Abitati da Dio

Dio abita in noi (colored)
DOMENICA 1 maggio 2016
Sesta di Pasqua

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà  la mia parola e il Padre mio lo amerà  e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Parà clito, lo Spirito Santo che il Padre manderà  nel mio nome, lui vi insegnerà  ogni cosa e vi ricorderà  tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà  il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perchè il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perchè, quando avverrà , voi crediate».
(dal Vangelo di Giovanni 14,23-29)

Nel corso dei secoli la Chiesa, dal momento in cui esce dalla clandestinità  per le persecuzioni dei primissimi secoli, ha costruito edifici di culto che in maniera sempre più magnifica hanno rappresentato la sua fede. La storia dell’arte ci ha consegnato chiese sempre più grandi e ardite, ricche di opere d’arte. E’ capitato che nei secoli le chiese spesso venissero distrutte non solo da eventi naturali, ma dalle guerre, quando chi vinceva, per poter ribadire la propria supremazia, distruggeva i luoghi simbolo della cultura e della fede dell’avversario. Capita purtroppo anche oggi che alcuni edifici cristiani siano oggetto di saccheggio e distruzione in quei luoghi dove si vuole cancellare la presenza cristiana anche quando i cristiani sono stati già  uccisi o cacciati dal territorio.
Il luogo di culto rappresenta sempre una storia e una tradizione religiosa di un popolo, e questo vale ovviamente anche per noi cristiani. E nella nostra Europa, e in particolare in Italia, le chiese con i loro campanili, al centro del paese o delle città , raccontano la fede in Dio e la storia di una comunità  che crede che Dio abita in mezzo alle case.
Ma dove abita realmente Dio? Quale è la più degna dimora nella quale Dio può sentirsi a casa?
Se la chiesa-edificio è simbolo di una fede, il luogo scelto da Dio per abitare è però un altro, e non può essere sostituito da nessun edificio, per quanto grande e ricco che sia.
“Se uno mi ama, osserverà  la mia parola e il Padre mio lo amerà  e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. In questa affermazione solenne pronunciata da Gesù ai discepoli nell’ultima cena, il Maestro insegna che il luogo dove Dio abita è il cuore dell’uomo che ama. Dove c’è una persona o più persone che vivono l’amore nello stile di Gesù, Dio, Padre Figlio e Spirito Santo, prende dimora proprio li. Ed è per questo che la comunità  di cristiani che vuole costruire la più degna dimora per il Dio in cui crede, non ha altra strada che coltivare la comunione e l’unità  insieme al servizio e il dono per il prossimo.
In questa casa fatta di vita, di persone e di relazioni umane vere, Dio trinità  abita comodamente, e chiunque entra può sperimentare lo stupore di conoscere Dio da vicino, senza dover guardare verso l’alto, verso un cielo infinito e distante, dove spesso si pensa sia rifugiato Dio lontano e indifferente agli uomini.
Dio non sta in cielo e non sta nemmeno tra le dorati pareti di una chiesa, ma è nel cuore dell’uomo che ama, cioè dell’uomo vero, quello che è nei piani di Dio fin dalla Creazione.
La storia di San Francesco di racconta di una sua visione, quando il crocifisso dentro la chiesetta mezzo distrutta di San Damiano, gli parla e gli dice “va’ e ripara la mia casa che è in rovina”. Il Santo di Assisi pensa subito che il mandato sia quello di ricostruire la piccola chiesa diroccata, ma pian piano comprende che la chiesa da riparare è la Chiesa di persone. E con una estrema fedeltà  al vangelo farà  proprio questo, arrivando persino a Roma davanti al papa con il suo progetto di restauro dei cuori e non delle pareti.
E’ lo Spirito Santo che insegna al cuore di fare la nostra parte nel tenere la vita aperta a Dio che abita in noi. E’ lo Spirito di Dio che ci aiuta a fare spazio in noi e nella comunità  perchè ci sia davvero spazio per gli insegnamenti di Gesù.
E’ lo Spirito Santo che ci toglie la paura, e come dice Gesù ai suoi, ci fa sentire in pace con Dio e tra di noi.
Con questo Spirito di amore e di coraggio, la paura che tende a farci mettere sempre sulla difensiva, cede il posto alla fiducia, e nonostante tutti problemi e anche in caso che tutte le chiese-edificio vengano distrutte, il Vangelo di Dio non viene eliminato dal mondo, e nell’amore che abbiamo, Dio continua ad abitare nel mondo, dentro di noi.

Giovanni don

2 comments

  1. Fare spazio nel mio cuore  per fare dimorare la TRINITA'  e rimanere nell'amore alcuni giorni è faticoso.Diversi sentimenti come rabbia, tristezza e paura hanno il dominio , dividendo il cuore in pezzi impazziti e la pace che viene da Dio non c'è più. Il cuore lacerato rende la vita insostenibile. Che fare? Riconciliarsi con Dio e con  il prossimo, osservando la PAROLA ,che è unica AMARE., i sentimenti contrastanti usciranno dal cuore che si colmerà di solo amore.Aiutami Signore con la tua luce.

  2. Dio non sta in cielo e non sta nemmeno tra le dorati pareti di una chiesa, ma è nel cuore dell’uomo che ama, cioè dell’uomo vero, quello che è nei piani di Dio fin dalla Creazione.

    Esatto, don Giovanni. La casa dove Dio preferisce abitare è il Cuore dell'Uomo. Punto. Non esistono altre dimore materiali che Lui preferisce. Purtroppo, però, la porta del nostro Cuore spesso e volentieri rimane chiusa quando Lui bussa. Questo perché i cardini sono fatti di un materiale resistente, frutto di una miscela di egoismo, potere e insensibilità. Esiste però un "Passepartout", la chiave dell'Amore. Se permettiamo allo Spirito Santo di forgiare questa chiave, allora Dio troverà sempre la porta aperta. Signore, fa che lo Spirito Santo sia un "ferramenta" che lavori h24. Affinché la chiave dell'Amore sia sempre pronta per noi, anche quando i cardini dell'egoismo si rinforzano.

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