un sano shock evangelico…

domenica 18 novembre 2007

nemmeno-un-capello-colored.jpgclicca per ingrandire

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà  pietra su pietra che non venga distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà  questo e quale sarà  il segno che ciò sta per compiersi?».
Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà  subito la fine». Poi disse loro: «Si solleverà  popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.
Questo vi darà  occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, nè controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà . Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».
(dal Vangelo di Luca 21,5-19)

Come è quella storia della religione oppio dei popoli…?
Non entro nel pensiero marxista perchè non mi compete, ma a me (come a tanti, credo) è rimasta nella mente questa espressione di Marx quando si affronta la sua filosofia riguardo la religione.
Mi viene in mente questa espressione meditando le parole di Gesù in questo passo del Vangelo. Se l’oppio serve ad addormentare e distrarre dal dolore presente, le parole di Gesù sembrano avere lo scopo opposto, sono un vero shock per l’anima. Gesù vuole che i suoi discepoli non si addormentino contemplando le belle pietre del tempio che alto e maestoso sulla città  di Davide sembra indistruttibile e sicuro. Gesù non vuole discepoli distratti e addormentati, ma li vuole attenti a quello che la storia presenta attorno a loro. Queste parole di Gesù sono raccolte e tramandate dall’evangelista Luca che scrivendo il suo Vangelo circa 40 anni dopo che Gesù aveva fatto la sua profezia, sa bene che il tempio e la città  di Gerusalemme sono state distrutte dalle truppe dell’imperatore romano. La prima comunità  cristiana si trova immersa in un mondo che le è sempre più ostile. Le persecuzioni dall’esterno aumentano, ma anche all’interno della comunità  le cose non sono facili tra divisioni e incomprensioni sempre in agguato. E poi anche i primi cristiani come quelli di ogni tempo (noi compresi) fanno esperienza della difficoltà  del vivere e della fatica di comprendere e mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù.
Gesù parla ai cristiani di oggi che come i primi rischiano spesso di cercare facili sicurezze e si chiudono un piccoli recinti sicuri per non affrontare le sfide della storia.
Gesù con le sue parole sconvolgenti ci “obbliga” (se lo vogliamo ascoltare anche ora che parla in modo duro ma vero) ad aprire gli occhi e vedere le miserie del mondo e la sofferenza di tanti. E ci invita a guardare anche dentro le nostre personali battaglie e miserie.
E’ fondamentale per un credente non fuggire dalla storia, ma starci dentro e accettarne le difficoltà  e le contraddizioni. Esser cristiani non significa affatto non avere problemi e vivere sicuri in una torre alta e in pace. Esser cristiani non è vivere in un tempio dalle belle e sicure pietre… anche perchè queste pietre verranno distrutte. Non sono nemmeno quelle così sicure!
Anche io vivo la vita di tutti nel mondo, anche io sono esposto alle battaglie della vita. Anche io sperimento che sono fragile alle tentazioni e che spesso quello che ritenevo infallibile alla fine casca.
Oggi più che mai abbiamo questa percezione della società  e del mondo. Le Twin Towers di New York costruite per durare secoli sono crollate in 30 secondi, come pure i Buddha millenari di pietra dell’Afganistan che con due cariche di tritolo dei Talebani sono scomparsi. Ognuno potrebbe fare un lungo elenco di esperienze personali di precarietà  di vita e di fallimenti.
Verrebbe davvero da drogarsi con l’oppio per non entrare in angoscia e superare il dolore, e forse già  in tanti modi diversi lo facciamo. Ognuno ha i suoi modi per distrarsi e non pensare. E forse una certa visione della religione come fuga dal mondo e come facile consolazione è stata ed è ancora un “oppio” per fuggire. Ma le parole di Gesù invece sono indirizzate a scuoterci e nello stesso tempo a ridarci coraggio. Gesù non vuole certo spaventarci inutilmente. Vuole che ritorniamo alla fede in modo puro e vero.

    Fede è fidarsi del Dio della storia umana che è anche il Dio della mia storia personale.
    A salvare il mondo non saranno nè gli scudi stellari e nemmeno tutti i più sofisticati sistemi di sicurezza. A salvare la mia vita non saranno i soldi o i successi che saprò accumulare.
    La mia salvezza viene da Dio che mi conosce fino in fondo. Il mio atteggiamento deve esser quello dell’impegno coraggioso nel dare testimonianza. Ciò significa avere il coraggio di affrontare la vita anche se non sono perfetto e “angelico”. Significa impegnarmi perchè coloro che ho attorno non cadano nella paura e nella rassegnazione, ma riprendano forza. E in questo impegno d’amore testimonio Dio che so che non lascerà  perire nemmeno un capello del mio capo… anche quando sembra che siano già  caduti tutti.


Giovanni don

6 comments

  1. E’ POSITIVO FAR CAPIRE NON SOLO AI GIOVANI CHE PER ESSERE UN BUON CRISTIANO NON SI DEVE ESSERE PER FORZA APPARIRE TRISTI CONTRITI E ABBATTUTI E FARE MEA CULPA. E’ BELLO SENTIRSI ALLEGRI E NEL LIMITE DEL RISPETTO DI OGNUNO SORRIDERE E A VOLTE POTER SCHERZARE ANCHE SU ARGOMENTI SERI. GESU’ E’ FELICE QUANDO NOI SIAMO FELICI E CERCHIAMO DI TRASMETTERLO ANCHE AGLI ALTRI. ANCHE CERCANDO DI RACCONTARE IL VANGELO IN MANIERA DIVERSA CHE SERVA A FARLO COMPRENDERE MEGLIO. ANCHE CON LE VIGNETTE. PERCHE’ NO?

  2. Anch’io penso che un cristiano, uno che segue Cristo e vive nella Chiesa, non debba sentirsi asediato dal mondo, circondato da nemici che attentano alla sua integrità . Confesso che provo molto disagio dall’ascolto di alcune prediche dove noi cristiani siamo spinti a sentirci “in battaglia” contro il mondo: e se invece provassimo a portare il nostro Gesù nel mondo? se ci facessimo Sue mani, Suoi piedi, Sue parole e Suoi atteggiamenti visibili a tutti? Non credo che sia necessario essere eroi: la vita di ogni giorno, vissuta con amore, è sufficiente a spostare da noi questa triste aura di assedio. E per farci sorridere c’è il nostro gioba…..

  3. io son dell’dea che la vita vissuta con amore non è affatto sufficiente.
    Sarà vero che Dio ci chiama e ci desidera e fa di tutto per farcelo intuire nella nostra libertà di tutti i giorni?
    Dio ci vuole solo bene e non può volere male perchè è amore ma se noi scegliamo senza rendercene conto di farci del male il male non tarda a venire qui e a devastarci le giornate, la famiglia, la vita, le relazioni? che creatura deve essere un “buon” figlio di Dio?

  4. HO APPREZZATO MOLTO IL COMMENTO DI DON GIOVANNI.
    MA PREGO IL SIG. GIOBA DI NON SCHERZARE CON LE PAROLE DEL VANGELO…
    NON E’ PERMESSO, PER FAR RIDERE, “SCANDALIZZARE”.
    IL BUON UMORE, COME LA GIOIA, DEVONO VENIRE DAL CUORE.

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