l’aldilà  visto dall’aldiquà 

domenica 11 novembre 2007
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In quel tempo, si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e posero a Gesù questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà  moglie? Poichè tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie nè marito; e nemmeno possono più morire, perchè sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perchè tutti vivono per lui».
(dal Vangelo di Luca 20,27-38)

Molto difficile parlare della resurrezione e dell’Aldilà . E’ difficile e rischioso, perchè si rischia di dire cose troppo astratte e teologicamente così complicate da risultare insignificanti per la mia vita adesso nell’aldiquà . Infatti parlare di resurrezione in modo astratto e accademico non serve molto e alla fine interessa a pochi.
Ma tutti facciamo comunque esperienza del limite e della morte, non solo quando qualche persona cara ci lascia, ma anche quando ci accorgiamo che non siamo invincibili nella salute e nelle possibilità  di vita. Questo senso del limite che incombe cerchiamo di esorcizzarlo in tante maniere, distraendo la mente e vivendo il momento presente in modo assoluto ed egoistico. E in questa operazione la nostra società  dei consumi e dei mass-media dà  un grande aiuto.
La domanda posta a Gesù dai Sadducei non è una vera domanda libera. Ha dentro tutto il pregiudizio e il desiderio di dimostrare che in fondo la resurrezione non esiste. Ma, come sempre, Gesù va oltre le ristrettezze della domanda e dell’esempio. Gesù parla di resurrezione senza l’intenzione di dirci come esattamente sarà  l’aldilà . A Gesù interessa farci vivere bene l’aldiquà . E l’aldiquà , cioè la vita che sto vivendo ora con tutti i limiti che sperimento, diventa vivibile solo in un ottica di resurrezione, cioè di vita che trionfa su ogni morte, a cominciare da quella fisica, ma non solo quella.
Se non avessimo la speranza che la vita è più forte della morte saremmo chiusi e oppressi dall’angoscia del singolo momento. Se non sapessimo che comunque dopo l’inverno viene la primavera, la morte degli alberi e il freddo che pian piano avvolge tutto, ci farebbero cadere nell’angoscia.
C’è un bel film che ho visto qualche tempo fa che si intitola ” I figli degli uomini” di Alfonso Cuaron, nel quale si narra che in un prossimo futuro la terra soffre di una strana e gravissima epidemia: non nascono più bambini. La vicenda del film si svolge nel 2027 e da 18 anni non nasce più una nuova vita umana. L’umanità  è descritta come caduta nella barbarie più nera, le opere d’arte sono state distrutte e la convivenza è segnata da lotte, terrorismo e guerre civili. Il suicidio diventa pratica comune e viene persino legalizzato. Ad un certo punto un bambino nasce da una povera donna di origine africana e la storia narra della difesa di questo piccolo appena nato. In una delle scene più dure e violente quando tutti sparano contro tutti in un crescendo di violenza e morte, ad un certo punto la giovane madre esce con il bambino in braccio. Tutto si ferma e i rumori della battaglia lasciano il posto allo stupore e commozione di tutti, compresi i soldati. La vita fa cessare la violenza e l’autodistruzione.
Penso che sia questo il messaggio del Vangelo di questa domenica. Credere nella resurrezione non è guardare ad un futuro lontano ignorando il presente, ma è esattamente il contrario. E’ credere nella vita e impegnarsi che questa vita non venga uccisa dai tanti strumenti di morte che abbiamo in mano.
Credere nella resurrezione è impegnarsi nella carità  concreta con la certezza che quello che si fa, anche se piccolo, non è perduto.
Credere nella resurrezione è credere in Colui che l’ha sperimentata per primo ma che non l’ha tenuta per sè, ma l’ha portata nel mondo.
Se il nostro Dio fosse solo un Dio onnipotente e creatore e nell’alto dei cieli, che cosa mi importerebbe per la mia vita di ora? Ma, come dice Gesù, il nostro Dio è un Dio dei vivi che ha resuscitato Gesù veramente morto. Questa è la nostra fede…

    preghiera
    LODE AL DIO DEI VIVI

    Sei il Dio dei vivi

    Sei il Dio di chi ama tenacemente e fedelmente, pronto anche a morire per amore

    Sei il Dio di chi resiste a ogni desiderio di vendetta ed è capace di perdonare

    Sei il Dio di chi incoraggia chi è senza coraggio perchè schiacciato dai fallimenti

    Sei il Dio di chi media la pace e riesce a intrecciare le mani di chi se le puntava contro

    Sei il Dio di chi benedice e con le parole non giudica

    Sei il Dio di chi apre la porta di casa e prepara la tavola a chiunque ha fame e freddo

    Sei il Dio di chi parla di Te non con fredde parole ma con i caldi gesti quotidiani dell’amore

    Sei il Dio di chi vive anche se per la nostra società  la sua vita non ha molto valore perchè povero e straniero

    Sei il Dio di chi ha il corpo inefficiente e inutile ma dentro di se ha ancora il tuo respiro di vita

    Sei il Dio di mio papà , dei miei famigliari e amici che hanno lasciato questo mondo dove vivo io, ma che ora vivono in te… So che sei il Dio dei vivi e questo dona al mio cuore a volte triste un soffio di vita e di speranza.

Giovannidon

2 comments

  1. come al solito ho sbagliato tutto…..non ci sarà nessun posto senza sesso, senza ruoli….o meglio ci sarà ma non sarà a mio piacimento, non avrà gli “accessori” e le “comodità ” relazionali in cui io spero tanto qui adesso…..devo farne di strada, prenderne di “ammonizioni”…e forse non basteranno nemmeno a farmi intuire cos’è la resurrezione e la vita…

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