Dio è il più grande!


DOMENICA 23 ottobre 2011

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
(dal vangelo di Matteo 22,34-40)

“Allah Akbar! Allah Akbar!… Nei terribili filmati della cattura e morte di Gheddafi di questi giorni, che pure nella caotica ripresa amatoriale sembrano riprodurre il caos di quello che raccontano, questo grido si sente ripetuto senza sosta.
“Dio è il più grande!” è la traduzione di questa invocazione che nella tradizione islamica è molto usata. Anche alcuni testimoni di attentati da parte di terroristi islamici, ricordano di aver sentito questo grido urlato più volte. E’ una invocazione che è ovviamente più usata in momenti pacifici e di preghiera da parte di milioni di mussulmani in tutto il mondo, ma è davvero terribile sentirla associata a momenti di estrema violenza.
E’ davvero questo il modo con il quale si fa lode e onore a Dio? Non devo liquidare questo discorso pensando che riguarda solo gli islamici, e non voglio certamente inoltrarmi in confronti religiosi. Ma queste grida rivolte a Dio nella violenza, davvero non mi lasciano tranquillo.
Gesù, alla domanda quale fosse il grande comandamento, cioè la sintesi di tutti gli insegnamenti e leggi, risponde con l’amore verso Dio e quello verso il prossimo. Gesù risponde ai suoi interlocutori in modo corretto e secondo le loro aspettative (lo vogliono mettere alla prova…), ma nello stesso tempo unisce in modo definitivo le due dimensioni dell’amore, che corrono parallele una accanto all’altra, come i binari del treno: l’amore per Dio e l’amore per il prossimo.

Non posso amare Dio se mi dimentico del prossimo, e non posso amare il prossimo senza che questo non arrivi a Dio. Più avanti infatti Gesù dirà : “… ogni volta che lo avete fatto ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me” (Matteo 25,40).
Ho provato a girare la domanda fatta a Gesù dal dottore della legge ai ragazzi del catechismo, l’altro giorno prima dell’incontro. Ho chiesto loro di dirmi quale è il più grande comandamento…
Con la timidezza e con l’apparente superficialità  tipica dei preadolescenti, non hanno saputo rispondermi subito. Mi sono davvero domandato se fosse solo questione dell’età , ma nessuno ha subito risposto con “amare Dio” e “amare il prossimo”. Molti hanno risposto con frasi che miravano forse più a fare piacere a me che sono prete, che al contrario manifestare le loro convinzioni. Hanno risposto subito: “andare a Messa”, ” fare catechismo”, “obbedire ai comandamenti”….

    Ma è davvero così difficile pensare che in fondo la cosa più importante della nostra vita religiosa è amare Dio e il prossimo insieme? E amare Dio non è così difficile, basta aprire il Vangelo e vedere la strada tracciata da Gesù, una strada che passa dall’attenzione verso il prossimo, dalla non violenza, dalla capacità  di creare legami di amicizia con tutti, anche i più lontani. Per amare Dio basta che metta in atto tutte le strategie dell’amore umano.
    Per questo motivo sento quelle grida, di cui racconto sopra, come una sorta di “bestemmia” nei confronti Dio. Gli dico “sei il più grande”, ma la violenza dei gesti smentisce le mie parole.
    Gheddafi è stato un dittatore a tratti sanguinario e violento con il suo stesso popolo, ed è comprensibile che la violenza data si ritorca contro, specialmente in momenti così convulsi e confusi come questi. Ma mi auguro davvero che nessuno di noi pensi ancora (come purtroppo è già  successo anche per i cristiani in passato) che la strada per amare Dio e per rendergli lode, passi dalla violenza e dal vincere annientando l’avversario. La strada per amare Dio è quella dell’amore e della piccolezza. Gesù ha reso gloria a Dio proprio nell’ora in cui si è abbassato e ha lavato i piedi ai suoi (vedi Vangelo di Giovanni al capitolo 13). Gesù ha reso gloria a Dio accettando la morte per amore… la sua, non quella di altri.


Giovanni don

53 comments

  1. Bella la vignetta per la verità che esprime, di certo non suscita sorrisi.
    Tutta questa vicenda della Libia mi riempie di tristezza, non per ultimo vedere titoli trionfalistici sulle nostre testate per l’uccisione di una persona. Si può gioire per un’uccisione? Dov’è l’umanità ? Poi mi domando cosa avrebbe potuto dire Gheddafi in un processo contro gli “invasori” e tutti i loro (cioè nostri) interessi…

    Tornando al Vangelo, è interessante notare che Gesù parla a dei Giudei e sceglie dei comandamenti “alternativi” ai 10 classici: l’amore a Dio (assoluto) e al prossimo (relativo, “come te stesso”). Già era un passo avanti, perchè eleggeva un semplice precetto a secondo comandamento più importante.
    In altri passi, Gesù stesso mostrerà la pericolosità di questi 2 comandamenti, con la parabola del buon samaritano: se metti Dio davanti a tutto, lasci morire un uomo per onorare il tuo fantomatico dio…
    Dirà infatti alla sua comunità che il comandamento è uno solo, ed è nuovo nel senso di unico: l’amarsi gli uni gli altri sull’esempio della lavanda dei piedi, cioè del servizio (Gv13,34). Dio non sembra comparire in quest’unico comandamento, invece c’è, perchè il Padre di Gesù abita in noi tutti!
    Quindi ti do perfettamente ragione: nessun’altra strada per amare Dio ci è data all’infuori dell’amore per ogni creatura!

  2. Guardavo e riguardavo la vignetta con un senso di tristezza…
    Gheddafi ieri uccisore oggi ucciso, le guerre per il petrolio, la crisi in occidente sia economica, sia di valori…
    Dio sulla nuvoletta…
    Ma Dio non lo abbiamo già fatto fuori ogni volta che non lo mettiamo davanti a tutto, quando non è la cosa più grande della nostra vita, quando le nostre scelte seguono ben altre priorità ?
    E all’improvviso mi è venuta in mente una canzone della mia giovinezza (sì, non sono giovane) di Francesco Guccini, cantata dai Nomadi nel 1965, DIO è MORTO?
    e mi è sembrata terribilmente attuale e in tema con la vignetta, perchè non celebra la morte di Dio, ma proclama la necessità di una rinascita spirituale e morale… in ciò che noi faremo, DIO è RISORTO!
    Allora sì, don Gio, la strada per amare Dio è quella dell’amore e della piccolezza… basta mettere in atto tutte le strategie dell’amore umano…
    e imparando ad amarmi, accettando il mio limite, imparo ad amare gli altri che vedo e ad amare Dio che non vedo.
    Ciao

  3. @Daniele
    Ma così il binario diventa una monorotaia. Invece l’omelia parla dell’amore su due rotaie, l’amore per Dio e l’amore per il prossimo.
    Perchè dai ragione al treno su binari se viaggi sulla monorotaia?

  4. Gheddafi è stato cattivo, è stato un assassino, ma era compito di Dio condannarlo a bruciare per l’eternità , gli uomini non hanno il diritto di uccidere e troncare la vita di nessuno,
    che senso ha uccidere perchè lui ha ucciso?
    così diventi come lui… un assassino!!!!!

  5. @Dele
    Ed infatti la foto è indicativa dell’Amore a Dio ed Amore al Prossimo.
    L’omelia parla dei due “nostri” amori, quandi noi siamo il treno che usa il binario, che percorriamo la strada verso quel punto che tu indichi. La nostra strada è fatta dei due amori come le due rotaie del binario, insomma il nostro amore è binario (per Dio e per il Prossimo).
    Il binario punta verso un punto, si, diciamo (come si dice un pò impropriamente ma tanto rappresentativamente) le due rotaie convergono verso un punto. A me piace pensare che quel punto (dove convergono i miei due amori) rappresenti Dio.
    Per me Dio è (anche, s’intende) l’unione dei MIEI due amori.
    Le due rotaie perciò non rappresentano Dio ed il Prossimo, ma l’Amore per Loro.
    Se l’amore per Dio passasse solo per l’amore per il prossimo e non fosse anche amore diretto, il mio treno viaggerebbe su una monorotaia. E’ un altro esempio, che rappresenta un altro tipo di amore, ma non è l’esempio dell’omelia di questa domenica.
    E poi, quanto è bello ed eloquente l’esempio del binario!!!
    Le due rotaie puntano verso un punto! Davanti a questa immagine, beh, come faccio a non chiederti: “qual’è il centro? Chi è il Centro? Dov’è il centro?”

    Permettimi però di divagare un pò e riflettere su una considerazione liturgica.
    Ecco perchè la navata di una chiesa deve essere a lati paralleli, ed anche i banchi di una chiesa “devono” essere allineati. Ti danno lo stesso effetto del binario: il punto da raggiungere è un Altro, non è qui. E’ lì, nel Tabernacolo, Centro visivo del fascio di rette parallele di sguardi provenienti dalla navata.
    Lo schema a navate parallele non è uno schema antico (antico nel senso di “non moderno”, o, come anche in ambienti ecclesiastici si sostiene, “non contemporaneo”); è antropologico e perciò perenne perchè è interpretativo della natura dell’uomo e del tipo di rapporto di questa natura con Dio.
    Dario

  6. San Don Guanella:
    è avvenuta questa Domenica 23 ottobre, nello stesso giorno durante il quale la Chiesa proclama altri due Santi: Guido Maria Conforti, fondatore dei missionari Saveriani e madre Bonifacia Rodríguez de Castro, spagnola, fondatrice della Congregazione delle Serve di San Giuseppe.

    L’evento straordinario che ha portato alla canonizzazione di Don Guanella riguarda la guarigione di un bambino avvenuta a Springfield, sobborgo di Philadelphia.

    Il carisma guanelliano ha suscitato molte opere e una vasta rete di discepoli in tutto il mondo. I confratelli guanelliani sono ad oggi 539, distribuiti in Italia (200 circa), India (80), Nigeria (60 circa), Brasile (40), Argentina (30), Congo (16) e poi Cile, Filippine, Messico, USA, Spagna, Svizzera, Colombia, Paraguay, Ghana, Polonia, Israele, Guatemala.

    Che cosa ci insegna ancora oggi questo nuovo santo? «Il contesto sociale ed anche ecclesiale è profondamente cambiato rispetto ai suoi tempi. Ma Don Guanella testimonia oggi a tutti noi nel presente quella chiarezza di fede e quella capacità di giudizio sulla realtà che ha origine dal seguire Gesù. Questo sacerdote – aggiunge Don Bruno Capparoni – viveva profondamente le virtù teologali: la carità , ad esempio, mai disgiunta dalla fede.

    Per altre info consiglio l’articolo:
    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-il-carisma-di-don-guanellanon-c-carit-senza-fede-3400.htm

  7. Sulla Morte di Gheddafi:
    “Di fronte alla morte di un uomo debbono sempre prevalere i sentimenti di pietà cristiana, oltre che umana. Non si può quindi gioire per un epilogo, la morte del colonnello Gheddafi, che s’inquadra ancora nel segno di un conflitto protrattosi per un lungo periodo e che ha causato il sacrificio di molte vite umane afferma una dichiarazione, inviata all’Agenzia Fides, di Sua Ecc. Mons. Tommaso Caputo, Nunzio Apostolico in Libia e a Malta.

    rif. http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-morte-del-colonnello-gheddafi-e-la-chiesa-cattolica-3425.htm

  8. L’ho appena trovata su “La Libreria del Santo”
    “Tutti noi viviamo in tre tempi: il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; e il presente del futuro, che è l’attesa.
    Agostino d’Ippona

  9. … aggiungendo la frase di Agostino, ho letto quella di Laura.

    @laura
    Se ognuno sarà giudicato secondo la propria vita, che ne sai tu della vita dell’assassino? Che ne sai tu con chi si condivide il cielo? Perchè applichi al cielo le regole della terra. Chi sei tu che decidi se in cielo santi ed assassini possano condividere qualcosa?
    Ma perchè ti serve, ti aiuta, di conforta e consola che l’assassino non condivida il cielo? Cosa perdi tu se l’assassino si salva?
    Dai, non facciamo così!

  10. Dario e Francesco,
    sono perfettamente d’accordo con i vostri due ultimi commenti! Mi piace vedere che la compassione e l’amore effettivamente uniscono!

    Dario,
    molto interessante il discorso su tempo/eternità ! Mi piace e mi trova d’accordo. L’unico passaggio che a mio avviso non è obbligato è quello di vedere la presenza di Gesù (solo) nelle liturgie, negli spazi sacri o in un pezzo di pane. Per me è l’intera vita di Gesù che si fa pane (alimento) eterno, cioè sempre presente! Per me la presenza di Gesù è reale in ogni scambio d’amore, nelle situazioni più disparate della vita, ecc…! Non dovremmo “imprigionare” Gesù nell’ambito del “sacro”, lui che ha vissuto la stragrande maggioranza della vita FUORI dai luoghi sacri, a contatto con le persone!

    Infine i binari: siamo d’accordo che la rotaia è una e si chiama Amore (agape). I binari sono 2 e, la cosa più importante, rappresentano una via da percorrere. Gesù stesso cerca di far “camminare” le persone: ai giudei che dicevano di mettere al centro Dio propone di legare indissolubilmente l’amore a Dio e quello al prossimo. Ai suoi discepoli proporrà un passo ulteriore: realizzare l’amore verso Dio unicamente nell’amore dei fratelli (“da questo capiranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni gli altri”, per es.). Per non correre il rischio, appunto, del sacerdote e del levita nella parabola del buon samaritano. Più chiaro di così Gesù non poteva essere… Non ti sembra?

  11. Ieri ho iniziato, assieme a mia moglie il corso di Teologia a Valdocco.

    Impressioni della prima lezione:
    Il corso è stato molto bello, ho imparato cose che non sapevo, come ad esempio la fonte Q, e confermato altre che sapevo (come ad esempio che la lingua di Gesú era l’aramaico mentre l’ebraico era una lingua antica (ormai morta) usata solo più per le funzioni religiose).

    Chi è di Torino o dintorni, ed è interessato può unirsi!
    🙂

    Ciao
    Francesco

  12. Ricollegandomi ai post di Steluky (quelli che si trovano in “un popolo di scarti2), anche io vorrei chiedere a Dario e Francesco come si ama Dio, come si fà a eseguire il più grande dei comandamenti?
    Io penso di amare Dio amando il prossimo, non trovo alternative valide.
    Non dimentichiamo che l’evangelista del quarto vangelo chiarisce già la questione, parlando ai suoi discepoli, Gv 13,34-35; in Gv 14,15,21 si parla invece di comandamenti, che poi nel versetto 23 vengono messi sullo stesso piano della parola: chi osserva la parola praticando la fede dell’amore diventa dimora di Dio. Ancora in Gv 15,10 si parla di comandamenti,e nel versetto 12 Gesù chiarisce: “questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi , riferendosi ovviamente alla lavanda dei piedi. ANCORA, ed è la terza volta (il numero 3!!!), Gv 15,17, un solo comandamento.
    E’ ben chiaro che quando Gesù alla sua comunità parla di comandamenti si riferisce a tutte quelle situazioni di amore che si possono creare a partire da quell’unico comandamento dell’amore per il prossimo. Comandamento, comandamento……si può comandare di amare?

  13. @Daniele
    Più chiaro di così non poteva essere, ma era circondato da incomprensione….non ci sono storie, proporre un Dio che si abbassa al livello dell’uomo, che lo serve e viene ucciso dall’uomo stesso è scanaloso e difficile da interiorizzare ancora oggi.
    Sono d’accordo con te anche per quanto riguarda le liturgie rituali; ti dico che io non riesco proprio ad “incontrare” Dio nei rituali, ma lo sperimento comunque nella vita di tutti i giorni, in una liturgia esistenziale. Ma sembra che questo non vada bene……

  14. @Daniele
    Capiamoci, mannaggia, con questi paragoni.
    Binari.
    Nell’ingegegneria dei trasporti si chiama rotaia quel profilo di ferro su cui rotola una ruota. Si chiama binario l’insieme delle due rotaie. D’altra parte binario sta per due, come il sistema binario dei numeri.
    Ora se tu vuoi chiamare binario la rotaia e viceversa fai pure. Ma di nuovo stai invertendo il mio discroso per farmi dire quello che vuoi tu?
    Ma dove l’hai letta l’unicità ? Insomma Dio saprà contare fino a due!!! E Cristo?
    Io ti dico: NON siamo d’accordo! Per amore di verità , non siamo d’accordo.
    Il binario del cammino dell’uomo è fatto di due rotaie distinte: l’amore per Dio e l’amore per il prossimo. Se sulla terra le due rotaie si toccano il treno DERAGLIA!!! Le due rotaie si toccano all’ARRIVO, non nel viaggio.
    Eternità .
    Non è obbligatorio vedere solo nella liturgia della Parola e nell’Eucaristia la Presenza di Gesù! Ma perchè lo scambio d’amore è vedere Gesù in libertà e l’Eucaristia è vedere Gesù imprigionato?
    Gesù lo puoi vedere dove meglio credi, ma non per questo lo DEVI ESCLUDERE dalla PRESENZA REALE nella liturgia, nei Sacramenti e NELL’AUCARISTIA.
    … che tu chiami “pezzo di pane” senza nemmeno una maiuscola… non commento!

  15. Ciao! Dopo qualche mese, torno a lasciare un commento e mi accorgo che ci sono, mi pare, due daniele, allora ho deciso di cambiare nick, non più Daniele82, ma sole raggiante.
    Comunque, quando ho dato un’occhiata alla vignetta sopra, mi sono detto: “Tutto questo casino per un petrolio?”. E’ il petrolio che ha dato il potere a Gheddafi per più di 40 anni?
    Chissà se Gheddafi ha potuto cambiare il cuore stesso prima di morire…
    Non fare il male, perchè il male ti prende…
    Gheddafi è stato preso dal male che lui stesso ha fatto!
    Che triste realtà !

  16. @Dele, … non capisco perchè non ti piaccia il primo (ed il più grande) comandamento: Ama Dio.
    Che sia il più grande non sono parole mie.

    Che non ti piaccia, lo si evince dal fatto che cerchi estrapolare brani da cui vorresti dimostrare che in realtà Gesù ha usato un espressione infelice ma non voleva dire che era il più grande anzi. La (tua) realtà è che il comandamento più grande è il secondo perchè comprende anche il primo.
    Ovvero, non preoccuparti di fare il primo, basta che fai il secondo e li hai fatti entrambi.

    Premessa, nota bene e sia chiaro … io non nego il secondo ANZI!
    Ma voglio che il pensiero di Gesù sia passato alle generazioni futuro per intero: con entrambi i comandamenti!

    Ora, per dimostrare che non è come dici, ma ha ragione Gesù (ovvero il più grande è il primo comandamento e non il secondo) ti mostro una realtà di amore a Dio.
    Milioni di persone nella storia si sono consacrate a Dio nei monasteri di clausura.

    Se fosse vera la tua lettura, come li spieghi?
    Non amavano forse Dio?

    Attenzione, non voglio dire che quella è LA strada per amare Dio.
    Dipende dalla vocazione che Dio ha messo nel tuo cuore, e dall’amore che hai verso di Lui per poter rispondere ad una chiamata dal genere.

    Ma è sicuramente una modalità , con cui amare Dio ed i fratelli, … si i fratelli!
    Dele, tu riesci a comprendere come un monaco o monaca di clausura ami con la propria vita i fratelli?
    Se si (allora non sei materialista) allora capirai anche l’Amore verso Dio che si può esprimere nell’Amore verso la preghiera e la cura liturgica.

    Francesco

  17. A Dele
    La tua domanda è “Come si ama Dio? Come si fa ad eseguire il più grande dei comandamenti?”
    Come lo ha detto Gesù: “…con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente”
    In pratica vuol dire AMA con tutta la tua vita, con tutte le tue forze,con tutte le tue capacità , con tutti i tuoi limiti, con tutto quel poco che hai e che sei!!!
    La tua totalità per AMORE. Ogni cosa che fai, ogni cosa che eviterai di fare.

    DIO non lo potrai mai amare per comando, cioè per costrizione.
    Lo amerai sempre e soltanto per attrazione, da innamorato!!!
    (leggi OSEA)
    Non andrai a Messa perchè c’è un obbligo, ma perchè Dio ti ama, e tu ti senti amato!
    Non perdonerai perchè è un ordine, ma perchè Tu sai di essere già stato amato e perdonato!
    Ogni volta che il tuo modo di amare assomiglierà al modo di amare di Dio
    (e come ama Dio ce lo spiega Gesù nel Vangelo) sarà PERFETTO!

    Cosa Dio vuole o non vuole da noi, leggiamo ISAIA

    A DARIO che afferma ” il nostro amore è binario, per Dio e per il prossimo”
    io mi permetto di farti notare che l’amore di cui parla Gesù ha TRE fronti:
    DIO, il PROSSIMO e SE STESSI
    Gesù è venuto a cambiare l’osservanza della Legge con una religione che vuole il BENE, il volersi bene e il volermi bene.

  18. Francesco,
    prendiamo il messaggio di Gesù per intero.
    Gesù sta rispondendo a una domanda precisa: “Maestro, NELLA LEGGE, qual è il grande comandamento?”
    La sua risposta si riferisce ALLA LEGGE! Lo ribadisce infatti Gesù stesso: “Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.
    Se tu dici che Gesù sta rispondendo in generale, stai estrapolando. La domanda è precisa e la risposta di Gesù anche.

    Se l’amore a Dio fosse il comandamento più importante anche per Gesù, perchè nel “giudizio finale” (Mt25) non è neanche preso in considerazione? Te lo sei mai chiesto?
    Poi, “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, non indica forse che l’amore per Dio DEVE passare attraverso i fratelli?

    Poi prendi il passo equivalente in Luca (cap.10). Qual è il senso del racconto di Gesù? Sacerdote e Levita passarono oltre per rimanere puri, cioè per amore di Dio…
    Gesù mette in guardia dai rischi che derivano dall’amare Dio su tutto, perchè l’immagine di Dio che ognuno ha è IMPERFETTA, INCERTA! Mentre l’unica cosa CERTA sono i bisogni dei fratelli!
    Gesù non solo smonta il primo comandamento della Legge, ma cambia anche il secondo! Infatti Gesù NON dice che dobbiamo amare il prossimo (cioè il VICINO) magari tralasciando il lontano, ma che NOI DOBBIAMO ESSERE PROSSIMI (cioè VICINI) a CHIUNQUE ha bisogno!!
    Perciò se vuoi riferire l’insegnamento di Gesù per intero, non puoi dire “ama il prossimo tuo come te stesso”, ma “come il buon samaritano, fatti VICINO (prossimo) a chiunque ha bisogno, anche se così facendo pensi di allontanarti da Dio”! Oppure, che è equivalente, “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati, con riferimento alla lavanda dei piedi”!

    Tutto questo emerge chiaramente dai Vangeli, lo può capire non dico un bambino ma quasi, eppure mi sono sentito dire che bisogna amare Dio e il prossimo anche da un Arcivescovo… Si può forse diventare Arcivescovi senza aver letto nè capito la parabola del buon samaritano?? Mah…

  19. @Francesco
    “Che non ti piaccia, lo si evince dal fatto che cerchi estrapolare brani da cui vorresti dimostrare che in realtà Gesù ha usato un espressione infelice ma non voleva dire che era il più grande anzi. La (tua) realtà è che il comandamento più grande è il secondo perchè comprende anche il primo.
    Ovvero, non preoccuparti di fare il primo, basta che fai il secondo e li hai fatti entrambi.”
    Non scendiamo a “mi piace” o “non mi piace”, stiamo cercando di condividere pensieri teologici di una certa importanza intellettiva, pur con i nostri limiti, ma non siamo bambini.
    Non è che non mi piace il comandamento di amare Dio, ma ho cercato di dargli un senso, e se permetti il senso lo ho cercato nei vangeli……e nei vangeli lo ho trovato. Negli splendidi capitoli 13, 14 e 15 del vangelo di Giovanni Gesù è chiarissimo, non ho bisogno di estrapolare un bel niente. Siamo nel contesto dell’ultima cena, Gesù intensifica la spiegazione del suo messaggio ai suoi discepoli poco prima che la follia prenda il soppravvento sui fatti.
    Sembra proprio che la realtà di Gesù sia che amare e servire il prossimo è IL MODO di amare Dio, non certo la mia reatà . Gesù ha glorificato Dio spezzandosi per gli uomini.
    E tutto questo non vuole dire non amare Dio, ma amarlo come ci ha detto di fare.
    Daniele e Steluky hanno già approfondito correttamente l’argomento.
    Penso che tu abbia in testa preconcetti di cui devi liberarti, e spero, spero, che al corso di teologia che stai frequentando ti aiutino a chiarirti le idee.
    Per quanto riguarda la clausura…..Gesù ha detto o fatto qualcosa per promuoverla? (non mi viene in mente niente)

  20. @Carola
    Ciao Carola, non sò se hai seguito il discorso….ma verso chi devo dirigere questo immenso amore (che tutti abbiamo dentro), verso Dio? ma cosa vuole dire, che lo devo urlare…io amo Dio!!!!, che devo pregare e andare a messa, così si ama Dio?
    Cosa mi dice il vangelo, come posso amare Dio….dimmi

  21. @Daniele
    Ma!!! Sono esterrefatto!!!
    Vado in Luca 10 e il Vengelo (che ho io che ho comprato in libreria edizione CEI- UELCI 2008) trovo: “Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, ecc. ecc.”
    Ma dove l’hai letto “passarono oltre per rimanere puri, cioè per amore di Dio”.
    Questa è una aggiunta a questo brano che fai tu. Se oltre ai problemi della traduzione ci mettiamo pure ad aggiungere…!!!
    Puoi ricavare questa tua idea da qualsiasi altro passo, ma aggiungendo stai modificando il Vangelo! Non so se mi spiego!
    Io non capisco come si possa dialogare così.
    Non mi fido più di quello che dici e perciò: Attenzione, anche la questione sul Prossimo va tutta verificata: che non sia una tua conclusione e non DEL VANGELO.
    E poi “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me non è l’amore per Dio che deve passare per i fratelli! No, caro Daniele, è qui il senso del grande comandamento Ama Dio e del secondo Ama il Prossimo: E’ L’AMORE PER I FRATELLI CHE DEVE PASSARE PER L’AMORE DI DIO!
    Se amo i fratelli NON E’ DETTO che ami Dio.
    Se amo Dio è naturale, spontaneo, immediato, scontato che ami i fratelli.

  22. Daniele, … 🙂
    “lo può capire non dico un bambino ma quasi” … intendi un adolescente?

    Eppure tu, così grande e grosso ancora non ti arrendi a voler dimostrare che Gesù sbaglia, non sa quel che dice oppure si contraddice.

    L’Arcivescovo ha solo detto ciò che dice il Vangelo e che dice da sempre la Chiesa.
    Dimmi la verità se lo dovevi scrivere tu il vangelo quella parte la toglievi vero?

    Ti suggerisco allora di togliere anche questa frase:
    “«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.”

    In questo modo il tuo ragionamento sta in piedi meglio … e tu ti potresti sentire più dalla parte della cattedra a dire agli Arcivescovi che sbagliano. Perchè TU sai.

    Ma la realtà è che il Vangelo non lo scrivi tu (per fortuna!)
    E queste 2 piccole frasi rendono vano tutto il tuo tentativo di dimostrare che Gesù sbaglia e non doveva dire quelle parole. E se le addette stava pensando ad altro.
    🙂

    Il problema è che io scherzo con te … ma queste cose non te le sei inventate tu.
    Ma qualcuno te le ha insegnate.
    Infatti hai più volte avanzato delle obiezioni (mi ricordo la volta in cui mi hai esposto 5 punti) io te le ho smontate tutti, punto su punto, e non hai più saputo replicare.
    Salvo poi ritornare come ora, sempre sulle stesse cose.

    Il problema quindi sono i tuoi Maestri.
    Che non solo hanno deviato te dalla retta interpretazione (venendo quindi meno al loro mandato) ma anche altri (vedi Dele che diceva + o – le stesse cose).
    Questi tuoi Maestri si ergono con loro interpretazioni del Vangelo che evidentemente (basta leggerlo TUTTO il Vangelo) sono false, sia perchè incoerenti ed inconsistenti, e sia perchè deviano dagli insegnamenti della Chiesa che è il primo compito che Gesù le ha assegnato. Il primo servizio da compiere, quell’insegnate loro, che è il servizio primo.

    Domenica vedremo come Gesù tratta i farisei (in quanto ipocriti … non in quanto farisei) che, analogamente ai tuoi Maestri, si ergevano a Maestri deviando il messaggio di Amore e di Verità che è sempre stato presente nelle scritture e che Gesù porterà (e porta ogni giorno) a compimento.

    Francesco

  23. Caro Dele, ho seguito il discorso… e cercherò di essere molto chiara e molto breve… rileggiamo la Prima lettera di Giovanni… non posso riportarla tutta, ma è molto, molto vicina al Vangelo di Giovanni e risponde a molte delle tue domande…
    L’Amore a Dio non si urla per le strade e neanche nelle chiese… rischi il manicomio!!! ma lo si vive! è uno stile di vita! E’ una linea esistenziale tua e solo tua! E’ la tua scoperta!
    E’ il tuo modo di ringraziare il Signore (preghiera!).
    E’ il tuo modo di credere che nella tua vita non ci può essere nulla che non sia di Dio!!
    E’ il tuo sorriso, il tuo modo di rispondere a chi ti è vicino, il tuo modo di perdonare chi ti ha fatto un torto, il tuo modo di amare per primo senza aspettare di essere capito e amato tu, il tuo modo di accorgerti degli altri prima ancora che ti esprimano il loro bisogno, il tuo modo di esserci…
    Questa è Vita. Non è teologia. Non è filosofia.
    L’amore è radicato nella fede cristiana. Anche il contrario.
    La fede è radicata nell’amore. E non lo dico io: è tutto già detto da Gesù e scritto nei Vangeli…

  24. Ma quante complicazioni “cervellotiche” (consentitemi la definizione)!
    Provate a tener presente che i lunghi discorsi hanno spesso l’effetto collaterale di farsi fraintendere, anche con la migliore delle intenzioni, e forse a tutti è già capitato di accorgersene.
    Non ricordo chi abbia detto che “bisogna amare l’uomo in Dio e Dio nell’uomo”, ma quello che mi sembra evidente è che non si può imparare a farlo perfettamente prima in teoria e poi trasferirlo alla pratica.
    Proviamo un po’ a farlo così come ci riesce, col tempo migliorerà di certo se cerchiamo di essere costanti.
    Quello che Gesù ci chiede non è comodo e facile “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” (Gv. 13, 34) Forse per capire meglio cosa fare ci viene in aiuto un altro passo: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.” (Mt. 7, 12)
    E’ un bell’impegno, magari più che stare a discutere conviene provarci!
    Buon cammino a tutti!

  25. Mi correggo. La battuta precedente era per Francesco -post 28-
    anch’io sono scivolata sui tempi d’attesa!

    …ma ringrazio Clotilde! Condivido e sottoscrivo il tuo commento.

  26. @Clotilde
    ciao, ebbene….il fatto che discutiamo non esclude che proviamo a seguire Gesù, perlomeno in quegli atteggiamenti più “facili” del quotidiano.
    Queste discussioni cervellotiche, almeno per quanto riguarda me, vengono dal fatto che mi pongo delle domande, è il mio spirito critico che forse mi fà pensare troppo; se tutto si concentrasse in Gv 13,34, come probabilmente dovrebbe essere, ok, ma c’è un’istituzione che pretende di andare oltre…..ed io voglio vederci chiaro….

  27. @Francesco
    post 28, ma Daniele,e neppure io, non abbiamo mai detto che Gesù ha sbagliato a dire certe cose; semplicemente e logicamente ciò che dice Gesù, o meglio ciò che gli evangelisti fanno dire a Gesù, và analizzato, contestualizzato e compreso, altrimenti si fraintende, e in certi contesti sembra che dica il contrario di ciò che ha detto altrove….ma se si fà attenzione tutto quadra!
    Non hai mai sentito parlare della critica testuale?

  28. @Dele
    Mi piace proprio, questa!!
    “… ciò che dice Gesù, O MEGLIO CIO’ CHE GLI EVANGELISTI FANNO DIRE A GESU'”
    Quindi per analizzare quello che è scritto nei Vangeli c’è bisogno di sapere ciò che Gesù ha detto, astraendo dai Vangeli che hanno scritto gli evangelisti.
    Cioè c’è bisogno di una fonte autentica precedente Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
    E secondo te questa si chiama critica testuale? Il cercare quello che Gesù ha detto tramite il testo da criticare è critica testuale.
    Questo secondo me si chiama vangelo secondo Dele, Maggi, Daniele, Dario, ecc.
    Contestualizzare, comprendere, analizzare è un conto! Aggiungere, togliere, modificare è un altro!
    Altrimenti pensiamo che Marco, Matteo, Luca e Giovanni abbiano avuto gli stessi “interessi” di Fede, Vespa, Santoro, Dandini, Fazio, ecc.
    Ma allora lo SPIRITO SANTO (volutamente scrivo) CHE COS’E’ (perchè ti vorrei scrivere CHI E’, ma temo che non ti comunicherei quello che intendo).

  29. @Dario
    @Dario
    non ci sono fonti autentiche precedenti i vangeli in greco, e neppure questi sono fonti autentiche, nel senso di originali autografi, e neppure archetipi, ma sono copie di copie di copie…ti rendi conto? Gli stessi nomi degli evangelisti vengono da una tradizione della chiesa, ma i manoscritti greci antichi non riportano il nome degli autori, non si sà con sicurezza chi li ha scritti, comunque non una sola persona, ma sono il risultato di un processo di esperienza, scrittura e redazione. Il loro contenuto non vuole essere in primis un racconto di fatti storici, una cronologia esatta della vita di Gesù, ma una trasmissione di verità di fede, vissute e sperimentate in maniera diversa da diverse comunità cristiane, mosse dallo Spirito. Per questo molte pericopi sono “costruite per trasmettere un messaggio teologico, ma non è sicuro che il Gesù storico abbia detto certe cose o vissuto certi fatti.
    In altre parole si tratta di ricordare ciò che Gesù ha detto e fatto con la preoccupazione sia della fedeltà al passato che della rispondenza ai bisogni e alle situazioni in cui venivano a trovarsi le prime comunità di cristiani. In tal modo, pur nella continuità della tradizione, si potè mettere in luce il potenziale racchiuso nel messaggio di Gesù.

  30. Francesco,
    mi sembrava di eaver scritto in maniera semplice. Provo a spiegarmi meglio con un esempio. Supponiamo che a Gesù avessero chiesto: “Maestro, nel Galateo, qual è il comandamento più importante?”, lui avesse risposto “Stare seduti composti a tavola è il comandamento più grande. Da questo discende tutto il Galateo”.
    Tu leggendo cosa capiresti? Io capirei che, a persone che erano interessate al Galateo, Gesù ha dato il suo parere sul Galateo. Ma chi si sognerebbe mai di dire che il comandamento di Gesù è di stare seduti composti a tavola??

    Quindi non è Gesù che si sbaglia, nè che si contraddice, nè io che toglierei alcuni passi dai Vangeli… Il problema è che si rischia di “santificare” ogni parola dei Vangeli senza approfondire il significato del testo.

    Ti avevo riportato infatti alcuni passi (e ce ne sarebbero altri) in cui si capisce abbastanza chiaramente che Gesù prende le distanze dalla Legge giudaica. Riguardo al passo di Matteo che mi citi, spero avrai occasione di approfondirlo parecchio quel tema per non essere davvero troppo superficiale.
    Se infatti fosse come tu dici, che Gesù non ha abolito nè cambiato uni iota della Legge, perchè in Mc 7,19 Gesù di fatto annulla un libro intero della Legge (Levitico) che conteneva una miriade di prescirzioni sugli alimenti puri e impuri? Pensa che quel passo doveva irritare a tal punto i giudei che Matteo nel passo parallelo (Mt 15,10), scrivendo ad una comunità di giudei (quasi) convertiti, tralascia il commento “rendeva puri tutti gli alimenti”!
    (PS:se dopo aver scritto una cosa e averla spiegata, ancora capisci pan per polenta, lascio perdere… Ma non perchè non sappia cosa ribattere, semplicemente perchè capisco che è inutile insistere.)

    Dario,
    invece di dire che non ti fidi più, ecc… dovresti approfondire le conoscenza bibliche per riuscire così a capire da solo! Si parlava di Lc10, secondo te, per quale motivo sacerdote e levita passarono oltre? Se non ti dai una spiegazione di ciò, il brano resta monco!
    Dovresti sapere che secondo la Legge toccare il sangue (la persona era in fin di vita) rendeva impuri. Toccare uno straniero (i passanti non sapevano chi fosse il malcapitato) rendeva impuri. Impuri significava non poter avere contatti con Dio. Ssacerdote e levita scendono da Gerusalemme, come facevano regolarmente dopo aver passato una settimana al Tempio di Gerusalemme per poi riprendere il servizio al culto a Gerico. Se diventavano impuri vanificavano la settimana di “esercizi” e non potevano esercitare la loro funzione. Allora si capisce che, per onorare Dio, sacerdote e levita lasciano morire un uomo. Abbastanza chiaro anche questo, o no? Vedi altre spiegazioni possibili?

  31. @Daniele…. Fa quasi tenerezza il tuo arrampicarti sugli specchi.
    🙂
    La tua contraddizione è così evidente … Ma la tua tesi sta in piedi solo se Gesù parlava di galateo … Ma peccato per la tua tesi, non era così.

    Il vero peccato è che nonostante io cerchi di mostrarti il tuo errore la tua teoria cerca di dibatterti contro l’evidenza.
    Ma me lo hai già spiegato … Quello che dici non lo dici tu mai i tuoi maestri.
    E forse è più dura ammettere che sono proprio i propri maestri a sbagliare…
    Ma confido sempre che un giorno tu possa ravvederti e riconoscere che gli insegnamenti della Chiesa sono nel giusto … Ed è chi dici il contrario a doversi ritrovare sempre con le spalle al muro a difendere l’indifendibile.

    Oggi è il 2 possiamo guadagnarci l’indulgenza plenaria!
    Diffondiamo la buona parola

    Buona notte a tutti!

  32. @Daniele…. Fa quasi tenerezza il tuo arrampicarti sugli specchi.
    🙂
    La tua contraddizione è così evidente … Ma la tua tesi sta in piedi solo se Gesù parlava di galateo … Ma peccato per la tua tesi, non era così.

    Il vero peccato è che nonostante io cerchi di mostrarti il tuo errore la tua teoria cerca di dibatterti contro l’evidenza.
    Ma me lo hai già spiegato … Quello che dici non lo dici tu mai i tuoi maestri.
    E forse è più dura ammettere che sono proprio i propri maestri a sbagliare…
    Ma confido sempre che un giorno tu possa ravvederti e riconoscere che gli insegnamenti della Chiesa sono nel giusto … Ed è chi dici il contrario a doversi ritrovare sempre con le spalle al muro a difendere l’indifendibile.

    Oggi è il 2 possiamo guadagnarci l’indulgenza plenaria!
    Diffondiamo la buona parola

    Buona notte a tutti!
    Francesco

  33. Francesco,
    ti assicuro che, per inclinazione personale e per il lavoro che faccio, la logica per me non è un optional.
    Ti assicuro poi che quello che dico lo dico da me, sono cose che ho vagliato, approfondito, controllato. Leggo fonti che sostengono una ipotesi e altre che sostengono il contrario e faccio le MIE scelte.

    Non capisco perchè ogni volta che scrivo liquidi le mie argomentazioni con frasi generali che non dimostrano niente e ti perdi in discorsi inutili, che tralasciano sempre il senso della questione per perdersi in dietrologie.

    Come puoi dire “La tua contraddizione è evidente” e non dire dove sta? Prova piuttosto a rispondere a queste domande che, se è vero che neanche una minima parte della Legge deve venire meno, sono davvero contraddizioni.

    Se fosse come tu dici, che Gesù non ha abolito nè cambiato uni iota della Legge, perchè in Mc 7,19 Gesù di fatto annulla un libro intero della Legge (Levitico) che conteneva una miriade di prescirzioni sugli alimenti puri e impuri?
    Perchè non rispetta il riposo del sabato tanto per le guarigioni, quanto per le “passeggiate”?
    Perchè si trattiene da solo con donne, oppure con stranieri e con gente impura?
    Perchè tocca un lebbroso?
    Perchè Pietro in At 10,13 Pietro riceve un esplicito invito a trasgredire la Legge e in At 15,10 arriva a definire le prescrizioni dell’antica legge “un giogo che nè i nostri padri nè noi siamo stati in grado di portare”?

    PS: Credi davvero in un Dio che cambia i suoi “giudizi” sulle persone per la visita ad una chiesa e alcune preghiere, lasciandosi comprare per così poco?? Un Dio che aspetta le preghiere di un figlio per trattarlo con amore si comporta peggio di come mi comporto io con mio figlio e tu con tua figlia… A che serve un Dio così? E’ davvero questo il Padre di Gesù e nostro??

  34. @Daniele
    Per me la tua posizione è chiara: tu vuoi dimostrare che le “leggi” della Chiesa attuale e il “potere” che la governa sono sbagliate e per farlo leggi tutta la Bibbia alla luce di questo. E’ chiaro che ti fai dare ragione dai passi del Vangelo dove Gesù, direttamente o indirettamente, parla “contro” la legge del suo tempo e di chi allora la governava.
    E sbagli…
    Perchè la Legge del tempo di Gesù è quella del tempo dell’attesa del Messia, che va dalla cacciata dall’Eden fino all’Annunciazione, ed è basata su questo, sia per gli aspetti positivi (non toccare il sangue era anche una questione igienica) che per gli aspetti negativi (non soccorrere il fratello ferito).
    Gesù ha dovuto parlare a quelli che in quel momento vivevano nell’Antico Testamento con la “nuova” legge del Nuovo Testamento, che era Lui, che era il Verbo INCARNATO, non già solo il Verbo Parola di Dio. Lui era la VERITA’ rivelata, carne e sangue, ma doveva parlare a chi era della verità derivata.
    Il Sacerdote che è passato avanti non era in errore doloso, non poteva fare diversamente, agiva secondo quanto lui credeva. Gesù vuole dirci che era il suo credo a dover essere modificato, portando ad esempio il comportamento del Samaritano che, non Sacerdote, non Levita, poteva toccare il ferito e lo ha fatto.
    Tu vuoi fare lo stesso. Vuoi dimostrare che la legge attuale è sbagliata e l’istituzione che la amministra sbaglia. E porti ad esempio Cristo che ha corretto la Legge dell’A.T. con la sua Legge.
    Cioè? Tu vuoi correggere la Legge attuale sostenendo che Cristo ha corretto la legge del suo tempo, anzi no: come Cristo ha corretto la legge del suo tempo.
    SALVE! SECONDO MESSIA!!

  35. Dario,
    bravo, hai fatto un passo avanti!
    Hai capito che Gesù nella parabola del Buon Samaritano (e anche col dottore della Legge) parlava a quelli che in quel momento vivevano nell’Antico Testamento.

    Ora fai anche l’altro passo che ti manca: guarda cosa propone Gesù ai suoi discepoli, che già si erano satccati dalla “vecchia” Legge.

    Potrai soprire cose sconvolgenti! Da convinto di essere già convertito, ti accorgerai che ci sono ulteriori conversioni che ti possono accadere! Scoprirai che Gesù ha camminato più avanti della stessa Chiesa che è venuta dopo di Lui!

    PS: Se io dicessi cose in contrasto con quelle che diceva Gesù, potresti a ragione considerarmi un secondo presunto messia… io però il contrasto non lo vedo… nè mi sento messia… nè sento il bisogno di un messia che vada oltre Gesù…

  36. @Daniele
    Dici bene! Tu il contrasto non lo vedi. E io lo vedo che tu non lo vedi!
    Perchè vedo che non inserisi la variabile “tempo”.
    Prova ad inserire il tempo e VEDRAI!
    Prova a leggere Sant’Agostino e vedrai che lui è sulla stessa posizione di Julian Barbur (Il fisico teorico).
    Se inserisci il tempo capirai perchè devi assaporare pane nell’Eucaristia, perchè il Battesimo cambia l’uomo, perche la Madonna è SEMPRE VERGINE pur avendo partorito, capirai perchè nell’Apocalisse l’Agnello Vittorioso è grondante di Sangue, ecc.
    E vedrai che le cose strane che la Chiesa afferma diventano semplici e scontate.
    Guardati i video di Barbur e capirai… che Sant’Agostino l’aveva già detto che la Trinità è incomprensibile se lo spazio è quello che vediamo.
    E’ difficile avere la visione del tempo partendo dalla verità che il tempo non esista. Sforzati! Ti si aprirà uno scenario inimmaginabile.
    La vera domanda che ti devi fare è “Che cos’è l’eternità ?”.

    P.S. Perchè se non esistesse l’eternità , che senso avrebbe tutto questo?

  37. Dario,
    ho ascoltato Barbur e trovo interessante il tuo discorso sul tempo. Ma non mi pare sistemi le cose: Barbur dice che l’Eternità è l’insieme di tutti gli istanti possibili (la foto di tutte le foto nel suo esempio). Ma allora c’è l’istante in cui Maria è vergine e quello in cui, dopo il parto, non lo è più…
    Anche Barbur dice che nella vita i conti col “tempo come lo percepiamo” li fa, tu invece sembri non farli più.
    Il problema, a mio avviso, è che tu ti sei appassionato alla filosofia che gira attorno al Cristianesimo (o Cattolicasimo) rimanendo un ignorante del fondamento del Cristianesimo stesso: Gesù come presentato nei Vangeli.

    Infine, smettila di dire che io e altri che scriviamo qui vogliamo distruggere 1700 anni di cristianesimo. Noi semplicemente, alla luce dei Vangeli (e soprattutto delle nuove scoperte sui Vangeli), sosteniamo che alcune cose nella storia della Chiesa erano contrarie al messaggio di Gesù.

    Da notare che molte cose che sosteniamo, sono state sostenute dagli stessi Padri della Chiesa (di lingua greca) nei primi anni del Cristianesimo… Poi però, nella Chiesa occidentale, sono state perse/travisate/tradite…

    PS: Come fai a parlare con cognizione di causa di Maria vergine, battesimo, tempio distrutto e ricostruito, ecc… se non sai che significato gli stessi evangelisti attribuivano ad essi?? Prima devi conoscere questo, e POI puoi fare i tuoi ragionamenti… Ma mi pare che acquisire una certa conoscenza biblica sia un salto che non vuoi fare. Purtroppo.

  38. Preparatevi, dice il Signore!

    Udienza di Benedetto XVI del 2-11-2011 commemorazione dei defunti
    http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/

    “Ogni domenica, recitando il Credo, noi riaffermiamo questa verità . E nel recarci ai cimiteri a pregare con affetto e con amore per i nostri defunti, siamo invitati, ancora una volta, a rinnovare con coraggio e con forza la nostra fede nella vita eterna, anzi a vivere con questa grande speranza e testimoniarla al mondo: dietro il presente non c’è il nulla. E proprio la fede nella vita eterna dà al cristiano il coraggio di amare ancora più intensamente questa nostra terra e di lavorare per costruirle un futuro, per darle una vera e sicura speranza.”

    Capite!?! Il Papa, parlando di eternità , non dice davanti al presente non c’è il nulla.” dice DIETRO il presente. Non vi sentite avvolti dal tempo? Non vi sentite avvolti dalla successione temporale iniziata in un istante(Creazione) e finita in un altro istante(Apocalisse), che dura tutti i secoli dei secoli, e che è compreso nell’eternità ? E allora, questo momento, qui, ora, non è già eternità ?
    Se vi volgete dietro, cosa ne è stato di quel tempo, cosa ne è ora di quel tempo, e cosa ne sarà di quel tempo? Il passato è forse nulla? NO! dice il Papa. E’ fuori dal nostro presente, sì! Ma non si è annullato, non è NULLA! E’ nell’eternità .
    E perchè quel passato dovrebbe essere nell’eternita ed il mio presente, che è il passato del mio domani, dovrebbe essere nulla?
    E perchè il domani che à già nell’eternità non dovrebbe essere PRESENTE?

  39. Don Giovanni, abbi pazienza….ma come si fà a non rispondere a Dario e Francesco? Facciamo una cosa, se non ti và non mettere questo post sul sito, così tronchi il discorso,va bene?ciao

    Una curiosità , sembra che Gesù nei vangeli non abbia mai parlato di eternità , nel senso di qualcosa legato al tempo, ma di vita eterna; e sembra che proprio Lui abbia chiarito quello che intendeva: “Gv 17” “1Così parlò Gesù. Poi, alzà ti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora:glorifica il Figlio tuo perchè il Figlio glorifichi te. 2Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perchè egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3Questa è
    la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.”
    La conoscenza di Dio, conoscenza che in termini biblici vuole essere relazione.
    A questo punto l’eternità temporale penso sia un concetto più filosofico che evangelico….ma approfondirò l’argomento….

  40. @Dele
    Non c’è bisogno che tu approfondisca: l’hai già scritto!
    Seguimi.
    1) La vita eterna è conoscere Dio e Cristo.
    2) La conoscenza è relazione.

    Per me elazione è rapporto, comunione, contatto, presenza, unione: mi sbaglio?

    Io ragiono così.

    Lo dice anche il Vangelo che il tempo non esiste. Se due Esseri sono in relazione cosa c’è tra di loro? Cosa ci può essere tra di loro? Niente!

    La vita eterna è quando io sono in relazione con Dio.
    Nel momento in cui sono in relazione, quel momento cos’è? Tempo, eternità , passato, presente, futuro? Cos’è?

    E continuo a riflettere e mi dico. Non lo so! Non lo so cos’è il momento nel quale ho relazione con Dio.

    Ma poi devo aggiungere. Non lo sapevo… ma ora lo so. Non lo sapevo quando vivevo prima della venuta di Cristo! Ma ora che vivo dopo la venuta di Cristo lo so che cos’è il momento in cui ho relazione con Dio.

    “… concoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”.

    Quindi quando hanno visto Cristo in faccia, quando sono andati in giro con lui
    hanno avuto relazione con Cristo, hanno conosciuto Cristo.

    E, di grazia, quei momenti, quei giorni, quelle ore, quei minuti e quei secondi cos’erano? VITA ETERNA!!! Non lo dico io, lo dice Cristo.

    Ora il passaggio è questo. Quei momenti, dal punto di vista fisico, materiale, come natura, costituzione, conformazione, cos’hanno di diverso dai momenti che vivo io?

    Se mi trovi una differenza, se trovi la differenza tra la natura del tempo storico vissuto da Cristo, e la natura del tempo storico vissuto ora, il mio ragionamento è “filosofico”. Se non trovi differenza il mio ragionamento è teologico!

  41. Daniele, Dele, Stelucky, …
    Ecco una interessante lezione di fisica teorica nella liturgia di oggi:

    + Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà : “Eccolo qui , oppure: “Eccolo là . Perchè, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
    Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là , oppure: “Eccolo qui ; non andateci, non seguiteli. Perchè come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
    Parola del Signore

  42. Grazie Dario per la lettura di oggi sul regno di Dio.

    Mi viene in mente la riflessione che o letto tempo fa.

    Il regno di Gesù Cristo non è di questo mondo , nel senso che non trova nel mondo il suo fondamento, ma si estende su questo mondo, anche nelle sue dimensioni sociali. «Estendere il regno di Dio» nella società – insegna il Concilio Ecumenico Vaticano II nel decreto Apostolicam actuositatem – implica assumersi il compito di «costruire tutto l’ordine temporale e di ordinarlo a Dio per mezzo di Cristo» . Secondo lo stesso documento, se «è compito dei pastori enunciare con chiarezza i principi (…) affinchè l’ordine temporale venga instaurato in Cristo» , questa instaurazione spetta in concreto ai laici, così che la regalità sociale di Gesù Cristo non è una forma di teocrazia, nè s’identifica con una presunta regalità sociale dei preti.

    Perchè l’ideale della regalità sociale non si riduca alle semplici celebrazioni, pure apprezzabili, della festa di Cristo Re, l’instaurazione cristiana dell’ordine temporale deve consistere nella realizzazione di una società che rispetti l’ordine morale del decalogo, il quale – in quanto corrisponde alla legge naturale – s’impone certo a tutti gli uomini dotati di retta ragione, ma per il cattolico è il modo concreto di rispondere all’appello del Signore della storia: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti».

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