la casa di Dio non ha pareti…


DOMENICA 18 dicembre 2011
Quarta di Avvento

Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perchè il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perchè io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perchè tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perchè vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà  a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà  per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà  reso stabile per sempre”».
(dal secondo libro di Samuele 7,1-5.8-12.14.16)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città  della Galilea, chiamata Nà zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perchè hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà  grande e verrà  chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà  il trono di Davide suo padre e regnerà  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà  fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà  questo, poichè non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà  su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà  con la sua ombra. Perciò colui che nascerà  sarà  santo e sarà  chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
(Dal vangelo di Luca 1,26-38)

    “o signore dell’universo ascolta questo
    figlio disperso
    che ha perso il filo
    e che non sa dov’e’
    e che non sa neanche
    piu’ parlare con te…”

Inizia con queste parole la canzone”Questa è la mia casa” di Lorenzo Cherubini, conosciuto con il nome d’arte di Jovanotti, scritta nel 1997 e contenuta nell’album “L’albero 1997”.
E’ un testo che mi è venuto in mente pensando ai due testi della liturgia della parola di questa domenica: il primo ci presenta il grande re Davide che vuole costruire una casa al Signore, e l’altro è il Vangelo che ancora una volta ci racconta di Dio che trova la sua primissima casa non in un tempio, ma nel ventre di Maria
Jovanotti nella canzone si sente figlio disperso che cerca Dio senza trovarlo…
Mi piace questa punto di partenza della canzone, che sembra rispecchiare la condizione dell’uomo sempre alla ricerca di un luogo dove incontrare Dio e sentirsi nella sua casa.

    La canzone prosegue:
    “…ho un Cristo
    che pende sopra il mio cuscino
    e un budda
    sereno sopra il comodino
    conosco a memoria il cantico
    delle creature
    grandissimo rispetto per le mille sure
    del corano
    c’ho pure un talismano che me l’ha
    regalato
    un mio fratello africano
    e io lo so che tu
    da qualche parte ti riveli
    che non sei solamente chiuso dietro
    ai cieli e nelle rappresentazioni
    umane di te”

Può far sorridere questa visione religiosa che mescola un po’ tutto, e forse può sembrare irrispettoso accostare questo testo ai testi domenicali della Scrittura. Ma secondo me è bene accogliere questa visione “mescolata” delle varie tradizioni religiose per riconoscere che da sempre l’uomo ha tentato di “ingabbiare” Dio in qualche oggetto o luogo sacro, pensando in questo modo di “possedere” Dio a proprio uso e consumo.
Davide, così come ci racconta la Scrittura, vorrebbe costruire un tempio per il Signore che si trova in una precaria tenda, come dai tempi dell’Esodo. Dietro questo desiderio di costruire un luogo sacro per Dio ci sta forse una inconscia volontà  di delimitarlo e controllarlo, arrivando a pensare che è l’uomo che fa qualcosa per Dio e non il contrario. Ma Dio, attraverso le parole del profeta Natan, ricorda a Davide che non è lui, piccolo uomo, a fare qualcosa per Dio, ma è da sempre che Dio fa qualcosa per lui. Non sarà  il re d’Israele a costruire una casa di pietra per Dio, ma è Dio che farà  una casa per Davide. E qui il termine “casa” non indica più un edificio delimitato da pareti e porte, ma è la discendenza, la “casata”…
Dio infatti non ha la propria casa in un luogo fisico, ma in una serie di relazioni umane, e le uniche pareti che possono contenere Dio sono il mondo intero, dove dentro ci stanno tutti gli uomini.
Ed ecco che ad un certo punto della storia biblica appare questa giovane donna della Galilea (località  un po’ lontana da Gerusalemme, luogo che conteneva il Tempio ufficiale della religione di Israele). In Maria Dio trova la sua casa, una casa fatta di umanità , di piccolezza, di paure umane e anche di tanta disponibilità .
La casa di Dio è Maria che con il suo “eccomi”, apre la porta affinchè Dio trovi dimora.
In Maria ripiena di Spirito Santo, possiamo vedere la Chiesa, cioè noi oggi.
Anche noi come Davide rischiamo di pensare che le nostre chiese di mattoni, piene di statue e tabernacoli, siano la vera e unica casa di Dio. Ma il profeta Natan ricorda anche a noi che è Dio che costruisce la nostra casa, fatta del suo amore, e abitata da fratelli e sorelle che non possiamo cacciare fuori.
Anche Maria, prima vera casa di Dio, ci insegna a non chiudere le porte a Cristo. Ogni volta infatti che diciamo “si” all’amore, alla pace, all’accoglienza, al perdono… in questo modo spalanchiamo, come ha fatto lei, le porte della nostra comunità  e della nostra vita, perchè Dio abiti in noi così che possiamo trovarlo e servirlo sempre e ovunque fisicamente siamo.

    “questa e’ la mia casa
    la casa dov’e’
    la casa dove posso portar pace
    questa e’ la mia casa
    la casa dove posso stare in pace
    con te
    in pace con te
    questa e’ la mia casa
    questa e’ la mia casa
    questa e’ la mia casa
    questa e’ la mia casa”
    (“Questa è la mia casa” di Jovanotti, da “L’albero 1997”)

Giovanni don

38 comments

  1. Ieri sera Mattia è arrivato di corsa in cucina mentre stavo preparando la cena dicendo: aveva in mano una bacheca, dimenticata in un angolo dello studio, con su ancora disegnata una vignetta datata 2007. Ci siamo scambiati un sorriso e uno sguardo d’intesa ricordando quando era stata disegnata e da chi….. Caro Don Jò, anche se seguo ogni settimana le tue riflessioni, quella bacheca ci ha portato a rivivere i bei momenti trascorsi insieme.
    Volevo farti arrivare il nostro grande affetto e augurare a te e a tutti i seguaci del sito una CASA di PACE dove vi abita DIO. Buon Natale!!!

  2. Applausi per la vignetta!
    Quando ci vogliono ci vogliono 😀
    (e quando non ci vogliono .. come l’altra domenica … lo faccio presente)

    Perchè addirittura applausi?
    Perchè qui si predono in giro le piccolezze umane al cospetto della Grandiosità dell’Annuncio di Dio che è il presepio.
    Ecco, questo è un ottimo modo per impiegare l’arte grafica del Don!
    Bravo!

    Qualche nota sul testo invece:
    Il Don si lascia andare ad una affermazione, diciamo mezza vera:
    “Dio infatti non ha la propria casa in un luogo fisico, ma in una serie di relazioni umane, e le uniche pareti che possono contenere Dio sono il mondo intero, dove dentro ci stanno tutti gli uomini.”

    Certo, le relazioni umane sono importanti, ma di fatto questa affermazione
    tradisce un po’ il suo stesso discorso che era contro il fatto che gli uomini vogliono metterlo dove vogliono loro: il Don lo vuol piazzare li.

    Qual’è l’aspetto errato dell’affermazione del Don?

    Lo dice il testo stesso:
    “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.”

    Ecco che l’immesità di Dio si fa piccolo piccolo: ora noi (avendo qualche conoscenza di biologia in più rispetto a 2000 anni fa) sappiamo che si è fatto la prima cellula frutto del concepimento!
    Poi crescerà , diverrà morula, embrione, ecc … ed attraverserà tutte le fasi della vita.

    Ecco dunque che Dio si fa uomo. L’infinito si fa finito.

    Ed ecco che Dio si spezza per noi e si fa pane …
    Impossibile, dirà qualcuno?

    E’ sempre il testo che risponde:
    “nulla è impossibile a Dio”.

    Francesco

  3. … ma come si fa ad accostare le statue al tabernacolo… come se fossero la stessa cosa, come se rappresentassero la stessa cosa, come se contenessero la stessa cosa!! Suvvia, scherza coi fanti ma lascia stare i santi!!
    … e poi, quel plurare, tabernacoli… booh!!

  4. Gv 4,19-24
    …i nostri padri adoravano Dio su questo monte, voi dite che è Gerusalemme, il luogo in cui bisogna adorare…

    “Credimi donna, è giunto il momento in cui nè su questo monte, nè in Gerusalemme adorerete il Padre…
    ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori, adoreranno il Padre in spirito e verità ; perchè il Padre cerca tali adoratori.
    Dio è spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità ”

    GRAZIE MARIA, eccelsa, amata da Dio, con timore e tremore, ma libera e consapevole, chiedi come metterti a disposizione dei disegni di Dio e ti lasci abitare dal Suo Spirito, trasformare dalla Sua Parola…

    Insegna a noi a rispondere allo Spirito ECCOMI e ad accogliere Gesù che viene ad abitare la nostra CASA, a trasformare la nostra sterilità , ad arricchire la nostra povertà .

    BUON NATALE, PACE E BENE A TUTTI !!!

  5. [……]Ed ecco che ad un certo punto della storia biblica appare questa giovane donna della Galilea… In Maria Dio trova la sua casa….
    Grazie don, perchè è un bel pensiero, e Basterebbero solo qst 2 righe per riflettere fino a Natale!
    Buona Domenica

  6. Grazie don, della vignetta e della riflessione, che condivido in pieno! Sarebbe proprio ora di ricordarsi che “Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo nè dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.”
    Questo ci aiuterebbe a preoccuparci meno delle mura di pietra delle chiese, e più della comunità e delle sue relazioni…
    Ne approfitto per augurare buon Natale a te e agli altri che frequentano il sito con questa preghiera di Kierkegaard

    Tu non venisti al mondo per esser servito e quindi neppure per essere ammirato o adorato in quel senso.
    Tu stesso eri la Via e la Vita, ed hai chiesto unicamente “imitatori .
    Allora scuotici se ci siamo addormentati in quest’illusione, salvaci da quest’errore di voler ammirarti o adorarti rapiti d’ammirazione invece di voler imitarti e assomigliarti.
    (S. KIERKEGAARD, Preghiere)

  7. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo nè dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.

  8. Il cristiano non accetta la rappresentazione ingenua che vorrebbe che Dio, l’Onnipresente, abitasse soltanto in questo posto determinanto che è in chiesa il tabernacolo. Chi va in chiesa e celebra il culto sacramentale fà questo, se intande rettamente, non già perchè il Dio spirituale avrebbe bisogno di mezzi materiali per venire in contatto con lo spirito dell’uomo. Egli piuttosto fà questo perchè sa che, in quanto uomo, può incontrarsi con Dio solo in maniera umana; in maniera umana stà però a significare: nella forma della comunione umana, della corporalità , della storicità . Ed egli fa questo perchè sa che, in quanto uomo, non può disporre da se stesso di come e quando Dio gli si deve mostrare, bensì sa di essere colui che riceve, che ha già ricevuto gratuitamente l’amore di Dio, perchè Dio così ha voluto.
    Nessun dubbio, la nostra pietà è stata spesso a tal proposito un pò suoperficiale e ha dato luogo a diversi equivoci.
    Se si volesse motivare l’andare in chiesa con la ragione che si vuole visitare Dio che ivi abita, ci troveremmo di fronte a una motivazione che non ha alcun significato e a ragione viene respinta dall’uomo moderno.

  9. Preghiera

    Dio eterno,

    Dio sempre nuovo,

    inafferrabile,

    Dio di alleanza,

    Dio di libertà ,

    dove adorarti? dove cercarti? dove attenderti?

    dove si annuncia la tua venuta?

    La tua Parola ci rassicuri,

    o Padre degli uomini,

    Dio della promessa,

    ora e sempre.

    Presenza imprevedibile,

    Dio di lunga pazienza,

    Signore dell’impossibile,

    noi non sappiamo ne l’ora ne il luogo

    della tua venuta.

    Ma, sicuri che il tuo amore ci è dato

    per scoprire, per svelare, per generare,

    non cessiamo di pregarti:

    il tuo Spirito ci guidi alle opere del Regno,

    all’incontro con il tuo Figlio Gesù Cristo,

    nostro fratello e nostro Signore, per sempre.

    (Nicole Berthet)

    BUON NATALE, viviamo con gioia questo avvenimento anche in tempi difficili, ci sono doni che solo Gesù ci può portare: pace e serenità e tanta voglia di credere in una rinascita.

  10. Dele, Daniele, Stelucky, … che dire:
    🙂
    BUON NATALE!
    Che il Signore ci illumini con la Sua venuta.

    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-una-luce-illumina-le-tenebre-3993.htm

    PS.
    Continuando il brano che citavate si legge: “Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perchè egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
    Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta».”

    Senza fede e senza l’aiuto del Magistero, rischiamo di fraintendere l’annuncio e d in definitiva di perderlo nella sua interezza.
    Questo avveniva allora ai greci ed avviene oggi al così detto “uomo moderno”.

  11. felici festività a tutti….
    nel mio post 9 ho dimenticato di indicare l’autore delle parole da me trascritte, le trovate nel saggio di Ratzinger Il fondamento sacramentale dell’esistenza cristiana.

  12. @Dele
    Se leggi un pò prima ed un pò dopo appare chiaro che Ratzingher si rivolge qui a Dio Prima Persona della Santissima Trinità .
    Così come leggendo un pò prima ed un pò dopo appare chiaro che l’incontro con Dio sola “alla maniera umana” è l’incontro con Cristo Eucaristia: comunione, coporalità e fisicità sono appunto L’EUCARISTIA , Cristo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità .

  13. Dele hai fatto bene ha ricordare la fonte del tuo scritto.
    Altrimenti rischi di essere confuso nella massa di quelli che NON CREDONO che vi sia la presenza del Signore nel Santissimo Sacramento, e per dimostrarlo si arrampicano sugli specchi riportando citazioni fuori contesto per far dire ai Vangeli o al Papa quello che non dicono.

    Ma tu Dele non vuoi che si commetta un così grande errore nei tuoi confronti, giusto?
    Infatti, ti accorgi del pericolo e riporti che le parole le ha dette Ratzinger.

    Ricordiamo allora altre parole del Papa che ha recentemente detto:

    “«migliaia di persone, in maggioranza giovani, hanno risposto con un intenso silenzio alla presenza del Signore nel Santissimo Sacramento, adorandolo. La stessa cosa è avvenuta, in misura più ridotta, a Zagabria e, di nuovo, a Madrid dopo il temporale che minacciava di guastare l’insieme dell’incontro notturno, a causa del mancato funzionamento dei microfoni». Questo non è poco significativo. «Dio è onnipresente, sì. Ma la presenza corporea del Cristo risorto è ancora qualcosa d’altro, è qualcosa di nuovo». «L’adorazione è anzitutto un atto di fede – l’atto di fede come tale. Dio non è una qualsiasi possibile o impossibile ipotesi sull’origine dell’universo. Egli è lì. E se Egli è presente, io mi inchino davanti a Lui. Allora, ragione, volontà e cuore si aprono verso di Lui, a partire da Lui. In Cristo risorto è presente il Dio fattosi uomo, che ha sofferto per noi perchè ci ama. Entriamo in questa certezza dell’amore corporeo di Dio per noi, e lo facciamo amando con Lui. Questo è adorazione, e questo dà poi un’impronta alla mia vita».”

    da: http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-il-nocciolo-della-crisi-la-crisi-della-fede-3995.htm

  14. Io penso che nel saggio da me riportato il teologo Ratzinger abbia cercato di spiegare cosa si deve intendere quando si dice che Dio è presente nel sacramento.
    «Dio è onnipresente, sì. Ma la presenza corporea del Cristo risorto è ancora qualcosa d’altro, è qualcosa di nuovo». E’ questo “qualcosa di nuovo da capire,e che può essere facilmente frainteso.
    Quindi, non è il pensare a Dio localmente inteso, ma è qualcosa di più ampio che trascende la semplice presenza fisica. Continuo con le parole di Ratzinger “l’adorazione eucaristica o la visita silenziosa non può ridursi solo ad un colloquio con Dio pensato come presente in maniera locale e circoscritta….(l’adorazione eucaristica) ha come suo oggetto il mistero storico di Gesù, la storia di Dio con l’uomo che si fa incontro a noi nel sacramento. Ed essa si riferisce anche al mistero della chiesa: riferendosi alla storia di Dio con l’uomo, si riferisce anche a tutto il corpo di Cristo, alla COMUNIONE DEI CREDENTI, NELLA QUALE E ATTRAVERSO LA QUALE DIO VIENE A NOI. L’adorazione è quindi inserimento del nostro rapporto con Dio nel mistero della CHIESA COME LUOGO CONCRETO NEL QUALE DIO CI SI FA INCONTRO…L’INSERIMENTO DI NOI STESSI NELLA STORIA DI DIO CON L’UOMO, NELLA QUALE SOLTANTO IO IN QUANTO UOMO HO LA MIA ESISTENZA UMANA AUTENTICA E LA QUALE SOLTANTO MI APRE LO SPAZIO VERO PER L’INCONTRO CON IL DIO DELL’ETERNO AMORE.
    Mi sembra che il discorso si sposti molto sull’esistenziale, il sacramento non può essere compreso se ci si ferma al momento rituale, ma il sacramento va vissuto e sperimentato nella vita quotidiana, nel rituale il sacramento viene “celebrato . E mi permetto di scrivere, “solamente” celebrato.
    Il culto della chiesa, i sacramenti, si vivono nella sequela di Gesù, nella piena fiducia in lui, la fede; ciò rende possibile al Risorto di essere presente e riconoscibile oggi in mezzo a noi.
    “Entriamo in questa certezza dell’amore corporeo di Dio per noi, e lo facciamo AMANDO CON LUI”

  15. Scusa Francesco,
    continui con la solita storia, ma nessuno mi ha ancora spiegato come mai nessuno dei 4 testi che narrano dell’ultima cena dica che il pane è corpo di Cristo (a parte Dario: secondo lui i 4 autori hanno tutti commesso lo stesso errore ortografico, che sbadati…).
    Poi guarda alla lezione del Natale: Gesù nasce fuori da ogni ambiente sacro, chiama a se pastori (gentaglia) e maghi (gentaglia) e non ha bisogno di tramiti (persone consacrate) per comunicarsi alla gente.
    Nell’eucarestia come la intendi tu (e molti altri purtroppo) invece c’è bisogno per forza di un tramite (persona consacrata), invece Dio sa far sorgere figli di Abramo dalle pietre e non ha bisogno di “consacrazioni umane”, tanto più se condizionate alla previa osservanza di regole.

    Sai a cosa servono le “consacrazioni umane”? A mantenere un potere e un’esclusiva sulla gente comune! Questa pratica ha anche un altro nome: tradire il messaggio di Gesù…

    Buon Natale anche a te!

  16. «Mysterium fidei! – Mistero della fede!». Quando il sacerdote pronuncia o canta queste parole, i presenti acclamano: «Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta».

    In queste o simili parole la Chiesa, mentre addita il Cristo nel mistero della sua Passione, rivela anche il suo proprio mistero: Ecclesia de Eucharistia. Se con il dono dello Spirito Santo a Pentecoste la Chiesa viene alla luce e si incammina per le strade del mondo, un momento decisivo della sua formazione è certamente l’istituzione dell’Eucaristia nel Cenacolo. Il suo fondamento e la sua scaturigine è l’intero Triduum paschale, ma questo è come raccolto, anticipato, e «concentrato» per sempre nel dono eucaristico. In questo dono Gesù Cristo consegnava alla Chiesa l’attualizzazione perenne del mistero pasquale. Con esso istituiva una misteriosa «contemporaneità » tra quel Triduum e lo scorrere di tutti i secoli.

    Questo pensiero ci porta a sentimenti di grande e grato stupore. C’è, nell’evento pasquale e nell’Eucaristia che lo attualizza nei secoli, una «capienza» davvero enorme, nella quale l’intera storia è contenuta, come destinataria della grazia della redenzione. Questo stupore deve invadere sempre la Chiesa raccolta nella Celebrazione eucaristica. Ma in modo speciale deve accompagnare il ministro dell’Eucaristia. Infatti è lui, grazie alla facoltà datagli nel sacramento dell’Ordinazione sacerdotale, a compiere la consacrazione. È lui a pronunciare, con la potestà che gli viene dal Cristo del Cenacolo: «Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi… Questo è il calice del mio sangue, versato per voi…». Il sacerdote pronuncia queste parole o piuttosto mette la sua bocca e la sua voce a disposizione di Colui che le pronunciò nel Cenacolo, e volle che venissero ripetute di generazione in generazione da tutti coloro che nella Chiesa partecipano ministerialmente al suo sacerdozio.

    AVER COMPAGNO ALLA GIOIA AUMENTA LA PENA!
    Dario

  17. … leggendo qua e là :
    “La carità è una presenza. E’ necessario non soltanto donare, ma donarsi.”
    Raoul Follereau.
    (Fonte: Libreria del Santo, Spiritualità del giorno)

  18. @Daniele
    Mah, ascolta! Faciamo così. Vediamo se arriviamo!
    Facciamo che mettiamo in dubbio il significato della parola Corpo (o meglio di quella parola del testo originale che da qualcuno è stata tradotta “corpo”) e anche della parola “è”.
    Facciamo che mettiamo in dubbio che il frumento, macinato a farina e impastato con acqua, senza lievito, diventi corpo.
    Ora che abbiamo messo in dubbio questo facciamo che prendiamo un pezzetto di quella cosa che si trova in un calice a Lanciano e facciamogli un esame istologico. Sarebbe una proposta che il Centro Vannucci potrebbe fare!
    Ci stai?
    La fisica, la chimica e la biologia hanno già stabilito essere tessuto cardiaco umano sanguinante di sangue AB Rh+.
    Come ci sarà capitato? Come si mantiene vivo dopo tanti secoli (lo dimostra la ionoforesi)? QUELLO E’ CORPO!!! Che che dicano i Vangeli, e/o, che che dicano le traduzioni dei Vangeli.
    Nessuno ti ha mai spiegato dove è scritto nei Vangeli che il pane è Corpo?
    E tu vorresti ridurre i Vangeli ad un trattato di istologia?
    La realtà dell’Eucaristia è una realtà che “sfugge” al tempo.
    Se non entri nell’eternità , sei fuori!
    La trasformazione da pane a Corpo avviene nel “tempo”: tu vedi una cosa che è diversa dalla sua realtà , perchè essa è reale nei due momenti (tempo ed eterno) che coincidono nell’unico momento storico ed eterno dell’Ultima Cena.
    Non credere nella Verità dell’Eucaristia E’ non credere nella divinità di Cristo, perchè è non credere nell’Eternità di Cristo.
    Chi non crede nella Divinità di Cristo dovrebbe almeno dirlo e abbracciare una delle religioni che non professa Cristo Dio.
    Apertamente, coerentemente, correttamente, semplicemente, chiaramente, umanamente, civilmente, … religiosamente!

  19. @Daniele
    Nell’eucarestia come la intendi tu (e molti altri purtroppo)

    Purtroppo per chi?
    Per la massoneria che vorrebbe svuotare di senso e significato la messa.
    Ma sappiamo già che perderanno!
    Gesù c’e l’ha promesso.

    🙂

    Buon Anno a tutti!

  20. @Daniele
    figurati!
    Io ti scuso e ti persono. Ma non ti posso assolvere dai tui peccati.
    Ora va e non peccare più!
    🙂

    Altrimenti. Se proprio insisti …
    Dimostrami che il tuo Magdi (o come si chiama) ha detto che nell’Eucarestia non c’è la reale presenza del corpo di Cristo!
    Ma deve essere una prova vera … non è che hai capito male tu?

    Poi mandiamo una bella mail al Vescovo ed alla commissione Ecclesia Dei e vediamo chi è che sbaglia a tradurre.
    Ci stai?

    Se sei davvero così convinto è giusto che si faccia chiarezza.
    Non trovi?

  21. Francesco,
    il Buon Dio ha dato anche a te buoni strumenti!
    Puoi usarli facilmente, guarda qui:
    http://www.laparola.net/greco/
    cerca Marco 14:22, scorri le parole in greco, cliccandoci sopra puoi vederne il significato, ecc… Non serve conoscere il greco! Se hai dubbi puoi chiedere tu a qualsiasi esperto!
    Puoi vedere tra l’altro che “pane” è maschile, “questo” è neutro. Non serve alcun vescovo e alcuna commissione per capire che “questo è il mio corpo” non può riferirsi al pane da solo.
    Poi che la presenza di Cristo sia reale nell’Eucarestia sono d’accordissimo! Ma non nel solo pane! Su questo il Nuovo Testamento è chiaro e lapidario!
    Cristo è presente nel dono che ognuno può fare di sè! Questo è vero pane eucaristico, il dono di sè! Il pane materiale ne è segno!
    D’altra parte Gesù ha assicurato che è presente tra noi anche senza pane, quando siamo uniti nel suo nome come costruttori di pace (Mt 18, 15-20)!
    Ci ha anche assicurati che è con noi tutti i giorni (Mt 28,20)! Che bisogno hai di un pane particolare? E’ già con te! Se non lo credi, è alla tua fede che manca qualcosa, non alla mia!!

  22. @Daniele
    “Poi guarda alla lezione del Natale: Gesù nasce fuori da ogni ambiente sacro, chiama a se pastori (gentaglia) e maghi (gentaglia) e non ha bisogno di tramiti (persone consacrate) per comunicarsi alla gente.”
    Daniele! Vorrei sapere almeno uno dei Vangeli dove è scritto chiaramente: Pastori=gentaglia e maghi=gentaglia!
    Poi dovresti dirmi come si traduce “gentaglia” in ebraico, in greco, in aramaico, in latino! E poi ancora dovresti dirmi cosa era “l’essere gentaglia” ai tempi di Gesù nei luoghi di Gesù! E in che cosa differiva il “gentagliame” di allora con il “gentagliame” di oggi.
    Dopo tutto ciò potrei iniziare a seguirti nel discorso.
    Come fai tu mi sembra invece che tu te la canti e tu te la suoni!

  23. @Daniele
    IN FONDO ALLA PAGINA CHE CONSIGLI SI LEGGE:
    Informazioni
    Istruzioni e spiegazioni

    Il testo greco è stato reso disponibile da James Tauber con la licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike, e si base su quello del Center for Computer Analysis of Texts (CCAT) all’Università di Pennsylvania. Il testo è quello di Nestle-Aland e l’UBS, ed è disponibile solo per un uso non commerciale, personale o educazionale. Però, io ho aggiunto la punteggiatura al testo, e so che contiene ancora molti errori – scrivimi se ne trovi uno.
    Il testo di Westcott e Hort (1881) è l’unione del testo del Christian Classics Ethereal Library (con correzioni), il testo di Perseus con correzioni da Charles Hill, il testo di Ted Hildebrandt corretto e migliorato da Harmai Gábor, e l’informazionale grammaticale di Maurice A. Robinson. Gábor ha questo testo come libro elettronico.
    Il testo di Tischendorf (8a edizione; 1869-1872) è di Ulrik Petersen.
    Il testo bizantino è di Maurice A. Robinson (edizione 2005).

    CHI SONO QUESTI CHE SCRIVONO?
    CHI E’ QUELLO CHE AGGIUNGE LA PUNTEGGIATURA?
    CHI E’ QUELLO CHE TROVA ERRORI?
    CHI E’ QUELLO CHE CORREGGE GLI ERRORI?
    CHI E’ QUELLO CHE COOREGGE IL TESTO E QUELLO CHE LO MIGLIORA?

    Grazie!

  24. @Daniele
    …e vorrei aggiungere.
    La tua traduzione ti farebbe dire cosa non è l’eucaristia:” che “questo è il mio corpo non può riferirsi al pane da solo.”
    Ma come fai a dire cos’è? Con quale autorità , con quali studi? E infatti dici:
    “Poi che la presenza di Cristo sia reale nell’Eucarestia sono d’accordissimo! Ma non nel solo pane!” NON nel solo pane???!!!??? QUINDI ANCHE nel pane!!!
    TI RENDI CONTO DELL’ENORMITA’??? STAI PARLANDO DI DIO!!! INSOMMA C’E’ O NO!!!
    NON ERI TU CHE DICEVI DI ASSAPORARE SOLO PANE E NON CARNE e da questo deducevi che il PANE non è CORPO?
    MA INSOMMA??? Credi in un Dio di secondo piano? Se Dio è presente quando siamo uniti nel Suo Nome, ce n’è di MENO (!!!) nell’EUCARISTIA?
    MA CHE DICI???
    E poi, rispondimi? E abbi coraggio! Cosa dici di LANCIANO???
    Coraggio, rispondimi!!!

  25. Dario,
    Gesù stesso ha assicurato che è presente anche senza il pane (“Dove 2 o 3 sono uniti…”, oppure “Sono con voi tutti i giorni…”). Quindi non può essere il pane che fa la differenza. Gli stessi Vangeli sostengono questo!
    Se tu non lo sai e a me non vuoi credere, puoi cercati le informazioni da solo. L’ignoranza non è un’argomentazione valida per rifiutare le tesi altrui… E tu rifiuti tutte le mie tesi dicendo semplicemente “non ti credo”. Oppure insinuando dubbi su cui rifiuti di informarti da solo. Questa non è serietà .
    Non ti fidi del sito laparola.net? E allora procurati l’edizione Nestle-Aland e tutte le altre, e quando avrai trovato che mi sbagliavo comunicamelo.
    Usa il tuo tempo per informarti, a che serve continuare a sbrodolare domande inutili?

    Vuoi sapere cosa penso di Lanciano: è un miracolo? Non lo so e neanche mi interessano quei tipi di miracoli. Trovi un solo “miracolo” di Gesù simile per scopo o significato? Tutti i SEGNI compiuti da Gesù sono nell’ottica di liberazione/vivificazione/guarigione di uomini, mai di ostentazione di presunta divinità .

    Non solo, pensa alla figura di Gesù nella sua totalità , alla sua intera vita, agli interessi che ha mostrato di avere nella sua vita terrena. Dopo aver fatto questa sintesi, dimmi cosa rimane del tuo filosofeggiare… La sub-stanzia è un concetto Aristotelico, estraneo a Gesù e al suo messaggio (tanto per dirne una).

    Infine la conversione: nella lingua greca per “convertire” si usano 2 verbi:
    -uno ha il significato religioso di “ritorno a Dio”, quindi al tempio, alle preghiere e gli evangelisti evitano accuratamente questo verbo;
    -l’altro, adoperato dagli evangelisti, è “metanoia” che significa un cambiamento di mentalità che poi si riflette sul comportamento. Non ha connotazione religiosa. (questo è UNO dei possibili riferimenti http://bible.org/seriespage/new-testament-repentance-lexical-considerations)
    Quale di queste due è la tua conversione? Nei Vangeli si parla di “frutti degni della conversione”. Le maledizioni sono forse frutti di conversione intesa come “metanoia”? “Dai loro frutti li riconoscerete”.

    Spero vorrai evitare commenti frettolosi a questo post.

  26. @Daniele
    “Vuoi sapere cosa penso di Lanciano: è un miracolo? NON LO SO e neanche mi interessano quei tipi di miracoli. Trovi un solo “miracolo di Gesù simile per scopo o significato? Tutti i SEGNI compiuti da Gesù sono nell’ottica di liberazione/vivificazione/guarigione di uomini, mai di OSTENTAZIONE DI PRESUNTA DIVINITA’.”
    … Daniele, Daniele! Perchè mi perseguiti?

  27. “… mai di ostentazione di presunta divinità .”

    Un paio di esempi mi sovvengono, … camminare sulle acque, trasfigurazione al monte tabor, acqua in vino, pane in carne … a no quello è successo dopo.
    🙂
    Doveva servire a far capire qualcosa a qualcuno, a liberarlo dai dubbi, a portarlo a credere!
    … ma il relativismo, purtroppo, genera questo modo di ragionare:
    che per confermare le proprie teorie si neghi la realtà e quindi la ragione (che pure si crede di seguire).

    Ma la cosa che più mi indigna è quella parola rivelatrice del suo pensiero:
    PRESUNTA?????

    Non ho parole … forse a furia di negare la realtà , la nega anche a se stesso ed in fondo è questo quello che pensa… ma lo nega a se stesso.
    Ma non si possono negare i frutti:

    “Dai loro frutti li riconoscerete .

  28. Se qualcuno ha dei dubbi sull’eucarestia, sul cosa serve, se è importante o se è accessorio, se è solo una delle tante regole (sottintendendo quindi, da non seguire, per chi la pensa così) o fesserie del genere che la massoneria mette in giro in modo subdolo.

    Ecco penso che questo brano parli chiaro:

    “In verità , in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perchè la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
    Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno .

    (Giovanni 6, 51-58)

  29. Attenzione, il brano di Giovanni riportato da Francesco parla tutt’altro che chiaro, è anzi assolutamente necessario riflettere molto su queste pericopi e capire cosa l’evangelista vuole trasmettere, con un linguaggio molto difficile oggi per noi.
    Perciò consiglio di riflettere prima di arrivare a conclusioni, utilizzando materiale del magistero, di teologi, di esegeti…e non fermarsi alle prime cose che si sentono dire.
    Vorrei anche portare l’attenzione su un criterio sbagliato, a mio avviso, di concepire tutto il discorso eucaristico e sacramentale, il criterio funzionale.
    Cominciare il discorso con “a cosa serve” è pericoloso, come è pericoloso e aberrante parlare dei simboli della relazione umana con analogo criterio. Sarebbe per esempio pericoloso e aberrante se una madre amasse e baciasse suo figlio per essere a sua volta amata e baciata. Quando parliamo di sacramenti parliamo essenzialmente di amore gratuito, e dal momento in cui l’amore viene utilizzato in vista di qualcosa subisce una manipolazione e una degenerazione, fino a trasformarsi in grossolano egoismo, fino a fare diventare Dio un oggetto a nostra disposizione, a nostra disposizione nei sacramenti.
    Quindi attenzione,e buona ricerca….

  30. “Perciò consiglio di riflettere prima di arrivare a conclusioni, utilizzando materiale del magistero, di teologi, di esegeti…e non fermarsi alle prime cose che si sentono dire.”
    Consiglio vivamente “Ecclesia de Eucaristia” del Beato Giovanni Paolo II e “Sacramentum Caritatis” di Benedetto XVI.
    Così il proprio personale parere si confronta nell’individuare i criteri per concepire.

  31. “Sarebbe per esempio pericoloso e aberrante se una madre amasse e baciasse suo figlio per essere a sua volta amata e baciata.”
    E dov’è l’abberrazione? Nell’Amore scambio, nell’amore relazione?

  32. “Vorrei anche portare l’attenzione su un criterio sbagliato, A MIO AVVISO, di concepire tutto il discorso eucaristico e sacramentale, il criterio funzionale.”

    Attenzione! Il post di Dele invece è chirissimo: è un suo parere!
    Leggete “Dio Vicino” e scoprirete che Dio è proprio a nostra disposizione! Basta non averne paura. Chi lo allontana, lo teme!

Leave a Reply