prima comunione

Ai suoi amici Gesù dice: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. È la gioia di essere amati, di amare, di ritrovare la pace, di costruire una comunità e un mondo senza conflitti, divisioni e guerre. Nella gioia che nasce da un mondo in comunione intravediamo il volto vero di Gesù che rimane in noi.

(DOMENICA 5 maggio 2024 – VI di Pasqua)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

(dal Vangelo di Giovanni 15,9-17)

 

Questa domenica 25 bambini della parrocchia celebrano la prima comunione. La prima comunione dei bambini è l’occasione per la loro famiglia e per tutta la famiglia della parrocchia, me compreso, di riscoprire la bellezza dell’Eucarestia e dell’essere in comunione con Gesù e tra di noi. L’aggettivo “prima” è da intendere non solo in termini “temporali”, cioè “la prima volta…” ma anche con il significato di “principale, più importante, prima di ogni altra cosa…”. Per chi è battezzato la comunione con Gesù e con i fratelli e sorelle è la cosa più importante. La comunione eucaristica, cioè mangiare il pane eucaristico, ci ricorda che prima di ogni altra cosa è fondamentale essere in comunione di mente, cuore e vita tra di noi e con Gesù. Anzi se non siamo in comunione tra noi anche se diciamo di essere in comunione con Gesù, questo non è vero. San Giovanni nella sua prima lettera scrive: “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”

Gesù nell’ultima cena, quando raduna i suoi amici e discepoli, prima dell’evento fondamentale della morte e resurrezione, dà loro gli insegnamenti fondamentali che ancora oggi valgono per noi.

“Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.

Ecco quello che ci fa essere in comunione con Gesù, l’amore tra di noi, l’amore reciproco. Non basta essere uno accanto all’altro e lasciarsi reciprocamente in pace. Non basta evitare di farsi del male e rimanere indifferenti ognuno nel proprio spazio. L’amore reciproco è prendersi cura, perdonarsi, sostenersi, darsi reciprocamente la vita.

Essere cristiani è come dice Gesù, “rimanete nel mio amore”, abitare cioè dentro le parole e l’esempio di Gesù, per fare della nostra vita una casa accogliente e di pace. L’amore reciproco che vuole Gesù è far diventare i nostri spazi di vita e i nostri tempi spazi e tempi che mostrano il suo volto e la sua presenza.

La comunione con Gesù e con i fratelli e sorelle è “rimanere”, e non un “passare velocemente per un breve tempo”. Il prossimo e Gesù non sono come un autogrill dell’autostrada dove si fa ogni tanto una sosta e poi si riparte velocemente. Gesù e il prossimo sono una casa da abitare con amore, confidenza, cura per lungo tempo, per sempre.

Questa è la comunione vera che facciamo, non solo quando “prendiamo la particola”, ma vivendo da cristiani ogni giorno. Ed è una comunione che è sempre “prima”, prioritaria su tutto.

Un bambino tra quelli che fanno la prima comunione, quando all’incontro di preparazione ho esortato a fare delle domande, mi ha chiesto: “Come posso vedere Gesù? Lui ha detto che sarebbe stato sempre con noi, ma io non lo vedo…”

Prima di tutto gli ho detto che mi faceva davvero piacere questa domanda, che va al cuore dell’esperienza spirituale cristiana. Ho risposto a questo bambino che Gesù in realtà mantiene la promessa di rimanere sempre con noi e anche di farsi vedere. La sua presenza non è come la immaginiamo e non ha la modalità dell’incontro fisico come siamo abituati tra persone. Lui rimane e si fa vedere in un altro modo che però non è meno vero, ma richiede fiducia.

Gesù è presente nel nostro amore, è dentro l’amore che sperimentiamo in chi abbiamo accanto, nelle persone della nostra comunità cristiana della quale facciamo parte con il Battesimo. Gesù rimane con noi e si fa vedere quando noi agiamo come lui ha fatto così come è raccontato nei vangeli. Gesù rimane con noi e si fa vedere in modo speciale quando ogni domenica come cristiani ci raduniamo in comunione tra noi, cercando di superare le divisioni.

Gesù è proprio dentro la comunione che costruiamo e celebriamo.

Ai suoi amici Gesù dice: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. È la gioia di essere amati, di amare, di ritrovare la pace, di costruire una comunità e un mondo senza conflitti, divisioni e guerre.

Nella gioia che nasce da un mondo in comunione intravediamo il volto vero di Gesù che rimane in noi.

Giovanni don

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