l’amore oltre la notte…

domenica 6 maggio 2007
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Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà  da parte sua e lo glorificherà  subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
(dal Vangelo della quinta domenica di Pasqua, Giovanni 13, 31-35)

Gesù insegna il comandamento dell’amore appena dopo che “Giuda fu uscito dal cenacolo…”
Nel Cenacolo si è anche appena consumata la rottura dell’amicizia perchè Giuda ha tradito preferendo l’amicizia di satana a quella di Gesù. Il Vangelo ci racconta che quando Giuda esce è notte… E’ la notte dell’amicizia, dell’amore.
Gesù dopo questa uscita non rimane come una statua di eroe impassibile e senza cedimenti come spesso facciamo di chi mettiamo sui piedistalli per onorare e nello stesso tempo per tenere anche lontano dalla nostra vita reale. Gesù è infatti turbato e soffre profondamente di questa separazione. Soffre che il suo amore non è stato capito proprio quando è stato mostrato fino all’estremo.
Ma è incredibile che proprio adesso ribadisce l’insegnamento dell’amore, proprio quando capisce che amare è difficile e rischioso. Gesù non si tira indietro e da’ il comandamento nuovo, perchè ci crede davvero e sa che è questo che salva dalla notte che ha avvolto il tradimento di Giuda e che rischia di avvolgere anche gli altri.
Noi discepoli di oggi abbiamo questo comandamento che è quello di costruire una comunità  che si caratterizza dall’amore e da niente altro.

    E’ difficile amare, perdonare, servire… ma è da questo che la nostra identità  cristiana sarà  chiara per tutti e prima di tutto a noi stessi. Ed è su questo che costruiamo la Chiesa
    Non è il campanile più alto o la processione più lunga che fa bella una parrocchia. Ma sono le relazioni che i cristiani vivono tra di loro e con coloro che vivono accanto.
    Mi ha profondamente colpito che in Chiesa durante i funerali della ragazza uccisa a Roma in metropolitana, quando il parroco ha parlato di perdono, molti hanno detto “no, mai” e si è levata la voce del razzismo contro gli immigrati (chi aveva ucciso è una donna straniera). E’ il dolore forte che fa parlare così ed è comprensibile in un primo momento. Ma sarebbe terribile se la notte dell’odio avvolgesse per sempre chi ha subito un torto così terribile. Sarebbe la morte della fede e il crollo della comunità  cristiana.
    Quando facciamo l’esperienza del non amore, della violenza e del rifiuto non dobbiamo scoraggiarci e non dobbiamo cedere nemmeno un secondo nel credere che l’amore è il primo e unico comandamento che ridona vita alla terra e a noi stessi.
    Ogni volta che sto dalla parte di chi giudica, di chi odia, di chi pensa solo a se stesso e si vendica, in quel momento sono insieme a Giuda ed esco dal cenacolo degli amici di Gesù. E se esco trovo la notte che mi attende e mi avvolge lasciandomi solo…

Giovannidon

4 comments

  1. Veramente oggi viviamo la notte, le tenebre.
    Sembra quasi che il Vangelo di Gesù sia oltremodo “sconvolto” dall’impostazione odierna della Chiesa e del Vaticano in cui non sembra trovare casa la misericordia.
    Sembra, sembra.
    Eppure, veramente, sembra oggi attuale la scena drammatica avvenuta all’inizio della salvezza quando satana dice ad Eva: “perchè chiedete a Dio cio che è bene e ciò che è male? Decidete voi stessi ciò che è bene e ciò che è male. Non solo non morirete ma sarete come Dio.”
    E così l’uomo ha causato la sua morte.
    Non, sembra, ma veramente.
    Ieri sera ho avuto modo di vedere un programma che parlava dell’enigma dei miracoli di Gesù, dove alcuni illusionisti e maghi cercavano di ricreare il trucco o il messaggio subliminale che lo stesso Gesù usò per la moltiplicazione dei pani e dei pesci, per la risurrezione di Lazzaro, per la “passeggiata” sulle acque o per il “cazziatone” ai venti e al mare in tempesta che gli hanno impedito di fare la pennichella….. Assurdo!
    I tentativi sono stati molti, ma non ci sono riusciti, ovvio, nonostante le tecnologie attualmente conosciute ed usate.
    Perchè come successe nel giardino dell’Eden, l’uomo non si accontenta di essere uomo ma vuole essere Dio, dimostrandosi presuntuoso ed arrogante.
    Ma, tornando alla presunta “scristianizzazione” di cui dicevo all’inizio, voglio citare un paio di esempi di Don Oreste Benzi, che calzano a pennello e smentiscono categoricamente le apparenze di perdita dei valori fondanti come la misericordia ma che, in realtà , vengono vissuti dai più come interferenza non dovuta:
    – un bimbo appena concepito vuole vivere! Gridare con passione e trasporto: “non uccidete i bambini” è gridare amore assoluto alla vita; eppure ministri, politici, personalità importanti hanno chiamato clericalismo l’intervento della Chiesa contro l’aborto. Ma non peccano essi stessi chiamando legale ciò che è assassinio? Nessun discorso di pace è sincero e credibile finchè un solo bimbo sarà volutamente ucciso.
    – Ogni bimbo ha diritto ai suoi genitori. Nessun figlio accetta il divorzio dei genitori. Per un figlio è più semplice accettare la morte del genitore piuttosto che la separazione. Allora io mi schiero dalla parte dei figli, mi schiero dalla parte della vita. Sto con Gesù che mi affascina dicendo: “sono venuto perchè gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.”
    Queste sono le tenebre vere, purtroppo. Altro che storie.
    E quel che è peggio è la difesa dei diritti, come il diritto si satira, che deve essere libera quando si attacca il Papa e, invece, misurata quando l’oggetto è l’Islam e il suo profeta Maometto.
    Finiamola, per carità . Finiamola di essere passivamente tappetini davanti all’intollerante e oltremodo vigliacchi verso colui il quale parla solo di amore, carità e perdono.
    Altro che tenebre: questo è peggio di un buco nero!
    Però voglio finire parlando di luce, la luce che viene dai giovani, il nostro futuro. E prendo in prestito ancora una frase di Don Oreste Benzi: “i giovani vogliono vivere la loro vita nella Chiesa, non vivendo in politica come fossero Chiesa, ma impegnandosi in politica secondo l’amore di Cristo.”
    E l’amore di Cristo unisce sempre.
    Sia lodato Gesù Cristo.
    Ciao
    Luke

  2. CIAO, HO GIRATO AD UN AMICO LA TUA MAIL OMELIA E LUI MI HA RISPOSTO PENSO CON RISPETTO DI POTERTELA GIRARE:
    —-rispondo a te….non mi va di scrivere a chi non so chi sia…ho
    visto i funerali, tristezza della televisione che insiste a trasmettere
    funerali, stragi e domande: lei pensa di perdonare gli assassini di sua
    figlia??? pensando che il telespettatore nei 5 minuti della visione
    debba per forza tirare le sue conclusioni quando per i parenti servirà
    una vita per “rielaborare” ( credo lo abbia detto anche marco travaglio
    in tv qualche settimana fa)

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