dichiarazione di guerra


DOMENICA 1 gennaio 2012
Madre di Dio
Giornata di preghiera per la Pace

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo:
“Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
(dal libro dei Numeri 6,22-27)

DICHIARAZIONE DI GUERRA
Dichiaro guerra agli egoisti del cuore,
che difendono a tutti i costi la loro felicità  personale e non vedono lo stesso diritto in chi sta loro vicino
Dichiaro guerra ai maliziosi,
che vedono sempre un secondo e terzo fine nelle cose e nelle persone e fanno di tutto per scovare i difetti e gli errori degli altri.
Dichiaro guerra agli esperti di pessimismo,
che sanno sradicare immediatamente ogni piccolo germoglio di bene e di speranza con la facile visione negativa delle cose.
Dichiaro guerra ai super-convinti delle loro idee,
che si impongono e vogliono schiacciare coloro che sono invece sempre un po’ in ricerca e con sempre qualche domanda aperta…
Dichiaro guerra a coloro che se ne stanno beatamente in pace mentre qualcuno vicino non è in pace, mentre non c’è pace nella famiglia accanto, nella nazione vicina…
…e mentre dichiaro guerra mi accorgo che il primo nemico da combattere sta proprio vicino in me, dentro di me.
La guerra sarà  davvero dura e richiederà  sofferenza, ma non posso tirarmi indietro e gettare le armi.
Da quando Gesù è apparso nella mangiatoia di Betlemme, è iniziata la guerra all’egoismo, alla freddezza di cuore, alla cattiveria…
E la fragilità  umana del bambino-Dio deposto nella culla è l’arma migliore che è data anche a me.
Armiamoci dunque di umanità  vera, e partiamo… la vittoria della pace è vicina!

Giovanni don

12 comments

  1. Un augurio di pace a te, caro don Giovanni. Non mi piacciono molto le dichiarazioni di guerra, ma per la tua faccio un’eccezione. E’ proprio vero che si tratta di tornare a scuola ed imparare a dire-bene invece che dire-male. La scuola del cuore è qualcosa di più del commercio dei sentimenti, e direi che un buon esempio ce lo dà Maria (e anche Giuseppe) che sono custodi dei fatti e delle parole e li meditano nel cuore, perchè possa esserci coinvolgimento personale per ogni parola di giustizia ed ogni denuncia di ingiustizia che esce dalla nostra bocca. Speriamo che le debolezze finanziarie non diventino debolezze di cuore, e che la crisi non diventi scusa per farsi ancora di più gli affari propri. Speriamo che le strade della CON-cordia siano ben luminose sulle mappe del nostro 2012. AUGU-ridibo Nanno. don onde

  2. Devo proprio dire che questo tema della “guerra” del cristiano mi tocca molto interiormente…dopo alcuni anni di riflessione sul vangelo sono arrivato ad una situazione che non mi aspettavo all’inizio del mio cammino, io pensavo di trovare la tranquillità e la pace, mi ritrovo invece in una situazione di conflittualità interiore da cui non sò bene come uscirò…stò comunque continuando a cercare, e sull’argomento ho trovato queste belle parole di Paolo VI, dall’udienza generale del 5 Aprile 1967:
    A ricordo di questa Udienza Noi vi ripeteremo una parola della prima lettera di S. Giovanni: «Questa è la vittoria che vince il mondo, la nostra fede» (5, 3)… Tre sono le parole in giuoco: vittoria, mondo, fede….La parola vittoria è relativa all’idea d’un combattimento, che sembra investire sia la condizione, sia la durata della nostra presente esistenza; un’idea punto piacevole all’uomo moderno, che rivolge ideali, desideri, attività a togliere dalla concezione della vita e dal pratico suo svolgimento ogni disturbo, ogni contrasto, ogni presa di posizione forte e militante. La vita comoda, la vita libera, la vita pacifica costituisce il tipo migliore di esistenza, a cui rivolgere aspirazione e ammirazione. Un edonismo fondamentale ispira la filosofia pratica d’ogni individuo. Il benessere gaudente e incurante sembra il vertice delle umane ascensioni. E anche quando si ammette come nobile e necessario lo sforzo, il coraggio, il rischio, non esclusa la lotta, unta tendenza si nota, quella di eliminare il fine (se non il carattere) morale d’un’attività combattiva: si parla di morale senza peccato, si cerca di giustificare ogni sorta di azioni in sede psicologica e sociologica; non si vuole il combattimento nè contro il demonio, di cui si nega l’esistenza; nè contro il mondo, di cui si celebrano i valori fascinatori; nè contro la carne, diventata l’idolo del piacere e della libera esperienza.
    Non così la vita cristiana. Essa continua ad asserire la necessità d’un conflitto morale implacabile. Voi tutti, Noi pensiamo, avete rinnovato, in occasione della Pasqua, le rinunce e le promesse battesimali; e tutti ricordate gli insegnamenti di Cristo, il quale non tace l’asprezza della sua sequela, che esige di portare la croce con Lui…Questa concezione militante della vita cristiana è molto importante, perchè la caratterizza, la distingue, la tonifica in modo inalienabile e originale. Ogni cristiano è un soldato dello spirito, è un aspirante alla santità , è un impegnato alla testimonianza.
    E donde viene l’ostacolo, che obbliga il cristiano alla resistenza? L’ostacolo è molteplice, perchè ciascuno lo incontra dentro di sè, per la disfunzione morale lasciata in noi dal peccato originale: carne e spirito si agitano e si contrastano dentro di noi. Poi l’ostacolo lo troviamo spesso vicino a noi, nella convivenza…Ma nella frase dell’evangelista Giovanni, che stiamo commentando, l’ostacolo, contro il quale dobbiamo combattere, è un altro: è il «mondo»…. Il mondo, in questo senso, è ancora l’umanità , ma quella resa schiava del mistero del male; è la negazione e la ribellione al regno di Dio; è la coalizione delle false virtù, rese tristemente potenti dal loro affrancamento dal fine supremo; è in pratica una concezione della vita deliberatamente cieca sul suo vero destino, e sorda alla vocazione dell’incontro con Dio; uno spirito egocentrista, drogato di piacere, di fatuità , d’incapacità di vero amore. Ed è, tutto sommato, la «fascinatio nugacitatis» (Sap. 4, 12) la seduzione dei valori effimeri e inadeguati alle aspirazioni profonde ed essenziali dell’uomo; una seduzione, che incontriamo ad ogni passo della nostra esperienza temporale, e che ci può essere fatale.

    Analisi e riflessione da continuare…..

  3. Ma per tirarsi su il morale…

    “Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
    Che cosa è un volto che risplende?
    Forse poca cosa, eppure è l’essenziale, perchè il volto è la rivelazione di ciò che ogni persona custodisce.
    Ti auguro di scoprire un Dio luminoso, un Dio solare.
    Ricco non di troni, di poteri, di leggi, di dichiarazioni, ma il cui più vero tabernacolo è un volto luminoso.
    Un Dio dalle grandi braccia e dal cuore di luce.
    La benedizione di Dio non è nè salute, nè ricchezza, nè fortuna, nè prestigio, nè lunga vita,
    ma molto semplicemente, molto profondamente, la benedizione di Dio è la luce.
    Quella luce profonda, spirituale, la luce per vedere in profondità , la luce per scegliere, la luce per camminare, la luce da gustare.
    Anche tu devi illuminare il tuo volto per gli altri.
    Che cosa accende luce nel volto di una persona? E’ il suo sorriso! Nel sorriso, negli occhi ridenti, si impiglia, come in una rete,
    una luce misteriosa.
    Una persona sorride e subito si illumina. Di più, si fa raggiante. Irradia luce.
    Che tu possa cogliere il volto sorridente di Dio.
    Capire, vivere, amare un Dio raggiante, che sorride!
    E quando la vita si riempie di sorrisi?
    Quando nasce amore.
    Dio ti sorride perchè ti ama.
    Dio è raggiante, si illumina per te, perchè in te ha trovato la sua gioia.
    Padre Ermes

  4. Come tante altre volte condivido profondamente quanto scrivi, in particolare sul fatto che il primo nemico è DENTRO di noi, mentre siamo troppo occupati a combattere quelli che vediamo o crediamo di vedere attorno a noi.

    Mi sono resa conto di non aver ancora inviato un augurio a te e ai lettori per il Santo Natale, oltre che per il nuovo anno.
    L’augurio migliore mi sembra quello del brano di Nm. 6, che estendo in particolare a tutti coloro che il Signore ha chiamato ad essere suoi ministri consacrati.
    Possiate portare la benedizione del Signore a TUTTI i suoi figli, in particolare ai più bisognosi.

    E noi, giovani da più o meno tempo, cerchiamo di dargli una mano, che ne dite?

  5. Ricambio di cuore gli auguri dichiarando insieme a voi guerra all’egoista malizioso,esperto pessimista superconvinto delle sue idee ….”primo nemico da combattere che sta proprio vicino, dentro di me.”…. Che sonnecchia beatamente “in pace” nell’intimo di ognuno, per far capolino appena capita l’occasione… Gli diamo lo sfratto? ^_^
    Buon anno a voi tutti
    .

  6. @Dele
    “Ti auguro di scoprire un Dio luminoso, un Dio solare.
    Ricco non di troni, di poteri, di leggi, di dichiarazioni, ma il cui più vero tabernacolo è un volto luminoso.”
    Quanto ti piace, eh, Dele, questa frase!
    Prima dici: “stò comunque continuando a cercare, e sull’argomento ho trovato queste belle parole di Paolo VI, dall’udienza generale del 5 Aprile 1967:”
    Eccoti!
    Hai un dubbio? Cerchi il pensiero (autorevole, certo) su quel dubbio che ti dia la risposta, o almeno una guida.

    Padre Ermes (sulla scia di Giovanni Vannucci = studi biblici) afferma una “banalità “.
    “Un Dio”, dice! “Un” dio!!! Questo fa capo al senso religioso che è innato nell’uomo. Qui è il nocciolo! “Un Dio” lo può dire chi NON HA VISTO IL DIO INCARNATO.”
    “Un Dio” significa “Dio” a tua immagine e somiglianza! Proprio quello che cerchi tu, partendo da un dubbio al quale hai dato già una risposta e cerchi la conferma alla risposta che hai già dato. E’ un errore di metodo!
    Per questo ti piace leggere qualcuno che scriva che c’è qualcosa “di più vero del tabernacolo”: nel Tabernacolo infatti C’E’ CHI ci ricorda che NOI siamo a Sua Immagine e Somiglianza!
    In altri termini: Il Tabernacolo è Dio, il creatore dell’Uomo; Padre Ermes parla dell’Uomo il CREATORE DI DIO! (Almeno nel brano che hai condiviso qui).

  7. Il Vescovo presidente di Pax Christi Italia Giovanni Giudici, interviene contro la “follia dell’enorme costo dei 131 cacciabombardieri da 150 milioni di euro ciascuno . Una decisa presa di posizione per “rompere il silenzio e chiedere “un ripensamento di queste spese militari in Parlamento . Come i Re Magi anche noi dobbiamo “intraprendere un’altra strada .

    F35: E’ UN’ALTRA LA STRADA

    Finalmente la notizia è arrivata nei titoli di giornale, nel panorama drammatico di questa crisi economica che esige sacrifici e tagli per il bene del Paese e per il futuro di tutti: anche le spese militari devono essere drasticamente tagliate. In particolare il dito è puntato sull’enorme costo dei 131 cacciabombardieri F35, aerei di attacco che costano quasi 150 milioni di euro ciascuno. Un investimento di oltre 15 miliardi. Pax Christi lo ricorda da anni (in collaborazione con la Rete Italiana per il Disarmo di cui fa parte) e il convegno appena celebrato a Brescia, in preparazione della Marcia per la pace della Chiesa italiana, ha sottolineato le devastati conseguenze sull’economia e sul futuro delle comunità , del produrre e commerciare macchine di morte di simili proporzioni.

    L’assordante silenzio che copriva questo progetto è stato rotto. Sempre più palese è l’assurdità di produrre armi investendo enormi capitali mentre il grido dei poveri -interi popoli- ci raggiunge sempre più disperato.

    “Cammineranno le genti, mentre la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli . In questa festa dell’Epifania il profeta Isaia resta colpito da movimento di popoli in cerca della luce e della pace. Così anche la tradizionale Marcia della Pace realizzata a Brescia la notte di fine anno, ci ha messo in cammino con tutti i costruttori di pace.

    Ma su quale via scegliamo di camminare? Forse quella di Erode, fatta di violenza e sopruso? O piuttosto quella dei Magi e di chiunque, singoli e popoli, discerne le opere di pace per garantire il futuro di tutti.

    I Magi, ci racconta il Vangelo, “per un’altra strada fecero ritorno . Anche per noi vale l’invito a intraprendere una strada diversa orientando ogni scelta alla via esigente e necessaria della pace. Per questo esigiamo un ripensamento di queste spese militari con un serio dibattito in Parlamento .

    I popoli che camminano nella tenebra di questa follia chiedono di cancellare questo progetto e ciò è ancora più necessario in un tempo di crisi che è già molto pesante soprattutto per le famiglie e per i più poveri e che non sembra invece toccare i grandi investimenti per le armi.

    Chi incontra Gesù a Betlemme non può più camminare sulle strade di Erode, il violento re della strage degli innocenti. Dai Magi impariamo a scegliere, anche a rischiare. Quando si incontra il Cristo nel volto di tanti fratelli e sorelle non si può familiarizzare con progetti di violenza. Neppure in chiave di pseudo-sicurezza internazionale.

    Per questo nostro mondo che “ha bisogno della pace come e più del pane (Papa Benedetto XVI, 1 gennaio 2012), ci sono richieste le scelte più alte perchè “Quando tanti popoli hanno fame, ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili ascoltarci prima che sia troppo tardi . (Paolo VI, 1967 Populorum Progressio n.53)

    Giovanni Giudici, vescovo presidente di Pax Christi Italia

    Pavia, 5 gennaio 2012

  8. DICHIARO PACE!

    Dichiaro pace agli egoisti di cuore,
    sono così attratti dalla gioia del loro cuore che vorrebbero trasferirla ai cuori degli altri,
    Dichiaro pace ai maliziosi,
    che cercano di scovare il secondo o il terzo fine nelle cose e nelle persone e fanno di tutto per evidenziarli agli altri per evitare loro gli errori che non dipendono dai loro difetti,
    Dichiaro pace agli esperti di pessimismo,
    che la visione negativa delle cose prodotta dal non voler riconoscere l’uomo come peccatore, porta a sradicare immediatamente ogni piccolo germoglio che nasce dalla salvezza che viene solo da Dio e non dalla morale che viene dall’uomo,
    Dichiaro pace ai super-convinti delle loro idee, che le manifestano con convinzione e le difendono fino a quando le domande di coloro che sono alla ricerca non sono poste come domande che aprano un dialogo che non schiacci i dubbi ma nemmeno le certezze,
    Dichiaro pace a coloro che se ne stanno beatamente in pace e dichiaro pace a tutto quelli che non sono in pace, nella propria famiglia, nella propria nazione,
    e mentre dichiaro pace mi accorgo che il primo amico a cui dichiarare pace sta qui, accanto a me, dentro di me.
    Da quando Gesù è nato nella mangiatoia, è iniziata la pace per l’egoismo, per la freddezza di cuore, per la cattiveria.
    E la fragilità umana del Bambino-Dio nella culla è l’augurio migliore che è dato anche a me.
    Armiamoci dunque di deità vera, quella nella quale Gesù ci ha immersi fin dall’eternità , e sostiamo… la sconfitta della guerra è vicina!

  9. @elisa

    Cara Elisa, la lotta che stai conducendo per ritrovare, te stessa, la tua famiglia, il tuo amore è dura, ma ce la farai, perchè non sei sola. Dio lavora in te e per te, per la tua bimba, per il tuo uomo.
    Dio non ha messo in te l’amore, per poi toglierlo dietro tua richiesta, per rimetterlo a posto ora che glielo richiedi…
    Stare insieme, vivere “in due”, condividere giorni e notti è un LAVORACCIO!
    Non è robina da poco, da trattare con superficialità …
    Avvengono nelle persone, nella coppia, delle trasformazioni silenziose che, a volte, ci fanno perdere di vista il giusto percorso, la serenità dei nostri stessi sentimenti, persino il senso della nostra identità . Ma l’amore non può diventare indifferenza, intolleranza…
    L’amore è amore, sempre. E’ occhi e sguardo nuovo per fare nuove le cose vecchie.
    E’ perdono. E’ speranza. E’ fiducia.
    E’ ripercorrere un sentiero che all’improvviso ci sembra di non riconoscere più.
    TU sei il dono d’amore che Dio ha fatto un giorno al tuo uomo. LUI è il dono
    che Dio ha fatto a te.
    Pensa che non sei tu che lo hai amato per primo, ma c’è Dio che lo ha amato prima di te e lo ha posto al tuo fianco.
    Un grande abbraccio e BUON CAMMINO con tenacia e resistenza!

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