i nomi di Maria

Benedetta, Assunta… tanti modi di chiamare Maria da parte gli altri, anche se per se stessa sceglie “Serva”. Questo da noi non è diventato un nome proprio ma lo dovrebbe essere come chiesa. Essere servo è il come con cui verremo chiamati in Paradiso, nella grande anagrafica del cielo.

LUNEDI’ 15 agosto 2022 – Assunzione di Maria in cielo

 

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

(dal Vangelo di Luca 1,39-56)

 

Nella mia famiglia, specialmente da parte di mia mamma, c’è sempre stato un rapporto “problematico” con i nomi propri di persona. Abbiamo sempre avuto una grande creatività e allegria nello stare tra noi e con gli altri, ma scarsa memoria per ricordare i nomi. Non è raro che anche tra noi ci chiamiamo sbagliando con il nome di qualcun altro dei parenti, e ancora oggi le mie zie con me usano il nome “Giuseppe” invece di Giovanni. Questo lo faceva spesso anche mia mamma. Giuseppe è il nome dell’unico zio maschio da parte di mia madre, nella cui famiglia erano in 6 sorelle e 1 maschio.

Lo zio Giuseppe è venuto a mancare proprio un anno fa, a 80 anni, ed era prete a Livorno dal 1965. Avere “per sbaglio” il suo nome in fondo mi ha fatto e mi fa ancora piacere, perché mi associa ad una figura di uomo e prete che stimo infinitamente. Il suo nome non c’è l’ho sul certificato di nascita e battesimo, ma lo vorrei portare nell’identità del cuore.

Dentro ad un nome non c’è solo un riferimento anagrafico ma tutta una storia e quel nome può definire il passato e il futuro di una persona mantenendo viva la vocazione e testimonianza.

In questa solennità di Maria, la chiamiamo Assunta in cielo e Assunta è anche un nome comune per molte donne in Italia e non solo. Anche “Benedetta”, come la chiama la cugina quando la vede arrivare, è diventato un nome di persona. Ho una nipote che porta questo nome.

Maria ha tanti nomi, soprannomi e titoli che nel corso della storia si sono accumulati per descriverne la sua storia e collocazione nel Vangelo e nella storia della Chiesa. Ricordo che una giovane che conobbi 40 anni fa aveva ricevuto dai suoi genitori molto credenti il nome di “Ave Maria Grazia”, le prime tre parole della preghiera a Maria. I suoi amici un po’ la prendevano in giro ma in fondo era contenta e trovava questa cosa uno stimolo per la sua vita anche spirituale.

Maria per se stessa nel racconto evangelico sceglie un nome che poi non si è imposto come nome anagrafico (come Benedetta, Assunta o Grazia), ma è altrettanto carico nel descrivere chi è Maria e cosa può essere per noi, e come noi in lei troviamo una vocazione. Questo nome è “serva”, Serva del Signore. È davvero un bel nome che potremmo fare nostro come singoli cristiani e come comunità.

Maria, chiamata anche Benedetta e Assunta, piena della Grazia di Dio, è Serva.

Con questo nome non la possiamo dimenticare e possiamo anche usarlo gli uni per gli altri senza paura di sbagliare.

Con il Battesimo, che ci ha inserito nella comunità dei credenti, siamo tutti Servi di nome e di fatto, senza perdere in questa dignità e grandezza, e senza perdere quella gioia profonda che caratterizza il volto di Maria e anche il nostro.

Maria Serva che magnifica il Signore, troviamo il vero volto di Maria, che illumina la storia della Chiesa e dell’umanità. E ogni volta che vediamo qualcuno servire i fratelli con umanità e dedizione, possiamo dire di aver visto Maria, non persa e irraggiungibile nei cieli, ma qui sulla terra accanto a noi.

Giovanni don

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