beati perchè poveri contro le povertà 


GIOVEDI’ 1 novembre 2012
Solennità  di TUTT i SANTI

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perchè di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchè saranno consolati.
Beati i miti,
perchè avranno in eredità  la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchè saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchè troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchè vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchè saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchè di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli».
(dal Vangelo di Matteo 5,1-12)

Simone e Clara, 37 anni lui e 33 lei, sono sposati da 8 anni, e ora hanno due bambini di 4 e 2 anni, Francesco e Noemi. Stanno partendo per il Messico, non per una vacanza, ma per andare a vivere in mezzo ai poveri in uno dei quartieri più poveri di Città  del Messico, San Miguel Teotongo, come volontari missionari dell’Opera “Don Guanella”. Per fare questo entrambi lasciano il lavoro e la casa insieme al loro contesto famigliare e di amici.
La storia di questa giovane famiglia, i Massa Pinto di Valbrona (Como), è per me un esempio molto concreto e attuale di quella prima frase del famoso discorso della montagna che troviamo nel Vangelo di Matteo: “Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli…”
Gesù pronuncia solennemente queste parole, sedendo su un monte e con attorno i discepoli. Matteo vuol farci vedere Gesù come il nuovo Mosè con una nuova legge. Mosè dal monte Oreb pronuncia i dieci comandamenti ricevuti da Dio, qui Gesù annuncia la nuova legge del Regno, che non azzera quella precedente di Mosè ma ne rinnova il senso. Non più una legge fatta di divieti e prescrizioni, ma una legge fatta di proposte di vita e di doni da parte di Dio.
Beati i poveri di spirito.
Espressione davvero strana ad alto rischio di fraintendimento. La frase la può capire solo chi conosce bene Gesù e chi gli è amico. Gesù non esalta la povertà  materiale e tanto meno la povertà  spirituale.
Gesù fa di tutto per eliminare le povertà  che incontra, anche a rischio di mettersi contro i capi del popolo ed esser tacciato di blasfemia. Guarisce di sabato, si fa toccare da lebbrosi e peccatrici, non risparmia di metter in luce le ipocrisie (povertà  spirituali) anche dei capi religiosi del suo tempo.
Gesù chiama beati coloro che per lo spirito si fanno poveri, e il primo è proprio lui. Lui si è impoverito prima di tutto della sua condizione divina per prendere pienamente la fragile e limitata condizione umana. Lo ha fatto perchè solo così poteva amare faccia a faccia l’umanità , specialmente quando questa era impoverita e privata anche della dignità  umana. Gesù si fa povero per arricchire noi. Lui è il primo “povero per lo spirito”, e con lui ci sono anche i suoi discepoli e tutti coloro che vogliono essere come lui.
L’affermazione di Gesù “Beati i poveri di (nello) spirito” è legata a “… perchè di essi è il regno dei cieli”.
Gesù si è fatto povero e in questo modo il regno dei cieli è sceso sulla terra. L’espressione “regno dei cieli” indica la presenza di Dio sulla terra dove i regni degli uomini spesso naufragano nella ricerca del potere e ricchezza, nelle divisioni e guerre. Chi si fa povero per amore e per combattere le povertà , diventa uno dei primi sostenitori del regno di Dio, e fa mi modo che sempre più il cielo scenda sulla terra.
Questa famiglia della provincia di Como che parte per il Messico, non è composta da persone perfette e che hanno terminato il loro cammino di crescita, ma hanno il merito di farci vedere che non bisogna aspettare la fine del mondo perchè un po’ del regno dei cieli scenda sulla terra. Simone e Clara con Francesco e Noemi ci testimoniano con il loro coraggio che la beatitudine del Vangelo è possibile viverla anche oggi.
Magari non siamo tutti chiamati a fare scelte così estreme e forti, ma è importante che ci crediamo veramente. E’ fondamentale sentire che la strada della beatitudine sulla terra passa proprio dal farsi attenti alle povertà  e anche dal farsi un po’ più poveri per arrivare a condividere. Così il regno dei cieli anche attraverso le nostre piccole scelte quotidiane scende in terra. E siamo così anche noi beati, già  qui e ora, senza aspettare la proclamazione post-mortem e l’onore degli altari…

Giovanni don

clicca qui per la storia della famiglia Massa Pinto

9 comments

  1. WoW!! Mi piace la vignetta. Noi pensiamo Dio con le stesse categorie mentali,molto ristrette, che ci sono proprie.
    Dio è Altro. Dio è Oltre.

    ” Gesù si è fatto povero e in questo modo il regno dei cieli è sceso sulla terra.”

    DIO QUANDO AMA HA GESTI UMANI

    “Chi si fa povero per amore e per combattere la povertà diventa uno dei primi sostenitori del regno di Dio e fa in modo che sempre più il cielo scenda sulla terra”

    L’ UOMO QUANDO AMA HA GESTI DIVINI

    Nella comunione dei Santi, auguri a tutti

  2. “Magari non siamo tutti chiamati a fare scelte così estreme e forti, ma è importante che ci crediamo veramente. E’ fondamentale sentire che la strada della beatitudine sulla terra passa proprio dal farsi attenti alle povertà e anche dal farsi un po’ più poveri per arrivare a condividere. Così il regno dei cieli anche attraverso le nostre piccole scelte quotidiane scende in terra. E siamo così anche noi beati, già qui e ora, senza aspettare la proclamazione post-mortem e l’onore degli altari…”. Sante Parole (oggi è proprio il caso di dirlo, don Giovanni….:-) ). Siamo troppo impegnati a “gerarchizzare” tutto, vorremmo farlo anche con il Regno di Dio. E non ci rendiamo conto che esiste già un “vademecum” che ci guida e ci consente di portare un pezzetto del Regno di Dio già qui dove siamo. E questo “vademecum” è il Vangelo. Spendiamo un po’ di tempo a leggerlo, a capirlo e, soprattutto, a renderlo vivo, anche nei gesti più semplici. In maniera che la santità di ognuno di noi parta già da qui, senza alcun tipo di “gerarchie”. Buona Solennità di Tutti i Santi a tutti.

    P.S: Complimenti a Simone e Clara

  3. PARADISO! Luogo di gioia e gloria per le infinite differenze, nella infinita giustizia di Dio che… approveremo!
    ‘A morte o ssai che d’è? E’ una livella…
    ‘A livella o ssai che d’è? E’ una morte…
    ‘O Paravise… NO!

  4. Buona festa amici.
    Sono daccordo con Giuseppe;I Santi non sono tali per un riconoscimento umano.
    Dio fa i Santi;il Santo è colui che mette Dio al primo posto,che si separa da tutto ciò che non serve nel Santo Cammino.
    La santitá incomincia con piccole cose,viene formata nella crescente amicizia con Dio,fino alla Conoscenza che ci fará figli.un cammino crescente di Amore.
    Il Vangelo di domani ci insegna il primo passo…
    Buona lettura,ut unum sint.XXXI Domenica del tempo ordinario 04.11.2012: Prima di tutto

    .Ave Maria, fratelli, il Regno di Dio è tra voi!

    Pensiero per oggi: – Che cosa mettere prima di tutto nella nostra vita? –

    Dio parla ed opera in tutto l’universo ed in tutti gli avvenimenti (che noi forse nella nostra cecità attribuiamo al caso, alla natura, agli uomini, alla società , ai tempi o alla fatalità di un destino cieco) per metterci in evidenza l’essenziale, per farci capire l’unica cosa cui dobbiamo dedicarci prima di tutto ed evitarci di sprecare il nostro tempo, i nostri pensieri, la nostra vita, in cose che passano e valgono niente. C’è infatti questo rischio nella vita di ogni uomo, poichè Colui che ha creato e crea tutte le cose senza di noi, non ci salva senza di noi, e quindi non ci fa entrare nella conoscenza e nella vita vera senza di noi. Dio ci ha creati con la possibilità di conoscerLo e ci ha ordinato di cercarLo per non morire. Cercare e conoscere Dio è vivere, è amare. Amare non è dire: ti amo, ma è immergersi nel pensiero e nella vita di un altro; amare Dio è immergersi nella vita di Dio, è dedicare tutto il nostro pensiero a Lui per ricevere da Lui la luce sul mistero di cui creandoci ci ha fatti partecipi. Amare Dio è cercare la sua Verità , la sua Presenza, il suo Volto. Se i nostri giorni scorrono senza senso e le nostre vite falliscono concludendosi in niente, non è colpa della natura, o del destino, o dei tempi, o della società , o degli uomini, poichè tutto è voluto da Dio, ma siamo noi per primi, e solo noi, i traditori del nostro destino in quanto trascuriamo di impegnarci a cercare ed a conoscere Dio mentre ci accontentiamo soltanto di pratiche e di parole.

    Brano del Vangelo di oggi: s. Marco cap. XII n. 28/34

    Allo Scriba che, dopo essere stato a lungo attentamente in ascolto di ciò che insegnava Gesù, gli aveva chiesto quale fra tutti i comandamenti di Dio fosse da mettere il primo, Gesù aveva risposto: “Il primo di tutti i comandamenti è questo: Ascolta Israele, il Signore Dio tuo è un solo Dio: tu Lo amerai con tutto il cuore .

    LA MESSA

    INTROITO – Il primo di tutti i comandamenti è: ascolta!

    (È necessario aprirsi all’ascolto se si vuole iniziare la vera vita, la nostra Messa).

    .Alzati, entra nella Città di Dio! Lì ti sarà detto ciò che devi fare.

    LETTURE – Il Signore Dio tuo è uno solo.

    .Uno solo è Dio, Padre di tutti, che è al disopra di tutto e di tutti, agisce per mezzo di tutto e di tutti, ed è presente in tutto e in tutti. Credi tu questo?

    VANGELO – Tu L’amerai con tutto il tuo cuore, con tutte le tue forze.

    .Dio è vita e ha creato l’uomo per la vita. Per questo, perchè l’uomo restasse in vita, Dio gli ha ordinato, comandato, di amarLo. Gli ha comandato di vivere. L’uomo è stato creato per occuparsi di Dio, per cercarLo, per conoscerLo, e imparare a vivere con Lui, che è presente ed operante in tutto.

    OFFERTORIO – Il secondo poi è questo: ama il prossimo tuo come te stesso.

    .Cercare Dio e amare il prossimo: qui sta tutta la Legge e i Profeti, qui sta la vocazione di ogni uomo, il suo destino. L’amore al prossimo è un test per verificare l’autenticità della nostra ricerca di Dio e del nostro amore per Lui.

    CONSACRAZIONE – Amare Dio e il prossimo vale più di tutte le offerte e sacrifici, disse lo Scriba
    .Questo è il mio corpo, questo il mio sangue sparso

    COMUNIONE – Gli rispose Gesù: “Non sei lontano dal Regno di Dio! .

    .Il Signore è vicino a chi Lo cerca: a chiunque Lo cerca con tutto il suo cuore.

    Conclusione: L’uomo ha avuto la vita con uno scopo preciso, netto, assoluto: conoscere Dio. Tutte le cose, tutte le creature glielo annunciano e glielo ripetono ogni giorno: cercaLo, amaLo, conosciLo! Il tempo che passa gli dice: affrettati a conoscere il Signore, perchè ognuno potrà restare nella Luce della Verità di Dio nella misura in cui l’avrà creduta, cercata e conosciuta prima che venga la sua ora chiara e manifesta. Altrimenti non la potrà sopportare. Nel cercare e nel conoscere Dio è tutta l’anima della nostra vita: è qui che l’uomo si forma e dà significato ai suoi giorni e scopre la sua vera vita, quella che la maggior parte degli uomini ignora, perchè tutti pensano a mangiare, a lavorare, a costruire case, a viaggiare, a comperare, a vendere, ad assicurarsi una carriera nei cimiteri del mondo

  5. @Nica

    Che bello!!! “L’uomo, quando ama, ha gesti divini.”

    Un pò meno bello, “Dio, quando ama, ha gesti umani”.
    Fa sorgere una domanda: c’è un momento in cui Dio non ami?
    L’incarnazione di Cristo è un gesto umano o divino?
    Il concepimento dell’uomo è un gesto umano o divino?

    “Alla Destra del Padre”… un libricino del Cardinale Giacomo Biffi… che ieri mi hanno consigliato e che consiglio di leggere… facciamolo insieme…

  6. @Dario
    Perchè un pò meno bello?
    Dio ama sempre. Dio è il sempre fedele alle sue promesse.
    Ma tutti i gesti di Gesù verso gli uomini e le donne, raccontati nel Vangelo non sono gesti umani che ci aprono verso Dio?
    La saliva, il sollevare, il toccare, il mangiare insieme, il bere non sono umanissimi gesti con cui l’uomo-Dio ci attrae?
    Come i nostri gesti d’amore sono umano-divini, così l’amore di Dio per noi è divino-umano e la grazia di Dio non “passa” attraverso i gesti umani, umanissimi dei segni cioè Sacramenti?

  7. Ottimo commento:
    “Espressione davvero strana ad alto rischio di fraintendimento. La frase la può capire solo chi conosce bene Gesù e chi gli è amico. Gesù non esalta la povertà materiale e tanto meno la povertà spirituale.”

    E’ importante fare chiarezza.

    E grazie per la storia di questa famiglia che “Stanno partendo per il Messico”.
    Anche qui da noi c`è un grande bisogno di evangelizzatori.
    Nella sua lettere “Porta Fidei” per l’anno della fede, il Papa ci ricorda come l’europa e tutto l’occidente si sia come addormentato ed occorre che riscopra la sua fede sia come Amore e sia come Conoscenza.

    Perchè sia l’uno che l’altra:
    L’Amore senza conoscenza diviene sentimentalismo e
    la Conoscenza senza amore diviene gnosticismo.

    Servono entrambi per poter vivere in pienezza il Mistero Pasquale.

    Riguardo alla vignetta aggiungo una battuta.
    Non sono tanto i cattolici che le impongono anche qui (come dice l’angelo)

    Ma ad una responsabilità , non da poco, che ha lasciato Gesù al capo della Sua Chiesa: “… tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli.”
    [Matteo 16,13-20]

    La “logistica” poi lassù la lasciamo gestire a chi ne sa di più.
    🙂

  8. Ð…ono 5 oore сhe giro pper la rete e il tuo sito è â…¼a sola
    cosa apprezzabile chе ho visto. Realmente intеressante.
    Sе tutte le рersone che creano pagine web si preoccupassero di fornire mageriale appassionante comе
    il tuo la rete sarebbe sicuramente molto più fÉ‘cile
    da visitare. TÑ– ringrazio!!!

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