il navigatore satellitare che ti salva

domenica 20 aprile 2008
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perchè dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità  e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità , in verità  io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà  le opere che io compio e ne compirà  di più grandi di queste, perchè io vado al Padre».
(dal Vangelo di Giovanni 14.1-12)

Il navigatore satellitare, quel ” marchingegno” che sempre più auto montano di serie o che si acquista e poi con una ventosa si attacca al parabrezza, è secondo me una delle invenzioni più utili degli ultimi tempi.
Lo dico per esperienza personale. Mi ricordo quella volta quando sono andato a trovare un amico in un’altra città  per la preparazione del suo matrimonio e avevo qualche indicazione sul percorso da fare per arrivare a casa sua. Era sera, ed era assai difficile veder i punti di riferimento che il mio amico mi aveva dato e che a lui sembravano chiari ma a me, che non ero del posto, non lo erano affatto. Fatto sta che c’è voluta un’ora e mezzo serbatoio per riuscire a trovarsi in un punto della città  e poi andare finalmente a casa sua. La volta successiva (il suo matrimonio) avevo già  acquistato un piccolo navigatore e senza problemi (e in orario) sono arrivato.
Non basta sapere il punto di arrivo di un cammino, ma anche il come percorrerlo, per evitare il più possibile di sbagliare e perdere tempo con il rischio di scoraggiarsi e alla fine di rinunciare al viaggio.
Questo vale anche per la vita cristiana e Gesù quando parla ai suoi discepoli lo sa bene.
Le parole di questa pagina del Vangelo sono pronunciate da Gesù al termine del suo cammino terreno. Siamo nell’ultima cena e Gesù avverte la paura e l’insicurezza crescente che abita nel cuore dei suoi amici. I discepoli sanno che il punto di arrivo è Dio e la Salvezza, ma sanno anche che è facile perdersi, sbagliare strada e alla fine scoraggiarsi nel mondo che appare loro così ostile.
E’ quello che avverto io e anche tanti che in modi diversi si domandano come arrivare a Dio e come vivere la propria fede in questo nostro mondo che sembra pieno di tranelli e negatività  e dove è difficile vivere da cristiani. Sappiamo bene che Dio è la Salvezza ma facciamo molta a fatica a trovare e mantenere la via per arrivarci.

    Gesù dice “io sono la via…”.
    Gesù è la strada che posso percorrere per dare la giusta direzione alla mia esistenza quotidiana. Se mi affido al “navigatore satellitare” che è il Vangelo mi accorgo che le indicazioni sono chiare e continue. Gesù-uomo con il suo stile di carità , con la sua continua attenzione ai poveri, con la sua capacità  di servire e di farsi amici anche i più lontani, in tutto questo trovo delle indicazioni per la strada verso Dio. La strada di Dio passa dalle opere di amore che in molti modi Gesù ha indicato come vie per arrivare ad incontrare Dio.
    La fede non è un fatto intellettuale fatto di convinzioni mentali che si raggiungono in un momento solo e si mantengono come fossero una filastrocca da ripetere. La fede è vita concreta, è un complicato e lungo tragitto di vita. La strada per arrivare a Dio è un cammino come quello che i primi discepoli hanno fatto all’inizio insieme con Gesù mentre era in vita, e poi dopo la resurrezione come lui, seguendo il suo insegnamento. I primi cristiani hanno preso la vita di Gesù come “mappa esistenziale” alla quale affidarsi, credendo realmente a quello che Gesù aveva detto: “chi crede in me, anch’egli compirà  le opere che io compio e ne compirà  di più grandi di queste…”.
    Una delle funzioni più belle del navigatore satellitare è che se sbagli una indicazione che ti ha dato e fai una strada diversa, ricalcola il percorso e da quel punto sbagliato dove ti trovi lui ti indica una nuova strada che si ricollega al percorso iniziale corretto. Il bello di Gesù-via è proprio questo: non ci sono punti sbagliati e impossibili dai quali non si possa ritrovare la strada giusta. Magari sbagliando strada ci si impiegherà  più tempo ma alla fine, se ci si riaffida alle indicazioni del Vangelo, la strada si ritrova e si riesce ad arrivare….
    Giovanni don

“Se molta gente di poco conto,
in molti luoghi di poco conto,
facesse cose di poco conto,
la faccia della terra potrebbe cambiare”
(Raoul Follerau)

13 comments

  1. Perchè fare tante iniziative negli ambienti cristiani? Un motivo sensato mi sembra quello di dare la possibilità a ognuno/a di cercare il Gesù del Vangelo partendo da dove lui/lei si trova. Questo è quel che oggi porto con me dalla tua riflessione, ciao

  2. Grazie, don Giovanni! Scopiazzo un po’ delle tue frasi sul navigatore!
    Peccato che dala prima domenica di Avvento noi ambrosiani avremo un lezionario totalmente diverso da quello romano…. e dovrò cavarmela da solo …. Ciao e buona domenica

  3. Carissimo, ti leggo sempre volentieri, bellissimo il tuo commento… con il satellitare… io mi sono trovato vicino a Caorle giovedì scorso e avevo fretta e ho fatto un sorpasso azzardato e i carabinieri quasi mi toglievano la patente, ma non avevo il satellitare che mi diceva vai adagio, non superare, Ciao Giovanni auguri a te e alla tua vita

  4. Proprio azzeccato l’esempio del satellitare,va bene se lo scopiazzo anch’io per catechismo? Bellissimo anche il fatto che ti corregge quando sbagli strada, mi capita spesso quando “svicolo” che mi ritornino in mente alcune frasi del vangelo che mi, correggono, mi fanno cambiare rotta.
    Grazie ancora

  5. Se ne deduce che… il navigatore satellitare salva anche i matrimoni 🙂
    Scherzi a parte… Dall’ultima camminata che ho fatto in montagna mi sono accorta di una cosa. E’ vero che bisogna conoscere non solo la meta, ma anche la via, ma è pur vero che il “ristoro”, la sicurezza, sta nel fatto di poter sempre “tornare a casa”: parto, vado , scalo, gusto tutto, ma… alla fine so che ho una casa in cui tornare a riposare. A volte mi chiedo quanto, come cristiani, crediamo davvero di essere semplicemente in cammino per ritornare a Casa, quanto sappiamo nell’intimo che là troveremo “pace e ristoro”, quanto lo desideriamo… Buon cammino a tutti noi, pellegrini di Dio!

  6. Venerdì scorso siamo partiti per il pellegrinaggio a Roma con i cresimandi ed i cresimati ed abbiamo scoperto l’utilità del navigatore satellitare. Domenica abbiamo celebrato la Messa sulla tomba di Pietro e, pensando a lui e a tutti i martiri passati e presenti, mi viene da paragonarli ai pionieri che hanno scoperto per noi le asperità e le difficoltà del cammino, perchè noi potessimo viaggiare più spediti e più sicuri.
    Grazie e buona vita!

  7. Ci mancavano le vignette che beffeggiano Gesù e i Vangeli….
    Trovo proprio di cattivo gusto questo sito e ritengo blasfemo alimentare l’ironia su quello che per noi cristiani cattolici è sacro.
    Bravi continuate così e che il Signore vi perdoni, io no.

  8. @Max
    Grazie per l’attenzione e la considerazione.
    Ti vorrei dire che dal 2008 ad oggi, qualcosa è cambiata, qui. Non ti chiedo di leggerti tutti e quattro anni di interventi, ma se fai un cammino a ritroso, puoi verificare tu stesso… la pluralità di posizioni che nel tempo si è costituita così da trasformare il coro di approvazione in un coro di riflessione.

  9. @Nica
    Alla frase di Chopin aggiungerei: “…e chi fa ridere… dipende…”.
    D’altra parte, come si diceva un pò di tempo fa, “est modus in rebus…” altrimenti “risus abbundat in ore stultorum…”

    @Dario
    Dicci i tuoi perchè e le tue riflessioni, ci arricchiremo tutti.
    D’altra parte lo Spirito è relazione: non sprechiamo il caso(1) che ha voluto farti incontrare questo sito.
    (1) La mia definizione di “caso”: il nome di Dio quando agisce in incognito.

  10. @Max
    come vedi c’è un grande bisogno del contributo di tutti.

    Se vorrai restare penso che ti troverai bene.
    Come vedi tutti i membri sono amorevoli e molto accoglienti ed amano citare massime sul riso.
    Io ne conosco una che dice che “il riso abbonda sulle labbra …” ma non ricordo più come finisce
    🙂

    L’ironia (soprattutto quando è rivolta ad evidenziare le piccolezze di noi esseri umani) può essere un ottimo modo per passare concetti (anche evangelici) e il Don che è molto dotato in fatto di disegno e creatività si cimenta in questa impresa.
    Questa dote è sicuramente un Dono che non tutti possiedono. Come tutti i Doni va investito e messo a frutto … tenendo presente che non lo facciamo per noi ma per Lui.
    E nell’era di internet e del multimediale in cui un’immagine val più di mille parole, questo strumento ha una potenzialità enorme.

    Detto questo confermo quello che ha scritto Dario e penso che faccia bene un po’ a tutti poter contare su dei commenti sinceri. Penso rientri nella correzione fraterna.
    Quello che scrivi tu serve a sollevare un punto, una sensibilità che è da tenere conto.
    Quindi se vorrai: parliamone.
    🙂

    Francesco

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