non guardare il cielo… ma il mondo davanti a te

domenica 4 maggio 2008
ASCENSIONE del Signore

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Gesù si mostrò ai discepoli vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio…
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà  su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perchè state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà  allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
(dagli Atti degli Apostoli 1,1-11)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
(dal Vangelo di Matteo 28, 16-20)

Gesù quando è venuto nel mondo e dopo esser morto e risorto, ha fondato una nuova religione?
Sembra una domanda un po’ assurda, lo so. Ma la risposta dipende forse da quale idea abbiamo in testa di religione. E’ forse per questo che molti rifiutano la religione cristiana, perchè rifiutano un idea di religione e un modo di viverla che avvertono come inutile se non addirittura dannosa per il mondo e per la loro stessa vita personale.
Stamattina ascoltavo alla radio una canzone molto conosciuta e bella, “Imagine” che John Lennon (ex Beatles) scrisse nel 1971.
Mi ricordo che in passato, quando sentivo il passaggio “Immagina che non esistano frontiere, non è difficile da fare, nessuno per cui uccidere o morire e nessuna religione…” giudicavo la canzone contraria a quello che penso e quindi inaccettabile proprio per quel passaggio che dice di immaginare un mondo senza religione.
Chissà  quale idea avesse Lennon di religione, ma pensandoci bene sono in parte d’accordo con lui.
Se la religione è solo un sistema organizzato di riti esteriori e di usanze che portano la persona ad estraniarsi dalla vita vera e se la struttura religiosa è solo una questione di potere dove il più forte (che si considera inviato da Dio) controlla e limita il più debole (il semplice fedele), allora sono d’accordo con la canzone, cioè vorrei un mondo senza religioni, e sono sicuro che Gesù non ha fondato nessuna religione così intesa.
La lettura dagli Atti degli Apostoli, dove si racconta l’ascensione di Gesù risorto al cielo, ad un certo punto riporta una frase degli angeli che sempre mi ha fatto riflettere, ma in particolare oggi. I due uomini vestiti in bianche vesti invitano i discepoli a non rimanere con lo sguardo fisso al cielo. Sembra che vogliano scuotere gli amici di Gesù da una sorta di paralisi spirituale ed esistenziale. Hanno visto il loro maestro separarsi da loro e sembra che siano rimasti soli. Forse sono presi da paure per il presente (che cosa fare adesso con i nemici di Gesù che forse se la prenderanno con noi?) e forse anche da nostalgie per il passato quando Gesù li guidava e diceva loro tutto quello che dovevano fare.
Ma, secondo l’invito degli angeli, non devono rimanere a guardare il cielo, devono guardare avanti a se. Non serve a nulla rimanere nostalgici del passato e farsi condizionare dalla paura della vita presente. Non è nemmeno questione di cercare forme diverse di fuga dal mondo, pensando che il mondo sia solo un posto senza Dio e ricco di contraddizioni negative per chi crede.
Gli angeli al contrario invitano i discepoli, e anche noi, a guardare con fiducia e impegno alla vita reale di ogni giorno, che non sta “per aria” ma nelle vicende e nelle persone concrete che incontriamo. E’ li che viviamo “tutto quello che ci ha insegnato Gesù” che è l’amore per tutti, l’impegno alla condivisione dei beni, il perdono e la costruzione di un Regno di pace.
A volte ci sembra di essere più cristiani quando entriamo in una chiesa e ci mettiamo in silenzio e preghiamo, oppure quando chiediamo ad un prete quello che dobbiamo fare e lo eseguiamo fedelmente. Tutto questo è bello e fa parte della nostra esigenza di nutrire la fede cristiana ricevuta con il Battesimo.
Ma non dobbiamo dimenticare che il nostro esser cristiani lo viviamo ogni giorno, in ogni luogo, con ogni persona, cercando di realizzare nel concreto gli insegnamenti di Gesù. Siamo cristiani quando guardiamo davanti a noi e crediamo che possiamo vivere il Vangelo sempre, in ogni occasione. Non ci sono situazioni di vita che nelle quali non possiamo portare il messaggio di Cristo!

    Forse proprio per questo motivo Gesù è asceso in cielo, e ci rimane anche per me che tante volte Lo vorrei più presente per togliermi la fatica di credere e di fare da solo. Se Lui fosse sempre davanti a me a dirmi in ogni istante che cosa fare e cosa non fare, finirebbe la mia libertà  e non sarei più un cristiano adulto. Lui è asceso in cielo perchè si fidava dei suoi amici e si fida ora anche di me. Non vuole che io fugga dal mondo ma che ci rimanga al Suo posto e con il Suo stile. Lui mi promette di non rimanere lontano, e, nel modo che lui conosce, mi rimane ancora vicino. Infatti il Suo Spirito Santo come è sceso sugli Apostoli, così scende su ogni credente di ogni tempo.
    Voglio quindi credere anch’io in un mondo unito, dove pace e fratellanza sono possibili. Mi unisco anche io ai sognatori che non si preoccupano troppo nè dell’inferno e neppure troppo della vita futura e nemmeno si preoccupano tanto di religioni con riti e usanze, ma si preoccupano dell’oggi e si danno da fare per costruire il mondo che anche Gesù ha sognato e ha iniziato a realizzare.


Giovanni don

Immagina che non esista il paradiso,
è facile se provi,
nessun inferno sotto di noi,
sopra di noi solo il cielo.
Immagina tutta la gente
vivere per il presente.
Immagina che non esistano frontiere,
non è difficile da fare,
nessuno per cui uccidere o morire
e nessuna religione.
Immagina tutta la gente
vivere una vita in pace.
Puoi darmi del sognatore,
ma non sono il solo.
Spero che un giorno
tu ti unirai a noi e il mondo sarà  unito.
Immagina che non ci siano ricchezze,
mi meraviglierei se tu ci riuscissi,
nè avidità  nè cupidigia,
una fratellanza di uomini.
Immagina che tutta la gente
si divida tutto il mondo.
Spero che un giorno
tu ti unirai a noi e il mondo vivrà  unito
(“Imagine” di John Lennon, 1971)

7 comments

  1. Grazie, don Giovanni. Da quando ho scoperto il suo sito, lo visito ogni settimana. I suoi commenti, le sue riflessioni sono tanto concrete, quanto profonde e mi offrono tanti spunti di riflessione.
    Grazie
    Nonnaisa

  2. Sono d’accordo sul fatto delle religioni, che se portate avanti con i paraocchi ci si abbandona ad una fede spesso più di identità personale tenuta con gelosia e paura da chi vive una religione diversa dalla mia. Questo porta ai conflitti di religione, che spesso sfociano nella violenza. Monaci-guerrieri, martiri politico-religiosi, predicatori della fine del mondo, combattenti per l’idipendenza nazionale che per marcare meglio la distanza dal nemico, contro cui si è in guerra, fanno appello alla loro identità religiosa, trsformandosi in guardiani della causa di Dio, arrivando a concepire la possibilità di uccidere chi ai loro occhi è il traditore della causa.
    Grazie Giovanni, avanti così.

  3. Ho letto che “religio” significa legare insieme, quindi “religioso” è colui che stabilisce legami… mi sembra una bella definizione per le comunità cristiane. E’ difficile, ma perchè non provarci?

  4. In questi giorni stavo proprio riflettendo su quanto sia affascinante la “sfida” che il nostro credo ci propone: siamo chiamati a vivere l’Infinito nel finito del nostro oggi, a confontarci con l’Eterno in una vita costantemente misurata dal tempo che passa…Che bello tutto questo! A volte però mi capita di tornare a rivolgere lo sguardo al Cielo, lo confesso, in maniera forse un po’ nostalgica perchè vorrei capire su quale strada incamminarmi per fare di questa sfida la mia vita…Ma hai ragione tu, don Giovanni, quando dici che Gesù vuole che restiamo nel mondo, senza fuggire. Allora: occhi rivolti verso il Cielo ma…piedi ben puntati in terra e buon cammino!
    Complimenti per il sito che è stata per me una felice scoperta.
    A presto!

  5. tuttavia…..ho ricordato:
    “Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra.

    Non sono venuto a portare la pace, ma la spada.

    Perchè sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera;

    e i nemici dell’uomo saranno i suoi famigliari. Matteo 10, 34-38

  6. PREGHIERA.
    CERTO CHE SE COSì FOSSE, DIVIDENDOCI IL MONDO, IO CREDO CHE C.è NE SAREBBE STATO ANCHE DI AVANZO….
    MENTRE ADESSO CHISSà PERCHè UNO PIù NE HA PIù NE VUOLE …
    NON SI RENDONO CONTO CHE LA VITA E APPESA A UN FILO … OGGI CI SEI ….. E DOMANI NON CI SEI …
    PERCIò SE OGNUNO SAREBBE STATO NORMALE … C’è NE SAREBBE PER TUTTI…
    ADESSO SE SONO ANDATO BENE VOGLIO UN BUON VOTO….
    MOLTO INTERESSANTE QUESTO SIT….
    CIAO…BENITO

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