Dove lo trovo il diavolo?

domenica 25 febbraio 2005
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In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo…
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà  ordine per te, perchè essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti sosterranno con le mani, perchè il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «E’ stato detto: “Non tenterai il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
(dal Vangelo di Luca 4,1-13)

Chissà  con quale volto si è presentato il diavolo a Gesù…
Un volto come quelli dei film dell’orrore dove ci facciamo spaventare a pagamento?
Ma il diavolo non voleva spaventare Gesù, al contrario lo voleva conquistare!
Voleva che Gesù abbandonasse la sua vocazione per gli altri e accogliesse la nuova vocazione che è quella di pensare prima di tutto a se stesso. Lo ha tentato in tutti i modi e ha usato sicuramente una voce gentile e un tono avvolgente, come quello che oggi alla Tv tenta di venderci qualsiasi cosa, specialmente quello di cui non abbiamo bisogno.
Delle tentazioni raccontate nel Vangelo quella che mi impressiona maggiormente è l’ultima, dove il diavolo, per tentare Gesù, usa le parole della Scrittura. Proprio il nemico di Dio ha in bocca le parole di Dio!
Il diavolo si nasconde là  dove non pensiamo e dove giudichiamo frettolosamente di esser sicuri…
Come buoni cristiani siamo velocissimi e sicuri nel dire che il demonio si manifesta nella discoteca, nello stadio, nel centro commerciale, in televisione, in quel partito o in quel movimento… insomma la dove non si prega e non c’è la chiesa…
Ma non è che il diavolo è anche un po’ nelle nostre tranquille assemblee domenicali dove si ascolta la Scrittura e si prega con le parole della liturgia? Siamo sicuri che il tentatore non si nasconda anche nelle nostre parole e nel nostro modo abitudinario di vivere la fede?
E’ una domanda che con un po’ di timore faccio prima di tutto a me stesso che anche domenica prossima salirò sul pulpito a proclamare e spiegare il Vangelo. Sono sicuro che leggerò e interpreterò le Parole della Scrittura come vuole Dio e non come mi potrebbe insinuare il suo nemico?

    So che Gesù nei 40 giorni del deserto e in ogni istante della sua vita aveva un criterio molto semplice ma infallibile per esser dalla parte di Dio e non del diavolo.
    E’ il criterio del “per gli altri”. Tutto ciò che lo chiudeva in sè escludendo gli altri e Dio era sbagliato e contro la sua vocazione. Tutto quello che invece lo portava verso gli altri e verso Dio era buono. E’ così che sconfigge il diavolo nel deserto e anche alla fine sulla croce, quando è tentato di scendere per porre fine alla sua sconfitta umana.
    Se come cristiano leggo la Scrittura e penso che mi autorizzi a pensare a me stesso portandomi a escludere qualcuno, allora sto leggendo quella Scrittura con gli occhi del Diavolo.
    Se invece leggendo e pregando la Scrittura la mia vita si apre e le mie parole e i miei gesti diventano come quelli di Gesù, allora con Lui sto vincendo il Tentatore…

    Giovannidon

7 comments

  1. Questo brano del Vangelo di Luca colpisce molto perchè il diavolo incontra Gesù probabilmente come è, con la sua natura fisica senza nascondimenti o imbarazzi sapendo di trovarsi al cospetto del Figlio di Dio. Eppure lo affronta con una naturalezza incredibile come, tra virgolette, se non avesse mai fatto altro nella sua vita. Ma il diavolo è scemo? Probabilmente no; sicuramente no! Però a differenza di Gesù, umiltà fatto uomo, è orgoglioso, vanitoso e presuntuoso. Eppure ci prova. Eppure lo sfida. Eppure vuole farsi adorare dal Creatore. Incredibile la faccia tosta di questo diavolo. E non si comporta forse sempre così anche con noi, con me? Più facilmente, sicuramente. Anzi, da me viene travestito da cibo, travestito da arroganza e presunzione, travestito da denaro, travestito da televisione, travestito da centro commerciale e chi più ne ha più ne metta. E io lo so. Ne sono consapevole. Sotto sotto lo conosco e invece di evitarlo, alla prima moìna lo abbraccio. Che dispiaceri do all’Angioletto “sull’altra spalla come sentivamo sempre da piccoli. E quante volte io stesso faccio il “diavolo con gli altri? Quante volte in un giorno tutti noi ci misuriamo con il male? Però il male non ci deve spaventare, perchè il male è assenza di bene e quindi assenza di Dio. E noi non siamo senza Dio. Perchè Dio si è incarnato ed è venuto sulla terra ad affrontare e combattere il male e lo ha vinto. E noi lo vinceremo se saremo capaci di farci umili, di riconoscerci piccoli piccoli e di invocare per questo lo Spirito Santo con cui potremo affrontare senza paura tutte le lotte della vita. Senza mai dimenticare la Vergine Maria.

  2. GRAZIE!!
    grazie per questi spunti di riflessione
    grazie per la capacità comunicativa
    grazie per la possibilità di confronto

    E a nome anche di altre persone, grazie per questo atteso appuntamento settimanale.

    Uniti in un forte abbraccio
    Noemi e Mauri

  3. Io credo che un altro modo per tenere lontano il diavolo sia l’umiltà . Il diavolo è il superbo per eccellenza.
    Per umiltà intendo la consapevolezza e l’accettazione che in noi convive in modo spesso inscindibile bene e male, che oltre al grano cresce anche la zizzania, ed è difficile estirpare la zizzania senza strappare anche delle spighe, che le nostre parole o le nostre prediche sono sicuramente imperfette, ma anche ricche di Grazia. Alla fine tutto passerà , tutto è imperfetto, come dice anche San Paolo, resterà solo l’Amore.
    Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
    Se io so questo, se riconosco che solo Dio può salvarmi e santificarmi, che sono “destinato ad essere ad immagine del Figlio Suo”, che “con l’aiuto della Sua Misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e da ogni turbamento”, se mi riconosco peccatore e bisognoso di Dio, in questo caso credo il diavolo non potrà trovare un vero alleato.

  4. Sciocchezza questa Sua interpretazione sul Diavolo. Ogni umana tentazione è classificabile come un possibile sviamento dal retto sentiero. Il Diavolo si è presentato a Gesù nel deserto, a digiuno da giorni, come un ricco mercante di Bosra.

  5. Interessante questa tua interpretazione della tentazione. E’ sempre vero che lo Spirito soffia sempre dove vuole e con fantasia. complimenti, mi sono imbattuto per caso in questo sito e l’ho già messo nei preferiti.

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