anche noi sordomuti da guarire

senza avvenire(colored)

DOMENICA 6 settembre 2009

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decà poli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà », cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
(dal Vangelo di Marco 7,31-37)

Mi ha colpito il particolare narrativo del miracolo compiuto in disparte lontano dalla massa di persone. Non credo sia un invito all’isolamento e al rifiuto dello stare tra le persone. Credo però che in questo gesto di Gesù ci sia un avvertimento molto attuale.
Gesù non vuole passare per un fenomeno da baraccone capace di stupire con miracoli e prodigi. Se vivesse ed operasse ai giorni nostri, penso che si terrebbe ben lontano dal diventar preda delle luci dei mass media, che molto spesso mostrano tutto e tutti distorcendo la verità  e le persone.
Gesù opera miracoli per dare dei segni veri e per indicare una strada che poi anche i suoi discepoli percorreranno.
Per questo motivo tira fuori dalla folla il sordomuto e in disparte lo guarisce, e per la stessa ragione invita il guarito a non divulgare al vento la guarigione con il rischio di travisare il vero senso di quello che gli è accaduto.
Nel nostro contesto di sempre più sofisticata comunicazione e veloce scambio di notizie, dove la folla attorno a noi e attorno ai fatti del mondo si accresce per le aumentate possibilità  di far vedere e di comunicare, la verità  delle cose e il significati veri dei fatti corrono il grave rischio di esser compromessi.
Tutti sanno tutto, o almeno pensano di sapere. Le notizie viaggiano veloci e non si sa più dove sta la verità  e dove il falso. Ma forse la verità  interessa meno del fatto di avere qualcosa da conoscere e da dire…
Non so cosa ne pensate voi, ma i fatti di questi giorni riguardo lo scontro tra Il Giornale e il direttore dell’Avvenire, ha aumentato il mio senso di sfiducia nei confronti della comunicazione e del giornalismo.
Ho la sensazione che la verità  delle cose non sia l’obiettivo di chi informa, ma l’obiettivo sembra essere quello alzare di più la voce e spararla più grossa. Non importa se dico la verità : importa solo se riesco a far credere che quel che dico è vero…
Non sono qui a dire che cosa penso di Feltri o di Boffo, ma solo a manifestare un disagio profondo che avverto. Credo che questo problema di comunicazione non sia solo a livello di grandi giornali e di personaggi pubblici. Penso che sia un problema molto vicino a noi, quotidiano. La difficoltà  di capirsi e il costante pericolo di incomprensioni che generano divisioni, sono realtà  che toccano anche i rapporti personali, famigliari e comunitari in genere.
Mi sembra che tutta la nostra società  abbia bisogno di essere guarita da Gesù. Siamo tutti un po’ sordi e muti. Sordi nel comprendere la verità  dell’altro e muti quando dobbiamo parlare bene e incoraggiarci.
L’evangelista alla fine del miracolo annota che al sordomuto “si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente”. Non basta saper parlare, bisogna anche parlare correttamente! La capacità  di comunicare non è dunque così scontata solo per il fatto che abbiamo le orecchie che funzionano e le corde vocali sane.
Gesù con questa guarigione invita i suoi discepoli a fare lo stesso, cioè a darsi da fare perchè i sordi odano e i muti parlino.

    Chiediamo a Gesù che ci guarisca dalle nostre sordità  spirituali e umane e che sciolga i nodi di odio, pregiudizio e cattiveria che ci rendono muti.
    E come cristiani seguaci del Maestro, facciamo si che la nostra società  piena di mezzi di comunicazione non si fermi nel rimanere solamente una folla che urla e che non capisce, ma si trasformi in comunità  di persone che conosco, amano e comunicano nella verità .


Giovanni don

16 comments

  1. ti ripeto il bentornato!!! avevo paura che non ti lasciassero più parlare.
    aspetto con gioia questi sabati in cui la Parola torna a rivivere nel cuore e cerco di incarnarla con tanta fatica….

    scontro con Avvenire: mio marito aveva mandato tempo fa due lettere al direttore perchè eravamo abbonati e non ci piaceva come un quotidiano cristiano accettasse ciò che stava succedendo e ci spaventava ciò che sarebbe potuto accadere…il direttore ci rispose che tutto era nella normalità , che non esisteva la possibilità di poter mettrere a tacere la Chiesa ….troppo facile ora dire “te lo gavevo dito ..
    ci dispiace per la sua situazione personale, veramente, ma ci preoccupa la gestione dell’informazione. Mio figlio ne è stato testimone in luglio con la manifestazione del no al dal molin….

    vorrei molte volte poter essere sorda alle cose del mondo per poter sentire solo la sua parola: ma penso che non sia questo ciò che vuole Lui…

  2. Penso anch’io che quanto sta accadendo con la stampa a livello nazionale, rispecchi anche le nostre piccole realtà quotidiane. A volte siamo convinti che “sincerità ” sia buttare addosso agli altri tutto ciò che ci passa per la mente, ma il “parlare correttamente” del sordomuto, mi fa pensare che prima di tutto ci debba essere l’amore.
    Buona vita!

  3. anche a me piace il sottolineare che bisogna saper parlare correttamente, quindi un giusto silenzio di meditazione e poi parlare, così forse ci liberermo da tanti bla bla che non dicono nulla.

  4. Penso a quante cose diciamo e facciamo convinti che sia per amore… e mi riferisco a quelle che partono da me e a quelle che partono dalle persone che conosco nei confronti miei o di altri.
    Dovremmo chiederci: ma è davvero amore? Il Maestro avrebbe qualcosa da dire in proposito, se solo avessimo voglia di ascoltarlo. Quanto male può venire da cose dette o fatte per quello che chiamo “amore”, ma non ha il sapore e il profumo della sua Carità !
    Gesù, donaci il gusto di imparare da Te che cosa sia l’Amore che ci chiedi di avere verso il nostro prossimo, donaci di saperci chiedere se Tu al nostro posto diresti o faresti così, o se ci piacerebbe essere trattati come noi trattiamo i fratelli!

  5. bella vignetta e sagace riflessione. purtroppo il gioco al massacro del prossimo non sembra finire, penso che sia una strategia per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi sociali che come sappiamo bene sono la disoccupazione, l’aumento dei poveri e tutta una serie di difficoltà che ci impediscono di vivere dignitosamente! Annientare totalmente il valore del rispetto verso il prossimo con questo sciacallaggio mediatico per certa gente è dire la verità ed informare, complimenti a loro per la deontologia professionale o etica, come la chiamano, di certo non è MORALE cattolica!?!?!

  6. Grazie Don per il tuo solito interessante commento e per la tua presa di posizione super partes.
    Diamo a Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare.
    Affidiamoci a Lui e tutto avrà un senso: muti, sordi, giornali, basi e povertà ….chi ne ha piu’ne metta.
    Buona Domenica a tutti.
    E che Dio Vi Benedica!

  7. Pienamente d’accordo con la tua riflessione. Il problema è che molto spesso i primi sordi e muti siamo proprio noi cristiani che, per dirla con S.Paolo, ci adattiamo alla mentalità di questo secolo.

  8. Beh insomma…la trave l’occhio la pagliuzza…è un po abusato come riferimento alla vicenda di Avvenire!
    Se mi permetti…il giornalismo è SEMPRE stato così! E da tutte le parti del mondo! SI scrive sul giornale non per fare i filosofi ma per far vendere copie! Talvolta enfatizzando…talvolta sminuendo la verità !
    Se Avvenire voleva vendere copie ha fatto scelte precise che non c’incastrano nulla con la religione ma con la visione della sua redazione..e del suo direttore!
    Purtroppo per la Chiesa….Avvenire ha scelto di schierarsi con Repubblica. Giornale (LA REPUBBLICA) che a un certo punto della sua storia ha scelto di fare un certo tipo di militanza e di prendere 2 belle badilate di sterco e cospargerle sul ventilatore cercando di indirizzarle sul suo avversario politico.
    Cristiana prudenza vorrebbe quantomeno mettersi fuori tiro degli schizzi!
    Anche perchè nel gioco di badilate stercorare una parte per un po le “ha prese”…poi stufa di puzzare…ha cominciato a menare pure lei!

    Il problema è che il “vostro” Avvenire era l’anello debole!
    Io ci vedo mooooolta volontà divina (e anche una bella legge del contrappasso dantesca)
    Il giornale che tuona e rintrona su: staminali, legge fine vita, aborto, divorzio, adulterio, politica etica, coppie di fatto….e che ha come referente uno stato che si è opposto alla moratoria della pena di morte per i gay…ebbene QUEL giornale li che dispensa consigli morali nella persona del suo direttore alle massime cariche italiane…è diretto da un signore condannato penalmente (dato acclarato…carta canta)…e gay!
    TOH…da che pulpito vien la predica!
    Ci starebbe bene la classica risatina….ed infatti purtroppo l’80% degli italiani se la sono fatta!

    Ultima cosa:
    Sordi e muti….il problema è proprio quello!
    Diventasse la chiesa (con la c minuscola…intesa come apparato) un po meno sorda e un po meno muta…sopratutto con le proprie responsabilità !
    Dopotutto si chiede solo un po di coerenza…è impossibile che nessuno sapesse di Boffo!!!

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