ho bisogno di te

domenica 24 febbraio 2008
Terza domenica di quaresima

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In quel tempo, Gesù giunse a una città  della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città  a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà  di nuovo sete; ma chi berrà  dell’acqua che io gli darò, non avrà  più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà  in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perchè io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui nè su questo monte nè a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perchè la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità : così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità ».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà , ci annuncerà  ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città  credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là  due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perchè noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
(dal Vangelo di Giovanni 4, 5-42)

L’amore tra due persone nasce dal bisogno. E’ il bisogno di non esser soli, è il bisogno di un aiuto interiore prima ancora che esteriore-pratico. Quando Dio crea l’uomo riconosce subito che “non è bene che sia solo” e gli cerca un aiuto che gli sia simile. Questa risposta al bisogno dell’uomo non è nelle cose utili e negli animali come forza lavoro, ma è in una relazione alla pari, cioè con un altro essere umano come lui.
La relazione d’amore è per noi un bisogno fondamentale e primario come lo è per il corpo il bere acqua. Senz’acqua moriamo nel corpo, senza relazioni d’amore moriamo dentro. E non essendo fatti a compartimenti stagni è facile comprendere come non trovando risposta al bisogno d’amore pian piano anche il corpo deperisce e muore.
Abbiamo bisogno di amore umano… Abbiamo bisogno anche di Dio?
Non ho bisogno di sapere se Dio c’è o non c’è, come fosse solo una questione filosofica. Una volta un amico con cui discutevo sull’esistenza di Dio mi disse: ” Dio c’è? Beh, e chi se ne importa!”. Non ho bisogno nemmeno di sapere se Dio ha creato tutto all’inizio e se ci sarà  alla fine della storia. Io vivo adesso e non mi tocca molto sapere che Dio c’era all’inizio e ci sarà  alla fine. Sono due punti così distanti tra loro per me che vivo in mezzo.
Ho bisogno di Dio adesso. Ho bisogno di una relazione con lui. Non voglio una idea su Dio ma un incontro.

    In questi giorni incontrerò alcuni giovani che devono fare il cammino per la Cresima. Sono giovani che da anni non vanno più in Chiesa (da quel che mi è stato detto) e sono un po’ a digiuno di cose riguardo la fede e la Chiesa.
    Mi sono chiesto da dove partire per un cammino di preparazione al Sacramento della Cresima.
    Non credo che partirò dalla dottrina su Dio spiegando teologicamente Dio uno e trino. Non partirò nemmeno spiegando loro cos’è il sacramento della Cresima e come si svolge. Forse non partirò nemmeno facendo una messa d’inizio o un incontro di preghiera.
    Penso che farò come ha fatto Gesù con la donna al pozzo di Giacobbe. Gesù parte dallo stesso bisogno che ha in comune con questa donna. Entrambi hanno in comune la sete in quell’ora molto calda e secca nel deserto. In questo incontro pian piano emergono altri bisogni più profondi di quello fisico del bere. E’ prima di tutto il bisogno di entrambi, Gesù e la donna, di comunicare e di stabilire una relazione. Gesù si offre come risposta al bisogno della samaritana di avere un acqua viva interiore. Questa donna dai molti mariti e dalle relazioni instabili ha infatti il desiderio profondo di conoscere Dio e di avere una vita nuova anche all’interno del suo villaggio dove è sicuramente additata ed emarginata per la sua vita “disordinata”. E’ bello vedere come alla fine del dialogo con Gesù iniziato da una richiesta d’acqua, la samaritana lasci lì la sua anfora e diventi annunciatrice di Gesù. E’ diventata una discepola! E così si crea attorno al pozzo una comunità  nuova di credenti.
    Questa donna ha scoperto di aver bisogno non solo dell’acqua materiale ma anche di Dio e Dio ha risposto al suo bisogno. Ma la donna ha anche scoperto che Dio ha bisogno di lei e le offre una relazione che le cambia la vita.
    Penso proprio che partirò così anch’io nel cammino della Cresima per questi giovani. Se non sentiamo il bisogno di Dio e non avvertiamo che anche Dio ha bisogno di noi, diventa inutile qualsiasi spiegazione o approfondimento teologico e liturgico. E poi anch’io insieme a questi giovani ho l’occasione per domandarmi se davvero sento ancora il bisogno di Dio o se l’ho ridotto ad un’idea astratta e staccata dalla vita e dai bisogni che sento. Sarà  anche l’occasione per riscoprire come Dio ha bisogno di me e mi vuole incontrare adesso, là  dove vivo, là  dove ogni giorno vado ad attingere ai tanti pozzi della mia vita.

Giovanni don

9 comments

  1. Mi piace la samaritana. Viene descritta come una donna vivace, che argomenta e sa che cosa chiedere. Le viene dedicata una parte piuttosto lunga, articolata. E a un certo punto esclama: -Vedo che tu sei un profeta. E mi piacerebbe a volte avere la stessa lucidità che forse lei ha maturato dopo errori, separazioni, scelte difficili e discutibili. A lei è riservata la grazia di questo incontro che le cambierà la vita ma che farà cambiare la vita anche a altre persone, che poi ci tengono a dire che non è per le sue parole che credono, si sono convinti da soli, o perchè toccati a loro volta dall’incontro personale con Cristo. A Crotte c’è un piccolo bassorilievo di terracotta di una samaritana con una grande brocca in mano. Mi era stato commissionato da Adriana Zarri e dopo tanti disegni, discussioni, interpretazioni, glielo avevo fatto. Ora lei non ricorda più quel periodo, ma ancora le piace quella figura rossiccia, in movimento, in dialogo, così come l’avevamo pensata. Un pensiero a lei, ora così fragile e anziana e malata, e alla sua vita eremitica e vivace e feconda. Per me è stata una sorgente di acqua viva, ancora la ringrazio… ciao L.

  2. Questa sera all’adorazione eucaristica è stato commentato questo vangelo e anche il nostro sacerdote ha sottolineato il bisogno reciproco di relazione fra Cristo e la samaritana, tra Cristo e noi, evidenziando anche la stanchezza fisica di Gesù lungo il suo cammino verso Gerusalemme, parallela alla nostra stanchezza nel quotidiano. Mi sono sentita veramente accolta da Cristo. Però mi sono soffermata anche sul fatto che Gesù è rimasto là due giorni e “molti credettero” e penso a noi che abbiamo la possibilità quotidiana di incontrarlo nell’Eucaristia e spesso facciamo fatica a confermarci nella fede. E’ bello però sentirsi deboli perchè nella nostra debolezza Cristo può agire più rapidamente. Ciao patti

  3. Anche a me, come a Luizia, piace molto la samaritana e mi piace perchè è schietta e sincera e anche se nella sua vita può aver sbagliato, secondo me lo ha fatto comunque con buoni intenti, cercando sempre il bene. E’ proprio la ricerca del giusto, anche nell’errore, che le ha fatto capire Chi stava parlando con lei, Chi le stava dando da bere l’Acqua della vita. E molto mi è piaciuto quando Gesù parlava della sua situazione familiare, dei suoi numerosi trascorsi, perchè non ha cercato scuse inutili e banali ma ben ha risposto accettando e non rinnegando la sua quotidiana realtà , che è la mia e che è anche quella di tutti noi. E un grazie grande così anche a te, che tanto mi aiuti perchè riesci ad attualizzare la Parola in questo contesto moderno sicuramente impegnativo ma veritiero, perchè tra le difficoltà , tra le sofferenze e le miserie deve sempre poter venire fuori dal nostro cuore quell’amore sconfinato che Gesù ci ha donato ed insegnato.
    Buona domenica a tutti

  4. C’è tanta “sete” nel nostro mondo fatto di ricca “materia”, di possesso di cose ,,, che ci lascia soli.
    Avere un Dio che ha sete e fame e che si siede, stanco, a parlare con noi è bello!
    Con la Samaritana Extracomunitaria ha sete di conversione, Con noi, suoi fedeli ribelli di Massa e Meriba che ci scandalizziamo, ha fame della nostra capacità di condivisione.
    Sono feliche di avere come amico un Dio che abbatte steccati come un rullo compressore;
    Sono preoccupato del lavoro di mietitore e/o seminatore che mi si afffida e per il quale sono impreparato.
    Speto di potere annunciare a tutti con l’entusiasmo della Samritana.
    Ciao, Claudio

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