il punto di vista di Dio

Domenica 13 maggio 2007
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà  la mia parola e il Padre mio lo amerà  e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà  nel mio nome, egli v’insegnerà  ogni cosa e vi ricorderà  tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà  il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perchè il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perchè quando avverrà , voi crediate. (Vangelo della sesta domenica di Pasqua, Giovanni 14, 23-29)

Avete mai usato Google Earth? Si tratta di un programma che attraverso la rete internet vi permette di vedere la terra fotografata dal satellite. E’ possibile vedere fin nei dettagli una città  e una strada, con una precisione che arriva a volte a far veder le persone. Ma osservando un dettaglio a volte si sente la necessità  di allargare la visuale e così, attraverso i comandi del programma, si riesce a zoomare all’indietro e si vede dove quella strada e quel dettaglio di città  si collocano, in quale stato e continente e punto della terra. In questo modo si riesce meglio a comprendere la distanza di una città  da un’altra e il rapporti di grandezza tra un posto e l’altro.
Ed è importante collocare una cosa nel suo contesto e il contesto più largo allarga e arricchisce la comprensione del particolare.
Una premessa un po’ lunga ma mi serve per dire una cosa semplice ma secondo me molto evangelica.
Per affrontare la nostra vita che è fatta di tante piccole azioni abbiamo a volte la necessità  di guardare le cose dal punto di vista di Dio.
Dio, che nell’immaginario collochiamo proprio nel più alto dei cieli, vede la cose nel suo contesto che è sempre più ampio della singola azione e avvenimento. Guardare con la prospettiva di Dio significa comprendere che tutto quello che facciamo, anche se sembra piccola cosa, è espressione di un mondo che sta dentro di noi e ha conseguenza anche oltre di noi.
Da un piccolo gesto possiamo, zoomando indietro, vedere se questo si colloca in un contesto più ampio di amore oppure di odio, di vicinanza alle parole di Gesù o di distanza.

    In quale territorio si colloca quella parola che ho detto, quel gesto che ho fatto, quella scelta che ho compiuto? Se mi alleno a guardare in modo più ampio posso verificare se si trova nel territorio di Dio oppure nel territorio dell’egoismo.
    Questo metodo vale anche nel momento in cui ci accostiamo alle parole, azioni e scelte di altri. Magari da vicino non le possiamo approvare e ci sembrano diverse da quello che sembra a noi giusto e doveroso. Avere il punto di vista di Dio significa non giudicare subito, ma scoprire a volte con stupore che quel che credevamo sbagliato in realtà  è nello stesso territorio nostro dell’amore di Dio…solo un po’ più in la o semplicemente diverso dal nostro modo di agire.

Ma come assumere il punto di vista di Dio?
Ecco che lo Spirito Santo entra in azione. E’ lui, come dice il Vangelo, che ci insegna ogni cosa e ci ricorda le parole di Dio. Non è un semplice ricordo di testa, ma è il ricordare con la vita concreta. In altre parole, lo Spirito Santo ci fa assumere lo sguardo e lo stile di Gesù. Lui aveva sempre questo modo ampio di vedere le persone. Ha visto la santità  in un samaritano che per i religiosi del tempo era un indegno ateo. Ha visto nella prostituta Maddalena la capacità  di esser testimone della sua resurrezione. Ha visto nel piccolo e pauroso Zaccheo, esattore delle tasse imbroglione, la voglia di cambiare vita e di tirare fuori la generosità  che aveva dentro. Ha visto nei poveri e ignoranti pescatori di Galilea la possibilità  di esser il primo nucleo della sua Chiesa…
Che sguardo ampio e accogliente che aveva Gesù!
Se lasciamo che lo Spirito Santo agisca in noi, anche la nostra Chiesa diventerà  sempre più dimora di Dio e noi diventeremo sempre più capaci di leggere la nostra piccola storia e quella del mondo con lo sguardo di amore del cielo e non con il pregiudizio della terra.

Giovannidon

One comment

  1. … e guardando con l’occhio di Dio potrei anche “vedere” che il momento che sto vivendo non è isolato nel tempo, ma è parte di esso come è parte dell’eternità .
    Guardando con l’occhio di Dio forse riesco a vedere che l’eternità non è il prolungamento “infinito” del tempo: se così fosse sarebbe un “ingrandimento” delle limitazioni temporali. Vedrei che l’eternità non è il “contrario” del tempo ma una condizione temporale che trascende il tempo e per Grazia Divina, con l’Incarnazione, una condizione temporale che include il tempo.
    E allora mi verrebbe un pò più facile, davanti ad un qualsiasi fatto, fermarmi nel giudicare, fermarmi per un istante, per quell’istante che mi può far vedere il fatto come già appartenente all’eternità , e dall’eternità giudicarlo.

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