esclusi, ai lontani, ai “diversi” (così ha fatto Gesù per tutta la sua vita);
    -una ecclesia dove non si sprecano energie a implorare perdono nè a purificarsi (non è questo infatti il significato dell’abito nuziale come dice giustamente BXVI), ma in cui si usano tutte le proprie risorse per amare e perdonare i fratelli (il termine tecnico è “agape”, amore gratuito, ed è questo l’abito nuziale), proprio in virtù dell’amore e del perdono che noi per primi abbiamo incondizionatamente ricevuto dal Padre.

    Si potrebbe dire molto altro, ma per adesso sei d’accordo su questi punti? Oppure si può dire che, alla luce dei Vangeli, Gesù si è comportato in maniera diversa?

  39. Fortissimo Daniele: le auto-contraddizioni!
    Non le avevo ancora viste:
    Il secondo punto risponde al primo!

    Infatti il primo è l’obiezione che portano i Protestanti. (Ovvero valgono SOLO quelle singole frasi)
    Il secondo è: non valgono più le frasi ma l’interpretazione di ciò che ha fatto Gesù.

    Daniele, hai una curiosa interpretazione del Vangelo.

    E come già detto, spero tu mi possa perdonare, ma tra la tua interpretazione e quella che ne danno i Santi o la Chiesa stessa che ha il compito (datole da Gesù) di insegnarci ciò che Lui ha insegnato.
    Ebbene, scelgo i Santi e la Chiesa!

    Non sono così sapiente come te di dire che la Chiesa sbaglia o ha sempre sbagliato o San Pio X sbaglia o San Bonaventura sbaglia ecc.
    O che Dio ha sbagliato a Lanciano … mannaggia che incidente di percorso!
    Avvalorare la tesi di chi (come la Sua Chiesa) sostiene ed ha sempre sostenuto (tra gli sberleffi degli atei) che l’eucarestia è vero corpo!

    Ma evidentemente tu sei più sapiente di me e di loro messi assieme.

    Ma dimmi Daniele, è a leggere Alberto Maggi che si diventa così sapienti?

    O non è che sei TU, che hai voluto leggere nei suoi libri quel qualcosa di più, per dare addosso alla Chiesa?
    Magari qualche frase, infelice (può capitare, errare è umano), o qualche cosa che estrapolata dal contesto ti ha portato ad essere un così fiero acerrimo nemico degli insegnamenti della Chiesa e dei Santi?

  40. I Protestanti diranno che valgono SOlO quelle frasi, non mi importa. Tu NON puoi dire che NON VALGONO!!
    La contraddizione poi la vedi solo tu: quelle frasi dicono in maniera esplicita ciò che Gesù ha fatto per tutta la sua vita. Sono perfettamente in linea con il suo operato.

    Mi ritieni uno stupido, ma qualsiasi persona intelligiente capisce che dove c’è una Legge rivelata e/o una dottrina, automaticamente nascono meccanismi di potere e sottomissione! Puoi forse dire il contrario?

    I due punti vanno in perfetto accordo: l’ecclesia è caratterizzata da atteggiamenti di amore e di vita che NON generano meccanismi di POTERE!

    Infine, NON do addosso alla Chiesa, ma agli atteggiamenti che TRADISCONO la Chiesa: potere, sfarzo, imposizioni, culto della persona potente e svilimento degli ultimi… Secondo te sono caratteristiche di Gesù? Sono Evangeliche? Possono stare nella Chiesa?

  41. @Daniele: Ho copiato che hai dei problemi con il Potere (e forse anche con i soldi).

    Al punto che addossi alla Chiesa colpe che non ha! Anzi!
    Vediamo cosa insegna la Chiesa:

    Ma se non sei ancora così tanto sapiente da fare tutto da te, da esserti messo al posto di Dio, insomma se vai ancora in Chiesa a pregarlo, … se domenica andrai a Messa potrai (se predisponi il tuo cuore) a capire meglio la questione POTERE ed il giusto rapporto tra dare a Dio e dare agli Uomini.

    Ti condivido uno scritto di un Don delle nostre parti, un salesiano!
    Uno che non può certo essere tacciato per uno che non cura le relazioni personali!

    Dare a Cesare…: pagare l’imposta a Cesare non significa fare di Cesare un Dio, nè aderire all’ideologia romana… Il denaro non è nè pulito nè sporco: è l’uso che ne facciamo a renderlo buono o cattivo. Resta in ogni caso il dovere di pagare il tributo a Cesare per i servizi che se ne ricevono. L’evasione delle tasse trova qui un punto su cui riflettere; si potrà discutere sull’ammontare delle quote, ma la collettività deve pagare in misura differenziata, secondo le proprie possibilità , quanto riceve. “L’evasione fiscale, quando raggiunge certe proporzioni – insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica – è un peccato mortale, al pari di ogni grave furto. È un furto fatto non allo “stato , cioè a nessuno, ma alla comunità , cioè a tutti So di aprire un tema enorme che va discusso in sede sociale e politica e che va letto nell’ottica della giustizia. Ma non è questa prima parte che sta particolarmente a cuore all’evangelista e alla comunità cristiana primitiva sottolineare. Tanto è vero che fin dagli inizi i cristiani si integrarono molto bene nelle strutture sociali ed economiche dello stato romano: osservavano le leggi, pagavano i tributi… erano cittadini esemplari, salvo non rinunciare a

    Dare a Dio… Che dobbiamo dare a Dio?

    “La giusta adorazione per la sua grandezza! : san Paolo nella lettera ai Romani dichiara di aver ricevuto la missione di condurre i pagani “a credere in Dio , che significa riconoscerlo come Dio, cioè come Creatore e Signore. “Gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che Dio ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua natura divina (Romani 1,20). La storia delle religioni testimonia come sotto tutti i cieli e in ogni tempo l’uomo ha adorato un Qualcuno, riconosciuto origine, creatore del mondo. Solo da un paio di secoli a questa parte è nato l’ateismo, cioè il rifiuto di riconoscere un dio creatore. Ciò che esiste è frutto della casualità o di un anonimo e inspiegato big bang! Si sono invertiti i ruoli: Dio diventa creatura e l’uomo assume il ruolo di creatore, con una buona dose di delirio di onnipotenza. Risultato? Leggi la seconda parte del primo capitolo della lettera ai Romani (vv. 21-32) e avrai un quadro sconcertante che per più versi richiama il mondo odierno.
    Il ringraziamento per essere Signore della nostra vita: “si sono rifiutati di adorarlo e di ringraziarlo incalza ancora san Paolo. Mentre i cieli narrano la gloria di Dio, l’uomo esclama: “Mio Dio quanto è grande il tuo nome su tutta la terra! C’è Lui all’origine del mio esistere: “Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel grembo di mia madre! (Salmo 138) e accoglierò la vita come un dono, un dono che non mi appartiene, ma di cui devo diventare attento e saggio amministratore.
    Dunque a Dio dobbiamo dare la nostra adorazione e il nostro grazie e questo chiediamo ogni volta che recitiamo il Padre nostro: “Sia santificato il tuo Nome! che significa: “O Padre, fa’ che tutti gli uomini ti riconoscano per quello che sei, cioè Dio e di conseguenza sappiano adorarti e ringraziarti!
    Ma non è tutto: Dio non è solo il Creatore e il Signore del mondo e della storia; in Gesù è diventato il nostro Redentore, il nostro Salvatore. Un nuovo elemento per capire meglio chi è Dio, il suo vero volto, fino a scoprire i suoi lineamenti di Padre buono e misericordioso e per ringraziare per tanto amore.
    ATTENZIONE: tutto questo va vissuto con il cuore di figli, per i quali non è un dovere “stare con Dio nella preghiera di lode, di ringraziamento…, ma sentono la gioia di passare del tempo in sua compagnia!

    L’uomo “moneta di Dio: la moneta imperiale porta l’effige di Cesare per dire che è cosa sua, gli appartiene. E chi porta l’ immagine di Dio ? In Genesi 1, 27 leggiamo: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza! Dunque è l’uomo ( e in primo luogo Gesù, Uomo perfetto) la “moneta di Dio. Dire questo significa dire che l’uomo rispecchia, a livello di creatura, la capacità di dare la vita, di vivere l’amore nelle sue relazioni con gli altri, di aspirare ad una libertà sempre più vera e profonda… Nessun Cesare può mettere le mani su queste realtà che si annidano nel luogo più incandescente dell’uomo, il suo cuore, la sua coscienza. Persino Dio si ferma sulla soglia della coscienza dell’uomo!

    La parola ai bambini che ci spiegano il “Dare a Dio !
    Un dialogo bellissimo tra il babbo e il suo bambino di 5 anni. “Papà , non è stato il buon Dio che ha creato il mondo? “Certamente risponde il babbo. “Ma la maestra ha detto che è stato una grossa esplosione . Il babbo: “La mamma quando prepara la minestra con che cosa la cuoce? “Con il gas! risponde il bambino. “Ma è il gas che fa la minestra? chiede il babbo. “Ho capito – dice il bambino – è Dio che ha fatto il mondo e che ha provocato la grande esplosione .

    Un giorno confesso una bimba di 8 anni: magrolina, sorridente, due occhi da incanto. Iniziamo e mi dice: “Chiedo perdono perchè ho bestemmiato! . Un po’ sorpreso, “Tu sai la differenza tra una bestemmia e una parolaccia? chiedo io. La bambina si fa seria e risponde: “Sì lo so molto bene . Un po’ disarmato allora domando: “Ma cosa hai detto!? “Ho detto – dice la bambina – che Gesù non mi vuole bene!

    I bambini hanno il senso religioso di dare a Dio il riconoscimento della sua grandezza (è il Creatore del mondo!) e di scoprirne il cuore: si tratta di un Dio Amore!

    Concretamente: prova a scoprire la bellezza dell’adorazione silenziosa, la bellezza di sentirti creatura nelle mani di un Padre. Ci vuole un po’ di tempo, ma poi diventa un momento così importante da non poterne più fare a meno.
    Impara a dare con generosità a Dio un po’ del tuo tempo per stare con Lui; Dio attende l’offerta del tuo nulla per riempire la tua povertà con la ricchezza del suo amore.

    L’Eucaristia è la forma vertice di questo rapporto. E’ bene concludere i momenti di adorazione con “Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te Dio Padre onnipotente ogni onore e gloria!

    DARE A DIO NON E’ RUBARE ALL’UOMO!
    Don Gianni

  42. @Francesco
    A proposito di “miracolone”!
    A quello che dici vorrei aggiungere che i miracoloni di Stelucky eliminerebbero la nostra LIBERTA’.
    Un miracolone è già successo, altri miracoli sono poi si sono susseguiti, ma non bastano! Ci vuole la TV!!! Ci vuole il depliant nella buca delle lettere.

  43. Dario,
    mi vien da pensare che se tu avessi letto anche uno solo dei Vangeli, non mi avresti fatto quella domanda… Purtroppo devo ammettere che cito sempre il figlio di un povero falegname, che non aveva referenze nè pubblicazioni internazionali nè studi alle spalle nè l’autorizzazione di alcun Magistero ad insegnare Teologia a nome di nessuna Chiesa. Sarà degno della tua fiducia lo stesso?
    1)ok
    2)qualsiasi guarigione operata da (o per mezzo di) Gesù contravvenendo alla Legge (in giorno di sabato, toccando o facendosi toccare da impuri, ecc…), intrattenendosi da solo con donne (Samaritana), ecc.
    3)Fai caso: ogni volta che Gesù entra nei luoghi del potere religioso rischia la lapidazione e deve poi fuggire, sarà crocifisso per volere del potere religioso e, quando entra nel palazzo del potere politico, è per essere processato. Lui agiva sempre a livello di popolo basso, infimo (cerca informazioni sulla differenza tra “oclos”, “laos” e “etnos” per esempio).
    4)”Perdonate e sarete perdonati” (Lc 6,37); “In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno” (Mc 3,28); “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” (Gv 13,34). Gesù non ha mai invitato nessuno a chiedere perdono a Dio!! Ma quante volte ha invitato ad amare, perdonare? Il Padre sa che abbiamo dei limiti (Gv1 3,20) e perdona prima del pentimento, come Gesù con i suoi carnefici. Erano forse pentiti??

    Francesco,
    a che servono le tue illazioni sul mio conto? è una forma di amore cristiano che non conosco…
    E’ bellissimo lo scritto che hai incollato, te ne riporto una parte:
    “…l’uomo rispecchia, a livello di creatura, la capacità di dare la vita, di vivere l’amore nelle sue relazioni con gli altri, di aspirare ad una libertà sempre più vera e profonda… Nessun Cesare può mettere le mani su queste realtà che si annidano nel luogo più incandescente dell’uomo, il suo cuore, la sua coscienza. PERSINO DIO SI FERMA SULLA SOGLIA DELLA COSCIENZA DELL’UOMO!”

    Questa è la Chiesa che amo e di cui anch’io faccio parte! Sono il primo ad essere riconoscente a questa Chiesa che mi ha dato tantissimo di quello che sono!
    Ma non puoi essere così cieco da non vedere che c’è anche del marcio nella nostra Chiesa: dicevo appunto “atteggiamenti che TRADISCONO la Chiesa: potere, sfarzo, imposizioni, culto della persona potente e svilimento degli ultimi”.
    Non andare fuori tema, per te non c’è niente nella nostra Chiesa che non è in linea con l’insegnamento di Gesù? Nè ora nè in passato?

  44. @Dario, ti do ragione. 🙂
    E dopo la TV, occorrerebbe INTERNET.
    Magari una bella mail di Dio a wikileaks! (ormai siamo in un modo alla rovescia: è affidabile solo ciò che non è ufficiale)

    🙂

    Ma vuoi scommettere che anche in quel caso direbbero che è manipolata, in fondo … è il relativismo non accetta nessuna verità che si erga come assoluta.
    E se la realtà è differente da questo modello … tanto peggio per la realtà !

    Ecco perchè il relativismo (e chi lo adotta in toto) ha come acerrimo nemico la Chiesa che propone (da sempre … e non potrebbe fare altrimenti) Gesù come Via, VERITA e Vita.

    Ma occorre tenere ben distinti il giudizio sull’atto (che esige di essere valutato come cosa buona da farsi o malvagia da evitarsi) e sulla persona che non va mai giudicata. Fosse anche Pinochè (tanto per fare un esempio non casuale, ma già condannata dal sapiente Daniele, che con lui condanna GPII reo di averci parlato), o Hitler.

    Ti riporto una massima di un francescano (SANTO) morto per mano di Hitler:

    “Alcuni non cercano la verità perchè hanno paura di trovarla.”

    san Massimiliano Kolbe

  45. @Daniele
    Non devi dire tu che non ho letto i Vangeli, lìhop già detto ripetutamente io.
    E non mi devi fare l’elenco delle spiegazioni di quello che volevi dire nel post precedente con considerazioni interpretative di quello che hai detto con successive citazioni del Vangelo.
    No! Devi mettere le citazioni alla fine di OGNI LINEETTA.
    Tutto quello che dici è meravigliosamente banale, vale sempre ed ognuno lo può interpretare come meglio vuole!!!
    DEVI METTERE QUI LE CITAZIONI:
    -che al suo interno non devono esserci dinamiche di potere/imposizione/obbedienza (Mc10,42-45 per es.);
    -che non è una Legge rivelata (CITAZ.) nè una dottrina a guidarla (CITAZ.), ma un atteggiamento di amore verso tutti che promuova la vita e la vitalità di chiunque abbia bisogno (CITAZ.) (questa infatti è stata l’opera sistematica (CITAZ.)di Gesù);
    -una ecclesia che si tiene alla larga dai palazzi di potere (CITAZ.) e da ogni sfarzo (CITAZ.) e che invece va incontro ai sofferenti (CITAZ.), agli esclusi (CITAZ.), ai lontani (CITAZ.), ai “diversi (CITAZ.) (così ha fatto Gesù per tutta la sua vita (CITAZ.));
    -una ecclesia dove non si sprecano energie a implorare perdono (CITAZ.) nè a purificarsi (CITAZ.) (non è questo infatti il significato dell’abito nuziale come dice giustamente BXVI), ma in cui si usano tutte le proprie risorse per amare e perdonare i fratelli (il termine tecnico è “agape , amore gratuito, ed è questo l’abito nuziale (CITAZ.)), proprio in virtù dell’amore e del perdono che noi per primi abbiamo incondizionatamente ricevuto dal Padre (CITAZ.).
    ALTRIMENTI E’ UNA OPINIONE!!!

  46. @Dario, le opinioni di Daniele restano tali. Opinioni appunto.

    L’amore che abbiamo nei suoi confronti è quello che ancora ci spinge a fargli vedere le sue contraddizioni palesi.

    Ad esempio scrive:
    3)Fai caso: ogni volta che Gesù entra nei luoghi del potere religioso rischia la lapidazione e deve poi fuggire

    Possiamo spiegarglielo in modo colloquiale così:

    “OGNI VOLTA????
    Io mi ricordo di un Gesù che dice che insegnava tranquillamente nel tempio e non l’hanno arrestato.
    So bene che almeno una volta ha rischiato, ma da li a dire ogni volta ce ne passa”

    Oppure (visto che ci ricorda che questo è un blog di battute) ci si scherza assieme sulla sua presunta sapienza, così:

    “E così Daniele ne sà più del vangelo, conosce fatti che noi non sappiamo e che non sono riportati e ne sa anche più di Gesù che avrebbe dovuto dire “insegnavo nel tempio e vi sono sempre sfuggito alla vostra lapidazione, ECCO perchè non mi avete mai arrestato.””

    🙂

    Ma il vero problema è che Daniele, pur di attaccare la Chiesa, arriva a negare l’evidenza di un Lanciano (ma è solo un esempio tra i tanti), … cosa vuoi che gli importi delle sue evidenti contraddizioni di INTERPRETAZIONE (quando non di lettura) del testo!

    E’ focalizzato solo su certi aspetti (che io non contesto) ed arriva persino a ri-citarmi dei passaggi che ho postato io, (come se non fossi d’accordo con quello che scrivo) ma passa tranquillamente sopra alla conclusione:
    “L’Eucaristia è la forma vertice di questo rapporto. E’ bene concludere i momenti di adorazione con “Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te Dio Padre onnipotente ogni onore e gloria! ”

    Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

    L’unica cosa che possiamo fare è continuare a prenderci cura di lui, di spiegare, di studiare noi per primi, di mostrargli che così facendo si pone fuori (nella speranza che lo capisca o che gli importi … ma purtroppo abbiamo visto che non gli importa).

    E se questi discorsi non servono a lui, almeno che possano servire ad altri a capire l’errore nelle tesi da lui prodotte, in quanto sono molto insidiose.

    Ma sempre condannando le tesi, mai la persona.
    Chissà dire il perchè si sia andato ad arenare su quelle posizioni anticattoliche… non sta a noi dirlo, ma sta a noi aiutarlo, nel possibile, a venirne fuori.

    Francesco

  47. AHHHH l’ho capita solo ora.
    🙂

    Daniele si paragona a Gesù!

    “…non aveva referenze nè pubblicazioni internazionali nè studi alle spalle nè l’autorizzazione di alcun Magistero ad insegnare Teologia a nome di nessuna Chiesa. Sarà degno della tua fiducia lo stesso?”

    Vuole sottintendere che alche lui non ha l’autorizzazione del Magistero a insegnare e quindi è come Gesù!
    La sua parola vale uguale! Basta NON essere autorizzato dalla Chiesa per essere un Dio!

    e poi chiosa con:
    “Avrà la tua fiducia?”
    🙂

    Daniele, Daniele … eh… sei fatto così.

    Ma sappi che ti vogliamo bene lo stesso, con tutta la tua irruenza, o veemenza (che è da un po’ che non sfoderi .. chissà che non ti abbia fatto bene confrontarti con noi) e soprattutto con tutta la tua buona fede.
    Perchè io sono sicuro che tu, nel tuo cuore, vuoi bene a Gesù … e sono sicuro che non è colpa tua che dici quel che dici.

    Per questo ti chiedevo, credimi, sinceramente:
    “come è potuto succedere? chi ha fatto questo in te? chi ti ha allontanato dagli insegnamenti della chiesa?”

    Francesco

  48. Dario,
    facciamo un gioco più divertente (e anche utile). Potresti leggerti i Vangeli, avendo cura di integrarli e comprenderli attingendo informazioni dagli studi biblici. Se non le interpretazioni dei biblisti, quantomeno le informazioni tecniche necessarie: i contesti storici, le forme letterarie, le linee teologiche di ogni evangelista, le chiavi di lettura…
    Poi potresti provare a compilare tu tutti i campi (CITAZ.) che ritieni necessari. Sui dubbi che ti rimarranno potremmo confrontarci! Che te ne pare?
    Buon divertimento e… buon incontro con Gesù!!
    (Occhio che anche lui usava un linguaggio più che banale… parlava di sole e pioggia, campi, semi e spighe…)

  49. @Daniele

    … lo farò! Nel tempo necessario per un NON credente a leggere il Vangelo da CREDENTE e cioè domenica per domenica entrando nella liturgia e nella esperienza quotidiana. Mi ci vorrà molto tempo, lo so! Ma è stato molto di più il tempo che ho pasato da non credente.
    Per la verità , dopo la conversione, i Vangeli li ho letti, ma leggerli come un romanzo, un libro di scuola, un testo universitario sul quale poi dare l’esame, ho visto che non mi ha aggiunto niente, ed è come se non li avessi letti.
    Tu, invece, che sei dotto ed edotto, perchè non mi aiuti?
    Fammelo questo lavoretto, per te facile facile, così, forse anche tu potrai affiancare il Vangelo alle tue affermazioni e non solo le tue affermazioni al Vangelo, cosa che per te possono essere la stessa cosa, ma per me no!
    Grazie.
    P.S. Ti chiederai come faccio ad essere diventato credente, ad avere la Fede prima di aver letto i Vangeli: qualcosa in altri interventi ho scritto; ora riassumerei cosi: sono stato INONDATO dalla Grazia PRIMA di conoscere Scritture, Dottrina, Patristica e Magistero. Mi sono convertito SENZA me e MALGRADO me.
    E a me quello che dici tu non funziona, quello che dice Francesco sì: e NON SO IL PERCHE’!

  50. Dario,
    anch’io ho conosciuto inizialmente i Vangeli domenica per domenica, ma quando li ho approfonditi in modo più unitario (e con molte dritte degli studi biblici recenti che illuminano il significato di molti passi) ne sono stato catturato!

    Indubbiamente è tanto vero quanto strano questo fatto che dici: un modo mi funziona, l’altro no. E sono differenze che, come abbiamo tutti potuto notare, generano anche forti contrasti. Ma non è lo stesso Gesù quello di cui parliamo?
    E’ una domanda senza facili risposte… Neanche la facilità con cui mi liquida Francesco è credibile, neanche fossi l’unico cretino a pensarla così… Forse anch’io liquido con troppa superficialità il vostro “modo”, perchè in realtà siete numerosissimi anche da “quella” parte (per intenderci).

    Quel che mi viene in mente è questo (non è farina del mio sacco): che ci sono 2 cammini possibili.
    Uno che parte dal concetto di Dio per spiegare/giustificare/capire Gesù, la condizione umana, la realtà stessa.
    L’altro cammino parte dal basso, da questa realtà che viviamo, dall’uomo Gesù che l’ha vissuta in maniera “unica”. Poi è la vita stessa di Gesù che ci rivela o spiega (“exeghesaton” in greco, vedi Gv1,18) qualcosa di quello che possiamo capire circa la divinità .
    Il primo cammino è pericoloso, perchè l’immagine di Dio che uno si forma può DE-formare la realtà (per es. come giustificare altrimenti le derive storiche della chiesa di cui sono esempi scontati le conversioni forzate, le crociate, l’inquisizione e i roghi? Mai si sarebbero potuti giustificare in nome di Gesù e della vita che Lui ha vissuto!).
    Il secondo cammino certamente non offre spiegazioni circa i “misteri ultimi” della vita, ma ci imbeve profondamente di umanità . E secondo Gesù (e il Dio che lui ci svela) è solo (o soprattutto) quello che fa la differenza: “Avevo fame, mi hai dato da mangiare…” (Mt25).

    PS: Incollo un pezzo di conferenza di Enzo Bianchi, purtroppo è lunga…
    Giovanni dice: “Dio nessuno l’ha mai visto, ma Gesù Cristo, Gesù di Nazareth, un uomo – mettiamoci in testa UN UOMO – ce lo ha narrato , “exeghesaton in greco. Guardate, so quel che dico, ma maledetti quei cristiani che deificano Gesù e lo chiamano Dio, senza aver capito che lui è stato totalmente e, innanzitutto, un uomo. Il cristianesimo è lì. Se il cristianesimo non è questo, noi siamo ancora dei giudeizzanti, piaccia o non piaccia, in quest’ora di ecumenismo, dire questa verità . Se i cristiani sono tali, chi ha narrato Dio è un uomo e per vedere Dio bisogna guardare quell’uomo, Gesù di Nazareth, vissuto storicamente, precisamente tra il sette – sì, perchè Gesù è nato prima di Cristo – e il trenta della nostra era. Quindi, attenzione quando si dice che il cristianesimo è un monoteismo. Oggi, per ragioni di dialogo tra le religioni, si dice “i tre monoteismi , ma si afferma una cosa molto inesatta. L’ebraismo ha molta difficoltà a dire che il cristianesimo è un monoteismo e, idem, l’islam. Non perchè ci sono tre dei – non cadete nel tranello sciocco della trinità , che sarebbero tre dei – ma perchè il problema è che chi ci ha rivelato, chi ci ha detto qualcosa di Dio, è Gesù di Nazareth. Questo è il cristianesimo. Il divino deve essere concepito come qualcosa che certamente c’è. Credo in Dio, ma quel che so di lui, o posso sapere, è soltanto guardando a Gesù Cristo. Seconda cosa. Sempre Giovanni nella sua lettera, al capitolo quarto, fa di nuovo un’affermazione parallela. Questa, purtroppo, non è molto conosciuta nell’ambito quotidiano dei credenti cristiani, sia perchè, con ogni probabilità , a parte il vangelo, gli altri testi si leggono poco, sia perchè è scomodo ricordarla. Giovanni dice: “Dio, nessuno l’ha mai visto! . Vi rendete conto che è la stessa frase del prologo. Nel prologo, Giovanni continua “ma Gesù ce lo ha narrato . Nella prima lettera, invece, dice: “Se noi ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi . Allora, l’altra esperienza che si può fare di Dio – oltre a guardare Gesù Cristo – è amarci a vicenda. Attenzione, vi ho citato due frasi che sono l’asse portante di tutta l’economia cristiana.

  51. “maledetti quei cristiani che deificano Gesù e lo chiamano Dio” ????

    Beh: … dire che è un’espressione infelice è dir poco.
    O no?

    Anche messa nel suo contesto “Guardate, so quel che dico, ma maledetti quei cristiani che deificano Gesù e lo chiamano Dio, senza aver capito che lui è stato totalmente e, innanzitutto, un uomo.”

    Io, sapevo che la Chiesa ha sempre insegnato che Gesù è vero Dio e vero Uomo.

    Non sapevo che una natura prevalesse sull’altra.

    Forse che quando una natura prevale sull’altra ecco che spuntano i nemici contro cui scagliarci?
    “maledetti quei cristiani”.

    Si … le parole di Enzo Bianchi fanno riflettere.

    @Dario, grazie per averci detto un po’ della tua bellissima conversione.
    Tu puoi ben testimoniare il concetto espresso da San Bonaventura circa la fede e la lettura dei Vangeli, … con buona pace di chi dice che San Bonaventura si sbaglia.

    Due parole sul Santo:
    http://it.cathopedia.org/wiki/San_Bonaventura

  52. Stavo rileggendo un libro di Ratzinger per cercare alcune cose, ed ho riletto questo “all’uomo è dato di avere rapporto con Dio quando gli è dato avere rapporti con i fratelli…..Dio vuole giungere all’uomo solo tramite l’uomo; egli non cerca l’uomo in altro modo che nella sua fraternità con gli altri uomini.”

  53. Francesco,
    dicesi “contesto” l’intera conferenza di Enzo Bianchi, non riportato da me, nè ripreso da te.
    La prima frase che hai citato è solo un pezzo di un’unica frase, che non può essere divisa senza che ne venga modificato completamente il senso.
    Il fatto che una natura prevalga sull’altra lo capisci solo tu, la frase di Enzo Bianchi non lo dice.
    E’ un peccato che tue difficoltà di comprensione del testo ti creino tali turbamenti. Ti pregherei di leggere con maggior attenzione prima di rispondere, altrimenti le discussioni vengono sempre sviate dal nocciolo della questione e si crea una confusione tremenda.

  54. @Dario
    Ciao Dario, non voglio mettere in dubbio la tua conversione, mi permetterai però alcune difficoltà ad intendere le tue affermazioni.
    “P.S. Ti chiederai come faccio ad essere diventato credente, ad avere la Fede prima di aver letto i Vangeli: qualcosa in altri interventi ho scritto; ora riassumerei cosi: sono stato INONDATO dalla Grazia PRIMA di conoscere Scritture, Dottrina, Patristica e Magistero. Mi sono convertito SENZA me e MALGRADO me.
    E a me quello che dici tu non funziona, quello che dice Francesco sì: e NON SO IL PERCHE’!
    Ma qualcuno ti avrà parlato della grazia, come facevi ad esserne a conoscenza????
    Ti sei convertito senza di te e malgrado te????
    Forse le risposte stanno proprio nel tuo non sapere il perchè, un non sapere che devi colmare.
    Mi permetto di dire che la conoscenza dei vangeli non l’avrai mai dalle omelie domenicali, purtroppo, per varie ragioni, di tempo, contenuto…..; la conoscenza dei vangeli viene dalla lettura personale, naturalmente aiutata con testi appropriati, perchè la fede deve fare i conti con l’intelligenza, come dice sant’Agostino ” la fede deve essere una fides cogitata, una fede pensata (Agostino, De praedestinatione sanctorum, 2,5).

  55. @Dele,è correttissimo quello che scrive Ratzinger: per questo la sua Chiesa è fatta di uomini.
    🙂
    Ma so bene che tu ci leggi in queste parole ben altri significati …

  56. @Dele
    Dele! Anch’io ti chiedo: Ma tu, quanti anni hai?
    Guarda che non ho preso la “tessera” di un partito, di una associazione, di un club! Non sono enrato in una cabina e ho scelto tra Prodi o Berlusconi!
    Una conversione al Cristianesimo è UN UOMO CHE CAMBIA! Un uomo di 60 anni! Ce l’hai presente cosa sono sessanta anni! Ce l’hai presente cosa può significare “guardare i propri sessan’anni precedenti e… vederli tutti assieme: TUTTI e ASSIEME!
    Se la Grazia arrivasse perchè se ne è a conoscenza, NON SAREBBE GRAZIA!
    La Grazia arriva, la riconosci, la senti, la vivi, la vedi… e POI sai che la cosa che ti è arrivata si chiama Grazia! Il nome, quello sì, lo sai dagli altri!
    Io non devo colmare il NON SAPERE “perchè mi sento più vicino alla posizione di Francesco che alla tua e di Daniele!” Io SONO COLMO, GIA’ COLMO di questo!
    Devo invece colmare come possa RINGRAZIARE DIO della Grazia che mi ha versato a secchiate, tanto ero arido e rinsecchito nella disperazione di un futuro sensa senso, ma intenso: a questo mi serve il Vangelo!
    Senza me e malgrado me NON E’ una privazione di conoscenza: è un riconoscimento di GRATUITA’! Mica la Grazia mi ha fatto diventare cretino o ignorante o immaturo! Mi ha fatto vedere da un’altra angolazione l’intelligenza, la conoscenza, la maturità !
    Due altre cose!
    1) Non confondere l’Intelligenza con la Ragione! Mi pare che S. Agostino non parli di intelligenza ma di ragione. La Ragione può sostenere la Fede!
    2) Fai bene a mettere in dubbio la mia conversione: testimoniare è togliere i dubbi agli altri!
    Scusami lo sfogo! D’altra parte il mio post precedente era solo un sunto! E per leggere nei sunti ci vuole esperienza e maturità !
    Recentemente ho riletto Manzoni, la conversione dell’Innominato, due o tre paginette, che avevo letto a scuola e che conoscevo bene!
    PENSAVO!!! Nel rileggerle ho capito che non avevo capito niente! Tutto da una frase, insignificante, abituale nel lessico di chi la diceva, banale nel contenuto esistenziale, ma… martello demolitore della roccia che copriva un cuore. PERCHE’! PERCHE’?
    Il perchè non è in noi! Ho letto e ho… PIANTO!

  57. Come siete pessimisti!

    E’ possibile invece conoscere i Vangeli domenica per domenica.
    Magari con un po’ di impegno.

    Ogni sabato su TV2000 (canale 28 del digitale terrestre) va in onda alle 17.30 (ed in replica alle 21.30) un programma che in una mezzoretta ti spiega il Vengelo della domenica con le parole del Papa. Ovvero scovano gli interventi pubblici di quando il Papa ha spiegato quella parte di Vangelo e te li ripropongono.

    Chi di voi lo segue?

    Io mi sono segnato l’appuntamento sulla sveglia del cellulare.
    E’ una cosa che possono fare tutti.
    Basta volerlo.
    🙂

    Ciao
    Francesco

  58. @Dele, … davvero? Quale parte?
    Ogni sabato alle ore 17.30 su TV2000 il Papa spiega il vangelo della Domenica.
    Non mancare!
    🙂

    Condivido con voi questa bella notizia:

    Il 17 ottobre è stata resa pubblica la lettera apostolica di Papa Benedetto XVI in forma di Motu proprio «Porta fidei», formalmente datata 11 ottobre, con la quale s’indice l’Anno della fede come grande «anno di grazia».
    Questa lettera parte dal dato di fatto che la fede è in crisi, non solo all’esterno ma perfino all’interno della Chiesa Cattolica, e propone per tornare alla fede un percorso di nuova evangelizzazione che ha al suo centro il Catechismo della Chiesa Cattolica, promulgato nel 1992 e di cui come il Papa ricorda nel 2012 cade il ventennale.

    Dopo avere affermato che, comunque sia, «la “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi», il Papa ricorda che «fin dall’inizio del mio ministero come Successore di Pietro ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della fede». Parlare di riscoperta non è eccessivo. Infatti, «capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato. Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società , a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte persone». Le difficoltà per la Chiesa – afferma il Papa citando la Costituzione «Lumen Gentium» del Concilio Ecumenico Vaticano II – «vengono sia dal di dentro sia dal di fuori». E il risultato finale è una società senza fede.

    «Il cristiano – aggiunge il Papa – non può mai pensare che credere sia un fatto privato». La professione della fede «è un atto personale ed insieme comunitario.

    Naturalmente – e contrariamente a una vecchia polemica protestante – la fede non dovrà mai essere opposta alle opere.

    Ma l’Anno della fede servirà anche a ricordare che, se è vero che la fede «senza la carità non porta frutto», non è meno vero che «la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio». È fondamentale che molti dedichino «la loro vita con amore a chi è solo, emarginato o escluso come a colui che è il primo verso cui andare e il più importante da sostenere, perchè proprio in lui si riflette il volto stesso di Cristo». Ma è precisamente la fede che «permette di riconoscere Cristo» nel povero, e senza la fede e la verità – un grande tema già dell’enciclica «Caritas in vertiate» – la carità si ridurrebbe a mera beneficenza.

  59. “…conferenze, pratiche, letture, tutto serve, ma sono soltanto occasioni perchè ci sia l’esperienza personale, perchè ci sia uno sprazzo di luce interiore che ci fa realizzare quello che l’intelligenza ha percepito, altrimenti tutto rimarrebbe teoria…”
    Raimon Panikkar 1918 – 2010

  60. Panikkar ha rigettato le accuse di sincretismo che gli sono state rivolte, in quanto considera il sincretismo come morte della ricchezza insita nella varietà delle esperienze religiose che riconosce essere una ricchezza fondamentale delle diverse culture umane: “Io posso dire che sono cristiano, hindú e buddhista… non posso dire che sono mussulmano o parsi, anche se ho in simpatia altre religioni e le loro tradizioni; solo in questo caso posso parlare di altre (“Elogo a P. Lapide – R. Panikkar, Meinen wir denselben Gott? Ein Streit-gespräch, München 1994).

  61. RICHIESTA PER DON GIOBA (o all’amministratore del Blog):

    Questo sistema di “Your comment is awaiting moderation.” ti fa postare dei commenti ed attendere almeno un giorno.
    Poi, quando passano la moderazione, vengono postati uno di fila all’altro che sembrano la risposta al post precedente.
    Ed invece non è così.

    Bellissima e commovente la testimonianza di Dario!
    A cui mai avrei fatto seguito con il post che invece appare.

    Infatti quel post si riferiva ai commenti precedenti che cercavano di dimostrare l’impossibilità di conoscere il Vangelo domenica per domenica.

    Se possibile, chiederei a Don Gioba di cambiare modalità .
    Far passare i commenti subito e poi rimuoverli ex-post se sono sconvenienti.
    Magari ritornare a questa modalità solo se veniamo attaccati da un hacker molesto.

    Se invece non è possibile … pazienza.
    Potremo ben dire: questo è quello che passa il convento.
    🙂

    Francesco

  62. @Francesco
    Io la penso diversamente.
    In teoria non ci sarebbe neanche da dialogare fra i commenti.
    In questo caso sarebbe una chat!
    Su un blog ognuno mette liberamente il suo contributo, quello che pensa, nel rispetto delle opinioni…
    Ci si arricchisce a vicenda…scambiando punti di vista diversi…non ci si deve convincere l’un l’altro… tanto meno giudicare …arriviamo qui da mille strade diverse, con mille esperienze diverse…questo può essere un ulteriore mezzo per crescere.
    L’altro mi può far vedere un aspetto che io non avevo considerato, può allargare i miei orizzonti.
    Siamo come le facce cangianti di un prisma…
    o usando un’altra immagine: il Sole splende uguale su tutti, ma ognuno di noi può abbronzarsi in maniera diversa…

  63. @Dario
    Ciao, io tra poco compio 36 anni, non sono certo 60, quindi ho poca esperienza e può darsi che non sia maturo abbastanza.
    Ora hai chiarito che la conversione è un uomo che cambia, ok, prima la cosa non mi era chiara, sembrava intendessi il contrario.
    Non riesco ancora a dare un senso al tuo discorso sulla grazia, la senti…e poi sai che è la grazia…perchè se lo sai prima non è più grazia; perciò tu ti sei sentito ricolmo di grazia senza conoscere il vangelo, senza che Gesù ti portasse la buona notizia della grazia di Dio verso tutti gli uomini? Tu sai già tutto, sei già colmo di sapere, e non ti serve nessun annuncio?
    La cosa mi desta curiosità , perchè la mia esperienza è stata il contrario della tua: infatti io leggendo il vangelo sono venuto a conoscenza della grazia, della buona notizia, e anche di come rendere grazie a Dio.
    E tu dici che non è grazia.
    Sembra che stiamo parlando di cose differenti.
    Sarò anche immaturo, spero di avere tempo per maturare, ma le mie convinzioni vengono dal sapere che ho del vangelo, è tutto scritto lì; perciò sono tranquillo di non correre il rischio di credere invano, 1 Corinzi 15,1.

  64. @Dele
    Caro Dele,
    mi dai occasione di manifestarti dove, secondo me, il tuo metodo speculativo ti porta a conclusioni che si allontanano dal contenuto del testo.
    Io ho scritto: “Io non devo colmare il NON SAPERE “perchè mi sento più vicino alla posizione di Francesco che alla tua e di Daniele! Io SONO COLMO, GIA’ COLMO di questo!”

    Tu rispondi: “Tu sai già tutto, sei già colmo di sapere, e non ti serve nessun annuncio?” E su questo costruisci la tua analisi.

    Se speculi così anche nelle Scritture, nella Dottrina, nella Patristica e nel Magistero, corri il rischio che le cose funzionino, sì, ma solo per te.
    Dario

  65. @Nuccia, capisco quello che dici … ed in teoria lo posso anche condividere, ma nella pratica, nella realtà di come usiamo questo blog, della passione che ci mettiamo …
    Tu mi sai dire a quel mio post fa riferimento Dele nel suo post n.20?

    Forse tu si … ma ammetterai onestamente che non è così scontato.
    Proponevo solo un miglioramento: a te darebbe fastidio se fosse come ho proposto?

  66. @Dario
    Ma non voglio speculare proprio su niente, riuscire a comprenderci in questi post non è facile, può ben essere che io fraintenda quello che scrivi…è per questo che ti chiedo chiarimenti, ci sono punti di domanda!!!!

  67. Questa domenica forse ci aiuterà a capire meglio le parole del Papa:
    “La carità si ridurrebbe a mera beneficienza .
    Chiediamoci quindi, quand’è che la carità si ridurrebbe a mera beneficienza?
    Che differenza c’è? Cosa manca alla seconda per essere vera carità ?

    Si tratta del brano in cui Gesù enuncia i due “soli” comandamenti:

    Infatti Il più bel commento a questo brano evangelico l’ha forse fatto sant’Agostino: “Un’ala è ‘Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente’. Ma non rimanere attaccato ad una sola ala, poichè se credi di averne una non hai neppure quella. ‘Amerai il prossimo tuo come te stesso.’ Se non ami tuo fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi? (1 Gv 4, 20). Aggiungi anche un’altra ala; in tal modo potrai volare, così estirperai la cupidigia delle cose terrene e potrai porre stabilmente la carità nei beni celesti. In quanto ti appoggerai a queste due ali, avrai il tuo cuore in alto, affinchè il cuore, tenuto in alto, a suo tempo trascini in alto anche il tuo corpo .

    Parlare di due ali, significa dire che i due comandi non possono essere divisi, non può esistere l’uno senza l’altro.

    Meditiamo nel nostro cuore queste Sante parole.

    Buon fine settimana a tutti.
    Ciao
    Francesco

  68. @Dele
    Proprio per riuscire a comprenderci: io intendevo speculare nella accezione di “indagare con la ragione”. Non vorrei che tu avessi inteso nella accezione di “cercare di trarre profitto”.
    Perciò io volevo dire “speculare nel testo” e non “sul testo”.
    Ma no, Dele. Fraintendere è una cosa e può certo capitare e dobbiamo venirci molto incontro su questo. Ma la frase “Tu sai già tutto, sei già colmo di sapere, e non ti serve nessun annuncio? non contiene solo la domanda, contiene l’affermazione che mi assegni, quella di sapere tutto, di essere colmo di sapere. Mi fai una domanda per capire una cosa che non ho detto, non per capire una cosa che ho detto. E allora ho preso la tua domanda come una domanda retorica.
    Se ho sbagliato ti chiedo scusa.

  69. Perdo pezzi
    e tu li raccogli
    alle spalle, Signore,
    tu Dio dell’orfano e della vedova,
    tu Dio dei frammenti, tu hai compassione del non
    intero,
    dei pezzi di pane avanzati,
    tu che non vuoi
    che si perda nessuno.
    Perdo pezzi di voce e di occhi,
    di memoria e di cuore. Dietro
    alle spalle tu ti chini e raccogli.

    di Angelo Casati

  70. Riguardo al fatto che “senza la fede e la verità la carità si ridurrebbe a mera beneficenza” e ai due comandamenti di cui si parla nel Vangelo di ieri…
    tutto ciò è vero per un cristiano ma non si può imporre questa idea a chi ha una fede diversa o a chi non ha fede… è UNA via, non l’UNICA via (cosa che tra l’altro nel Vangelo non è scritta: Gesù stava parlando con degli ebrei e quindi usa dei concetti che loro possano capire e condividere, quindi recupera due comandamenti dal Deuteronomio e dal Levitico)
    La storia è piena di credenti di altre religioni, o di atei, che hanno compiuto ben più di semplice beneficenza…
    Oltre a questo, mi permetto di notare con tristezza che molte persone religiose spesso si accontentano del binario dell’amore di Dio, considerandolo sufficiente, e si scordano dell’altro…

  71. @Stelucky
    A me fa tristezza questo riferirsi spesso ad altro per non parlare di questo.
    Non divaghiamo! Parliamo di questo, dell’altro parliamo ma dopo.
    Come ti permetti di dire il binario dell’amore è un accontentarsi!!!
    A Gesù è stata fatta una domanda! E Gesù ha risposto! Il più grande Comandamento (e Lui ne da due). Non l’unico comandamento!
    Ma se sbaglia chi considera il binario dell’Amore (per Dio e per l’Uomo) sufficiente, figurati chi considera solo la rotaia dell’Amore per l’Uomo quanto è vicino alla verità .

  72. @Stelucky: Potrei dire altrettanto:
    Molte persone si accontentano di fare volontariato e non approfondiscono l’aspetto di amore verso Dio … ed invece non posso!

    Guarda caso, quelli che conosco che fanno volontariato con me, alla fine sono anche ferventi fedeli!

    Per cui, … mi spiace per te, per il deserto in cui ti trovi a vivere, ma da noi (Piemonte) non ce pericolo che “molte persone religiose spesso si accontentano del binario dell’amore di Dio, considerandolo sufficiente, e si scordano dell’altro…”

    Di sicuro non MOLTE e non SPESSO, … semmai alcune … ma se dovessi contarle … non arriverei ad 1!
    🙂

    Sarò io ad essere troppo fortunato, ed a vivere in un bellissimo posto dove si Ama sia Dio che il prossimo…. anzi, visto che ci sono più animatori in oratorio che in chiesa, forse è un po’ più vero il contrario….

    Ma forse sono io che vivo in un’altro mondo e da te la Chiesa è gremita, e fai fatica la Domenica ad entrarvi ed a trovare posto.
    🙂

    Dimmi, se è così.
    Ma se non è così … allora non ha senso quello che scrivi.
    Se non è così, affermi un modello di realtà che è diverso dalla tua stessa realtà .

    Francesco

  73. Eppure io conosco tanta gente che fa volontariato, che è attiva in campo sociale e civile, brave persone, che incarnano bellissime qualità … e non sono cattoliche… Il fatto che non credano (o che credano ad altro) le rende peggiori? Fa perdere di valore alla loro vita, alla loro ricerca, alle loro azioni?
    Non significa ovviamente che tutti i “credenti” (o “partecipanti”, per essere più precisi) siano cattivi o superficiali, conosco altrettante persone cattoliche che fanno volontariato…
    Ma devo ammettere di conoscere anche tante persone cattoliche che si ritengono giuste, “a posto”, solo perchè seguono le regole… sarò sfortunato io, ma ne conosco, e tanti… gente che si preoccupa di “cosa devo fare per salvarmi” invece di pensare “cosa posso fare per il fratello”… gente che si batte il petto in chiesa e poi ignora un vecchio che chiede l’elemosina, oppure imbroglia, ruba… o gente che, molto semplicemente, si accontenta di obbedire per stare più tranquilla, restando nella superficialità e nell’immaturità di chi accetta la strada più comoda e più facile socialmente… senza che questo li coinvolga mai davvero nel profondo.

    @dario: ma per “amare Dio” che intendi? Secondo me, leggendo anche molti altri passi del Vangelo Gesù, dimostra di amare e servire l’uomo, ed è in questo modo che si ama anche Dio… non mi risulta che lo abbia mai adorato, venerato, eseguito riti, fatto sacrifici rituali o devozioni varie… o che abbia invitato a farli!

  74. @Stelucky
    Se Gesu dice che un comandamento è “Amerai il Signore tuo Dio con tutto…” e, dice dopo, “Questo è il grande e primo comandamento”; se Gesù dice “Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimmo…”; se Gesù dice ancora “Da questi due comandamenti…” MA PERCHE’ GESU’ CONTA FINO A DUE ED IO DEVO CONTARE FINO A UNO???
    La VERA domanda è quella che fai all’inizio: per “amare Dio” che intendi?
    Questa è la vera domanda di tutto questo discorso (e del brano del Vangelo).
    Noi non sappiamo amare Dio se non filtriamo questo amore attraverso il prossimo.
    Ma Gesù, non io, dice che gli amori sono due! E allora ci sta chiedendo la cosa facile a dirsi ma dificile a farsi (amare il prossimo), ma ci sta chiedendo pure di Amare il Signore che è difficile a dirsi ed a farsi.
    Cos’è l’amore diretto a Dio? Questa è LA DOMANDA. Come lo identifico, come lo intesso, come lo sviluppo, come lo manifesto, come lo dimostro SENZA passare per l’altro amore (quello per il prossimo) che pur ci viene chiesto.
    Se il secondo realizza il primo, dobbiamo dire che Gesù è stato pleonastico: bastava che dicesse “Ama il prossimo e fai contento il Signore” Un solo comandamento, una sola via.
    Mah! A me fare apprezzamenti di questo tipo su Gesù francamente non mi riesce.
    In altri passi del Vangelo ha detto che servire e amare l’uomo e anche amare Dio? Nessuno lo vuole negare! Ma la domanda PRINCIALE E CARDINE E’ E RESTA SEMPRE QUELL’ALTRA: COSA INTENDE CRISTO PER AMARE DIO DIRETTAMENTE COME GRANDE E PRIMO COMANDAMENTO?

    Io la risposta a me ce l’ho, ma naturalmente è mia e solo mia, perchè è diretta a me e solo a me.

    “Io Ti amo direttamente, mio Signore e mio Dio, come direttamente sono stato oggetto delle Tue attenzioni nei miei confronti. Tu, o Dio, mi hai guardato, hai guardato me, da sempre, dall’eternità , e anche quel giorno quando spirasTi sul Golgota. Ma io non lo sapevo! E allora mi hai amato direttamente perchè mi hai raggiunto con la tua Grazia, di cui io non avevo nessun diritto, uomo tra gli altri uomini. La Tua Grazia mi è arrivata SENZA me e MALGRADO me, e Tu me l’hai versata lo stesso. Come posso NON ricambiare direttamente questo Tuo amore per me, come POSSO ricambiare questo Tuo amore per me, se non DIRETTAMENTE.
    Sei TU che hai lanciato il filo della salvezza a me, e proprio a me, TU hai rincorso sulla strada me, e proprio me, TU hai aperto i miei sensi, e proprio i miei, alla Vita, alla TUA vita. TU hai voluto il Tuo amore per ME, diretto a ME.
    Io non ho fatto NIENTE!!!
    Ora, come posso privarTI del ricambiare questo Amore in modo diretto!”
    Forse che questo amore diretto mi impedisce di amarTi anche tramite i fratelli? tramite l’amore per i fratelli?
    Sento di no. Voglio amarTi anche tramite l’amore per i miei fratelli, ma non posso privarTi del primo amore, quello col quale ti sei rivelato a me, proprio a me, direttamente a me.”

  75. @dario va benissimo, più amore c’è e meglio è… Non volevo dire che l’amore per Dio è sbagliato, e il tuo sentimento è ammirevole, ma non hai spiegato praticamente il “come”… stai parlando di un “provare amore” come di una cosa che si sente, o di compiere delle azioni di conseguenza? Non sto facendo polemica, sono seriamente interessato alla risposta… Risposta che dal Vangelo non riesco a ricavare!

    @francesco, posso dire “grazie perchè non sono come quelli che restano superficiali, immaturi, che si accontentano di risposte preconfezionate e non cercano e non si fanno turbare dai dubbi”, questo si… per il resto ovviamente, come tutti, faccio quello che posso, con i miei limiti, i miei errori, il mio egoismo e il mio carattere non sempre bello, e non mi sognerei mai di considerarmi “giusto” o di “vantarmi” del mio modo di comportarmi…
    Ma quello che vedo lo vedo (e in qualche modo lo valuto, per quanto un “giudizio” basato solo sull’apparenza può tranquillamente essere del tutto sbagliato… diciamo che è più un’analisi della realtà fatta a partire dall’osservazione che un vero e proprio esprimere giudizi)

  76. Bellissima la preghiera di ringraziamento di Dario.
    Grazie Dario per averci reso partecipi di questa parte importante di te…. che ha molto da dire a noi tutti.

    Francesco

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