Beati oppure nei guai?

domenica 11 febbraio 2005
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In quel tempo Gesù diceva:

«Beati voi poveri, perchè vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame, perchè sarete saziati.
Beati voi che ora piangete, perchè riderete…

Ma guai a voi, ricchi, perchè avete gia la vostra consolazione.
Guai a voi che ora siete sazi, perchè avrete fame.
Guai a voi che ora ridete, perchè sarete afflitti e piangerete…
(Vangelo di Luca 6,17.20-26)

Spiegami Gesù che cosa vuoi dire con queste parole “beati voi poveri, beati voi affamati e beati voi che piangete”, perchè non mi sono chiare e mi lasciano sconcertato

    Come posso dire “beati voi poveri” guardando a chi, ai margini del mondo, muore impoverito dal vorace stile di vita occidentale del quale anche io sono complice?
    Come posso dire “beati voi che ora avete fame” pensando che mio fratello proprio adesso, in questo momento, muore realmente di fame nel Terzo Mondo e io mi sono dimenticato che esiste ed è come me?
    Come posso dire “beati voi che ora piangete” pensando a chi è sepolto nel suo dolore anche vicino a me, e io alzo il volume della Tv o del mio Ipod per non sentirlo e per non lasciarmi coinvolgere?

Ma forse mi è più chiaro quando Gesù tu dici con forza “guai a voi ricchi!!”
Sento che parli proprio a me e vuoi far suonare la sveglia al mio sonno spirituale.
Forse ho capito che se cerco la mia felicità  nelle cose che consumo, allora si che mi metto nei guai, perchè sbaglio strada, e la felicità , quella vera, non la raggiungo per niente.
Se non mi accorgo infatti dei miei fratelli che sono poveri, affamati e tristi perchè sono assorbito dalle cose che mi usano, allora divento povero dentro e infelice…
Devo farmi povero concretamente, devo smettere di saziarmi di ogni bene materiale e di vivere di falsa allegria. Devo smettere di metter al centro solo le mie piccole povertà  e le mie piccole lamentele. Sono ricco di beni, ma rischio di impoverirmi di fratelli..

    Gesù, se davvero sei mio amico, non smettere di far suonare questa sveglia “guai a voi ricchi” nella mia mente, nel mio cuore e ogni volta che mi affanno alla ricerca di beni materiali…
    Solo così diventerò ricco di fratelli e ricco di Dio…
    Questa ricchezza è beatitudine vera…

Giovannidon

10 comments

  1. Vorrei provare a commentare scrivendo storie di persone vere, degli incontri che faccio. Il mio studente di stasera. Ha 26 anni. Ha insegnato ai bambini per sei anni in Marocco, prima nel Sahara al confine con l’Algeria poi in un paesino di campagna. Senza elettricità , acqua piovana ricavata da una cisterna, solo una radio a batterie per sapere le notizie, mosche mosche mosche per via degli allevamenti dei genitori, mucche e capre. 25 bambini in classe, di tutte le età . Bambini poverissimi malvestiti e laceri con un libro ogni due a disposizione, che se devono procurarsi qualcosa devono aspettare una settimana perchè non c’è negozio nel villaggio e il pulman passa una volta a settimana anche per il cibo e per tutto quello che serve. Lui pagava 50 euro al mese per la casa e ne prendeva 300. Non c’era modo di trasferirsi più vicino a casa sua , sarebbe rimasto lì a lavorare in quelle condizioni a 700 km da casa. E’ scappato. Non se l’è sentita di continuare quella vita. Io non me la sento di dirgli “Dovevi stare là per il bene della tua gente” Possiamo pretendere che siano gli altri a condividere la vita dei poveri?

  2. Non abbiamo speranze. In questo mondo fatto di false felicità , dove basta una pubblicità di un nuovo prodotto a farti sentire povero, non riusciremo mai a trovare la ‘nostra’ felicità , quella mia e quella del mio prossimo, che sia il vicino di casa, il collega, o l’indigeno che vive nella giungla.
    Oppure c’è una speranza?
    La storia ci insegna che il troppo stroppia…
    Siamo forse destinati alla desolazione per riconoscere che basta poco per essere felici ? Io mio malgrado spero di si. Abbattuto un muro, ne cresce subito un altro… ma allora per chi e per che cosa viviamo ? Adulando e idolatrando quelli che hanno più di noi, qual’è il nostro Dio ? Il denaro ? Il benessere ? Quanto sei felice se lasci il posto a sedere ad una persona più anziana di te ? Quanto sei felice quando una persona ti sorride salutandoti ? Dov’è allora Dio ?
    Dio è nella semplicità , nell’umiltà dei tuoi gesti, nella dignità del tuo essere dalla parte del prossimo, e nel sapere che quelle piccole cose, nei piccoli gesti che quotidianamente compi, c’è un po’ di Dio in te.

  3. Carissimi
    Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio, questa frase mi ha sempre tanto colpito…vorrei avere un cuore puro per vedere Dio nel mio fratello per essere sorridente e colma d’amore per il mondo. Se questa frase risuonasse nei cuori di ognuno di noi il sole splenderebbe sempre. Il punto è che si pensa: “che posso fare io?” Poco, da solo, ma tantissimo insieme agli altri. E lì che dovremmo arrivare, a dare, anche poco, per riempire il mare vuoto di acqua con le nostre piccole gocce…

    Flor

  4. Quello che più mi ha “impressionato” nel brano di Luca è che Gesù alza gli occhi, Gesù solleva gli occhi verso gli apostoli, li guarda dal basso in alto, Lui, il Re, guarda i servi dal basso in alto. E’ un insegnamento grandissimo e una vera professione di umiltà che Gesù manifesta alla Sua Chiesa, a tutti i Suoi figli. Gesù parla da basso e guarda noi che siamo in alto, ma in realtà sprofondiamo sempre più nel nostro amor proprio ed egoismo I poveri siamo noi che abbiamo tutto e non abbiamo niente finchè l’Amore non ci aiuterà a condividere con il nostro fratello. Non necessariamente il più lontano, ma quello che abita accanto a noi, e non lo guardiamo mai. E poi siamo talmente ipocriti che con un’adozione a distanza tacitiamo la nostra coscienza. Poveretti. Non il denaro, ma l’Amore. Solo così avremo tutto e saremo realmente beati.

  5. la lettura della tua riflessione mi ha fatto molto bene (come sempre)
    e ho voluto condividerla con la mia famiglia, sai molto spesso e sempre di più mancano questi spunti di riflessione anche se li cerco per il tanto bisogno che ho..
    Io approvo veramente e riallacciandomi all’ultimo commento (Luke Frost) aggiungo che davvero L’Amore solo resta nella vita, anche il più piccolo gesto se fatto con Amore è grande ( una canzone stupenda di Gen Verde me lo ricorda)
    Ogni sera.. quando ti ritrovi in casa dopo le “corse” della giornata, proviamo a riflettere un attimo: cosa resta di questo giorno e di quello che è stato? Saremo “beati” solo se l’amore sarà stato la nostra guida e se avremo operato in onestà e umiltà con il Signore nel cuore! Un abbraccio e un GRAZIE di cuore!

  6. Una bellissima riflessione. Proprio quando ti senti “ricco”, appagato, soddisfatto, arrivato, sei più “povero” perchè potresti pensare di poter fare a meno di Lui, potersti smettere di cercarlo e perderesti tutto, anche te stesso.
    Grazie Jhon

  7. Commovente in tutta la sua totalita’ il messaggio avveniristico che Dio fa pervenire agli uomini. Beati infatti sono coloro che andranno oltre la pochezza della carne,che ameranno l’Altissimo di vero cuore ma soprattutto si abbandoneranno alla fede che il Cristiano e’ chiamato a credere profondamente nella risurrezione. Ecco questo e’ cio’ che piu’ mi colpisce,la forza straordinaria di questo messaggio al cospetto del quale ognuno di noi puo’ salvarsi,aderendo completamente e solo di vero cuore,alla volonta’ di Dio che ci vuole strappare dall aridita’ del peccato e sceglie di rilanciare la nostra vita nonostante le nostre poverta’ credendo in noi suoi amati figli.

  8. E’ vero lasciarsi prendere troppo dalle cose del mondo: lavoro, famiglia, figli, divertimenti, malattia e chi più ne ha più ne metta, ci porta inevitabilmente a non avere tempo materiale da dedicare alla cura della nostra anima. A volte se lo facciamo, lasciamo ritagli di tempo che ci portano ad acquisire una spiritualità spicciola e frettolosa. Sono dell’idea,perchè a volte ne faccio esperienza, che se vogliamo entrare in sintonia con Gesù, dobbiamo spegnere le luci del mondo nel nostro cuore, stornare i nostri pensieri, annientare i rumori molesti che ci distraggono cercare di stare nel deserto e concentrarci sull’ascolto di Gesù per incontrarci, in questo clima di pace interiore,in un colloquio intimo con Lui in cui nessuno può nè deve entrare per captare ciò che ha da dirci, per capire cosa vuole da noi e come Maria dirGli: ” Sia fatta la tua volontà nella mia vita . Solo così saremo plasmati da lui che ci inonderà di grazie e ci aprirà la strada per essere veramente beati. E quale tempo è migliore della Quaresima per iniziare questo esercizio? Io personalmente cercherò di togliere quello che è superfluo nella mia vita e che mi toglie tempo alla preghiera pertanto cercherò di non stare molte ore al computer, non chatterò su face book, lascerò meno spazio ai divertimenti durante tutta la Quaresima. Anche se tutto ciò mi costerà fatica voglio farlo. Voglio mettermi in suo ascolto , riflettere su ciò che mi chiederà , lascerò che scavi dentro di me per andare più in profondità nella mia spiritualità e per mettere più in pratica concretamente gli insegnamenti del vangelo. Non voglio con questo diventare santa, nè beata, voglio semplicemente collaborare con Lui ,dargli una mano a seminare in me qualche cosa di buono se Lui vorrà . Non posso essere passiva e ricevere solo, voglio cercare , con il suo aiuto, di lavorare insieme per progredire spiritualmente. Con questo proposito saluto Don Giovanni e tutte le persone di questo blog e vi auguro una buona preparazione spirituale per poter risorgere con Gesù

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