incubi e sogni

Scegliere tra Barabba e Gesù, come è raccontato nel Vangelo, è simbolo di una scelta che ogni giorno facciamo tra morte e vita, tra male e bene, tra odiare e amare. Pilato ha sognato di Gesù ma poi ha scelto di seguire la massa e non il sogno… 

(DOMENICA 2 aprile 2023 – le Palme)

 

Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

(Passione di Gesù secondo Matteo 26,14-27,66)

 

Nel musical “Jesus Christ Superstar” uno dei pezzi che più mi piacciono è “Pilate’s dream”, “il sogno di Pilato”. Nel testo della canzone non è la moglie del governatore romano ad avere il sogno (come è qui raccontato nel Vangelo), ma è Pilato stesso che canta di questo sogno notturno che lo turba e lo riempie di interrogativi.

I sogni come sappiamo mescolano le informazioni, le immagini e le parole avute nella veglia e ci rivelano qualcosa di noi che abbiamo nel profondo e che non sappiamo sempre come esprimere, e non ne siamo consci pienamente.

Il sogno secondo la Bibbia ci rivela la verità su Dio, e già nel Vangelo di Matteo abbiamo avuto a che fare con i sogni di Giuseppe, che segue quei messaggi avuti nel sonno, consapevole che vengono da Dio, per il bene suo e dell’umanità.

Nelle sue visioni notturne, secondo il racconto del musical, Pilato vede l’uomo Gesù rifiutato da tutti e condannato, ma poi lo vede piano piano diventare per le generazioni successive un punto di riferimento, mentre il suo nome viene per sempre legato alla sua condanna e ricordato come infame. Nel sogno Pilato ha la possibilità di comprendere quello che sarebbe giusto fare e come fare per essere ricordato nel bene e non nel male.

Ma Pilato non seguirà quel sogno, non lo seguirà come ha fatto Giuseppe, ma seguirà il volere della massa che in quel momento è schiava dei condizionamenti dei più forti. E il sogno si trasforma in incubo, non tanto per Gesù, ma per Pilato stesso.

La Domenica delle Palme apre la Settimana Santa, con la celebrazione del Triduo Pasquale che ci porta al centro della storia di Gesù e della nostra fede. Con il racconto della Passione noi ripercorriamo il cammino da incubo di Gesù uomo sempre più rifiutato e nei dolori, ma che ci fa intravedere all’orizzonte il sogno della resurrezione.

Nel racconto del processo e condanna di Gesù anche a me viene chiesto cosa scegliere e da che parte stare. Anche a me e a tutti noi, viene chiesto di scegliere tra Barabba e Gesù, tra scelte di morte e scelte di vita, tra schiavitù e libertà, tra male e bene, tra incubo e sogno…

È una scelta che non facciamo mai una volta per tutte, ma che si ripropone ogni giorno, in ogni incontro che facciamo. Ogni volta che ci troviamo davanti ad un fratello e una sorella decidiamo di amare o di odiare, di prenderci cura o di rimanere indifferenti, di perdonare o di vendicarci, di pensare all’altro o solo a noi stessi.

Per fortuna che Dio cerca sempre di suggerirci prima che cosa scegliere, perché non smette mai di parlarci al cuore e di farci sognare, come è successo a Pilato in questo racconto e come era successo a Giuseppe alla nascita di Gesù.

Se oggi con i venti di guerra di questi ultimi tempi e le tragedie il nostro mondo ci sembra un incubo che diventa realtà, il Vangelo di ricorda i sogni di Dio, che neanche la morte hanno spento e che attendono solo la nostra risposta perché diventino realtà.

Giovanni don

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