le favole di Gesù

domenica 16 settembre 2007
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In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
Allora egli disse loro questa parabola: «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finchè non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perchè ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà  più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finchè non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perchè ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte»…
(dal Vangelo della domenica, Luca 15, 1-32)

Crediamo alle favole?
Un adulto direbbe sicuramente di no… Anzi si pensa giustamente che crescere e diventare adulti significhi abbandonare il mondo delle favole e guardare la realtà  nella sua drammatica concretezza e affrontare le responsabilità  senza troppe illusioni e sogni per aria.
Il mondo delle favole dove il buono vince sempre e dove basta un colpo di bacchetta magica e tutto si risolve, è il mondo dei bambini che mentre ascoltano le favole si immedesimano e le continuano nei loro giochi. Per i bambini le favole sono vere ed è realmente possibile che Biancaneve si risvegli dal suo sonno con un bacio del principe e che Pinocchio ingoiato dal pesce ritrovi suo padre per ritornare a vivere felici e contenti.

Gesù crede alle favole?
Il Vangelo inizia con Gesù che è criticato perchè mangia a tavola con i peccatori e con la gente che al suo tempo era ai margini della società  e della religione. Perchè perdere tempo con questa gente? Tanto non cambieranno mai e non si convertiranno… Che cosa c’entra Dio con il peccato? Dio non è nel tempio e la dove c’è osservanza di comandamenti e regole?
Le parabole che Gesù racconta in questo capitolo 15 di Luca sono tra le più famose e toccanti. Ci impressiona sempre sentire del pastore che lascia le 99 pecore nel deserto per andare in cerca di quella perduta e ci rallegra la gioia della donna che fa festa con le amiche dopo aver ritrovato la monetina persa. E ancor di più ci commuove la storia del padre amorevole che riaccoglie in casa il figlio che era scappato di casa con metà  dei suoi averi.
Ma se le ascoltiamo bene queste storie di Gesù sono vere e proprie favole. Sono storie impossibili e per nulla concrete.
Gesù domanda ai suoi ascoltatori “Chi di voi lascerebbe le 99 pecore nel deserto per andare a cercare la pecora perduta?”. Ma nessuno, ovviamente! Non ha senso rischiare le 99 per cercarne una! E che senso ha fare addirittura una festa se si ritrova un centesimo perso sotto il divano? E quale padre darebbe metà  dei suoi averi (nemmeno potrebbe secondo le regole del tempo di Gesù) per vederli persi e poi riaccogliere il figlio come nulla fosse?
Le parabole di Gesù sono belle ma sono favole! Sono possibili quasi quanto la storia di Biancaneve, di Cenerentola e di Pinocchio.

    Ma Gesù crede nelle favole. Ci crede perchè proprio per questo è sceso tra gli uomini.
    Gesù non solo racconta favole, ma le realizza nella sua vita, iniziando proprio a “perdere” tempo con la gente più distante e disagiata.
    Gesù crede alla favola che Dio è “amore” anche se nel mondo si crede sempre meno a questa parola, ma si crede di più alla parola “economia” e alla parola “potere”.
    Gesù crede così tanto all’assurdità  dell’amore di Dio che è pronto anche a morire in croce, perchè come Biancaneve liberata da un bacio dalla sua bara di cristallo nel bosco, non sarà  lasciato solo nel sepolcro scavato nella roccia. E noi sappiamo che è risorto… Dio con il bacio del suo amore lo ha risvegliato da morte.
    Esser cristiani è credere in questa favola di Dio.
    Esser cristiani è fare come i bambini e immedesimarci nelle parabole che Gesù racconta (e che anche vive). Non lo ha detto forse Gesù che per entrare nel Regno di Dio bisogna diventare bambini?
    Quindi se Gesù è il pastore che cerca la pecora smarrita senza calcolare il gregge rimasto, anche io devo diventare come il pastore e andare in cerca di chi è perso e emarginato, senza calcolare convenienze e pregiudizi.
    Se Gesù è la donna che fa festa per la monetina ritrovata, anche io credo che posso esser felice anche delle cose piccole e povere basta che ci sia amore vero nella mia vita…
    Se Gesù è il padre misericordioso che accoglie il figlio prodigo, allora anche io come cristiano devo fare dell’accoglienza il mio stile quotidiano e buttare via la chiave del cuore in modo che rimanga spalancato, e mi tengo pronto ad andare incontro a chi ha bisogno e anche a chi ha sbagliato.

    Voglio credere anche io alle favole…
    Voglio credere in queste favole di Gesù, perchè alla fine mi accorgo che sono più vere e belle del realismo cinico che desertifica la vita umana.


Giovannidon

6 comments

  1. Mi sembra che nel nostro tempo, nel quale quotidianamente la realtà viene mistificata, distorta, stravolta; la verità irrisa perchè non “esiste una verità ” sia necessario ribadire che Gesù è vero e vivo oggi e che di se stesso ha detto : Io sono la Via, la Verità e la Vita.
    Le favole sono altro . Oggi più che mai abbiamo bisogno che la Chiesa , i preti, ci dicano la Verità e la sostanza delle cose . Le favole sono altro: non abbiamo bisogno di favole . Già troppi cristiani pensano sotto sotto che il Vangelo sia una favola. I Vangeli sono autentici, storici, reali e raccontano la vita terrena del Figlio di Dio fatto uomo. Non accosterei a ciò la parola favola. Scusatemi per lo sfogo…

  2. Bhè io sono d’accordo sia con lorenzo sia con il don gio
    Gesù è tutto…e l’opposto di tutto
    Gesù racconta parabole, ma cerca di concretizzare quei valori nella vita di tutti i giorni;
    Gesù predica l’amore, ma chi ha anche detto di odiare il padre, la madre, la moglie, i figli i fratelli e perfino sè stessi;
    Gesù è una persona, ma è Trinità ;
    Gesù è la guida, sta a noi decidere se seguire i suoi passi

  3. ciao sono alessandro… devo dire ke questa storia delle favole è interessante, perchè le favole che si raccontano adesso sono tutte false testimonianze, quindi noi pensiamo ke anke quelle ke racconta gesù sono solo favole e quindi false testimonianze, ma c’è una grossa differenza.
    le favole raccontate da gesù ci raccontano la sua vita, il vangelo, la testimonianza di dio che esiste e che ha fatto miracoli, la moltiplicazione del pane e del pesce sono favole ma vere favole vere testimonianze…ciao

  4. Il dalla
    Gesu non ci ha mai detto di odiare padre madre e famiglia.
    Gesu ci ha detto che se vogliamo seguirlo dobbiamo esser pronti a lasciare tutto dietro.
    Ossia diventare discepolo di Gesu è una scelta totale e significa non accettare compromessi.
    Purtroppo oggi è quasi impossibile incontrare persone che amano Gesu senza accettare compromessi con la realta quotidiana.

  5. CIAO ,GESU CI HA DETTO DI NON ODIARE PADRE ,MADRE,E FAMILIARI MA SE UNO SI TROVA IN DIFFICOLTA LO DOBIAMO AIUTARE SE NOI ODIAMO UNA PERSONA E IN QUEL MOMENTO STA MALE LA DOBBIAMO AIUTARE COME HA FATTO DIO E GESU ANCHE LE PAROLE CHE ESCONO DALLA BOCCA QUELLE PAROLE CATTIVE BRUTTE NON SI DEVE FARE ,POI GESU NON HA MAI BESTEMMIATO E NON DICE PAROLACCIE E NOI DOBBIAMO PRENDERE ESEMPIO DA LUI E DA OGNI PERSONA BUONA CHE CI CIRCONDA ANCHE CHE NON CENTRA NIENTE CON QUESTA STORIA PERO IO VE LA VOGLIO DIRE E SONO MOLTO FIERA DI DIRVI QUESTE COSE ,CMQ CIAO VI VOGLIO TANTO BENE

  6. ciao ,gesù ci ha detto di noi Il dalla
    Gesu non ci ha mai detto di odiare padre madre e famiglia.
    Gesu ci ha detto che se vogliamo seguirlo dobbiamo esser pronti a lasciare tutto dietro.
    Ossia diventare discepolo di Gesu è una scelta totale e significa non accettare compromessi.
    Purtroppo oggi è quasi impossibile incontrare persone che amano Gesu senza accettare compromessi con la realta quotidiana.

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