Natale: dove sei, Dio?

25 dicembre 2008
Natale del Signore

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In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città .
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città  di Nà zaret, salì in Giudea alla città  di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchè per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà  di tutto il popolo: oggi, nella città  di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
(dal Vangelo di Luca 2,1-14)

Dove sei, Dio?
Non sei nelle mie buone azioni, che sono sempre troppo poche e limitate dal calcolo e dalla ricerca di consenso.
Forse sei invece nei miei desideri più profondi, quando cerco pace per me e per chi mi sta attorno e quando cerco armonia dentro le mie tante contraddizioni spirituali e di vita concreta.

Dio non sei nei tanti presepi che adornano le nostre case e le nostre chiese, perchè nessuna raffigurazione, anche la più accurata o ricca può davvero riportarci alla realtà  di quella notte quando tu, o Dio, ti affacciasti nel mondo e mostrasti il suo volto.
Forse sei invece nei volti di tutti coloro che sono davanti ai presepi e che con tanti sentimenti diversi e con tante storie diverse guardano alla scena della nascita del bambin Gesù tra Maria e Giuseppe. E’ infatti il volto di ogni uomo e donna della terra il volto vero che tu hai preso quando ti facesti bambino.

Dio faccio davvero fatica a trovarti nella Chiesa quando si ricopre di vestiti, di ricchezze e di giudizi. Essi diventano come quel velo posto sulla culla di un bambino per proteggerlo, ma che alla fin fine lo nasconde alla vista di chi si avvicina. E anche il bambino non vede più nessuno, prigioniero e solo.
Forse è proprio nella semplice mangiatoia sulla quale è deposto il nudo bambino, che mi indichi quale è la comunità  cristiana nella quale vuoi esser deposto e incontrato.

Così comprendo che la mia vita, come anche la Chiesa e il mondo che costruisco, più sono simili a quella mangiatoia e più sono davvero come tu, o Dio, vuoi.
E’ questo il modo che hai scelto per mostrarti a me e a chiunque ti cerca con quella domanda che tutti abbiamo incisa nel cuore “Dove sei, Dio?”

Giovanni don

15 comments

  1. La tua riflessione è bella, ed è vero che è difficile far scorprire Dio al mondo, quando la nella Chiesa stessa, torna il velo del tempio, quel velo che si squarciò per permettere a Dio di anadare nel punto più “lontano” del mondo: sulla croce. Ultimamante rimango un po’ perplesso, di quello che dicono a Roma, mi sembra di essere non testimoni della fede, ma impertaori della fede: mitrie, troni, se i porporati scendessero nei confessionali, e tocassero con le mani la povertà dell’uomo, forse si aprirebbero gli occhi, per capire che i problemi oggi sono altri, e non quando dare la pace o celebrare la messa in latino. Un sacredote mi diceva: quando esco dal confessionale devo andare a confessarmi, perchè la gente mi ha fatto l’esame di coscienza.
    Sono un uomo di fede, ma vedo una mancanza di coerenza tra quello che si dice e quello che si fa: tornano le parole del vangelo: fate quello che vi dicono e non quello che fanno.
    Comunque il Dio fatto uomo, fatto bambino, non fa paura, perchè facendosi bambino ci dice che non dobbiamo aver paura, ma non rimane altro che amare. Auguri per queste feste, un buon Natale, e grazie per le tue vignette comiche, ma anche ironiche, e per le tue riflessioni “in passo con la moda”.

  2. Splendida riflessione, sono pienamente d’accordo: per me non è Natale se non abbraccio tutti coloro a cui voglio bene per ricordargli che io ci sono sempre per loro, se non aiuto gli altri nel mio piccolo(anche solo cantando la Stella per beneficenza..).
    Sono d’accordo anche con dGabriel..ultimo esempio, stanotte alla messa di Natale della mia parrocchia, dove c’è anche il mio gruppo scout..l’arciprete che celebra ha fatto una predica vuota, senza nessuna riflessione, anzi, malamente ricopiata da quella di un paio di anni fa, che delusione..e poi c’è gente che pensa che noi giovani non stiamo attenti a messa, che non ce ne importa nulla, invece tutti noi ci siamo resi conto, il dispiacere e la delusione sono stati grandi.
    Devo dire che è difficile, in molte affermazioni della Chiesa “istituzione”, ritrovare il Vangelo, e ciò mi dispiace molto, e mi lascia molta amarezza nel cuore.

  3. Si, il commento è…carino! Ma dov’è qsto Dio che si incarna? Peccato per da anni anche la Chiesa nella Sua predicazione e nella Sua Liturgia non lo ricordi più! La Messa trasformata in un incontro della Comunità con un dio vago; omelie intrise di pensiero debole che riscalda pure….ma non accende; umanesimo e filantropia al posto della Carità ! Se ci ricordassimo di più che questo Dio Bambino è nell’Eucaristia (pensiero infantile? bah!…i santi lo hanno incontrato lì! e nn è poco!!!) e si incarna, prende la mia, la tua carne ogni qualvolta lo si riceve degnamente – dove in realtà è Lui ad assumerci! – faremo un buon servizio all’uomo di oggi assetato di Dio, al posto di propinargli amore, pace, solidarietà del mondo! Al di là dei giudizi del Gabriel, molto gratuiti, ben venga finalmente una Chiesa come quella delle origini, che non teme anche la persecuzione, nell’adempiere il mandato del Signore: insegnare! Altro che dittatori della fede! Altro che questioni e problemi “altri”! Buon Natale!

  4. Quante critiche alla Chiesa !!
    Siete solo dei criticoni: Gesù stesso è presente nella sua Chiesa che dura nelle miserie e nelle povertà degli uomini da 2000 anni !
    Eppure è ancora qui e le forze degli inferi non prevarranno contro di essa !
    Basta criticare: ogni volta leggo che la Chiesa è distante, fredda, ecc. è come se leggessi critiche e rimostranze contro mia madre .
    Pensate a migliorare voi per migliorare la Chiesa. Gesù si fa carne e sangue ogni volta: lo capite ?? Anche se il prete fa delle prediche vuote, Gesù in persona viene ogni volta che si celebra una Messa. Sembra che i mali del mondo siano concentrati nella Chiesa… basta !!
    Auguri a tutti !! Buon Natale a tutta la sua SANTA CHIESA che siamo anche noi. Dio ha scelto questa Chiesa come metodo per arrivare a tutte le persone: fidiamoci un po’ di più e cerchiamo di seguirla senza cadere nella tentazione di giudicarla e di crearci una chiesa come piace a noi, secondo la nostra “sensibilità ” !! Sempre che ci teniamo a continuare a essere Cattolici: se no ci sono centinaia di confessioni evangeliche e protestanti pronte ad accoglierci.

  5. Lorenzo, cosa è questa cosa per cui non si può esprimere una riflessione che non ti piace.
    Se mia madre dice qualche cosa di infelice io glielo dico.
    tanto mi vale per la mia amata chiesa, in cui cerchiamo sempre la verità , cerchiamo, cerchiamo, nella confusione delle espressioni umane che si sono sovrposte lungo i secoli.
    Coraggio Lorenzo, leggiti il discorso di Giovanni Paolo II all’ippodromo GMG 1997 23 agosto. afferma qualcosa di molto diverso dalle tue delusioni umane. Prova a leggere.
    un saluto
    matteo

  6. Caro Matteo non ho nessuna delusione umana da lenire: anzi ringraziando il Signore va tutto bene !
    Ripeto solo che la Chiesa è maestra e depositaria della Verità per volontà di Cristo nostro Signore.
    Non mi permetto di giudicare nessuno.
    Ognuno può legittimante avere la sua idea: anche io .
    E penso che sarebbe più utile a tutti qualche commento in meno e magari qualche rosario in più.

  7. …ripassando di qui ho letto i commenti… Preciso: le mie non erano critiche a S. Madre Chiesa, è mia Madre! Anche se sbagliasse resta mia madre, certo!…e credo che in questi ultimi tempi non stia sbagliando affatto! 😉

  8. Io penso che le critiche, se sono costruttive, siano utili a crescere. Lorenzo, se non correggo mai gli errori delle persone a cui vuoi bene, per me significa non volergli veramente bene: non si educa un bambino solo con gli elogi ed i premi. la Chiesa fa molti errori, ma non per questo io non partecipo più alla vita della mia comunità o mi sento meno cristiana, anzi! A volte avrei voglia, però, di alzarmi e parlare, dire la mia opinione, quando sento le riflessioni del prete a messa: chi dice che deve parlare solo lui, che possono parlare solo i preti? Perchè non si prova a costruire insieme la riflessione sulla parola? E’ vero, non tutti hanno la cultura per parlare di teologia, ma non è mica detto sia necessaria per comprendere la parola del Vangelo, tutt’altro, visto che Nostro Signore si rivolgeva a gente che spesso non sapeva neppure leggere e scrivere.
    E se la Chiesa è depositaria della Verità per volontà di Cristo, allora ha calpestato più volte questa sua responsabilità , predicando bene e razzolando male, ma si può migliorare, perchè siamo tutti esseri umani, non ci sono dei in terra…i rosari non servono a salvare la tua anima se poi fuori dalla chiesa tratti male il povero che chiede la carità .

  9. Dunque lorenzo ci dobbiamo avviare a commentare e riflettere di meno.
    io il rosario lo recito tutti i giorni, questo non mi vieta di pensare da cristiano adulto, anhe per il dono di aver studiato teologia qui in roma.
    siamo chiamati ad essere uomini con il dono dell’inteeligenza e con il dono della preghiera, le due cose non si separano, a meno che non faccia paura.
    Io non ho paura di essere cristiano, ma anche di parlare liberamente con il Signore e con gli altri uomini.
    Uccidere gli altri cristiani che non la pensano come me, questo mi spaventa e giovanni Paolo alla GMG 1997 è stato chiarissimo, ma sse si vuole leggere cio’ che risponde solo alle proprie opinioni.
    Io voglio confrontarmi con tutti, chi ama cristo, chi è stato allontanato dalla gerarchia, chi ha nostalgia della Chiesa, chi è lontano. Ognuno è libero di starsene chiuso nell’ovile, io sto fuori dell’ovile, dove Gesù sta cercando le pecore smarrite della casa d’Israele (Chiesa). Mi dispiace se ti lascio perplesso o ti scanddalizzo, ma sono semplicemente sincero e inserito nella mia chiesa locale. Non mi spavento delle difficoltà . Non sono più un bambino.
    ciao, in sincerità
    matteo

  10. Quante parole!!!!!! E’ vero che si sentono molte critiche su ciò che fa o dice la chiesa, ma ricordiamoci che è fatta di peccatori, che siamo tutti noi. Per fortuna che la Chiesa agisce per opera dello Spirito Santo che la vivifica, che “raddrizza” le cose fatte da noi uomini.
    Cristo l’ha affidata per primo ad un povero pescatore della Galilea, che poco sapeva di come “mandare avanti la baracca” eppure si è affidato a Lui. Quindi è giusto esprimere la propria opinione sulla chiesa, ma senza giudizi e mormorazioni perchè così facendo non la si fa crescere ma la si affonda (usando una cara espressione a gioba!!!!). Sentir parlare un sacerdote male dei propri “superiori ” non fa aumentare la stima nei fedeli,perchè ne parla come se fossero dei datori di lavoro, ma non è così, piuttosto perchè non si prega per loro e si ha un giudizio di misercordia?

  11. sempre un grande grazie per le tue fresche e profonde riflessioni e per le tue simpaticissime vignette. Il Divino Bambino ti conservi un cuore di fanciullo perchè tu possa portare a tutti il suo amore e la sua gioia.Buon Natale nella vera luce di Betlemme! fraternamente, padre Carlo.

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