Ultima Cena: “Amatevi COME io ho amato voi”. Il “come” è la vita di Gesù, amore concreto, gesti, parole, ascolto, fino alla croce. Istruzione viva, non virtuale, per amarsi da fratelli, inclusi gli ultimi, dentro la Storia del mondo. (DOMENICA 18 maggio 2025 – V di Pasqua anno C)
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
(dal Vangelo di Giovanni 13,31-35)
Ieri pomeriggio avevo la necessità di aprire un piccolo dispositivo elettronico per sostituire la batteria, ma non trovavo più le ingombranti istruzioni, che di solito cestino un attimo dopo aver aperto la confezione. Così, ho fatto una rapida ricerca online e ho trovato un breve e chiaro video tutorial che spiegava come aprire l’apparecchio e cambiare la pila. Negli anni, migliaia, anzi milioni di persone hanno caricato sul web le loro soluzioni a svariati problemi. Spesso si tratta di brevi video, chiamati “tutorial”, creati in modo semplice e archiviati nella vasta memoria del cloud, immediatamente accessibili a chiunque cerchi una soluzione. Vedere praticamente come si fa qualcosa è molto più semplice che leggere istruzioni scritte, spesso infinite e complicate.
Ecco perché Gesù, proprio durante l’Ultima Cena, a poche ore dal suo addio ai discepoli, pronuncia parole chiare e definitive: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. Quel “come” racchiude tutta la sua vita, ogni suo gesto, le parole dette con amore e attenzione, il suo ascolto profondo e persino la sua morte in croce. Quel “come io ho amato voi”, impresso nella memoria e nel cuore dei suoi discepoli, diventa il “come” amarsi tra loro, come fratelli e sorelle, nella Storia e in relazione con tutti gli altri, a partire dai più lontani e poveri. Gesù ha lasciato queste istruzioni che non sono “video” su uno schermo elettronico, ma indicazioni “visibili”, di “carne”, “vive”!
L’amore di Dio, anzi Dio-Amore (perché l’essenza di Dio coincide con il suo agire), si rende visibile, concreto e facilmente riproducibile attraverso la testimonianza concreta, prima di tutto di Gesù, ma poi anche dei suoi discepoli.
L’intera vita di Gesù è un “tutorial” su come amare concretamente, su come rendere operativo l’amore di Dio nella nostra vita e nella vita del mondo. Noi cristiani siamo chiamati a credere che ciò che Gesù ha fatto ed è raccontato nei Vangeli è realmente “riproducibile” nella nostra storia personale, nelle vicende complicate e spesso conflittuali della Storia. Noi cristiani abbiamo la vita di Gesù come un esempio efficacissimo di come amarci gli uni gli altri.
I video tutorial che troviamo su internet rimangono memorizzati nel cloud e sono raggiungibili con una ricerca sul computer; la vita di Gesù, invece, è custodita nella “carne” della Chiesa, nella vita di migliaia di testimoni che, lungo la storia, hanno letteralmente riprodotto la storia del Vangelo, proprio a partire da ciò che Gesù ha detto e fatto.
Mia nipote, ora ventenne, da piccola chiamava questi video “dudorial” (storpiando “tutorial”) e si divertiva a far finta di crearli, senza avere un telefono per riprendere, ma per il puro piacere di fare qualcosa di utile per gli altri. “Sto facendo il dudorial su come si apparecchia…”, diceva quando arrivava a malapena al tavolo.
Era il suo modo simpatico di fare qualcosa per gli altri che rimanesse e fosse ricordato. Noi cristiani abbiamo questa stessa missione: rivivere i gesti e le parole di Gesù, perché chiunque ci avvicini e abbia bisogno di pace e speranza possa rivedere in noi il nostro Maestro e Signore. Siamo noi il tutorial vivente di Gesù, anzi il suo “dudorial evangelico”.